Ho conosciuto da poco tempo Alberto Moscara grazie ad un amico pittore e, dalle poche frasi scambiate in quel breve incontro, mi sono accorto che in lui č acceso il fuoco della passione: passione in senso amoroso e passione in senso artistico. Anzi si potrebbe dire che arte e amore cerchino in lui di fondersi per esprimere il paesaggio dell'anima.
Leggendo la sua raccolta di poesie Reperti passionali, poi mi ha colpito soprattutto la definizione del motivo prioritario alla base del suo progetto artistico: "Il tema dominante del mio lavoro artistico č il mondo senza limiti dell'Amore. Amore come passione, delirio supremo, razionale e irrazionale che dentro di me dimora. Amore che splende con la luce del sole, Amore che si placa sotto l'ombra della luna".
Bisogna, perņ, aggiungere che Alberto Moscara attraverso l'amore estrinseca un suo mondo psichico dominato da ansie e dalla paura della solitudine che lo attanaglia. Nei suoi dipinti, infatti, l'artista si ritrae sia in un angolo mentre osserva con fare incantato gli oggetti che popolano la sua vita, sia mimeticamente occultato tra il paesaggio stesso, anzi elemento essenziale e portante di quel paesaggio come nel caso dell'olio su tela Il tramonto della luna in cui, ad una figura femminile nuda nella solitudine irreale di una roccia, si contrappone una rupe con in bilico degli alberi sulla vetta e alla base il volto dell'artista scolpito tra i massi. I colori freddi, la pietrificazione del corpo e dei volti e addirittura la trasformazione del viso umano in un uovo mettono in risalto le sfumature dal giallo al rosso del sole che si accompagna alla luna in un desiderio di passione infinita e di amore che non conosce ostacoli se non la separazione fisica.