Ecco il resoconto della festa di S. Fortunato che si è svolta il giorno 8 e
9 maggio 2004.
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- Il titolo potrebbe essere: sorpresa, delusione, malumore,
disorganizzazione, vandalismo, sfortuna, tristezza.
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- Partiamo con ordine.
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- La settimana che precede il sabato della festa risulta già
particolarmente difficile: prima il brutto tempo, poi una libecciata che
porta mare grosso impedisce il normale recupero della legna per la
costruzione dei falò.
- In particolare, la mareggiata investe le coste di Camogli fin dal
mercoledì, e per il Pineto si mette veramente male: il mare invade tutta la
spiaggia, la legna (almeno quella rimasta) viene velocemente spostata sotto
il muraglione, dove non è totalmente al sicuro, visto che le onde sferzano
tutta la porzione di spiaggia che esiste...
- Al venerdì la situazione non è ancora migliorata, ed ormai è molto
tardi per iniziare i lavori (quelli del Porto invece sono già avanti nei
lavori, hanno cominciato con ampio anticipo, già la domenica prima la
struttura principale era montata). Solitamente il venerdì viene impiegato
da quelli del Pineto per posizionare i pezzi principali e cominciare a
definire la struttura, per poi completarlo il sabato pomeriggio (proprio
all'ultimo momento!).
- Ma quest'anno è diverso, al venerdì non c'è ancora la possibilità di
costruire alcunchè sulla battigia... e quindi, si costruisce in
passeggiata! Sulla quadrata del Miramare vengono assemblati i pezzi di legno
che andranno poi posizionati e legati tra di loro tramite i pannelli e
riempiti con la legna di recupero. Tutto il venerdì si lavora sulla
passeggiata a portare le travi nuove (utilizzate per la struttura) e a
rivedere i progetti.
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Intanto arriva il sabato, ed il mare si calma ma non così tanto. La
spiaggia sotto il Pineto è sempre invasa dall'acqua... Che fare? Non si
può mettere il falò sull'acqua, verrebbe portato via prima di poterlo
terminare... Così, viene scelto l'inevitabile... il falò del Pineto verrà
montato accanto al falò del Porto! Incredibile! Non si è mai vista una
cosa simile, che affronto!!! I due falò uno vicino all'altro!!! A memoria
d'uomo nessuno si ricorda di aver dovuto effettuare una scelta simile...
Fatto sta che i pezzi montati sulla quadrata vengono spostati davanti ai
gozzi che sostano sul depuratore, ed i ragazzi cominciano l'estenuante
viaggio avanti ed indietro per portare la legna, dal riparo sotto il
muraglione del Pineto, alla spiaggia del Porto. Tutto il sabato viene
impiegato nello spostamento della legna, e finalmente nella costruzione del
falò. Nel tardo pomeriggio, i due falò fanno bella mostra di sè uno
vicino all'altro, la molletta da bucato del Porto, e vicino l'acerrimo
nemico Pineto, con la sua rosa aragosta.
- Intanto, già dal primo mattino, venivano posizionati su tutta la spiaggia
i 'mascoli', i cannoncini che avrebbero ospitato la polvere da sparo per i
fuochi d'artificio in programma la stessa serata. Quindi accesso negato su
tutta la porzione di spiaggia che va dalla Chiesa (compreso il Giorgio) alla
Rotonda, unico punto dove sedersi rimane la spiaggetta Risseu sotto la
Camogliese fino sotto al Cenobio, anche se quella dal Cenobio era divisa in
due da un rigoglioso rio Gentile in 'piena' forma...
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- Saltiamo alle ore 17, stavamo passeggiando davanti a Revello, quando
sentiamo l'altoparlante scandire un annuncio. 'Ci spiace ma per le avverse
condizioni del mare non è stato possibile completare l'allestimento dello
spettacolo pirotecnico, che viene quindi spostato a domani sera'.
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- !!! Sorpresa! Ma è dalla mattina che ci sono i cannoncini in spiaggia,
era vietato l'accesso! Io non ho visto poi se ci hanno lavorato, ero in
Risseu... ma comunque il tempo c'era, solitamente 8 ore sono più che
sufficienti per allestire un paio di fuochi come ci sono a Camogli...
Parlandone poi con altre persone, veniamo a conoscenza che già nel
telegiornale regionale delle 14 avevano detto che non ci sarebbero stati i
fuochi... Ah beh, vuol dire che lo sapevano già in mattinata... però in
spiaggia non si poteva andare lo stesso...
- Vabbè, aspettiamo lo stesso la sera, ci vediamo i falò.
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Saltiamo quindi un po' di ore ed arriviamo alle 22 circa, quando la
processione con l'arca di S. Fortunato percorre le vie cittadine, per poi
salire di corsa l'ultima rampa delle scale di accesso alla Basilica (vorrei
qui lamentarmi, senza peraltro entrare in polemica, per la totale assenza
dei Cristi... nonostante fossero stati ampiamente annunciati anche dai
manifesti affissi dalla stessa Basilica...). Dicevo, S. Fortunato ritorna in
Basilica, e tutti quelli che non lo sapevano, si riversano in passeggiata
per ammirare lo spettacolo pirotecnico. Gli altri che sapevano del rinvio,
si riversano in passeggiata per ammirare l'accensione dei falò.
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- La quale accensione viene rimandata al giorno successivo, la domenica
sera.
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- !!! Doppia sorpresa! E perché? Perché c'è troppo vento di mare. Ora,
sempre senza entrare in polemica, ma mi chiedo quand'è che la sera non c'è
la brezza di mare che porta il vento verso le case, le barche, e le persone
assiepate sulla passeggiata. È sempre così. Vero è che c'era più vento
del solito, ma che questo risulti pericoloso... Tutti gli altri anni il
falò del Pineto, che veniva acceso SOTTO la passeggiata, non era
pericoloso? Quando il vento portava i pezzi di cartone in alto, la gente si
allontanava. Ed i pompieri bagnavano continuamente il povero pino per
evitare che bruciasse. E quello non è pericoloso?
- Comunque, torniamo alla serata, una serie di sonore fischiate da parte del
pubblico presente accompagna ogni annuncio, cadenzato, sul rinvio totale
della festa (vengono solo proiettate sulle pareti della chiesa una serie di
diapositive di pesci e pianeti).
- Vabbè dai, torniamo domani, magari c'è meno gente e si passeggia più
tranquillamente.
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- L'indomani, il giorno della Sagra del Pesce, torniamo a Camogli nel tardo
pomeriggio. La spiaggia sempre off limits, quindi di nuovo in Risseu. Ci
sediamo sui ciottoli, il bimbo comincia a giocare con l'acqua, quando mia
moglie mi dice: - Ma scusa, la molletta l'hanno spostata?
- Io mi giro d'improvviso verso la Chiesa e, orrore! La molletta è sparita!
È rimasto solo l'aragosta!!! Hanno bruciato la molletta!!!
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- Durante la notte, una banda di balordi, sicuramente ubriachi se non di
peggio, non sapendo cosa fare, hanno pensato bene di divertirsi alle spalle
della Capitaneria di Porto e dei Carabinieri che avevano vietato
l'accensione dei falò, e ne hanno bruciato uno... Senza neanche una
briciola di rispetto verso chi aveva dato anima e corpo alla costruzione di
quel falò, senza neanche pensare alla delusione dei bambini che non
aspettano altro che il momento di appiccare il fuoco alla loro costruzione,
che hanno visto nascere da un mucchio di legna abbandonata sulla spiaggia...
Che rabbia!!!
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- Arriva la sera, il falò superstite resiste, questa volta presidiato da
forze dell'ordine... Ma ormai un'altra sorpresa aleggia nell'aria... lo
spettacolo pirotecnico è stato annullato. Questa volta non ci sono voci
all'altoparlante ad annunciare la cosa, soltanto le solite voci di
corridoio, ma questa volta ben fondate. La polvere nei cannoncini
probabilmente non c'è mai stata, il sabato i cannoncini vuoti sono stati
ammucchiati in 3 o 4 punti sulla spiaggia, e la domenica nessuno si è
presentato a riempirli ed a posizionarli.
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Così la sera, partono le 2 colombine che accendono alcuni fumogeni sul
campanile (almeno quelli, grazie a Borgarelli). In tutta solitudine viene
accesa l'aragosta, c'è lo stesso vento del giorno prima, non è calato
neanche di un nodo... ed infatti è stato di una pericolosità fuori dal
normale... scherzo, ovviamente non è successo niente, anzi, è durato anche
meno del solito, la coda dello scorpione non ne voleva sapere di incendiarsi, pensate a quanto fossero alte le fiamme! Tant'è che sono
dovuti intervenire a mano, per rompere proprio la coda e buttarla tra le
fiamme... Ed è stato l'unico momento avvincente della serata, accompagnato
da una ola dei presenti. Pensate un po'... Anche perché, se il sabato sera
praticamente tutti i locali in passeggiata, ed alcuni in via della
Repubblica, erano aperti (persino la libreria Capurro era aperta...), la
domenica sera, invece, era tutto chiuso. Un pessimo biglietto da visita. E
meno male che delle migliaia di persone che c'erano sabato sera, soltanto
una piccola percentuale si è presentata la domenica. Almeno in pochi hanno
ammirato la assoluta desolazione della festa.
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- In conclusione, le condizioni meteo-marine saranno state anche avverse, ma
questo ha evidenziato tutte le carenze dell'organizzazione, che
probabilmente riesce ad ingranare finché tutto funziona a meraviglia, ma
che si inceppa purtroppo al minimo intoppo.
- Quello che ha dato fastidio alla geste è stata la 'presa in giro' sul
mancato spettacolo pirotecnico, annunciando un rinvio quando si sapeva già
che era in realtà un annullamento. E la mancata sorveglianza dei falò
durante le ore notturne, quando bande di ragazzi sbandati avevano preso
possesso della città, senza un minimo servizio d'ordine per garantire la
sicurezza dei cittadini ed ospiti.
Giovanni Casagrande - 10 Maggio 2004