...NIRVANA...

Kurt Cobain fracassa la sua prima chitarra nel 1988: così nasce un'icona del rock.
Le radici dei Nirvana si piantano nel suolo underground degli anni Ottanta, nei Melvins e nei Sonic Youth, nei Black Sabbath (eh, sì) e nel pop, nel metal e nel punk. La filosofia e l'estetica sono di matrice rigorosamente indie.
Mentre intorno tutti sorridono e dicono di stare benissimo, loro cantano un malessere schifoso, solitario e tremendamente autoreferenziale, una storia di miseria e traumi come ce ne sono milioni silenziose, ma che diventa il
guaito di una generazione scardinata. I Nirvana: onesti fino allo spasimo, sgradevoli fino all'autodistruzione, ultimo atto di una morte annunciata.
Chris Novoselic (all'anagrafe Krist) e Kurt Cobain si incontrano nel 1985 nella città natale di Aberdeen, Stato di Washington, una comunità rurale alle porte di Seattle. Kurt, nato il 20 febbraio del 1967, è
cresciuto con genitori divorziati, sballottato da un parente all'altro. Ascolta Beatles, poi heavy metal, alla fine punk; incontra i Melvins in persona e suona in band come i Fecal Matters. Proprio attraverso Buzz Osborne dei Melvins Kurt incontra Novoselic, un paria come lui.
La loro prima incarnazione musicale sono gli Stiff Woodies: Cobain alla batteria, Novoselic al basso e chi capita alla chitarra. Nel 1987 avviene la metamorfosi che conduce ai Nirvana (all'inizio si fanno chiamare Skid Row): Cobain si sposta a voce e chitarra e si aggiunge alla batteria Chad Channing, al posto di Aaron Burkhart che se ne va alla fine del 1986.
I concerti ad Olympia sono subito roba da culto e la band, grazie ai demo registrati con il produttore Jack Endino, cattura rapidamente l'attenzione di una label di Seattle,
la folle/benedetta Sub Pop. Nel 1988 arriva il primo singolo "Love Buzz", cover degli Shocking Blue.
L'album di debutto "Bleach", registrato con la miseria di 600 dollari, esce nel giugno 1989 e i Nirvana lo promuovono sul campo,
concerto dopo concerto (con loro fino a fine anno suona Jason Everman, accreditato come secondo chitarrista sul disco, sebbene in effetti assente). 350mila copie vendute, college radio e stampa inglese che impazziscono, Sonic Youth, Mudhoney e Dinosaur Jr. sedotti: le major annusano la preda. Dave Grohl, di Washington, lascia gli Scream per sostituire Channing nel 1990.
Nell'estate del 1991 i Nirvana aprono i concerti dei Sonic Youth nel loro tour europeo. La performance miliare di Cobain e soci al Reading Festival è documentata nel video "1991: The Year Punk Broke" e segna l'inizio della fama mondiale. Ironia della sorte, il 1991 stabilisce anche la nascita della 'Nirvanamania' e la prima tappa della consunzione fisica e mentale di Cobain.
Il gruppo firma con la Geffen Records per registrare il suo secondo album, prodotto da Butch Vig, con il quale i Nirvana hanno collaborato nel 1989 per "Sliver/Dive". Quando esce "Nevermind", alla fine del 1991, qualcosa si spezza nel mondo della musica. Fiumi di parole si scrivono e si scriveranno su questo evento: assoluzioni e condanne, apologie e critiche.
Impossibile fare finta che nulla sia successo. Basti un fatto-emblema: nelle classifiche entra Nevermind ed esce "Dangerous" di Michael Jackson.
Il successo dell'album, che guadagna il triplo disco di platino, è accelerato anche dall'incessante rotazione su MTV di "Smells Like Teen Spirit". Gli esclusi diventano profeti, il disagio di una generazione stranita (chiamatela grunge generation, se vi va) ha trovato le parole. I Nirvana non hanno inventato niente (Mudhoney e Melvins sono in giro da un po'), non sono i musicisti più validi (i Soundgarden suonano meglio), non ardono di genialità (gli Alice In Chains sì), eppure si ritrovano a cambiare il corso del rock quasi per caso. Controvoglia, sorpresi loro per primi.
Successo per loro vuol dire alienazione. Voci sull'uso di eroina da parte di Cobain circolano in continuazione e quando la band cresce e diventa un'entità commerciale da milioni di dollari, Kurt inizia a
ritirarsi nel suo mondo di stupefacenti. La realtà è taciuta dal baraccone di parassiti e discografici che lo circonda e che fa di tutto per non sputtanarsi la gallina dalle uova d'oro. La stabilità dei Nirvana traballa e si susseguono comportamenti bizzarri, tra cui la tendenza di Cobain a suonare in abiti femminili, o il bacio televisivo tra Novoselic e Grohl dopo la performance "Saturday Night Live".
Nel 1992 il matrimonio di Cobain con Courtney Love delle Hole, sensuale e distruttrice, alimenta il fuoco di pubblicità negativa. Un articolo di Vanity Fair si scatena contro Courtney, accusata di farsi di eroina incurante della gravidanza. Frances Bean Cobain nasce nell'agosto del 1992 e sta benissimo, ma i servizi sociali di Los Angeles minacciano di portarla via ai genitori.
La registrazione del terzo album in studio rallenta a causa dei continui problemi di salute di Kurt, tra cui dolori di stomaco e molti ricoveri, così la Geffen pubblica "Incesticide", una raccolta di B-side e rarità, giusto per placare i fan affamati. Nella primavera del 1993 la band è pronta per tornare in studio e intanto pubblica "Oh, The Guilt", split con i Jesus Lizard. Viene assunto Steve Albini (Pixies, Breeders, Jesus Lizard) per produrre "In Utero".
A maggio Kurt è ricoverato per overdose e alla stampa non trapela nulla; la cosa si ripete identica - overdose e silenzio – poco dopo. L'album esce nel settembre del 1993, seguito da un tour di tre mesi in Nord America: all'inizio tutto va alla grande, poi le vendite scemano e i concerti si riempono a fatica. I Nirvana accettano allora di
suonare a MTV Unplugged e registrano lo spettacolo, una perla dolente che è forse il loro capolavoro.
Nel 1994 il trio inizia il tour europeo. In aprile, a Roma, Kurt spacca la chitarra sull'amplificatore e le corde spezzate gemono, poi la sera in albergo ingoia champagne e roypnol, finisce in coma e lo salvano per un soffio. Parlano di incidente, ma sembra un preludio alla fine (e si dice che Kurt abbia lasciato una lettera da suicida).
Vola a Londra, poi in un clinica di disintossicazione a Los Angeles, ma il 1 aprile scappa dal centro e torna a Seattle. Il 5 aprile
si spara in casa sua. Il corpo viene trovato per caso l'8 aprile, all'alba, con la testa spaccata da un colpo di fucile.
Il risveglio dell'America, quel giorno, è inebetito. La tragedia lascia ammotuliti, Kurt schizza nel mito e lascia un'eredità pesante,
una delle più pesanti della storia del rock. Novoselic e Grohl progettano un live per fine anno, ma non se ne fa niente ed escono invece "MTV Unplugged", una sorta di testamento acustico, e l'home video "Live! Tonight! Sold Out!".
E poi ognuno per la sua strada: Grohl e Pat Smear (icona punk, amico di Kurt e membro per un tour dei Nirvana) formano i
Foo Fighters, Novoselic ricompare nel 1996 nella band degli Sweet 75.
Nel 1997 Chris e Dave istituiscono con Courtney Love, gerente dell'eredità Cobain, la Nirvana L.L.C., una società che delibera su qualunque utilizzo futuro del materiale della band. Il progetto di Novoselic di realizzare un box set con vecchi pezzi ancora inediti si arena e
la questione finisce in tribunale quando la vedova cerca di sciogliere la compagnia.
Nel 2002 è pubblicata la raccolta "Nirvana" e un anno dopo Butch Vig torna a parlare del fantomatico box set, che pare finalmente possa diventare realtà. A fine anno esce invece "Eyewitness Nirvana: The Day By Day Chronicle", ponderoso reportage (opera di Carrie-Borzillo Vrenna) che raccoglie oltre 200 foto e numerose testimonianze sui Nirvana.

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