Razzimodellismo: Tecniche di costruzione Tecniche |
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Taglio di tubi
Ci sono diversi modi per tagliare i tubi di cartone in modo che i bordi rimangano netti. La cosa migliore da fare è costruire una guida come mostrato qui sotto.
Un altro modo abbastanza semplice è quello di arrotolare un foglio di carta intorno al tubo da tagliare. Con una matita disegnare una linea lungo il bordo della carta. Poi poggiato il tubo su di una superficie liscia, tagliare lungo la linea con un taglierino molto affilato ed appuntito. Fare poca pressione e ruotare lentamente senza tagliare il tubo ai primi giri. Fare le cose con calma vuol dire fare un lavoro pulito. Se il tubo ha un diametro abbastanza largo, per evitare che con la pressione il tubo si ammacchi, si può inserire al suo interno un tubo accoppiatore così che lo rinforzi. Una volta che il tubo risulti tagliato, passare lungo il bordo la carta vetrata.
Taglio di pinne
Una volta che si è decisa la forma delle pinne, disegnarla sopra del cartoncino, ritagliarlo e poggiarlo sul foglio di balsa. Con una matita a punta morbida (3B o 4B) tracciare il contorno sul legno. Ricordate che il bordo d'entrata della pinna deve essere parallelo alle venature della balsa, altrimenti la pinna si può spezzare. La balsa è molto morbida e facile da tagliare, ma è meglio tenere a mente alcune facili regole per ottenere buoni risultati. Usare sempre un righello metallico per tracciare i tagli.
Lungo il taglio, fare in modo che il taglierino, ben dritto passi lungo l'esterno dell'area della pinna, così che se dovesse scivolare la lama, andrebbe a tagliare in un punto non al suo interno. Effettuare diversi passaggi senza premere troppo: il taglio sarà più pulito. Tenere il taglierino come in figura.
Se si taglia un legno di balsa abbastanza spesso, sarebbe meglio usare un seghetto invece del taglierino, così che i denti molto affilati e sottili facciano un lavoro migliore.
Quindi si userà la carta smeriglio in più passate, senza esagerare con la pressione sia sulla superficie che sui bordi. anche tenendole impilate così che risultino tutte uguali. Alla fine se si vogliono i bordi di entrata ed uscita più aerodinamici o più simili alla realtà, si può fare a questo punto, ricordandoci che il bordo che andrà incollato al tubo dovrà rimanere squadrato. Per questo, poggiate le pinne su di un piano, con un blocchetto di legno ricoperto di tela smeriglio, comportarsi come in figura.
Di solito si preparano le pinne di balsa per la verniciatura dopo averle attaccate al corpo del razzo. Ma se le pinne hanno un disegno complesso con forme speciali sarà meglio pre-finirle prima di procedere all'incollaggio.
Posizionamento delle pinne
Il primo passo da seguire prima di incollare le pinne sarà quello di segnare sul tubo il punto preciso. Usare una guida per l'allineamento già pronta o farsela da sé disegnando un cerchio del diametro del tubo usato e disegnare al suo interno un quadrato o un triangolo, i cui vertici saranno i punti in cui le pinne saranno fissate. poggiato il tubo sulla guida, segnare con la matita il punto in dei vertici, e da qui far partire le linee parallele equidistanti lungo il corpo del razzo.
Il modo più semplice è quello di poggiare il tubo lungo lo stipite di una porta facendo combaciare il segno ad un angolo. Oppure come si vede nei disegni, avvicinarlo ad una piccola trave di legno che abbia i bordi netti ed uno spessore di circa la metà del diametro del tubo, ed iniziando dal segno sul tubo, far partire una linea.
Incollaggio delle pinne.
Se le pinne vengono pre-incollate, l'unione sarà più robusta. Si può procedere nella seguente maniera: rifinire con la carta smeriglio il bordo che sarà incollato, per eliminare ogni sbavatura o traccia di stucco (se la pinna è stata stuccata, ovviamente). Mettere una linea di colla bianca o alifatica lungo il bordo e mettere in posizione sul tubo la stessa, lungo il segno che avevamo fatto a matita. Tenerlo in posizione per qualche secondo.
Rimuovere la pinna ed attendere che inizi ad asciugare la colla. Passare una nuova mano di colla sul bordo e rimettere in posizione, premendo, ed allineare attentamente.
Assicurarsi del corretto allineamento delle pinne lungo il corpo confrontando con la guida. Se le pinne si estendono aldilà del tubo, la guida non servirà a molto. In tal caso si dovrà fare affidamento con il proprio occhio per allineare con discreti risultati. Quando si è soddisfatti del risultato, mettere ad asciugare in posizione orizzontale una pinna per volta.
I punti di unione possono essere rinforzati aggiungendo un filo di colla (fillet). Questo si fa quando la pinna sarà ben asciugata. Il filo sarà spalmato con un dito nell'angolo formato tra la pinna ed il tubo e lasciato ad asciugare orizzontalmente. Se si lasciasse in verticale, la colla colerebbe verso il basso.
Supporto motore.
I kit di montaggio hanno tutti il loro supporto motore con esaurienti istruzioni, così che non c'è un gran bisogno di aggiungere altro. Si deve solo ricordare di incollare il supporto motore all'interno del tubo in modo sicuro, senza lesinare sulla colla, ben centrato in asse con il tubo esterno. Questo perché la spinta del motore può essere molto forte, e se il supporto non è ben incollato, potrebbe strapparlo. Nel caso il supporto non abbia un fermo metallico per il motore si può metterlo prendendo una piccola astina d'acciaio a sezione rettangolare (se ne trovano in terra per la strada) e sagomarla della lunghezza di un motore, con due piegature alle estremità, di pochi millimetri, ed inserirla nel supporto come in figura, facendo si che la parte del motore con l'ugello sporga di circa 1 centimetro dal tubo. Sagomando accuratamente gli anelli di centraggio si otterrà un fermo elastico che ci permetterà di infilare e sfilare il motore.
Ovviamente se il tubo principale è abbastanza più grande del tubo del motore, dovremo costruire un adattatore con due dischi di centraggio ed un tubo di raccordo, ovvero di diametro appena inferiore al tubo nel quale va inserito.
Al contrario, se il motore ha il suo diametro esterno uguale a quello interno del razzo, si può inserirlo e tenerlo fermo sia con un giro di nastro da carrozzieri, sia con un fermo metallico esterno al tubo. Internamente poggerà su di un piccolo anellino reggispinta in cartone, ricavato addirittura tagliandone un anello largo circa mezzo centimetro, da un vecchio motore usato. Questo anello dovrà essere tale, ovvero non chiuso, dato che i gas della carica di espulsione devono essere liberi di andare nel vano superiore, debitamente protetti da un piccolo pezzo di carta o cotone ignifugo.
Guide per l'asta.
Nel caso il razzo sia semplice, con un tubo solo, la guida (un tubicino di plastica di diametro leggermente superiore a quello dell'asta della rampa) dovrà essere incollata sul corpo approssimativamente all'altezza del CG. Dopo averla incollata ci si assicurerà che sia parallela con il tubo del corpo. Quando la colla si sarà asciugata, si potrà aggiungere un piccolo fillet, come per le pinne per aumentare la resistenza a possibili torsioni in fase di decollo. I razzi più lunghi avranno bisogno si due guide, più piccole ed accuratamente allineate. Una sarà posta in basso, e l'altra subito dopo il CG.
Se invece il razzo ha una payload di diametro superiore a quello del corpo principale, la guida dovrà essere montata su un distanziatore
Ogive e capsule.
Le ogive ed i vani per payload si devono controllare per assicurarci che vengano incastrate nel corpo del razzo in modo che possano essere estratte senza sforzo eccessivo. Non dovranno essere molto lasche, in quanto potrebbero muoversi durante il volo, facendo spostare il baricentro e l'allineamento così da interrompere la traiettoria verticale. Se invece sono troppo incastrate, la carica di espulsione non ce la farà ad espellerle, e con esse il paracadute, che non aprendosi, farà si che il razzo si distrugga nell'impatto al suolo.
Le ogive o i riduttori di plastica possono essere unite definitivamente ai tubi del corpo con nastro adesivo di carta e colla vinilica, altrimenti con cianoacrilica. Prima di incollare si deve essere sicuri che l'unione sia regolare, ovvero che le due parti siano ben in asse tra di loro.
Shock cords
Quando l'ogiva viene sparata dalla carica di espulsione, se fosse legata con uno spago, questo si strapperebbe, oppure potrebbe tagliarsi il bordo del tubo. Per questo viene usata una fettuccia elastica acquistabile in merceria. Quella presente nei kit di solito è troppo corta, e con l'uso ed i gas caldi tende e rovinarsi. Per calcolare bene la lunghezza basarsi su almeno un paio di volte la lunghezza del razzo.
Collegamento della shock cord
La fettuccia elastica è molto importante, per cui si dovrà essere sicuri dell'attacco dalla parte del tubo. Questa unione deve essere forte e sottile, in quanto potrebbe intralciare sia l'incastro dell'ogiva sia inceppare il paracadute durante l'espulsione.
Esistono in pratica 3 metodi per l'attacco nei piccoli modelli:
Il metodo delle fessure nel tubo vuole che siano aperti due tagli paralleli poco più larghi della larghezza della fettuccia separati tra loro di circa 1 cm. Dall'interno del tubo si infila l'elastico nella prima fessura e poi dall'esterno si infila nella seconda così da fare un nodo. Metterci poi un poco di colla.
Il metodo usato nei kit, con un cartoncino e colla vinilica in cui l'elastico viene o passato in piccole fessure o ripiegato nel cartoncino, ma sempre imbevuto di colla. Poi si incollerà all'interno del tubo ad una distanza dal bordo sufficiente per lasciare incastrare l'ogiva.
Il terzo metodo consiste nell'annodare l'elastico attorno al cartoncino ed affogarlo nella colla vinilica.
Collegamento dell'ogiva
Con un'ogiva di balsa, di solito l'elastico va legato ad un piccolo occhiello avvitato fino in fondo ed incollato. Anche il doppio nodo deve essere intriso di colla, per evitare che si sciolga.
Con le ogive di plastica, invece basterà legare l'elastico all'occhiello, di qualsiasi tipo esso sia, e poi mettere un po' di colla sul doppio nodo.
Collegamento del paracadute
I paracadute si possono attaccare in diversi modi: i fili si possono legare direttamente all'occhiello dell'ogiva, oppure legati ad una "girella" da pesca agganciata all'ogiva. Così facendo si eviterà l'intreccio dei fili al rientro, dato che il paracadute tende a roteare su se stesso.
Transizioni fatte in casa
Per calcolare le transizioni tra tubi o quelle di coda da fare in cartoncino, dobbiamo avere tre misure: A= diametro del tubo più piccolo; B=diametro del tubo più grande; C=lunghezza della transizione. Una volta disegnato un trapezio isoscele unendo i lati obliqui, si ottiene un punto dal quale con un compasso si disegnano due archi tangenti alle basi. Quindi con qualche tentativo si costruirà il tronco di cono della misura giusta. E' importante lasciare un piccolo spazio (tab) per la colla.