Quando l'arte diventa poesia: è con questa convinzione che mi sono posto per
la prima volta davanti alle opere pittoriche di Nino Della Notte dove i barlumi
dell'incoscienza prevalgono sulla ragione in un caleidoscopio di caldi colori
accesi e infuocati come infuocato e acceso è il nostro, e il suo, Salento. E mi
sono sorpreso ad avere tra le mani alcune poesie scritte di suo pugno*, alcune
delle quali aventi come soggetti quadri molto conosciuti e ammirati dalla critica.
Una sorpresa piacevole, certo, ancor più perché sapevo già dell'esistenza di
questi componimenti poetici dall'indagine critica di Antonio Mangione che ne
aveva pubblicati quattro (se non erro) sparsi in alcune note**. Per questo, una
volta avutili in mano, mi sono proposto di indagare nei meandri della parola di
Nino Della Notte più che nei suoi segni visivi e nelle sue cromie orfico-astratte.