La chitarra battente
 

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PICCOLE FANTASIE IN LEGNO

DA "PICCOLE FANTASIE IN LEGNO" - La:- Chitarra battente-

La chitarra battente è nata e si è diffusa in Italia a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Il suo nome le deriva dalla tecnica con cui è suonata. A quell'epoca gli strumenti a corda potevano essere a pizzico oppure a "botte", la botta era quella che oggi siamo soliti definire "pennata". La chitarra battente appartiene alla seconda categoria, veniva suonata esclusivamente a botte, la mano sinistra si limitava alle posizioni degli accordi e di conseguenza produceva un suono "battente". Alla prima categoria appartenevano invece strumenti quali il liuto, la tiorba, la chitarra barocca (molto simile alla battente) ecc. considerati più difficili, la cui letteratura era più ricca e la cui tecnica più complessa. La chitarra battente dunque era considerata uno strumento "facile" ovvero alla portata di tutti, musicisti e non. Potremmo dire che essa rivestiva lo stesso ruolo che riveste oggi la chitarra acustica (anche se le sue caratteristiche sono molto differenti): era al di fuori dei circuiti per così dire "istituzionali", delle accademie, dei conservatori, ed era utilizzata soprattutto nelle canzoni come accompagnamento al canto.

La chitarra battente ha la forma di un otto allungato, un po' più stretta delle normali chitarre. Le fasce laterali sono costituite di doghe in legno (palissandro o acero). Il fondo è bombato e anch'esso costituito di doghe come le chitarre antiche. Il piano armonico è quasi sempre in abete. Nella buca vi è inserita una decorazione chiamata rosa. Non credo abbia una funzione acustica, è possibile che anticamente servisse ad occultare l'interno dello strumento. La tastiera è allo stesso livello del piano armonico e reca non più di dodici tasti. Il ponticello è mobile, non fissato al piano armonico, e regge cinque coppie di corde di metallo di eguale spessore (il mi cantino di una chitarra acustica), accordate all'unisono e fissate direttamente alla fascia posteriore. Non ci sono bassi.
L'eguale spessore delle corde consente al musicista di poter accordare lo strumento a proprio piacimento e secondo le proprie esigenze, ma solitamente viene utilizzata l'accordatura standard: E B G D e A (dalla prima alla quinta). Ovviamente la quarta e quinta corda (D e A) saranno più gravi soltanto di un tono rispetto alle prime due (E e B). La terza (G) è la corda più grave. Tale accordatura è detta incrociata e produce un'enorme quantità di armonici. Ciò rende il suono della battente particolarmente indicato per fondersi con la voce umana.

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                                                                       Piero Di Mauro Lesina  Per contatti -piero951@libero.it-

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