IL CASTELLO DI HARTHEIM
Il castello di Hartheim
Sorto nel Rinascimento, divenuto poi ricovero per bambini gravemente
ammalati, il castello è trasformato nella primavera del 1940 in fabbrica di morte: fino
al 1943 vi vengono uccise migliaia di persone. Funziona anche come camera a gas per il
lager di Dachau e per quello di Mauthausen (che possiede una sua camera a gas). I
prigionieri vi vengono portati in autobus che hanno l'assoluta precedenza, i cui vetri
sono rivestiti da tendine e da uno strato di vernice. Arrivati ad Hartheim vengono
introdotti nella camera a gas, camuffata da stanza per docce, dopo che sono stati marcati
tutti quelli denti d'oro; a distruggere i cadaveri provvede il forno crematorio.
I centri del "Programma eutanasia" furono gestiti in prevalenza da uomini delle
SS, che con la fine della T4 si ritroveranno a capo dei grandi campi di sterminio
immediato (Belzec, Sobibor, Treblinka) ma anche in altri Lager (la Risiera di San Sabba a
Trieste). Essi poterono familiarizzarsi con le tecniche di programmazione e di
organizzazione dello sterminio, per imparare a compierlo in modo rapido, ed efficace:
dello sterminio furono dunque vere e proprie scuole.
Il "trattamento 14 f 13"
Le strutture del T4 furono utilizzate poi nei confronti dei prigionieri dei lager malati
e/o inabili al lavoro. Commissioni si recavano nei Lager e compilavano liste dei destinati
alla soppressione dopo un sommario esame, talvolta raccogliendo adesioni volontarie con la
prospettiva di inesistenti "campi di riposo".
Le vittime dell'operazione 14 f 13 venivano portate prevalentemente a Sonnenstein e
Hartheim.
Da Mauthausen e Gusen sono documentati trasporti di questo tipo per un totale di circa
5000 vittime; da Dachau furono inviate più di 3000 persone; circa 1400 da Buchenwald e
poco più da Ravensbrück.
Hartheim divenne il principale centro di esecuzione del trattamento 14 f 13. La camera a
gas era accessibile dal cortile interno; le bombole di CO si trovavano in un ripostiglio
attiguo e il gas veniva fatto affluire trami te un tubo posto all'altezza del pavimento.
La stanza era camuffata da doccia, con finti spruzzatori al soffitto.
Fra il dicembre 1944 e il gennaio 1945 l'impianto smantellò e si allontanò tutto quello
che nel castello di Hartheim riguardava lo sterminio: a guerra conclusa, vi vennero
alloggiate famiglie. Ancor oggi il castello è sede di abitazioni private; solo qualche
lapide e targa commemorativa e pochi materiali documentari, radunati in una stanza al
pianterreno, ricordano l'atroce passato. Dal 1999 sono però in corso lavori per
l'allestimento di un Memoriale più ampio.
Bibliografia: Gordon J. Horwitz, All'ombra della morte. La vita quotidiana attorno al
campo di Mauthausen, Padova, Marsilio, 1994, "Il castello" (pp. 77.sgg).
Un più ampio discorso sulla T4 in Gitta Sereny, In quelle tenebre, Milano, Adelphi, 1975
sgg., vedere l'indice s.v. "T4" ed "Eutanasia".