I BERSAGLIERI

E IL CINEMA

ARRANGIATEVI 

di Mauro Bolognini

Italia , 1959


Spiacenti - no Java!!!! Get some here Spiacenti - no Java!!!! Get some here

Regia: Mauro Bolognini
Sceneggiatura:
Leo Benvenuti, Piero De Bernardi
Cast: Totò

Peppino De Filippo
Vittorio Caprioli
Giorgio Ardisson
Laura Adani
Franca Valeri
Mario Valdemarin
Luigi De Filippo
Lola Braccini
Angelo Zanolli
Alberto Bonucci
Mimmo Poli
Piero Pastore
Achille Majeroni
Giuliano Gemma
Franco Balducci
Cathia Caro
Federico Collino

Soggetto: Mario De Majo, Vinicio Gioli
dalla commedia "CASA NOVA..VITA NOVA"
Produttore: Cineriz
Fotografia: Carlo Carlini
Montaggio: Roberto Cinquini
Musiche: Carlo Rustichelli
Scenografia: Mario Garbuglia
Costumi: Orietta Nasalli Rocca

  TRAMA

Callista con famiglia numerosa a carico, per sfuggire a postbellica coabitazione, decide di portare la famiglia in una casa che costa meno perché è un ex casa chiusa liberatasi con la recente legge Merlin.

  L'uccisione di una pittrice libera un alloggio su cui si precipitano due famiglie bisognose: la famiglia di Peppino Armentano (Peppino De Filippo), di professione callista, composta da lui, la moglie, due figlie, due figli ed il nonno (Totò). La seconda di due esuli istriani composta da nonno e un solo figlio. Il commissariato alloggi per non scontentare nessuno da l'appartamento liberatosi ad entrambe le famiglie che sarà così  in coabitazione.

Una delle più divertenti e importanti commedie degli anni '50: fertilità d'invenzioni, dialogo sagace, ritmo scorrevole e persino, data l'epoca, coraggioso impegno sociale.

La coabitazione è, oltre che scomoda, piena di imprevisti come la nascita, dopo più di 13 anni del nono !!! figlio agli istriani. Peppino viene messo dalla moglie di fronte alla propria incapacità di dare una dimora decorosa dove poter vivere in santa pace. Peppino in circostanze particolari viene a conoscenza di un trafficone che per 10.000 lire al mese gli affitterebbe un alloggio di due piani, dieci camere, tre bagni, telefono, posto nel cuore della vecchia Roma. All'appuntamento viene a sapere e constata di persona che si tratta dell'ex casa di tolleranza della "sora Gina" in via della Fontanella. Scandalizzato lascia cadere l'offerta. Passano i giorni e ci pensa la moglie a trovare un piccolo appartamento in costruzione, mentre per i soldi della caparra si procura l'aiuto del futuro genero, pugile fidanzato di Maria Berta. Ma l'incarico di versare i soldi della caparra viene dato al disgraziato Peppino che ha la cattiva idea di “affidare” al truffatore Calamai la somma per raddoppiarla scommettendo sull'esito della fumata bianca per l'elezione del nuovo pontefice (era morto Pio XII). Peppino naturalmente perde e per non rivelare l'accaduto prende l'ex casa chiusa. Comincia il trasloco della famiglia ignara del passato della casa, ad eccezione del figlio Nicola, bersagliere, che dovrà tacere con tutti. La stranezza della casa e le reminiscenze dei suoi trascorsi fanno scoprire a Totò dietro la posticcia carta da parati i veri affreschi erotici della casa. Peppino intercetta il suocero promettendogli tutti i capricci che vuole. Le due figlie mentre incontrano il vero amore, tra una serie d'equivoci, vengono a sapere di abitare in un'ex casa chiusa. La moglie è l'ultima a scoprirlo, e la sua reazione è immaginabile. Chiude le finestre dalla vergogna ed intima al marito di trovare un'altra casa rispettabile entro tre giorni. Alternativa: lo lascierà  proprio nel giorno del loro anniversario di matrimonio. E' la fine. Fine ingloriosa anche perché il figlio dice ai commilitoni che la "casa" ha riaperto. Bianca la sorella si innamora di un compagno di naja che tutt'altro quindi intende. L'altra sorella, Maria Berta, si è invece innamorata di un giornalista dalle idee moderne, tutto il contrario del  pugile, e grazie a questi prova a far capire alla madre che l'urgente desiderio di trovare un'altra casa è un pregiudizio. Colpo di scena finale con la madre che rivendica i tempi nuovi dell'orgoglio, con le finestre che si aprono al vicinato e con il proclama che quella ora è la casa di una "famiglia onesta". Dimenticassero il passato presente e trapassato.
   

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