La macchina e le sue parti

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  Mirini e telemetro:  
    le camme  
       

           

  Coperto da questo sportellino, situato all'interno della macchina sotto il telemetro, si trova il meccanismo di comando del movimento dello specchietto della "immagine secondaria", azionato dalla camma.
Nel riquadro si vede una camma, nel caso specifico quella relativa ad un obiettivo 135mm.
   
  Nei modelli con telemetro laterale (Kalart) la camma ha invece una forma diversa. Anch'essa viene spostata dal movimento del binario, ma la trasmissione del movimento allo specchietto avviene direttamente, fungendo essa stessa da leva.
L'adattamento alle varie lunghezze focali si ottiene aprendo il telemetro ed agendo su viti di regolazione.
   
   
  Le camme, nel modello con telemetro in alto, sono  invece diverse per ogni lunghezza focale dell'obiettivo.  Installata la camma adatta per l'obiettivo in uso (secondo la procedura illustrata in altra pagina), lo specifico profilo di quella camma garantisce il sincronismo tra lo spostamento laterale dell'immagine, lo spostamento del binario cui è fissata sopra la standarta e la variazione della messa a fuoco su vetro smerigliato.

E se non ho la camma adatta all'obiettivo ?
In questo caso il telemetro sarebbe naturalmente disallineato e darebbe indicazioni falsate; sovrapporrebbe l'immagine, ma il soggetto in realtà non è fuoco. Senza camma, poi, il telemetro mostrerebbe sempre le due immagini separate.
Anche le camme, prima comunemente in commercio, oggi si stanno facendo rare. Occorre rivolgersi al mercato dell'usato, in particolare a fornitori negli USA.
In alternativa, si può provare ad autocostruirlo. E' un'impresa non troppo difficile, almeno per il modello di Graflex Crown con il telemetro in alto.
Occorre del lamierino di ottone o, meglio, di acciaio, di spessore non superiore a 0,7mm.
 

In questo tipo di camme, quello che varia è la "pendenza" del tratto segnato in rosso. E neanche di tutto: per il 135mm, ad esempio, il tratto rilevante per l'intervallo ∞—>8 piedi è compreso tra il segno blu ed il segno verde; per il 90mm, il tratto compreso tra il segno blu ed il segno giallo.  Proiettato sulla "base" della camma, corrisponde alla lunghezza del percorso della standarta tra le due distanze di messa a fuoco.
L'altezza massima (corrispondente all'infinito) è comunque uguale per tutte le camme.
  Partendo da un modello base, lavorando "di fino", rettificando con una limetta di precisione (curare in particolare che il tratto segnato in rosso sia assolutamente privo di asperità) e controllando ripetutamente la corrispondenza tra le indicazioni del telemetro e la messa a fuoco su vetro smerigliato anche secondo le distanze intermedie, si riesce ad ottenere una camma perfettamente funzionale.  Possono essere di grande aiuto gli attrezzi per modellismo (frese, mole ecc.)

Ma la camma è indispensabile ?
Assolutamente no: il telemetro è una comodità, ma non è indispensabile.
In alternativa si può infatti:

  •  utilizzare solo il vetro smerigliato (consigliabile in caso di teleobiettivi)
  •  utilizzare la scala delle distanze per quell'obiettivo, posizionata di fianco al binario.

 

  Le camme non installate si perdono con grande facilità, anche semplicemente all'interno della borsa fotografica.
  Un semplice accorgimento consente di averle a disposizione nel momento in cui servono e di tenerle accoppiate all'obiettivo al quale si riferiscono.
Basta confezionare una bustina di materiale nero opaco, chiudibile con pochi millimetri di velcro, ed incollarla all'interno della piastra su cui è montato l'obiettivo. In essa sarà custodita la camma.
Alcune piastre hanno sul retro una molla che, inserita in un "dente", serve appunto a trattenere la camma.
   
  Telemetro Graflex o telemetro Kalart ?
Il Graflex è più moderno e meno ingombrante, ha di serie un dispositivo per la "messa a fuoco notturna", ma ha lo svantaggio di richiedere camme diverse per ogni lunghezza focale: un elemento importante per chi non può fare a meno del telemetro.
Il Kalart è più ingombrante, la calibrazione con i diversi obiettivi è  macchinosa, è più soggetto a rotture, disallineamenti ecc. Però è più economico.
   
   
 

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