Una vocazione così forte Una tappa anche a Tropea nel percorso artistico di Peppe Fonti; l'altro percorso, quello interiore, fatto di dialoghi e carezze con la pittura, ha già trovato il suo approdo convinto e maturo. Non può essere altrimenti, del resto, quando c'è una vocazione così forte da chiedere ragione finanche ad un destino d'architetto. Di geometrie pure e semplici ce n'è poche in questi quadri che raccontano di prati e di fiori, di campagne e di paesi, di paesaggi, di cieli annuvolati, di marine gonfie di tempesta o luminose in una giornata di sole. C'è tanto colore, invece: per questo artista cittanovese la vita stessa è colore. Peppe Fonti filtra con la memoria le sue visioni, è vero; poi però le rappresenta con grande intensità cromatica, da quella stessa periferia disegnata grigiamente da altri pseudoartisti, della parola questa volta. Nella formazione di Fonti, in fondo, restano gli ambienti artistici e culturali di Roma, l'espressionismo di Rosai la scuola breve e feconda di Scipione, metabolizzati, oggi, in tanta voglia di dipingere. Così architettura e pittura non sono più un compromesso, ma felice connubio culturale e di vita, già consacrato eppure carico di promesse. Pasqualino Pandullo (Servizio speciale su TG3 ore 14,00) |