Poesie dei bambini di Terezín

13. Senza titolo

  Molta gente ho incontrato  

  poche volte l'uomo.

  Per questo attendo  

  che il senso della vita mia si colmi  

  e arrivi Tu.  

  C'è ansia nel profondo dell'anima mia  

  se dovrò io cercarti eternamente -  

  no, devo credere, non devo disperare.

(Anonimo) 

15. PRIMAVERA

 È già arrivata la gloriosa primavera,

 è arrivata con gran fretta

 e in tutto il mondo

 respira un caldo respiro.

 

 Verdeggia il prato

 Si sta risvegliando il frutteto.

 È sparito già l'inverno

 ed è fuggito il freddo.

 

 Ed i fiori fioriscono

 gli uccelli cinguettano.

 Prepotente la primavera regna

 nei boschi, sui campi.

(Mir. Kosek)

 

14. ADDIO ESTATE

Come voi vorrei, poeti, dilungarmi  

sulla fine della primavera, e sull'amore, sui giorni di sole,  

sulle dolci serate di ingannevole luna

sugli uccelli, sui fiori e sugli alberi in germoglio.

Come voi vorrei, liberi, dar l'addio

e passeggiare nei boschetti, lungo il fiume tra gli alberi da frutto

così, come un tempo, quando c'era tra noi somiglianza

e quando non ero, così come oggi, stremato.

Come voi vorrei all'estate dar l'addio.

Con il sole pulito, che attraverso le sbarre non risplende.

Coccolarsi per un istante con l'appassente bocciolo.  

Non posso, non posso, sono in carcere rinchiuso.

   (Vedem, Zdenek Ohrenstein, 1929)

16. GRANDE SERA

 Canta la notte con le sue ali di pipistrello

 il cielo è senza nuvole e la luna e le stelle

 e i tetti di rossi mattoni costruiti

 brillano come rubini. Così di fuoco rosseggianti.

 Il cielo è buio, silenziosamente la nube si allarga

 come l'ala dell'aquila sui cuccioli.

 E i frontespizi delle case dal vuoto occhieggiano

 come grandi sepolcri da oscure vuote grotte

 come grandi affreschi, essendo senza dubbio,

 restando nella luce egli obiettivi dei riflettori

 e con ogni piccolo, malinconico gioco infantile

 maleodorante per fetore e cadaverica putredine

 e con le oscure sere e la silenziosa buia notte

 come miseri mendicanti che senza aiuto in piedi stanno

 spera nel mondo la terra degli affamati

 e con il terrore dei Signori

 e col profumo del lavoro, l'acquoso profumo della pioggia

 che come pinze l'anima mi serrano

 e l'oscuro fragore.

 (Autore sconosciuto)

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