LA GUERRA  

E IL CINEMA

  "Mediterraneo

di Gabriele Salvatores


Spiacenti - no Java!!!! Get some here Spiacenti - no Java!!!! Get some here

Sceneggiatura: Enzo Monteleone
Fotografia:
Italo Perriccione
Scenografia:
Thalia Istikopoulou
Musica:
Giancarlo Bigazzi, Marco Falagiani
Montaggio:
Nino Baragli
Costumi:
Francesco Panni
Prodotto da:
Penta Films, A.M.A. Film, Silvio Berlusconi Communications
Distribuito da:
Penta Distribuzione, Cecchi Gori
Interpreti
Tenente Montini:
Claudio Bigagli
Sergente Lo Russo:
Diego Abatantuono
Farina:                  
Giuseppe Cederna
Colasanti:             
Ugo Conti
Strazzabosco:       
Gigio Alberti
Vassilissa:            
Vanna Barba
Noventa:             
Claudio Bisio
Il pilota        
  Antonio Catania

 locandine e immagini  sono tratte da

http://film.spettacolo.virgilio.it/cinema/   -  Kastelorizo oggi  http://www.pbase.com/photo_mau/kastelorizo 

Vanna Barba 

 

TRAMA

Un manipolo di soldati italiani ha l'ordine di presidiare un'isola greca (Syrna), apparentemente deserta, ma già presidiata da tedeschi in passato. C'è il tenente Montini (un insegnante di latino e greco appassionato di pittura) col suo attendente Farina (uomo timido e imbranato). Ci sono il sergente Lo Russo (Abatantuono), l’incasinato marconista Colasanti che riesce a distruggere l’unico loro mezzo di collegamento e Strazzabosco, legato in modo viscerale alla sua mula. L’assortito gruppo di soldati (sembrano più gli scarti che le avanguardie di un impero) si rivela assolutamente inadatto alla minima attività militare e presto, sfruttando l'isolamento geografico, le difficoltà di comunicazione con il comando e la solitudine dell'isola, si dedica ad attività del tutto estranee alla guerra, compreso Lorusso, l'unico con apparenti motivazioni militari. I soldati si trascinano nell'ozio finché ricompaiono gli abitanti (spaventati dai tedeschi), tutti vecchi e donne. La vita scorre così tranquilla, animata solo dalle vicende interpersonali e dagli attriti che si consumano intorno alla bellissima Vassilissa (Vanna Barba), la prostituta dell'isola che offre i suoi servizi ma della quale si innamora pazzamente l'attendente Farina, ricambiato. Ma un giorno atterra un ricognitore in avaria (Antonio Catania) e il pilota informa il gruppo che Mussolini è caduto e che gli alleati adesso sono gli americani, cioè i nemici di prima. Tutti, meno Farina, che sposa Vassilissa, tornano a casa malvolentieri su una nave inglese venuta a raccoglierli (s'imbarca anche la mula). Molti anni dopo il professor Montini accetterà l'invito di Farina (rimasto vedovo) a recarsi di nuovo a Syrna. Il turismo di massa ha ormai stravolto la piccola isola greca, Vassilissa è morta ma accanto al suo ex-attendente, Montini trova una sorpresa: il sergente Lorusso che vecchio, malato e deluso dell'Italia, ha scelto di ritirarsi nell'isola e di ricongiungersi a quel compagno d'armi dal quale un tempo sembravano dividerlo tante cose. Un buon film, un passo avanti nello stile di Salvatores che ormai ha raggiunto un suo riconoscibile gergo artistico, cosa davvero inusuale per un regista italiano.

Ndr: naturalmente il libro è altro e il film pure (così come la storia di Castelrosso), e questo è uno dei pochi casi a cui a un film non si richiede l’attinenza storica, cosa che a Brambilla sembrava importante. Non ricordo proprio il particolare dell'aereo ma di aerei che sembravano degli anni 60 c’era la cicogna meglio nota come Fieseler Fi 156 C Storch talmente moderna da risalire al 1936: Il libro è uno spaccato sull’Italia del fascismo, sulla sua bassa classe militare e sulla tipica arte nostrana di arrangiarsi. Questo e altro si trova nel volume di Baldi, ambientato infatti in un'altra isola, e spetta a voi andare a scoprire tutta un'epoca leggendo pagina dopo pagina le gioie e le tragedie di quei ragazzi italiani in guerra, gli amori con le ebree, gli amori col compagno. Se ancora oggi molti locali nelle isole, parlando italiano, ci ripetono "Italiani come noi... brava gente" o come diceva il Pope ”una faccia una razza” un pò di merito va anche a questi ragazzi che recuperarono parte della dura (fame e miseria) dominazione italiana e tedesca.

  l'opinione di Giovanbattista Brambilla
Salvatores ha adottato le situazioni e le atmosfere di quella "guerra dimenticata" applicandovi gli schemi della retorica generazionale "post-sessantottina" già sperimentati nei suoi precedenti film di successo Marrakech Express (1989) e Turnée (1990). Il risultato è meramente commerciale e opportunistico, senza alcuna ambizione storicistica, anzi, addirittura ci sono delle enormi pecche di ricostruzione storica (ad esempio s'impiega un bell'aereo da turismo anni Sessanta mentre dovremmo essere nel 1943).
Il film è di un provincialismo e superficialità desolanti. ….(il film in effetti vinse l’Oscar come miglior film straniero e fu girato con pochissimi soldi). Ma come fu veramente quella guerra?. Come ce la raccontano i veri protagonisti?...... Con raro talento descrittivo, Gianni Baldi passa dal reportage realistico a un discorso di tipo simbolico sulla Natura e sul Piacere, in un ambiente che libera la naturalità dell'eros dalle sue costrizioni moderne. E finalmente si parla anche del grande tabù dell'omosessualità all'interno delle truppe in maniera precisa, senza vergogna, la più vicina alle semplici pulsioni primarie e senza tanti discorsi psicologici che la giustificano. Cadono così le false ipocrisie, da "coda di paglia", in favore della ricerca dell'autenticità e onestà del racconto, il tutto nella riscoperta dello spirito giovanile, di sacrificio, dei propri vent'anni a quegli eventi storici. Dolce Egeo, si presenta perciò come una delle poche testimonianze, se non l'unica, dirette e fedeli della vita "segreta" all'interno delle truppe italiane nel mare greco.
Da un brano del libro di Baldi http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri19.htm che è servito come base della sceneggiatura : .. D'altronde mi sembrava abbastanza naturale che una comunità maschile, senza contatti con la società civile ...... esprimesse la propria sessualità attraverso rapporti omoerotici. I ragazzi del 4° erano certamente ragazzi "normali" (alcuni sposati, altri fidanzati e comunque tutti portati al sesso femminile e frequentatori di casini) eppure qui, al settore, in mancanza di donne e fuori dal solito contesto sociale, dove vigevano le regole della morale comune, diventavano "diversi" e si comportavano diversamente.

 

I Carabinieri (che svolgevano  in Grecia una azione di consulenza durante il primo conflitto), prevedendo nel 1920 lo sganciamento italiano da quei possedimenti (isole), avevano prudenzialmente creato un corpo autonomo di polizia, denominato Corpo dei Carabinieri di Rodi e Castelrosso. Inquadrato da sottufficiali italiani agli ordini di un tenente, il corpo rimase in vita per un anno appena. Quando le isole, a Turchia rivoluzionaria sconfitta, furono assegnate stabilmente all'Italia, riprese a funzionare a pieno organico la compagnia dei CC.RR dell'Egeo. testo e immagine dal sito carabinieri.it

Decorazioni Mimbelli  

Mimbelli

Med. d'Argento al Valor Militare (Medit. Orientale, gennaio 1941);
Med. d'Argento al Valor Militare (Mediterraneo orientale, novembre 1941)
Med. d'Argento al Valor Militare (Capo Spartivento calabro, agosto 1943)
Med. di Bronzo al Valor Militare (Mediterraneo, giugno 1940 - giugno 1941)
Med. di Bronzo al Valor Militare (Castelrosso, febbraio 1941)
Med. di Bronzo al Valor Militare (Mediterraneo, giugno 1941 - giugno 1942)
Med. di Bronzo al Valor Militare (Mediterrano Orientale, gennaio 1942)
Med. di Bronzo al Valor Militare (Mediterraneo, giugno 1942 - sett. 1943)
Croce di Guerra al V.M. (M.Egeo, ott. 1941)
3 citazioni sul Bollettino di Guerra
Una citazione sul Foglio d'Ordini Marina
Croce di Ferro tedesca di 2a Classe
Croce di Ferro tedesca di 1a Classe.

Una storia nella storia : Il film è stato girato nella piccola isola di Castelrosso ( in greco Kastelorizo o Megisti, da mega grande), la più lontana delle isole Greche a due passi dalle coste Turche. La storia di questa isola si presta in parte a riassumere storicamente il libro di Baldi e il film per le vicende occorse. Pur non facendo parte del Dodecanneso italiano l’isola non era stata presidiata dopo la guerra Italo Turca del 1912 (vedi profilo storico allargato e vicende belliche in La seconda Guerra Mondiale http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/43/kos.htm ) e durante la Grande Guerra si era anche per poco autogovernata sotto i tiri delle artiglierie turche (la Grecia entra in guerra nel giugno 1917). Nel 1921 al termine delle difficili trattative di pace l’Italia aveva forzato la mano recuperandola dai Francesi che erano intervenuti a sua difesa (e con cui avremo sempre un dialogo esplosivo). L’isola era così rimasta italiana fino al 1941 quando, in seguito ai rovesci albanesi (nostri), gli Inglesi l’avevano inserita nel loro piano difensivo della Grecia. L'isola era sulla rotta dei caccia bombardieri Inglesi (provenienti da Cipro) che volando basso e costeggiando le coste turche piombavano indisturbati e invisibili sull'Isola di Lero dove era ancorata la flotta italiana dell'Egeo. Venne quindi installata al vecchio castello di Castelrosso una stazione radio italiana difesa dai pochi uomini del Cap. Augusto Rossi che svolsero il loro lavoro di avvistamento egregiamente fino a quando gli inglesi capirono il trucco.

Dal libro di Angelo Martelli - Una sigaretta sotto il temporale - Con un colpo di mano due incrociatori inglesi provenienti da Suda sbarcarono alcuni commandos e, senza colpo ferire fecero prigionieri i 16 italiani (25/2). Golia aveva divorato la mosca, e non si attendeva certo un tentativo da parte Italiana di recupero dell'Isola. Cominciò invece l'aviazione della base di Rodi (su ordine del Generale Ettore Bastico Governatore Generale del Dodecaneso. I piani del comando di Rodi prevedevano un successivo attacco alle postazioni britanniche situate sul Monte Aulonia e sul Monte Vigla, dove era situato un antico Monastero stipato di soldati italiani catturati dall'incursione inglese ) prendendo di mira il castello e nei giorni seguenti le navi ormeggiate per una eventuale fuga  Il 28 Febbraio 1941 le forze italiane si ripresero l’isola prospettando per le imprese dei commandos una radicale trasformazione dopo ripetuti fallimenti. Eroe della giornata e per il popolo il Capitano di Vascello Francesco Mimbelli comandante del CT Lupo. .... Mimbelli, una bella figura di ufficiale per il quale noi ragazzi sentivamo un senso di soggezione e di rispetto; era il simbolo del coraggio, fiero, sempre a testa alta .. il caccia Lupo si lanciò in mezzo a due grosse sagome nere e silurò; il Fiji (incrociatore inglese) fu colpito da due siluri e si inclinò paurosamente su un fianco; anche l'altro fu messo fuori combattimento. ..gli inglesi a terra si ritirarono all'interno dell'isola e con la luce del giorno vennero fatti tutti prigionieri...Dal libro di Angelo Martelli - Una sigaretta sotto il temporale.

Nonostante il successo il fatto costituì per gli italiani una sconfitta che ebbe conseguenze essenziali per il futuro corso della guerra poiché i Britannici avevano rinvenuto nella stazione radio i cifrari che il colpevole radiotelegrafista lasciò incustoditi ed integri. Tre mesi dopo toccherà a Creta difesa fino all'ultimo dagli inglesi. Dopo l'8 settembre, come nel film, gli inglesi si ripresero l'isola.

When Italy capitulated to the Allies in 1943, the island was occupied by British commandos until the middle of 1944, when German forces took over. During the British departure, a fuel dump caught fire and spread to an adjacent ammo dump, whose detonation destroyed half of the homes on the island. La notizia di un ritorno dei tedeschi non trova conferma in altri siti attendibili. Con la distruzione vera di metà paese gli ultimi isolani isolani però se ne andarono.

Dal libro Long road to Leros di L.M.Gander....... I had a friendly reception from the O.G, troops, Lieutenant-Colonel M. E. Ruffer, a gunner, who told me the story of the occupation of CasteIrosso. On September 10 two motor launches containing sixty men approached the island at about 2 a.m. Italian sentries fired a few rifle shots, slightly wounding a naval lieutenant but two men who went ashore in a small boat were able to secure the formal surrender of the island. The Union Jack was run up to the old Red Castle, situated on a 150 foot eminence, from which the island is named. Though willing to submit to the British, the ltalians did not relish the French, and when a French sloop arrived off the island some days later, the Italian Commandant threatened to fire on it. An "incident" was averted by the British Adjutant, who promptly cut the telephone wire between the Commandant's headquarters and his coastal battery, thus making it impossible for him to give the order to fire. When the British invaders arrived they found that the population numbered about a thousand, though there were houses four times that number plus a mosque, a cathedral, four churches and about six monasteries, mostly half-ruined. This curious, decaying, forgotten little island, though ltalian owned, stood in the same relationship to Greece as one of the Channel Islands to Great Britain. lt was considered an admirable place of retirement, and the inhabitants inc1uded many remittance men supported by successful fish-shop keepers in Australia. Only a small area lent itself to cultivation, and there were seventy-eight agricultural holdings on terraced slopes, green with vines and olive-trees. There were only two ltalian civilians on the island, one the postmaster and the other the schoolmaster.

Traduzione: Ho avuto una accoglienza amichevole dal colonnello ME Rüffer, un artigliere, che mi ha raccontato la storia della occupazione di Castelrosso. Il 10 settembre (1943 siamo alla resa “obbligata”) due motonavi con 60 uomini si avvicinarono all'isola e all’incirca alle 2 le sentinelle italiane spararono alcuni colpi di fucile, ferendo leggermente un tenente della marina, ma due uomini scesi a terra in una piccola barca furono in grado di assicurare la consegna formale dell'isola. La Union Jack fu issata sul vecchio Castello (rosso) situato a circa a 150 piedi d’altezza (50 metri). Anche se disposti ad arrendersi agli inglesi, gli italiani non erano altrettanto espansivi verso i francesi per vecchie ruggini e quando uno "sloop" francese arrivò al largo dell'isola alcuni giorni dopo, il comandante italiano minacciò di sparargli. Un "incidente" è stato scongiurato dall'aiutante di campo inglese, che ha prontamente tagliato il filo del telefono tra la sede del Comandante e la sua batteria costiera, rendendo così impossibile per lui di dare l'ordine di sparare (è un caso abbastanza raro, ma non l’unico che agli italiani vengano lasciate le armi o l’utilizzo di esse a così pochi giorni dall'armistizio: trattandosi di artiglieria costiera come successivamente a Lero, gli inglesi ritennero che gli italiani fossero più preparati ed esperti nell’uso di tali armi nazionali). Quando gli inglesi arrivarono trovarono una popolazione che contava circa un migliaio di persone, anche se c'erano le case per quattro volte quel numero in più una moschea, una cattedrale, quattro chiese e monasteri, circa sei, per lo più in rovina. Questa curiosa e dimenticata piccola isola si trovava nella stessa relazione alla Grecia che le isole della Manica (Channel's Islands, ex ducato inglese di Normandia) con la Gran Bretagna (vuol dire che Castelrosso è vicino alla Turchia come le isole inglesi sono vicine alla Francia). Era considerato un luogo mirabile di pensionamento, e gli abitanti vivevano delle rimesse degli emigrati (pescatori) in Australia. Solo una piccola area si prestava alla coltivazione, e c'erano settantotto aziende agricole su versanti terrazzati, con viti e ulivi. C'erano solo due civili italiani sull'isola, il postino e il maestro.

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