sei sul sito di Giovanni Fraterno

Dibattito n.2
sul newsgroup it.scienza
I miei interventi, e che, sintetizzati, mi hanno consentito di dar corpo alla pagina web dal titolo:
2) Ho fatto risorgere l'Etere
( dal 13°/ottobre/2002 al 18°/ottobre/2002 )

----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Sunday, October 13, 2002 8:29 AM Subject: cosa osservò Lorentz ? > Ho fatto un po' di ricerche, anche sul web, ma > non ho ancora ben capito Lorentz cosa esattamente > osservò sperimentalmente in relazione alla contrazione > delle lunghezze. > > Qualcuno potrebbe gentilmente dirmi della suddetta > osservazione spogliata da tutte le possibili interpretazione ? > > O quelle di Lorentz sono solo delle interpretazioni legate > alla scoperta dell'esistenza di una velocità limite ? > > Grazie, Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Sunday, October 13, 2002 9:37 AM Subject: Re: cosa osservò Lorentz ? > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > ha scritto nel messaggio con ID: > > news:Zh9q9.23577$RO.592960@twister1.libero.it > > O quelle di Lorentz sono solo delle interpretazioni legate > > alla scoperta dell'esistenza di una velocità limite ? > > Il web sembra confermare che è proprio questo, e cioè > che le affermazioni di Lorentz, in relazione alla contrazione > delle lunghezze, sono solo delle interpretazioni legate > alla scoperta dell'esistenza di una velocità limite. > > Nel testo però di cui dispongo si legge, in relazione > sempre alla contrazione delle lunghezze: > > ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ > Per una discussione su come appaiono le immagini > fotografiche di oggetti in rapido movimento, si veda > l'eccellente pubblicazione di V. F. Weisskopf (sett. 1960): > > è stato dimostrato, per esempio, dal calcolo delle traiettorie, > che l'immagine fotografica di una sfera in moto è una sfera, > e non un ellissoide. > ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ > > Qualcuno potrebbe chiarire il senso di questa frase di cui > sopra in relazione alla contrazione delle lunghezze, o comunque > spiegare meglio cosa osservò V. F. Weisskopf nel 1960 ? > > Grazie, Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Sunday, October 13, 2002 4:13 PM Subject: Re: cosa osservò Lorentz ? > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio con ID: > > > news:%haq9.23745$RO.597369@twister1.libero.it > > > Nel testo però di cui dispongo si legge, in relazione > > > sempre alla contrazione delle lunghezze: > > > ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ > > > Per una discussione su come appaiono le immagini > > > fotografiche di oggetti in rapido movimento, si veda > > > l'eccellente pubblicazione di V. F. Weisskopf (sett. 1960): > > > è stato dimostrato, per esempio, dal calcolo delle traiettorie, > > > che l'immagine fotografica di una sfera in moto è una sfera, > > > e non un ellissoide. > > > ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ > > > Qualcuno potrebbe chiarire il senso di questa frase di cui > > > sopra in relazione alla contrazione delle lunghezze, o comunque > > > spiegare meglio cosa osservò V. F. Weisskopf nel 1960 ? > > > Sax ha risposto nel messaggio con ID: > > news:mDfq9.40939$Fz.1219122@news1.tin.it > > Per un effetto ottico l'immagine appare ruotata, > > - proprio come da manuale delle trasformazioni > > (rotazione di assi ), di Lorentz, > > trasformazioni che sono la formalizzazione della RR.- > > e siccome e' una sfera, la rotazione non > > si nota. > > Non si è capito niente, prova a riscrivere quello > che hai detto con altre parole, e limitati, per cortesia, > a descrivere semplicemente cosa V. F. Weisskopf > ha FATTO ed OSSERVATO nel 1960, evitando ogni > possibile interpretazione. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Sunday, October 13, 2002 7:17 PM Subject: Re: cosa osservò Lorentz ? > > Xam ha scritto nel messaggio con ID: > > news:toiq9.25951$%M1.672027@twister2.libero.it > > La frase riportata nel tuo libro è già chiara. > > Del resto non contrasta minimamente con nulla. > > Sono interessato a conoscere cosa V. F. Weisskopf > (o altri come lui) ha FATTO ed OSSERVATO nel 1960 > relativamente all'esperimento sulla contrazione delle > lunghezze, mentre non mi interessano per niente > le possibili interpretazione o commenti di ciò che > ha FATTO ed OSSERVATO. > > Se puoi aiutarmi, grazie, diversamente, come ho già > detto, astieniti. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Monday, October 14, 2002 8:35 AM Subject: Re: cosa osservò Lorentz ? > > Francesco Alfè ha scritto nel messaggio con ID: > > news:Czjq9.41809$Fz.1246881@news1.tin.it > > Basandosi su Lorentz e Fitzgerald, > > Einstein costruì la Teoria della Relatività Ristretta. > > All'origine delle vicende, a cui tu fai riferimento, > è in sostanza la scoperta dell'esistenza di una > velocità limite, contemplata dalle equazioni di > Maxwell, ma non dalle trasformazioni di Galileo. > > Scoperta di una velocità limite che è l'unica cosa > certa, verificata e verificabile sperimentalmente > (con la luce, ma anche con gli elettroni), rispetto > a tutto il resto, inerente alla vicenda di cui stiamo > parlando, che sono semplici deduzioni. > > Deduzioni che infatti sono solo suffragate da esperimenti > i cui risultati sono sistematicamente accompagnati > dalla frase per niente convinta e convincente. > " i risultati sono in buon accordo con la teoria ". > > A questo punto della storia, Lorentz e Fitzgerald, > dimenticandosi, o peggio ancora ignorando, che le > trasformazioni di Galileo sono dei semplici modelli > ingegneristici, si misero in testa di correggere le > suddette trasformazioni. > > Per cui si inventarono le trasformazioni di Lorentz, > dalle quale si evince però la dilatazione delle lunghezze, > e a cui si aggiunse, successivamente, l'obbrobrio della > dilatazione del tempo. > > In realtà le cose, secondo me, stanno in modo molto > più semplice: > > 1) le trasformazioni di Galileo sono dei semplici > modelli ingegneristici > > 2) la Realtà è solo ed esclusivamente DISCRETA > > 3) per cui il movimento evolve A SCATTI, e non in modo > fluente e continuo > > 4) di conseguenza esiste una velocità limite semplicemente > perchè in una Realtà solo ed esclusivamente DISCRETA, > in uno spazio occupabile (dalla materia e dal vuoto) > di lunghezza L, possono al massimo starci X scatti > elementari (elementari nel senso che non sono > ulteriomente frazionabili). > > 5) per cui se per esempio appurassimo che in uno spazio > occupabile L al massimo ci possono essere > 5 scatti elementari, e che A fa 1 scatto mentre B > fa 5 scatti, > ebbene, anche se A si mette sopra B, A coprirà > la distanza L in 5 scatti e non 6 scatti. > > Tutto qui ! > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Monday, October 14, 2002 9:04 AM Subject: la semplicità del DISCRETO contro gli orrori del CONTINUO. > All'origine della teoria dilatazione del tempo, > è in sostanza la scoperta dell'esistenza di una > velocità limite, contemplata dalle equazioni di > Maxwell, ma non dalle trasformazioni di Galileo. > > Scoperta di una velocità limite che è l'unica cosa > certa, verificata e verificabile sperimentalmente > (con la luce, ma anche con gli elettroni), rispetto > a tutto il resto, inerente alla vicenda di cui stiamo > parlando, che sono semplici deduzioni. > > Deduzioni che, peraltro, sono solo suffragate da > esperimenti i cui risultati sono sistematicamente > accompagnati dalla frase per niente convinta e > convincente. > " i risultati sono in buon accordo con la teoria ". > > A questo punto della storia, Lorentz e Fitzgerald, > dimenticandosi, o peggio ancora ignorando, che le > trasformazioni di Galileo sono dei semplici modelli > ingegneristici, si misero in testa di correggere le > suddette trasformazioni. > > Per cui si inventarono le trasformazioni di Lorentz, > dalle quale si evince però la dilatazione delle lunghezze, > e a cui si aggiunse, successivamente, l'obbrobrio della > dilatazione del tempo. > > In realtà le cose, secondo me, stanno in modo molto > più semplice: > > 1) le trasformazioni di Galileo sono dei semplici > modelli ingegneristici > > 2) la Realtà è solo ed esclusivamente DISCRETA > > 3) per cui il movimento evolve A SCATTI, e non in modo > fluente e continuo > > 4) di conseguenza esiste una velocità limite semplicemente > perchè in una Realtà solo ed esclusivamente DISCRETA, > in uno spazio occupabile (dalla materia e dal vuoto) > di lunghezza L, possono al massimo starci X scatti > elementari (elementari nel senso che non sono > ulteriomente frazionabili). > > 5) per cui se, per esempio, appurassimo che in uno spazio > occupabile L al massimo ci possono essere > 5 scatti elementari, e che A fa 1 scatto mentre B > fa 3 scatti, > ebbene, se A si mette sopra B, > A farà complessivamente 4 scatti > > 6) sempre nell'ipotesi che avessimo appurato che in > uno spazio occupabile L al massimo ci possono > essere 5 scatti elementari, > se viceversa A fa 1 scatto mentre B fa 5 scatti, > ebbene, anche se A si mette sopra B, A coprirà > la distanza L in 5 scatti e non 6 scatti. > > Tutto qui ! > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza.fisica Sent: Monday, October 14, 2002 12:53 PM Subject: la semplicità del DISCRETO contro gli orrori del CONTINUO. > All'origine della teoria della dilatazione del tempo, > c'è in sostanza la scoperta dell'esistenza di una > velocità limite. > > Scoperta contemplata dalle equazioni di Maxwell, > ma non dalle trasformazioni di Galileo. > > Rispetto a tutto ciò che attiene alla dilatazione > del tempo, la scoperta dell'esistenza di una velocità > limite, è l'unica cosa certa, verificata e verificabile > sperimentalmente (con la luce, ma anche con gli > elettroni). > > Tutto il resto, infatti, sono solo deduzioni. > > Deduzioni che, peraltro, sono solo suffragate da > esperimenti i cui risultati sono sistematicamente > commentati, dagli stessi ricercatori che li hanno > conseguiti, con la frase per niente convinta e > convincente. > " i risultati sono in buon accordo con la teoria ". > > A seguito della scoperta dell'esistenza di una > velocità limite, Lorentz e Fitzgerald, dimenticandosi, > o peggio ancora ignorando, che le trasformazioni di > Galileo sono dei semplici modelli ingegneristici > (buoni solo per fare i conti), si misero in testa di > correggere le suddette trasformazioni. > > Per cui si inventarono le trasformazioni di Lorentz, > dalle quale si evince però la dilatazione delle > lunghezze, e a cui si aggiunse, successivamente, > l'obbrobrio della dilatazione del tempo. > > In realtà le cose, secondo me, stanno in modo > molto più semplice: > > A) le trasformazioni di Galileo sono dei semplici > modelli ingegneristici > > B) la Realtà è solo ed esclusivamente DISCRETA > > C) per cui il movimento evolve A SCATTI, e non > in modo fluente e continuo > > D) di conseguenza esiste una velocità limite, > semplicemente perchè in una Realtà solo ed > esclusivamente DISCRETA, in uno spazio occupabile > (dalla materia e dal vuoto) di lunghezza L, possono > al massimo starci X scatti elementari > (elementari nel senso che non sono ulteriomente > frazionabili) > > E) per cui, se per esempio appurassimo che in > uno spazio occupabile L, al massimo ci possono > essere 5 scatti elementari, e che A fa 1 scatto > mentre B fa 3 scatti, ebbene, se A si mette > sopra B, A farà complessivamente 4 scatti > > F) sempre nell'ipotesi che avessimo appurato > che in uno spazio occupabile L, al massimo ci > possono essere 5 scatti elementari, se viceversa > A fa 1 scatto mentre B fa 5 scatti, ebbene, anche > se A si mette sopra B, A coprirà la distanza L in > 5 scatti e non 6 scatti. > > Tutto qui ! > > Giovanni. > ULTIMUS: http://members.xoom.virgilio.it/ultimus > > (messaggio inviato al newsgroup it.scienza.fisica > alle ore 13,55 di oggi 14° giorno di ottobre del 2002)
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Monday, October 14, 2002 1:29 PM Subject: Re: la semplicità del DISCRETO contro gli orrori del CONTINUO. > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio con ID: > > > news:WUuq9.28375$RO.715572@twister1.libero.it > > > 2) la Realtà è solo ed esclusivamente DISCRETA > > > Jurgen Schwietering ha risposto nel messaggio con ID: > > news:3Uxq9.28732$%M1.747485@twister2.libero.it > > Come sarebbe la geometria di una unita' > > di questo spazio ? > > La geometria euclidea (che presuppone > una materia "senza buchi") funziona e > va bene. > > Vanno solo rivisti i suoi fondamenti, > per tener conto del fatto che, esistendo > solo il DISCRETO, e non conoscendo > le unità base di quest'ultimo, siamo > costretti a far ricorso a delle PSEUDO-UNITA', > che sono delle vere e proprie false unità. > > False perchè le uniche VERE-UNITA' sono > solo la o le unità base del DISCRETO. > > # > # > # > > > Qualsiasi packing dovrebbe generare una > > struttura che avra' conseguenze > > drammatiche a livello cosmologico. > > Qui non si capisce cosa vuoi dire. > > # > # > # > > > > Tutto qui ! > > > Visione puramente filosofica, manca il calcolo > > matematico > > Il calcolo matematico già esiste ed è valido > (anche troppo visto che fa impiego del superfluo CONTINUO), > vanno solo rivisti gli aspetti formali e non sostanziali, > e magari partendo proprio dalla mia teoria delle > PSEUDO-UNITA'. > > # > # > # > > > applica alla evidenza sperimentale > > Nell'ambito del DISCRETO si riesce, come ho > fatto vedere, perfino a spiegare dell'esistenza > di una velocità limite, l'unica evidenza sperimentale > sicura coinvolta nella presunta dilatazione del tempo. > > Evidenza sperimentale che fa a pugni con il CONTINUO, > ed in conseguenza della quale siamo stati costretti ad > inventarci dei veri e proprio ORRORI LOGICI, quando in > realtà basta rinunciare al CONTINUO. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Monday, October 14, 2002 5:53 PM Subject: Re: cosa osservò Lorentz ? > > Roberto Rosoni ha scritto nel messaggio con ID: > > news:tgslqu8e959rd7t1pm87sfg4a26h5r09ne@4ax.com > > Fantastico................. > > Quando ho spiegato il fatto > che nel DISCRETO diventa spiegabilissimo > del perchè dell'esistenza di una velocità > limite, ho fatto ricorso alle mattonelle del > pavimento di una cucina. > > E dove ogni mattonella è uno scatto elementare > del movimento, mentre la velocità limite sono > il numero di tutte le mattonelle della cucina. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Monday, October 14, 2002 10:59 PM Subject: Re: cosa osservò Lorentz ? > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio con ID: > > > news:uFCq9.30347$%M1.770964@twister2.libero.it > > > Quando ho spiegato il fatto > > > che nel DISCRETO diventa spiegabilissimo > > > del perchè dell'esistenza di una velocità > > > limite, ho fatto ricorso alle mattonelle del > > > pavimento di una cucina. > > > E dove ogni mattonella è uno scatto elementare > > > del movimento, mentre la velocità limite sono > > > il numero di tutte le mattonelle della cucina. > > > Roberto Rosoni ha risposto nel messaggio con ID: > > news:3tdmqucekki3s4f8jotbplke32t8d6ljcg@4ax.com > > Quindi il tuo esempio prevede che la singola > > piastrella sia spazio > > Ho invece detto che: > > " E dove ogni mattonella è uno SCATTO > elementare del MOVIMENTO " > > > mentre la somma di piastrelle sia velocità. > > Ho invece detto che: > > " la velocità limite sono il numero di tutte le > mattonelle della cucina. " > > Per cui, relativamente alla lunghezza della cucina > dell'esempio, la velocità limite si compone > di un numero di scatti che in alcun modo può > superare il numero delle mattonelle della cucina > stessa. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Tuesday, October 15, 2002 11:44 AM Subject: Re: la semplicità del DISCRETO contro gli orrori del CONTINUO. > > Jurgen Schwietering ha scritto: > > Qualsiasi packing dovrebbe > > generare una struttura che > > avra' conseguenze drammatiche > > a livello cosmologico. > > Non so se ti sei reso conto, dal mio > messaggio di apertura di questo thread, > dell'incredibile SINTONIA che viene a > crearsi fra la NATURA X dell'Universo > cui apparteniamo ed il DISCRETO. > > Dal mio messaggio, infatti, si evince che > in una Realtà solo ed esclusivamente > DISCRETA, la velocità massima VMAX, che > dagli esperimenti con la luce e gli elettroni > effettivamente si evince, è limitata > dalla dimensioni FINITE e LIMITATE > di un ipotetico Universo DISCRETO Y. > > In un Universo però solo ed esclusivamente > DISCRETO Y, la sua NATURA Y finisce anche > per restituirci la medesima velocità massima > VMAX anche se in luogo di tutto l'Universo Y > prendiamo in considerazione una sua porzione > anche molto piccola. > > E che è ciò che esattamente accade con la > NATURA X dell'Universo cui apparteniamo > quando eseguiamo gli esperimenti con la luce > e gli elettroni, appunto del nostro Universo X. > > Conclusione: la NATURA X dell'Universo cui > apparteniamo è esattamente identica alla > NATURA Y dell'ipotizzato Universo Y solo > ed esclusivamente DISCRETO. > > La nostra Realtà dunque, in base a ciò che > la sua stessa NATURA ci dice, è solo ed > esclusivamente DISCRETA, per cui è > contemplato il VUOTO e il movimento a > SCATTI, e tutto è FINITO e LIMITATO. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Tuesday, October 15, 2002 3:19 PM Subject: Re: la semplicità del DISCRETO contro gli orrori del CONTINUO. > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > ho in sostanza scritto nel messaggio con ID: > > news:195Z45Z60Z67Y1034675054X29123@usenet.libero.it > > In una Realtà solo ed esclusivamente > > DISCRETA, la velocità massima VMAX > > è limitata dalla dimensioni FINITE e LIMITATE > > di un ipotetico Universo DISCRETO. > > > > In un Universo però solo ed esclusivamente > > DISCRETO, la sua NATURA finisce anche > > per restituirci la medesima velocità massima > > VMAX anche se in luogo di tutto l'Universo > > prendiamo in considerazione una sua porzione > > anche molto piccola. > > Data l'importanza della cosa, chiedo formalmente > a tutto il newsgroup di verificare l'esattezza di quanto > sopra riportato, e che io stesso ho scritto. > > Grazie, Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Tuesday, October 15, 2002 6:06 PM Subject: Re: la semplicità del DISCRETO contro gli orrori del CONTINUO. > > Yggdrasil ha scritto nel messaggio con ID: > > news:HKXq9.35084$RO.862912@twister1.libero.it > > No. > > Un universo discreto può anche NON > > prevedere nessuna velocità massima. > > Nel DISCRETO tutto è FINITO e LIMITATO, > Universo compreso. > > Per cui la VELOCITA' MASSIMA sono esattamente > tutti i possibili SCATTI elementari che la materia > farebbe nel tentativo di spostarsi da estremo > all'altro dell'Universo DISCRETO. > > ATTENZIONE che è importante, per cui rispondi: > > con i messaggi presenti in questo thread sono > riuscito a farti capire che la NATURA di un > possibile Universo DISCRETO, interrogata > (con degli esperimenti) nel merito della VELOCITA' > MASSIMA, è in grado di restituirci sempre la > stessa velocità anche se lo spazio in cui > effettuiamo l'esperimento è quello di un laboratorio ? > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Tuesday, October 15, 2002 7:44 PM Subject: il nostro Universo è DISCRETO !!! > Nel DISCRETO, dove tutto è FINITO e LIMITATO > (Universo compreso), è contemplato il VUOTO > e il movimento avviene per SCATTI elementari > non ulteriormente divisibili. > > Immaginiamo allora che l'ipotetico Universo Y DISCRETO > di cui sopra sia un lungo corridoio il cui pavimento sia > fatto di 10 mattonelle, ognuna delle quali individua anche > lo SCATTO elementare del movimento. > > In siffatto Universo Y tutte le possibili velocità sono > esattamente 10, e precisamente: > > 1 scatto > 2 scatti > 3 scatti > 4 scatti > 5 scatti > 6 scatti > 7 scatti > 8 scatti > 9 scatti > 10 scatti > > con l'ultima (ovvero 10 scatti) che è esattamente la > VELOCITA' MASSIMA dell'Universo Y. > > Se adesso proviamo, grazie a degli esperimenti, > ad "interrogare" la NATURA Y nel merito della > VELOCITA' MASSIMA che è appunto raggiungibile > nell'Universo Y, e con riferimento, non a tutta l'estensione > di quest'ultimo, e cioè 10 spazi lineari, ma, per esempio, > con riferimento a metà Universo Y, e quindi con > riferimento a 5 spazi lineari, ebbene, "la risposta" che > che la NATURA Y ci restituisce è precisamente 5 scatti, > che è esattamente ancora la VELOCITA' MASSIMA > dell'Universo Y, visto che i 5 scatti fanno riferimento > solo a metà Universo Y. > > Se infatti la progressione di 5 scatti ci consente di > percorrere solo 5 spazi lineari di Y, la stessa progressione > di 5 scatti, potendo ancora evolvere, visto che Y è lungo > 10 spazi lineari, ci consentirà di percorrere tutto Y con > appunto 10 scatti, e che è appunto la VELOCITA' MASSIMA > dell'Universo Y. > > Nulla naturalmente cambia se invece di considerare 10 > spazi lineari di Y, o di considerare 5 spazi lineari di Y, > ne considero 4 o 3 e così via. > > Per cui: la NATURA di un possibile Universo DISCRETO, > "interrogata" (con degli esperimenti) nel merito della VELOCITA' > MASSIMA, è in grado di restituirci sempre la stessa velocità > anche se lo spazio in cui effettuiamo l'esperimento non è tutto > l'Universo Y, ma solo una quota parte di quest'ultimo. > > L'INCREDIBILE ora è che quello che accade nell'Universo > DISCRETO Y, è anche ciò che esattamente accade nel > nostro Universo X. > > Quando infatti "interroghiamo" con degli esperimenti > (con la luce, ma anche con gli elettroni) la NATURA X > del nostro Universo X, ebbene essa sistematicamente > ci restituisce sempre la medesima VELOCITA' MASSIMA, > e ciò sia su piccola scala, le dimensioni di un laboratorio, > sia su grande scala, le dimensioni del sistema solare. > > Conclusione: la NATURA X dell'Universo cui apparteniamo > è esattamente identica alla NATURA Y dell'ipotizzato Universo Y > solo ed esclusivamente DISCRETO. > > La nostra Realtà dunque, in base a ciò che la sua stessa > NATURA ci dice, è solo ed esclusivamente DISCRETA, > per cui è contemplato il VUOTO e il movimento a > SCATTI, e tutto è FINITO e LIMITATO. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Tuesday, October 15, 2002 9:49 PM Subject: Re: il nostro Universo è DISCRETO !!! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio con ID: > > > news:zmZq9.35637$RO.875726@twister1.libero.it > > > Per cui: la NATURA di un possibile Universo > > > DISCRETO, "interrogata" (con degli esperimenti) > > > nel merito della VELOCITA' MASSIMA, è in grado > > > di restituirci sempre la stessa velocità anche se > > > lo spazio in cui effettuiamo l'esperimento non è tutto > > > l'Universo Y, ma solo una quota parte di quest'ultimo. > > > NetScan ha risposto nel messaggio con ID: > > news:3DAC7474.3050603@null.it > > Puo' indicare quali esperimenti bisogna eseguire ? > > Gli esperimenti sono già stati eseguiti e sono riportati > in tutti i libri di fisica, e per esempio quello con l'elettrone. > > Vanno tutti comunque sostanzialmente bene, > con gli inesistenti sistemi di riferimento inerziali > che non c'entrano perfettamente niente con > la velocità limite con cui può al massimo > procedere la materia all'interno del nostro > Universo X, come ho fatto vedere. > > # > # > # > > > > La nostra Realtà dunque, in base a ciò che la sua stessa > > > NATURA ci dice, è solo ed esclusivamente DISCRETA, > > > per cui è contemplato il VUOTO e il movimento a > > > SCATTI, e tutto è FINITO e LIMITATO. > > > Perfetto. Ora mi spieghi perche' io non mi muovo > > a scatti, perche' la natura non si muove a scatti > > Perchè i nostri sensi e i nostri strumenti ci ingannano, > dato che lo SCATTO elementare del movimento è > infimo. > > # > # > # > > > Questo evitando naturalmente di dire che il movimento > > a scatti si ha solamente a livello subatomico. > > Appunto. > > > Da quanto esposto si evince un movimento > > a livello macroscopico. > > Appunto. > > Il movimento a livello macroscopico è comunque > a SCATTI come quello subatomico, essendo appunto > quello macroscopico l'insieme di tanti movimenti > subatomici a SCATTI. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Wednesday, October 16, 2002 2:14 PM Subject: Re: il nostro Universo è DISCRETO !!! > N.B.: > 1) ho modificato alcune tue parole, ma solo > con lo scopo di rendere più comprensibile ciò > che penso tu abbia voluto dirmi > > 2) ciò nonostante ben 5 frasi sono incomprensibili, > e non si afferra nemmeno il significato complessivo > del tuo messaggio > > 3) se non concordi con le mie correzioni, > riscrivi con altre parole il tuo messaggio, > e sicuramente le 5 frasi incomprensibili. > > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio con ID: > > > news:zmZq9.35637$RO.875726@twister1.libero.it > > > Nel DISCRETO, dove tutto è FINITO e LIMITATO > > > (Universo compreso), è contemplato il VUOTO > > > e il movimento avviene per SCATTI elementari > > > non ulteriormente divisibili. > > > Jurgen Schwietering ha risposto nel messaggio con ID: > > news:zW8r9.36814$%M1.961395@twister2.libero.it > > Stai trattando un sistema molto complesso, > > e non ancora capito da nessuno, con > > un metodo veramente 'naiv'. > > E quindi ? > > # > # > # > > > > Immaginiamo allora che l'ipotetico Universo > > > Y DISCRETO di cui sopra sia un lungo corridoio > > > il cui pavimento sia fatto di 10 mattonelle, > > > ognuna delle quali individua anche lo SCATTO > > > elementare del movimento. > > > D'accordo. > > Ora, però, passa dal tuo Universo ad 1 DIMENSIONE > > Veramente l'Universo Y solo ed esclusivamente DISCRETO > del mio messaggio di apertura di questo thread è a > 2 DIMENSIONI (lunghezza per altezza), ma andiamo > avanti............ > > > ad un Universo a 2 Dimensioni. > > Ma forse in realtà volevi dire: > > "ora, però, passa dal tuo Universo ad 2 DIMENSIONI > ad un Universo a 3 Dimensioni " > > Ma ragioniamo comunque in 2 Dimensioni, se non > altro per semplicità, e comunque il fatto di considerare > 2 e non 3 Dimensioni non penso che comporti > problemi di sorta. > > > 1) Possiamo (essendo discreto) enumerare gli > > elementi e supponiamo che sia tutto allineato a > > quadretti e partiamo dal tassello di coordinate > > (x,y) = (0,0). > > Parti dunque con una particella dall'origine (0,0) > > del sistema di assi di coordinate e arrivi al punto > > di coordinate (i,0). > > OK ! > > > Se voglio arrivare ad (i,1) ho (i -1) possibilita' di > > congiungere il punto desiderato. > > Questa frase non si capisce. > > > Domanda: la particella 'sa' dove deve andare > > e quando deve cambiare strada al punto > > (i/2,1) o (i/2,0) ? > > Anche questa frase non si capisce. > > > Se si, dove sta questa informazione (impulso) nel > > tuo sistema discreto (ricorda molto l'algoritmo > > di Bresenham) ? > > Anche questa frase non si capisce. > > > Chiaro che la particella da un movimento a 0 gradi > > passa per un momento ad un movimento di 45 gradi > > per 'correggere' la sua traiettoria. > > Anche questa frase non si capisce. > > > 2) Che cosa determina di passare da un > > tassello al altro ? > > La causa all'origine del MOTO. > > > come vengono sincronizzati se non da una > > istanza esterna da definire ? > > Non occorre alcuna sincronizzazione. > > > 3) Cosi discreto mi sembra reversibile > > il tuo sistema. > > Anche questa frase non si capisce. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Wednesday, October 16, 2002 10:44 PM Subject: Re: Etere, ...perché detto anche quint'essenza? > > CSFRF ha scritto nel messaggio con ID: > > news:aokkfv$e3p$1@serv1.iunet.it > > Precisazione. > > Coloro che pensano che l'etere sia stato tolto dalla > > circolazione mediante l'esperienza di M&M all'inizio > > del secolo scorso, sono vittime dello strapotere > > perverso della cultura scientifica dominante. > > In una Realtà solo ed eslusivamente DISCRETA, > l'ETERE è esattamente il DISCRETO stesso. > > E dove la velocità limite con cui può al massimo > procedere la materia al suo interno, non ha niente > a che vedere con i sistemi di riferimento inerziali, > e quindi con gli esperimenti alla Michelson-Morley. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Thursday, October 17, 2002 7:08 AM Subject: Re: Re:Cosa è l'etere ? > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio con ID: > > > news:75lr9.40103$%M1.1035132@twister2.libero.it > > > In una Realtà solo ed eslusivamente DISCRETA, > > > l'ETERE è esattamente il DISCRETO stesso. > > > Andrea Sorrentino ha risposto nel messaggio con ID: > > news:2Cmr9.41273$RO.1021970@twister1.libero.it > > In che senso dici: l'etere è il discreto stesso ? > > Quello che i sostenitori dell'ETERE immaginano che > sia l'ETERE, in realtà, è solo il DISCRETO riempito > di materia, > > o con altre parole, > > l'ETERE è esattamente la nostra Realtà quando le > abbiniamo la sua vera NATURA. > > I suddetti sostenitori sono stati ingannati nelle loro > idee dal fatto che la vera Realtà è stata involontariamente > camuffata con le proprietà del CONTINUO. > > Per cui, sulla scorta anche delle osservazioni > e delle deduzioni che facevano e fanno quando > ad esempio guardavano e guardano il MARE, > hanno immaginato e immaginano un ETERE > che ha consistenza e che dunque contempla > anche la materia, quando in realtà ciò che osservano > e osserviamo è solo MATERIA AGGREGATA > (le goccie d'acqua del mare) che si sposta > all'interno di un supporto di fondo, ovvero il > DISCRETO, l'unico vero ETERE. > > > Nel senso che c'è ? > > O nel senso che non c'è e per questo > > lascia che la materia faccia come vuole ? > > Puoi chiarire ? > > Le proprietà del DISCRETO sono molto > semplici, nel DISCRETO (o ETERE): > > - tutto è FINITO e LIMITATO > > - è contemplato il VUOTO > > - e il movimento avviene a SCATTI. > > Di conseguenza il DISCRETO (o ETERE) > è "spazio occupabile" solo in parte effettivamente > occupato dai costituenti ultimi della materia, > con ciò che infatti rimane dello "spazio occupabile" > che è riservato al VUOTO. > > Rispetto a ciò dunque il mare, ad esempio, è solo > una sorta di DISCRETO di secondo livello o > ETERE di secondo livello, potendolo immaginare > come "spazio occupabile" dalla goccie del mare > e dal VUOTO di goccie del mare. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Thursday, October 17, 2002 10:22 AM Subject: Re: Re:Cosa è l'etere ? > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > ho scritto nel messaggio con ID: > > news:cvsr9.41555$%M1.1063179@twister2.libero.it > > Per cui, sulla scorta anche delle osservazioni > > e delle deduzioni che facevano e fanno quando > > ad esempio guardavano e guardano il MARE, > > hanno immaginato e immaginano un ETERE > > che ha consistenza e che dunque contempla > > anche la materia, quando in realtà cio che osservano > > e osserviamo è solo MATERIA AGGREGATA > > (le goccie d'acqua del mare) che si sposta > > all'interno di un supporto di fondo, ovvero il > > DISCRETO, l'unico vero ETERE. > > Le proprietà del DISCRETO sono molto > > semplici, nel DISCRETO (o ETERE): > > - tutto è FINITO e LIMITATO > > - è contemplato il VUOTO > > - e il movimento avviene a SCATTI. > > Di conseguenza il DISCRETO (o ETERE) > > è "spazio occupabile", solo in parte effettivamente > > occupato dai costituenti ultimi della materia, > > con ciò che infatti rimane dello "spazio occupabile" > > che è riservato al VUOTO. > > Rispetto a ciò dunque il mare, ad esempio, è solo > > una sorta di DISCRETO di secondo livello o > > ETERE di secondo livello, potendolo immaginare > > come "spazio occupabile" dalla goccie del mare > > e dal VUOTO di goccie del mare. > > Conclusione: l'unico vero ETERE è esattamente il > DISCRETO, ovvero un supporto di fondo fatto di: > > - uno SPAZIO M riservato ai COSTITUENTI > ULTIMI della MATERIA, con questi ultimi che possono > o non possono effettivamente occuparlo, e dunque con > lo SPAZIO M fatto o di solo VUOTO o di COSTITUENTI > ULTIMI della MATERIA > > - e di uno SPAZIO V comunque riservato al VUOTO, > con lo SPAZIO V dunque fatto solo ed esclusivamente > di VUOTO. > > Il MARE invece è una sorta di ETERE di secondo > livello, un ETERE2, ovvero un supporto NON di fondo > fatto di: > > - uno SPAZIO M2 riservato ai COSTITUENTI > ULTIMI del MARE, ovvero le goccie del MARE > > - e di uno SPAZIO V2 riservato al VUOTO di goccie > di MARE. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Thursday, October 17, 2002 11:09 AM Subject: Re: il nostro Universo è DISCRETO !!! > > Jurgen Schwietering ha scritto nel messaggio con ID: > > news:54vr9.42007$RO.1044745@twister1.libero.it > > Riformulo. > > 1) Q = Universo chiuso 2D discreto, > > con tassellazione ortogonale enumerando i > > tasseli con Q(x,y) > > - una particella parte da Q(0,0) e deve arrivare a Q(1,2) > > (eseguendo 2 passi). > > Quale traiettoria 'sceglie' la particella, > > Q(0,0)-Q(1,1)-Q(1,2) oppure > > Q(0,0)-Q(0,1)-Q(1,2) ? > > La TASSELLAZIONE ORTOGONALE dell'Universo > 2D di cui sopra, pur dando luogo ad un Universo > discreto, è del tutto sconosciuta al mondo vero > (e attenzione che in conseguenza di ciò non è affatto > corretto dedurre che la nostra Realtà non è dunque > DISCRETA). > > La nostra Realtà, infatti, non contempla per niente > nè linee, nè traiettorie rettilinee, visto che nel > nostro Universo tutto è in movimento. > > Per cui la TASSELLAZIONE ORTOGONALE di > cui sopra, sebbene utile, è solo una nostra > costruzione mentale. > > Se perciò una particella, per spostarsi dal punto > A al punto B, deve fare 2 SCATTI elementari, li > fa e basta, infischiandosene della > TASSELLAZIONE ORTOGONALE che noi > esseri umani ci siamo inventata. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Thursday, October 17, 2002 1:23 PM Subject: Re: il nostro Universo è DISCRETO !!! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio con ID: > > > news:k0wr9.42174$RO.1047819@twister1.libero.it > > > Se perciò una particella, per spostarsi dal punto > > > A al punto B, deve fare 2 SCATTI elementari, li > > > fa e basta, infischiandosene della > > > TASSELLAZIONE ORTOGONALE che noi > > > esseri umani ci siamo inventata. > > > Jurgen Schwietering ha risposto nel messaggio con ID: > > news:J7xr9.42308$%M1.1077032@twister2.libero.it > > Avra' qualche STRUTTURA il tuo universo discreto. > > E' un Universo con zone accessibili ai Costituenti > Ultimi della Materia > (zone non necessariamente occupate da queste ultime) > e con zone riservate esclusivamente al VUOTO. > > Un Universo dunque con una STRUTTURA semplice > da immaginare, ma che io stesso non riesco a tradurre > (almeno finora) in termini espliciti, e per esempio con > un disegno. > > > Se no, e valido come gli altri, non meglio non peggio > > (forse peggio perche' finora hai soltanto dato una > > dimostrazione puramente filosofica e non matematica). > > Quello che dici non è vero. > > Facendo infatti appello unicamente al DISCRETO, sono > infatti riuscito a dare un senso all'esistenza di una velocità > limite nel nostro Universo, e a far saltare il circolo vizioso > in cui è caduta la fisica negli ultimi 100 anni. > > E cioè nel circolo vizioso: > > - scoperta dell'esistenza di una velocità limite > > - correzione delle trasformazioni di Galileo con > quelle di Lorentz > > - obbrobrio della dilatazione del tempo con il > MOTO e la GRAVITA' che finiscono di conseguenza > per autoannichilirsi. > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Thursday, October 17, 2002 5:53 PM Subject: Re: il nostro Universo è DISCRETO !!! > > > io stesso giofra giofra@freemail.it > > > ho scritto nel messaggio con ID: > > > news:hZxr9.42522$%M1.1080138@twister2.libero.it > > > Non è vero che finora non ho usato la > > > matematica. > > > Jurgen Schwietering ha risposto nel messaggio con ID: > > news:RdBr9.43295$%M1.1094529@twister2.libero.it > > Un calcolo, una equazione ? > > - Definendo dei nuovi algoritmi aritmetici di base > (quelli delle quattro operazioni) > > - e dando così vita ad una matematica dove alberga > solo il DISCRETO > > - ma facendo anche vedere come nella stessa matematica > corrente il CONTINUO è solo una semplice invenzione > (peraltro supeflua) > > - e facendo anche vedere quanto sia semplice e potente > il DISCRETO, al punto di aver spezzato il circolo vizioso > che porta all'obbrorio della dilatazione del tempo > > credo di aver fatto molto di più che scrivere un'equazione. > > # > # > # > > > > Facendo infatti appello unicamente al DISCRETO, sono > > > infatti riuscito a dare un senso all'esistenza di una velocità > > > limite nel nostro Universo, e a far saltare il circolo vizioso > > > in cui è caduta la fisica negli ultimi 100 anni. > > > Circolo vizioso ? > > Solo qui. > > Questa due frasi si contraddicono. > > La tua prima frase, infatti, mette in dubbio che io > sia riuscito a spezzare il circolo vizioso di cui sopra, > e/o che addirittura il circolo vizioso di cui ho scritto > non esiste per niente. > > La tua seconda frase, invece, lascia intendere che > il circolo vizioso esiste ed effettivamente sono > riuscito a spezzarlo, anche se però tu ritieni che > sia troppo poco. > > Spiegati meglio dunque ! > > Pensi cioè SI o No che io sia riuscito a spezzare il > perverso circolo vizioso: > > - scoperta dell'esistenza di una velocità limite > > - correzione delle trasformazioni di Galileo con > quelle di Lorentz > > - obbrobrio della dilatazione del tempo con il > MOTO e la GRAVITA' che finiscono di conseguenza > per autoannichilirsi ? > > Ripeto: pensi SI o NO che io sia riuscito a > spezzare il perverso circolo vizioso che conduce > all'obbrobrio della dilatazione del tempo ? > > Giovanni.
----- Original Message ----- From: giofra giofra@freemail.it Newsgroups: it.scienza Sent: Friday, October 18, 2002 10:49 AM Subject: Re: Più veloci della luce > > Alessandro Gigliofiorito ha scritto nel messaggio con ID: > > news:3e0b532f.0210180047.165e9a92@posting.google.com > > Allora qualche mese fa intravedendo > > la prima pagina del Corriere della > > Sera scorgo: > > "superata la velocità della luce...ecc". > > Non ho poi avuto modo di leggere la notizia. > > Non so, io sono quasi arcisicuro fosse una > > classica notizia da Corriere ma si sa mai... > > Insomma qualcuno ne sa qualcosa ? > > E' la classica bufala............l'unica cosa sicura > in mezzo a tante scemenze è l'esistenza di una > velocità limite, la prova schiacciante che la nostra > Realtà è solo ed esclusivamente DISCRETA. > > Giovanni. > ULTIMUS: http://members.xoom.virgilio.it/ultimus > ID MESSAGE: news:zmZq9.35637$RO.875726@twister1.libero.it > ovvero > ID MESSAGE:zmZq9.35637$RO.875726@twister1.libero.it



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