La storia è racconto attraverso i libri
I testi che accompagnano la presentazione sono in
genere quelli diffusi dall'editore, dalla libreria o da critici che
vengono indicati |
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SCANDALO SOMALIA:
"Editrice Nuovi Autori" |
La Somalia sembra ormai lontana ed irreale…
così come sembrano lontane ed irreali le accuse che furono rivolte in un
passato prossimo, che sembra invece assai remoto, a Franco Carlini,
tenente colonnello dei Bersaglieri, nome in codice "Quercia 1", già
comandante dell'Ambasciata italiana a Mogadiscio fino al 10 marzo 1994. Fu
"sbattuto" in prima pagina (Panorama) nel giugno 1997 dal racconto di un
somalo che lo indicava come assassino e violentatore di un bambino di 13
anni, racconto che si inseriva, all'epoca, in una campagna denigratoria
del comportamento dei militari italiani impegnati nella missione IBIS 2 in
Somalia. Il caso del colonnello Carlini, fin dal primo momento, apparve
come una gigantesca "bufala", senza alcun riscontro obiettivo, orchestrata
ai danni di un ufficiale integerrimo e decorato per fini che, a tutt'oggi,
ci sfuggono. |
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Maria Lina Veca, romana, giornalista, è laureata in Lettere e specializzata in Paleografia, Diplomatica e Archivistica presso l'Archivio Segreto Vaticano. Ha diretto e coordinato numerosi uffici-stampa in occasione di eventi e convegni nazionali e internazionali. Ha collaborato con numerose testate, fra le quali "II Giornale d'Italia", "L'Opinione", "II Giornale del Mattino". È vicedirettore del settimanale on-line "L'Aspide". Dirige il periodico di bioetica "Utopia". Vive a Roma e collabora con il quotidiano "Rinascita". http://www.tibereide.it/articoli_dettaglio.asp?articolo_id=324&articolo_categoria=1 |
"Fra noi ci sono uomini e
donne ricchi di valori morali ed etici, semplici ed immediati, schivi
della mondanità e dell'esteriorità, gelosi della propria intimità, umili
nell'atto e determinati nell'azione, che si sentono appagati nei loro
desideri e aspirazioni se, superate durissime selezioni, riescono ad
indossare la divisa delle forze armate. Queste donne e uomini accettano di
buon grado pesanti regole e limitazioni, con un giuramento di fedeltà che
non ammette deroghe, affinchè più unita e solida sia la compagine a cui
appartengono. Tutto questo perchè le Forze Armate siano uno strumento su
cui il proprio Paese possa fare ampio e pieno affidamento, senza alcuna
riserva, fino a chiedere ai suoi iniziati il massimo sacrificio: la vita.
Fra questi uomini io riconosco Franco Carlini. (...) Caro Franco (...)
sono convinto che la sozzura che ha imbrattato la via della verità sia già
stata lavata dalla tua sofferenza e, domani, non ci sarà traccia nei
nostri cuori della tragica bugia". Dalla prefazione di Silvano Bigongiari (già Comandante del 3° Bersaglieri) |
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Recentemente si è dato il permesso all'Etiopia, eterno nemico della Somalia, di invadere il paese e di farne una provincia fedele, mentre le organizzazioni umanitarie internazionali Ong sono deputate a sostenere l'imperialismo etiopico ed evitare che la situazione interna peggiori dal punto di vista sanitario e alimentare. Forse così facendo sperano che si creino nuovi posti di lavoro, un prossimo "Cliente" urgente nel corno d'Africa. Come si dice - se Maometto non va alla montagna, e' la montagna che va da Maometto - Naturalmente, a differenza di altre volte, sui mass media regna un silenzio di Tomba. |
La Somalia è oggi uno dei "Paesi-canaglia"
contro i quali si scatena il delirio di G.W. Bush: torna anzi di attualità
la riflessione sulla missione IBIS. Torna di attualità proprio perché le
ombre (Ilaria Alpi, i morti per tumore – Pizzamiglio, Bronzi – Li Causi,
Mandolini) \non si sono mai diradate, perché si parla oggi di "ritorno a
Mogadiscio", perché i commandos britannici e statunitensi, insieme ad
esponenti dei nostri servizi (gli stessi di allora?) sono adesso in
Somalia. Il Direttore della CIA George Tenet ha definito la Somalia come "una potenziale base terroristica e di operazioni per al-Qaeda" e il Gen. Tommy Franks si è recato recentemente nel Corno d'Africa, confermando che "gli Stati Uniti potrebbero programmare una grande operazione, sebbene non della portata di quella realizzata in Afghanistan." Nello stesso tempo la "MERIP Press Information" pubblica una nota di Dan Connell intitolata "Nuvole di guerra sulla Somalia" ed Hollywood celebra "Black Hawk down", "Corvo Nero giù", la "patinata" rievocazione di Ridley Scott della disfatta americana a Mogadiscio. "La missione del 92-94, prima "Restore Hope", poi "IBIS", non intaccò gli interessi economici dei "signori della guerra" , non venne bloccato il traffico delle armi né il sistema delle estorsioni, né la conflittualità fra bande". Un intervento militare "punitivo" alla ricerca di non meglio identificate "basi terroriste" o "fiancheggiatori" servirebbe di nuovo a coprire scenari inquietanti di traffici di armi, di occultamento di scorie radioattive, di "affari" più o meno sporchi, dove si intrecciano presenze "strane" di faccendieri, commandos, servizi e "uomini d'affari"? La Somalia è ancora, come ai tempi di "IBIS", un inferno, dove domina l'odore della morte, dove non c'è neanche una sorgente d'acqua, dove si baratta tutto e tutto si compra per pochi dollari, dove i pozzi sono proprietà privata, dove parlare di assistenza sanitaria è una follia, e quel poco che esiste è affidato all'eroismo di organizzazioni di volontari.La Somalia si trova tuttora fra gli ultimi Paesi del mondo nella classifica relativa all'indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite. Maria Lina Veca |