Le metamorfosi di Salvatore Magli
Sempre sul piano simbolico si pone il quadro "Natura e vita", in cui una figura antropomorfa, a metà tra una pianta e una donna in stato interessante, è in procinto di procreare. La luna in alto simboleggia la complicità della notte e una mela poggiata su un panno rosso sta a esorcizzare il senso del peccato insito nell'atto della procreazione.
Come non vedere, quindi, nella pittura di Salvatore Magli un desiderio di annullamento nel cosmo , un anelito a cogliere la vera realtà oltre l'apparenza di ciò che noi riteniamo reale, una brama di svelare il mistero di una dimensione inconscia che vela la percezione della realtà. Salvatore Magli interpreta il senso della vita mutevole come uno spogliarsi da tutti gli schemi mentali consueti e un tuffarsi in una dimensione onirica alogica in cui, in un silenzio irreale, si muovono emblemi e archetipi che sintetizzano il fluire del tempo, l'asprezza dell'esistenza, la volontà di abbracciare con le proprie mani-rami di albero il cosmo in perenne espansione.
Risulta naturale per lui, quindi, passare dal Surrealismo alla Metafisica. L'ultima produzione di Magli infatti è caratterizzata da paesaggi sommersi in un irreale silenzio, in cui gli oggetti sembrano essere sospesi nello spazio circostante che accoglie, suo malgrado, i segni dell'uomo, di un uomo assente fisicamente, ma non intellettualmente.