Il nazismo  e i campi di concentramento

«Plus jamais ça»

mostra fotografica e documentale

fotografie - Memorial di Gusen

di Francesco Coluccio

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Il campo di concentramento di Gusen 1939 - 1945 - tracce - frammenti - ricostruzioni

Forno crematorio prima della costruzione del Memorial

 

I resti edili del lager cominciarono a sparire subito dopo la liberazione. Da un lato la cosiddetta "proprietà abbandonata" fu venduta dalle autorità del Comune locale, spesso con il consenso delle autorità d'occupazione americane. Dall'altro avvennero anche dei saccheggi. La popolazione locale si serviva del legno e dei sassi del lager come materiale di costruzione. Dopo la presa in consegna del territorio del campo e delle cave dalla potenza occupante sovietica, le baracche servivano da alloggi per le truppe. Attorno al forno crematorio sorgeva, per l'iniziativa degli ex-deportati francesi e polacchi, un luogo commemorativo non ufficiale con due lapidi commemorative. Dopo il ritiro delle truppe sovietiche nel 1955, il territorio del lager fu diviso in parcelle e il Comune di Langenstein cominciò con la progettazione di una colonia abitativa. Si aveva l'intenzione di demolire il forno crematorio e di portare le lapidi commemorative a Mauthausen. Alla fine del 1960, un gruppo di ex-deportati italiani entrarono in trattative per acquistare il terreno con i resti del crematorio. Comprarono il fondo e lo regalaroo al Comune. Nel 1961 il Comune diede il suo consenso per la costruzione di un luogo commemorativo in questo posto. I mezzi necessari per la costruzione del Memorial confluirono da varie associazioni d'ex-deportati. La progettazione dell'edificio fu fatta dallo studio architettonico italiano BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti e Rogers). Lodovico Belgiojoso era stato prigioniero a Gusen, un altro membro fondatore del gruppo d'architetti, Gian Luigi Banfi, era morto al campo di concentramento di Gusen. Il Memorial fu aperto l'8 maggio 1965. Dal 1997 il Ministero federale degli Interni Austriaco è responsabile del mantenimento e della cura del Memorial.

Lodovico Barbiano di Belgiojoso (1909 - 2004) fu portato  il 7 agosto 1944 come prigioniero politico nel campo di concentramento di Gusen, dove doveva lavorare nei capannoni degli Steyrwerke. Il 30 aprile 1945 fu trasferito al lager di Gunskirchen, dove fu liberato il 4 maggio 1945. Durante i primi anni dopo la sua liberazione, Belgiojoso fissò i suoi ricordi al campo di concentramento di Gusen sccrivendo e disegnando. Nel 1966 i suoi testi e disegni furono pubblicati sotto il titolo "Notte, nebbia. Racconto di Gusen". Nei primi anni sessanta ritornò ancora una volta a Gusen per la progettazione del Memorial.

testi: C. Dürr, R. Lechner, S. Wolfinger - traduzione: G. Pflug, dalla Mostra del Memorial di Gusen

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