...SANTANA...

Una band indissolubilmente legata al suo chitarrista.
I Santana sono l'ultimo grande gruppo a uscire dalla scena psichedelica di San Francisco. Il loro sound mescola percussioni latine, radici rock-blues e la distorsione pastosa di colui che da sempre è alla guida della band: Carlos Santana, uno di quei chitarristi che ti basta ascoltare due note e già l'hai riconosciuto.
Santana è sopravvissuto a innumerevoli trend musicali, ha venduto più di 50 milioni di album, suonato dal vivo di fronte a 30 milioni di fan e guadagnato innumerevoli riconoscimenti (fra cui la prestigiosa introduzione nella Rock 'n' Roll Hall of Fame).
Insomma: è un grande.
Tutto comincia il 20 luglio 1947, nel piccolo villaggio messicano di Autlan de Navarro: Carlos Santana nasce da un padre violinista mariachi, che quando il figlio ha solo 5 anni già gli ha insegnato a suonare lo strumento.
Nel 1955 la famiglia si trasferisce a Tijuana, a due passi dal confine con gli Stati Uniti. Qui Carlos comincia a prendere lezioni di chitarra, influenzato da gente come B.B. King, John Lee Hooker e T. Bone Walker.
Nel 1961 si trasferisce a San Francisco, il posto giusto al momento giusto: la città è nel bel mezzo di un radicale cambiamento artistico, culturale e politico. Carlos si fa travolgere dalle novità e nel 1966 forma la Santana Blues Band insieme al tastierista e cantante Gregg Rolie. Il nome del gruppo non è dovuto a un esplicito riconoscimento della centralità di Carlos, ma una specifica richiesta del sindacato dei musicisti, che chiedeva fosse riconoscibile un leader. Sia come sia, alla fine sarà proprio Carlos a diventare il vero motore della loro avventura musicale.
Dopo alcuni assestamenti della formazione, il gruppo si stabilizza intorno a Santana, Rolie, al bassista David Brown, al batterista Bob 'Doc' Livingston e al percussionista Marcus Malone. Dopo aver cambiato il nome (che diventa semplicemente Santana), il quintetto attira l'attenzione del promoter Bill Graham. Lui decide di scommettere su di loro e li fa debuttare nello storico Fillmore West Theater: è il 16 giugno 1968.
Risultato: entro la fine dell'anno Columbia Records li mette sotto contratto. Già che c'è, a dicembre manda il producer David Rubinson a registrare un loro concerto al Fillmore: il disco verrà pubblicato solo 30 anni più tardi ("Live At The Fillmore 1968" esce a marzo del 1997).
Nel 1969 la sessione ritmica va incontro a un terremoto: Livingston e Malone lasciano e vengono sostituiti Michael Shrieve (batteria), Mike Carabello (conga) e José 'Chepito' Areas (percussioni). Diventati un sestetto, i Santana registrano l'omonimo album d'esordio e si imbarcano in una tournée nazionale. Il concerto più importante lo tengono al leggendario Festival di Woodstock, il 15 agosto 1969. Nello stesso mese viene distribuito "Santana". Il disco arriva in Top 5 e rimane in classifica per due anni, vendendo più di due milioni di copie e generando hit come "Evil Ways" e "Jingo".
Il secondo lavoro ("Abraxas", 1970) è ancora più fortunato: vende più di 4 milioni di copie, raggiunge la posizione #1 e rimane in classifica per un anno e mezzo. Singoli come "Black Magic Woman", "Oye Como Va" e "Samba Pa Ti" diventano dei veri e propri tormentoni.
Entro la fine del 1970 un settimo membro si aggiunge alla band: si tratta del chitarrista Neal Schon. È questa formazione a registrare "Santana III" (1971): il disco è un nuovo successo, ma segna anche la fine della lineup di Woodstock.
Mentre riorganizza la band, Carlos Santana va in tour col jazzista Buddy Miles (il risultato è il disco "Carlos Santana & Buddy Miles! Live!", che esce all'inizio del 1972). Contemporaneamente a questa pubblicazione vede la luce anche "Caravnaserai", il quarto album dei Santana, che diventa disco di platino e viene candidato ai Grammy Award (categoria: Best Pop Instrumental Performance with Vocal Coloring).
L'inizio degli anni Settanta è anche caratterizzato dall'incontro con la religione: Carlos diventa discepolo del guru Sri Chrinmoy e adotta il nome Devadip (l'occhio, la lampada e la luce di Dio). Questo non rallenta certo la sua produzione musicale, anche se da gestire ci sono i continui cambiamenti di formazione del suo gruppo. Anzi: Carlos trova pure il tempo di dedicarsi a progetti paralleli.
È così che a gennaio del 1973 esce "Love, Devotion, Surrender" (in coppia col chitarrista John McLaughlin), a novembre del 1973 è la volta di "Welcome" (quinto album dei Santana), seguito da "Lotus" (album live uscito nel 1974 in Giappone e solo nel 1991 negli States). Dopo il successivo progetto solista ("Illuminations", insieme ad Alice Coltrane) e il nuovo disco dei Santana ("Borboletta"), Columbia Records decide di contrastare il calo di popolarità della band pubblicando "Greatest Hits" (luglio 1974). Tentativo riuscito: l'album diventa doppio disco di platino.
Nella seconda metà degli anni Settanta Carlos Santana abbraccia un sound più commerciale, anche per mantenere alte le vendite, e con la sua band pubblica "Amigos" e "Festival" (entrambi del 1976). L'anno successivo è la volta di "Moonflower".
Nel 1978 l'uscita di "Inner Secrets" si rivela una sperimentazione disco-rock disastrosa: sembra che per la band sia giunta la fine, creativamente parlando. Gli album successivi sembrano confermare, ma nel 1981 la pubblicazione di "Zebop!" porta una ventata d'aria fresca: il singolo "Winning" fa da traino e spinge l'album in Top 10.
Il successivo "Shango" (1982) segna il ritorno di Gregg Rolie come co-produttore (il tastierista se ne era andato nel 1972 per formare i Journey). Nonostante il successo del singolo "Hold On", però, l'album è il primo disco dei Santana a non diventare d'oro.
Altri rimaneggiamenti all'interno della formazione, altri album solisti, poi nel 1986 un reunion-concert per celebrare i 20 anni della band. Ma è con il suo ennesimo album solista, "Blues For Salvador", che Carlos ottiene il suo primo Grammy.
A un certo punto il cambio di etichetta discografica sembra la strada buona per risollevare le sorti dei Santana: dopo un altro paio di album e la colonna sonora del film "La Bamba", la band firma un contratto con Polydor Records, che nel 1992 pubblica il sedicesimo album in studio ("Milagro").
Ma la nuova etichetta non riesce a risollevare le sorti del gruppo, che ormai sembra votato a un declino irreversibile.
Invece il destino ha in serbo qualcosa di diverso.
Dopo aver lasciato Polydor e firmato per un brevissimo periodo con EMI, i Santana approdano ad Arista Records, gestita da quello stesso Clive Davis che dirigeva Columbia durante gli anni d'oro della band. Il risultato del nuovo connubio è "Supernatural", un album pieno zeppo di ospiti illustri come Lauryn Hill, Wyclef Jean, Eric Clapton, Eagle Eye Cherry, Everlast e Dave Matthews. Trainato dal brano "Smooth" (con Rob Thomas dei Matchbox 20 alla voce), l'album esce nel 1999 e arriva dritto in vetta alle classifiche, vendendo la bellezza di 10 milioni di copie. Grazie a questo lavoro, Santana si aggiudica ben nove Grammy, consacrando definitivamente il suo ritorno a pieno diritto nel gotha del rock mondiale.
Mentre "Supernatural" vende come mai gli era capitato prima, Carlos Santana prende la sua band e gira il mondo, approfittandone anche per raccogliere il materiale del nuovo album ("Shaman", che esce nel 2002).
L'inizio del nuovo millennio vede anche la pubblicazione di numerose raccolte: una delle più interessanti è "Cerimony" (2003), che comprende remix e rarità.
A fine 2005, in novembre, arriva un nuovo album di composizioni originali: si intitola "All That I Am" e viene anticipato dal singolo "Just Feel Better", suonato insieme a Steven Tyler, leader degli Aerosmith (fra gli altri ospiti del disco ci sono anche Mary J. Blige, Big Boi e Will.I.Am dei Black Eyed Peas).

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