La festa della Stella Maris si celebra la prima domenica di Agosto. La festa
è particolarmente sentita tra i camoglini ed anche tra i turisti, un po'
perché si svolge in estate e tutti siamo portati ad uscire di casa, un po'
perché coinvolge tutti, alla mattina con la processione di barche, ed alla sera
con la posa dei lumini, in mare, e sulle finestre di casa.
La festa è in onore della Stella del Mare, raffigurata in un'edicola (un
altare) posta sull'estremità di Punta Chiappa, nell'atto di proteggere i marinai
dall'infuriare delle onde. L'edicola è un mosaico che rappresenta un graffito
trovato nella chiesa di S. Nicolò Capodimonte (poco sopra), risalente
addirittura al 400 (quindi 1600 anni fa). Recentemente il mosaico è stato
restaurato "nel 1995 grazie a Beppe Grillo ed agli amici della Stella
Maris", come si legge in una pietra dietro l'altare. Sono quindi 16 secoli
che i pescatori e naviganti di Camogli venerano l'effige della Stella del Mare,
ed ultimamente la festa si svolge così:
La mattina alle 10 parte la processione da Camogli verso Punta Chiappa. Tutti
sono invitati, e visto che ci si va via mare, possono partecipare quelli che
hanno una barca, una canoa, un peschereccio,... insomma, tutto quello che sta a
galla va bene. Chi non ha nessuna barca, può prendere il battello, che in via
particolarmente eccezionale, non costa nulla!!! Serve infatti per seguire la
processione religiosa, quindi non è giusto far spendere dei soldi (anche se
però qualcuno se ne approfitta). Le barche sono tutte "pavesate a
festa", come recitano tutti i manifesti. Sono cioè bardate con bandiere,
palloncini, striscioni, qualsiasi cosa insomma che possa rendere più allegra la
barca.
Ah, dimenticavo, alla processione non può mancare chiaramente l'Ü
Dragun, con i suoi 12 rematori comandati da Ido Battistone. Sull'Ü Dragun sale
il prete che celebra la messa e due chierichetti. Normalmente alla processione
si affiancano anche le pilotine della Guardia Costiera, della Capitaneria di
Porto e dei pompieri (che poi gettano in alto le pompe creando altissime cascate
d'acqua).
Arrivati alla Punta, il sacerdote ed i chierichetti scendono direttamente
dalle scalette della punta, mentre i rematori dell'Ü Dragun alzano al cielo i
loro remi (mi sembra di aver sentito che pesino 13 chili l'uno, ma mi pare
poco). Il battello con il resto dei fedeli attracca invece a Porto Pidocchio, ed
in 10 minuti tutta la folla è davanti all'altare. La messa comincia quindi alle
11, e dopo la benedizione con la preghiera
a Maria Santissima Stella del Mare, la folla si disperde e torna a casa.
Solitamente a mezzogiorno c'è la premiazione per la barca più bella, ma
sinceramente io non ho mai partecipato e quindi non so come funzioni la cosa: se
qualcuno potesse dirmelo,
sarei lieto di aggiornare questa parte! Comunque il battello, sempre
gratuitamente, riporta indietro i fedeli (quelli veri, diciamo, perché i
portoghesi saranno rimasti sicuramente a godersi il mare della Punta...). Fino
alla sera alle 21 non succede altro.
Fino a qualche anno fa, il pomeriggio alle 3 c'era la regata con i gozzi.
Tutti i gozzi partecipavano, partendo dalla Punta alla volta del Cenobio, poi
mano a mano negli anni, sempre meno gozzi erano presenti, un po' per la mancanza
di equipaggio, un po' per la mancanza di manutenzione alle barche (la prima ad
essere dismessa fu proprio la barca del Porto). È quindi da alcuni anni che la
regata non viene più svolta.
La sera la festa riprende, tutti i camoglini hanno addobbato le loro finestre
(soprattutto quelle che danno sul mare) con i tipici lumini colorati, mentre
contemporaneamente anche in spiaggia si cominciano ad affidare al mare i lumini
che, da lì a poco, invaderanno tutto il golfo. Caso strano, ma tutti gli anni
c'è un po' di maretta che li riporta indietro, per cui c'è sempre qualche
bimbo volontario che si getta in mare per portarli più al largo, in modo che
non siano travolti dalla risacca. Tipicamente i lumini messi in mare da Gigi,
dal Cenobio, prendono subito il largo, mentre quelli messi dalla diga, dalla
chiesa, ritornano indietro... Intanto anche da alcune barche li immergono già
al largo (ed evitano la risacca), nonché ovviamente a Punta Chiappa.
Alle nove e mezza arriva, col buio, anche l'Ü Dragun. Arriva dal porto,
veloce, e si infila nel buio del golfo illuminato solo dai fumogeni rossi e
bianchi che Ido tiene in mano. Volteggia da una parte all'altra della riva,
sotto costa, accompagnato da una musica (Carmina Burana, la cavalcata delle
Valchirie ed altre musiche
mistiche) e dagli applausi dei festanti. I lumini intanto sono ovunque, anche
dalla Punta se ne vedono a centinaia, la Punta stessa è illuminata dalle
luminarie fin sull'edicola della Madonna ed anche S. Nicolò si intravede
finalmente nel buio del monte. L'Ü Dragun continua inesorabile a navigare sulle
onde, talvolta si ferma a salutare la folla, con i remi sollevati, mentre la
nota del corno risuona sulla palazzata di Camogli. È sempre fantastico, vedere
lo sciabecco fluttuare sui lumini, nella sua semplicità: non c'è altro, non ci
sono fuochi d'artificio, botti, bande che suonano, niente se non la musica, il
corno, i lumini e l'Ü Dragun. Per più di mezz'ora i rematori fanno avanti ed
indietro, poi tornano verso il porto. La Stella Maris è stata onorata un altro
anno ancora.