Incendio nel porto
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Il porto in fiamme, 21 Marzo 1993

Una serie di coincidenze fortuite mi permise di partecipare, seppur passivamente, al terribile incendio sviluppatosi nel porto di Camogli il 21 Marzo 1993. Ecco quali:

Era sabato sera. Come ogni fine settimana, Barbara si fermava a dormire in casa da noi, in modo che la domenica potessimo passarla insieme fin dall'alba (si fa per dire). E quando si fermava Barbara, lei occupava la mia cameretta, ed io andavo a dormire in camera con i miei fratelli (Maurizio e Daniele). E così fu anche quella sera. Alle 4 e mezza (di domenica mattina quindi), senza nessun preavviso, venimmo svegliati tutti e tre di soprassalto: la sveglia di Maurizio infatti, aveva cominciato a squillare. Il perché si fosse messa a squillare proprio a quell'ora di notte era semplice: Maurizio a quel tempo era un attivo speleologo, e quasi tutte le domeniche si buttava in qualche grotta della Riviera di Ponente o della Toscana. Prima di arrivare sul posto, quindi, era necessario fare un certo tragitto. Visto poi che la preparazione prima di una discesa è notevole, risulta chiaro che alle prime luci dell'alba dovevano essere già tutti in marcia. Spenta la sveglia, e resoci conto (io e Daniele) che potevamo tranquillamente continuare a dormire indisturbati, ci siamo buttati a capofitto nuovamente tra le braccia di Morfeo. Daniele si riaddormentò quasi subito, io invece faticai un po' di più, quel tanto che bastò per accorgermi di alcune voci provenienti da sotto. Dapprima cercai di ignorarle, io volevo riaddormentarmi! Poi cominciai ad ascoltare anche quello che dicevano... così sentii "aiuto", "aprite", "il porto brucia", seguito dai colpi dei pugni contro la porta della Croce Verde. Appena realizzai quello che stavo ascoltando, mi affacciai, riconobbi la signora Chiaschetti, e volai di corsa verso la porta di entrata, ma non ci fu bisogno di aprirla: dalla finestra senza persiane sopra il portone, un bagliore rosso illuminava tutto il corridoio senza bisogno di accendere le luci... Aprii quindi il portone, e l'odore di bruciato mi entrò nelle narici... Il porto stava bruciando veramente. Una, due, tre... chissà quante barche stavano bruciando, con fiamme altissime, mentre c'era già qualcuno intento a prestare i primi soccorsi. Tornai in camera, presi la telecamera che per caso aveva già una cassetta inserita e la batteria carica (l'avevamo usata proprio il giorno precedente), mi infilai chissà che cosa, e corsi sul molo. Intanto Maurizio era uscito e Barbara si era svegliata, forse anche lei dalle voci e dalla concitazione in casa, mentre invece mi scordai di dare un chiamo a Daniele, che non si accorse di nulla.

Accesi la telecamera ancora mentre correvo verso il molo, incontrai Christian Taddei con la macchina fotografica, e ripresi tutto il possibile. All'altezza del braccio verso il porto, una serie di barche era ormai una lingua comune di fuoco, ed alcuni volontari erano accorsi su di una barca per cercare di spegnere l'incendio, usando secchi e acqua di mare che fortunatamente non mancava. Lavoravano a meno di un metro dalle fiamme! E le barche, non sono solo di legno! Ormai hanno tutte un motore, e quindi un serbatoio di benzina! Quindi altissimo il rischio che le fiamme potessero raggiungere un serbatoio ed esplodere mentre qualcuno cercava di spegnere l'incendio. In un secondo momento qualcuno ha preso il proprio peschereccio ed ha cominciato a trainare al largo le barche ormai irrecuperabili. Infatti ci si era resi conto che l'opera di spegnimento doveva limitarsi (si fa per dire) a non propagare il fuoco ad altre barche, piuttosto che a recuperare le barche ormai incendiate. Così, ancorando con una cima le barche, a tutta velocità il peschereccio partiva per il largo, oltre gli scogli, dove lasciava quei cadaveri a galleggiare (ancora per poco). L'opera di aggancio delle barche incendiate era molto pericoloso, e la cima doveva essere costantemente bagnata per evitare che si incendiasse e che il fuoco si propagasse proprio sul peschereccio! Successe che, appena lasciata una barca, e tagliata la cima, un boato svegliò tutti quelli che non si erano ancora svegliati: il serbatoio di una barca, per fortuna una di quelle che era stata appena portata al largo, esplose fragorosamente... per fortuna scoppiò proprio quando era stata liberata dal peschereccio, evitando così di ferire qualcuno. La barca colò a picco immediatamente.

Quante barche sono affondate, una dopo l'altra, alcune nel porto, altre al largo... I pompieri arrivarono, poi, ma erano impotenti: l'autobotte era scesa dalla calata, mentre l'incendio si era propagato sul lato opposto, dal molo. Non c'erano quindi possibilità che il mezzo si trasferisse sul molo perché non sarebbe riuscito a passare per i vari archivolti, e neanche le pompe sarebbero servite, neanche facendo un ponte con le barche (come era già stato improntato per dare il cambio ai pescatori che cercavano di salvare le loro barche).

Alle prime luci dell'alba, infine, il fuoco perse tutta la propria forza distruttrice e venne finalmente estinto.

Alla fine non so quante barche siano andate perdute. I pescatori distrutti, i loro mezzi di lavoro distrutti. I volontari che avevano rischiato la loro vita per spegnere l'incendio, sono stati fregiati di una medaglia dallo Stato, ben poco se si pensa a quello che poteva succedere se un serbatoio fosse esploso mentre una dozzina di persone era impegnata a tirare secchi d'acqua sulle fiamme.

Le cause dell'incendio si sono poi chiarire in seguito, di certo un incendio non si accende da solo, per cui è chiaro che fu di origine dolosa. Mi pare che vennero addirittura trovati, sul molo, un paio di zainetti con portafogli e carte d'identità di due ragazzi che si erano dileguati. Si venne poi a sapere che, forse per fare una bravata, forse perché erano ubriachi, o forse per scaldarsi, accesero un fuoco su di una barca. Facile prevedere cosa successe dopo.

 

PS: chi volesse vedere il filmato dell'incendio, me lo dica: ho scaricato infatti il video dalla cassetta VHS in formato per PC Divx, compatibile con qualsiasi visualizzatore AVI purché in possesso del codec DIVX. Attualmente occupa circa 73 Mega e dura 11 minuti, ma, se interessati, posso produrre spezzoni da ~10 Mega l'uno. Tutte le foto di questa pagina sono state estratte dal filmato.