...QUEEN...

Poche band godono della fama e del puro eccesso impersonato dai Queen. Il quartetto abbraccia uno stile unico di prog-rock e heavy metal, con un sound esplosivo e di qualità. La loro musica è una fusione particolare e bizzarra: basti pensare che per anni i loro album portano il motto “No synthesizers were used on this record” (nessun sintetizzatore è stato usato su questo disco, ndt). Freddie Mercury è paladino della stravaganza, dell’ironia e del sense of humour dalle tonalità kitsch, oltre ad essere il responsabile di arrangiamenti pseudo classici, (“Bohemian Rhapsody”). La bisessualità di Mercury è sempre presente nel gruppo e nelle canzoni, a partire dal nome della band per arrivare fino ai testi –come dimostra l’adattamento dell’inno gay “We Are the Champions” a manifestazioni sportive. Questo sarebbe stato impossibile senza Mercury, uno dei più dinamici e carismatici frontman della storia del rock. Attraverso le sue performance altamente teatrali, i Queen diventano una delle band più popolari nella metà degli anni ’70; in U.K. rimangono secondi solo ai Beatles in popolarità e fama. Nonostante ciò i Queen non sono mai stati presi sul serio dai critici rock – tanto da arrivare, in un’infame recensione di Rolling Stone che definisce l’album “Jazz” del 1979 “fascista”. I loro primi dischi hanno influenzato intere generazioni di musicisti rock, dai Metallica agli Smashing Pumpkins.
Le origini dei Queen si trovano nel gruppo psichedelico degli Smile, con il chitarrista Brian May e Roger Taylor nel 1967 entrambi studenti all’Imperial College di Londra. Dopo la dipartita del cantante Tim Staffel nel 1971 per suonare negli Humpy Bong, i due si uniscono al frontman degli Wreckage, Freddie Mercury (vero nome Freddie Bulsara). Entro pochi mesi si unisce il bassista John Deacon, e la leggenda ha inizio. Dopo le performance nei college, e i primi concerti, nel 1973 pubblicano “Queen” prodotto da Roy Thomas Baker cui segue il primo vero tour. L’album è piuttosto metal e non riceve grossi consensi, ma nel 1974 ribaltano il risultato con “Queen II”. Prima di questa uscita, la band suona “Seven Seas of Rhye” allo show TV Top of the Pops, ottenendo grande successo cui segue il tour americano in supporto dei Mott the Hoople, durante il quale Brian si ammala di epatite.
Il terzo album arriva alla fine del 1974, “Sheer Heart Attack”, realizzato sempre con l’aiuto di Roy Thomas Baker. Il brano “Killer Queen” arriva alla No.2 della U.K. chart, cui segue “A Night At the Opera” nel 1975 (uno dei dischi più costosi di quel periodo). Il primo singolo è “Bohemian Rhapsody”, che diventa simbolo del gruppo, nonchè dei loro eccessi –ci vogliono 3 settimane per registrare la canzone. Viene girato un video (considerato l’iniziatore della storia del videoclip) molto concettuale diretto da Bruce Gowers per supportare il singolo, che rimane per 9 settimane alla No.1 in Inghilterra. La canzone e l’album hanno successo anche in U.S.A., diventando disco di platino. Il tour americano vede la band suonare anche due volte nello stesso giorno, registrando il tutto esaurito; seguono problemi di voce per Freddie, che nonostante l’avvertimento dei medici continua a cantare. Il tour continua in Canada e in Giappone.
“A Night At the Opera”, è la loro consacrazione tra le superstar, e coglie subito l’occasione per continuare sulla cresta dell’onda, ricevendo anche per la seconda volta il prestigioso premio Ivor Novello. Nell’estate del 1976 suonano a Hyde Park a Londra di fronte a 200.000 fan, realizzando pochi mesi dopo il singolo “Somebody to Love”, seguito dall’LP “A Day at the Races”, rivisitazione di “A Night at the Opera”, giunto alla No.1 in U.K. e alla No.5 in U.S.A. Per la promozione di questo album organizzano una corsa al galoppo ‘speciale’ puntando tutti, segretamente, sullo stesso cavallo, che alla fine vince la gara.
Nel frattempo Roger Taylor pubblica il primo lavoro solista da lui stesso finanziato, “I Wanna Testify”. Nel maggio del 1977 volano a Stoccolma per iniziare un tour esteso a tutta l’Europa. Il loro concerto all’Earls Court di Londra vede in scena la grande corona luminosa costata alla band 50.000 sterline. Nell’ottobre dello stesso anno la band chiede per la prima volta ai fan di partecipare a un loro video, e “We Are The Champions” viene girato al New London Theatre. Continuano nei successivi cinque anni a produrre hit da Top10 e dischi d’oro e di platino, tra cui “News of the World”.
A causa di tale successo di massa e adorazione, la stampa non risparmia loro critiche forti, specialmente perchè i Queen rappresentano le peggiori tendenze della vecchia guardia durante la nascita del punk. Il pubblico non smette di seguirli. Nel 1977 “We Are the Champions” e “We Will Rock You” arrivano in Top 10, e da “Jazz” escono le hit internazionali “Fat Bottomed Girls” e “Bycicle Race”, oggetto di critiche da parte dei media per l’immagine sulla cover di una ragazza nuda in bicicletta. (nota di colore: per promuovere il singolo i Queen organizzano una corsa di bici con 50 ragazze nude). La festa di lancio di “Jazz”, a New Orleans, è un vero e proprio evento con lotte nel fango, cameriere in topless, nani e i personaggi dello spettacolo più bizzarri e divertenti.
Nel 1979 esce il doppio “Live Killers”, dopodichè comincia il Crazy Tour, ma i Queen sono all’apice della popolarità all’inizio degli anni ’80 quando pubblicano “The Game”, che include le due numero 1, “Crazy Little Thing Called Love” e “Another One Bites the Dust”. Una ricaduta avviene con la colonna sonora strumentale del film “Flash Gordon” (adattamento cinematografico del famoso fumetto) nel 1980 prodotto da Dino De Laurentiis. Un insuccesso, questo, che viene subito dimenticato grazie alla collaborazione con David Bowie in “Under Pressure”. Iniziano un tour di in Sud America, Asia e Africa, Paesi spesso ignorati dai gruppi rock, in cui i Queen trovano il maggior seguito riempiendo gli stadi. “Greatest Hits”, “Greatest Flix’” e “Greatest Pix” escono simultaneamente nell’ottobre 1981 e sono tre operazioni uniche nel loro genere: il primo scala subito le classifiche degli album, “Greatest Flix”, home-video, è la prima reale collezione di promo pubblicata a livello commerciale, “Greatest Pix”, il libro, è redatto da Jacques Lowe, fotografo personale del presidente Kennedy.
Il 12° album esce il 21 maggio 1982, e poco dopo suonano al Milton Keynes Bowl, Gran Bretagna, in uno show che viene mostrato nel programma TV britannico ‘di culto’ The Tube. Alla fine di quell’anno la band ha venduto più di 45 milioni di dischi. Nel 1981 Roger Taylor realizza il primo album solista, “Fun in Space”, mentre l’anno dopo Brian vola a Los Angeles e si unisce ad alcuni amici (Eddie Van Halen, Alan Gratzer, Phil Chen e Fred Mandel) per delle jam session che confluiscono in “Star Fleet Project”. Segue “Radio Ga Ga”, singolo incluso in “The Works” del 1984, che raggiunge la No.1 in 19 Paesi. “I Want To Break Free” è un altro singolo che vede un video girato dai Queen travestiti come i personaggi della sopa opera inglese “Coronation Street”, dimostrando di avere un gran senso di autoironia.
Nel 1984 Roger pubblica il secondo album solista “Strange Frontier”. In giugno la Guild Guitars lancia una copia speciale della chitarra fatta a mano da Brian May, la Red Special, che viene battezzata BHM1 e May viene coinvolto in tutti gli aspetti della produzione. A ottobre il The Works Tour li porta in Sud Africa, dove tengono una serie di concerti che creano alla band alcuni problemi per ragioni politiche. Il 1985 è l’anno di Rock in Rio, il più grande festival in cui i Queen suonano come headliner.
Nel 1985 esce il lavoro solista di Freddie, “Mr Bad Guy”, mentre la band è ancora in tour in Australia. Al Live Aid i Queen vengono giudicati come gruppo più importante dalla stampa e dal pubblico. Vengono contattati da Russell Mulcahy per la colonna sonora del film “Highlander” con Christopher Lambert e Sean Connery. Nel marzo 1986 John forma gli Immortals per scrivere e registrare le musiche del film “Biggles”. Nello stesso anno esce “A Kind Of Magic” che registra ottime vendite in Europa ma non negli States, seguito dal Magic Tour Of Europe che parte dal St James Park di Newcastle. Gli introiti di quel concerto vengono devoluti al fondo internazionale della charity Save The Children. Oltre un milione di persone assiste a questo tour europeo. Nel novembre 1986 la EMI pubblica l’intero catalogo della band su Cd, e successivamente esce “Live Magic”. Durante tutto l’anno i Queen vendono quasi 2 milioni di album.
Nel 1987 Freddie pubblica una cover di “The Great Pretender”, accompagnato dal video in cui la band indossa parrucche per interpretare delle coriste donne, quindi l’eccentrico frontman collabora con la diva della lirica Montserrat Caballè, sua eroina, con cui registra un album. Nel gennaio 1988 i Queen iniziano a lavorare all’LP “The Miracle” che esce nel 1989, cui segue una contratto U.S. con la Hollywood Records. È un successo internazionale che li vede arrivare alla No.1 in molti Paesi. Nel febbraio del 1990 ricevono il premio alla carriera dall’Associazione Fonografica Britannica (BPI). Nel frattempo May scrive e produce le musiche per il “Macbeth” in scena al Riverside Theatre di Londra. “Innuendo” (loro 17° album in studio del 1991) si rivela un album di dirompente successo raggiungendo la vetta di molte chart europee. Brian May organizza poco dopo il Guitar Legends festival di Siviglia, che include tra gli altri Stevie Vai, Joe Satriani e Joe Walsh. Il “Greatest Hits Two” esce nell’ottobre del 1991, con 17 brani.
Dal 1991 la situazione della band peggiora a causa di voci sulle condizioni di salute di Freddie. Il 22 novembre arriva la conferma sulla malattia, AIDS, per cui muore 2 giorni dopo scioccando il mondo. Solo i parenti e gli amici più stretti sono consapevoli di quanto sia vicina la sua fine. La primavera successiva i membri sopravvissuti dei Queen tengono un concerto in memoria del cantante al Wembley Stadium, trasmesso in tutto il mondo. All’ evento partecipano artisti come David Bowie, Elton John, Annie Lennox, Def Leppard e Guns N' Roses, che contribuiscono a fare incassare molti soldi per la fondazione contro l’AIDS, la Mercury Phoenix Trust.
Prima del Natale 1992 esce il doppio video “The Freddie Tribute Concert”, mentre nel 1993 Mercury viene insignito del premio postumo Ivor Novello per “Living On My Own”. Dopo la morte del frontman dei Queen, Brian May pubblica il secondo album da solista “Back to the Light” nel 1993, dieci anni dopo il primo. Roger Taylor lavora con i Cross con cui suona dal 1987, mentre Deacon lascia la musica. I tre si riuniscono nel 1994 per registrare la parte musicale delle tracce vocali lasciate da Mercury prima di morire. L’album conseguente è “Made in Heaven” del 1995, visto da molti come la fine di un’era, mentre nel 1998 esce il cofanetto “Crown Jewels”.
I Queen entrano nella Rock 'N’ Roll Hall Of Fame nel 2001.

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