Nuovo esercito Italiano L'Esercito Italiano nasce ufficialmente il 4 maggio 1861 quando la Gazzetta Ufficiale del Regno pubblica il R.D. che ne sancisce la fondazione: "Vista la legge in data 17 marzo 1861, colla quale S.M. ha assunto il titolo di Re d'Italia, il sottoscritto rende noto [...] che d'ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l'antica denominazione di Armata Sarda, firmato Manfredo Fanti, Ministro della Guerra". |
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All'indomani della II guerra di indipendenza, con l'incorporazione delle province centrali e meridionali, le brigate di fanteria di linea passano da 14 a 26 + 2 brigate di granatieri. i Comandi di divisione da 5 passano a 14. (+3 divisioni lombarde, 3 emiliane, 2 toscane, 1 mista). Per l'assorbimento dei soldati borbonici si dovettero affrontare i problemi di fedeltà e professionalità dei nuovi cittadini ed altro trattato in altri capitoli nel sito. Su 3.600 domande di incorporazione di ufficiali ne vennero accolte solo 2.300. Dei sottufficiali e truppa solo un terzo fu accolto (20.000). La cavalleria italiana all'atto della proclamazione del regno (marzo 1861) ha 17 reggimenti. I garibaldini in genere, rifiutati, non trovano nemmeno collocazione in una proposta particolare di Guardia Nazionale vista come il fumo negli occhi (Garibaldi vivente). Molti ufficiali di Garibaldi passano però nei ranghi dell'Esercito regolare col grado acquisito artatamente e con la sicurezza dell'avanzamento di carriera così come molti si danno alla politica "infestando" tutta la restante parte politica del secolo. Negli anni che intercorrono con la III guerra di indipendenza si aggiungono le brigate dalla 27a alla 36a. I granatieri passano a 4 brigate (granatieri di Sardegna, Lombardia, Napoli, Toscana (poi Lupi di Toscana), la cavalleria a 19 Rgt. e i bersaglieri a 40 battaglioni. Il totale degli uomini ora in armi è di circa 250.000 persone, su un totale mobilitabile più che doppio. Nel 1871 dopo la presa di Roma si aggiungono altre 4 brigate. Tutti i reggimenti saranno da qui in avanti su 3 battaglioni (ma per i bersaglieri questo scatta dopo a 12 rgti x 3 btg = 36 quando i corpi d'armata salgono a 12). Con la riforma Magnani Ricotti del 1872 la ferma viene accorciata a 3 anni e la leva obbligatoria si compone di 1/3 degli iscritti ai distretti + 1/3 in ferma breve e gli altri a casa per diversi motivi (allora non era come adesso: i giovani erano più numerosi dei vecchi). All'esercito di linea si affianca al posto della Guardia nazionale la Milizia Mobile o secondo esercito e quella Territoriale formata dalle classi più anziane. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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LA LEVA POSTUNITARIA | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
http://www.labassaromagna.it/binary/bassa_romagna_new/edizioni/opuscolo_bassa.1319644475.pdf
Dalla
relazione del Gen. Federico Torre al ministro della Guerra
1864 |
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Milizia Mobile:
era formata da congedati di
medio livello, ovvero le prime quattro classi più giovani in congedo
dopo i 5 di leva (ridotti poi 3 anni). Costituita il 19 luglio 1871 come milizia
provinciale era formata da 960 compagnie di fanteria di linea (48 rgt di
3 Btg cad), 60 compagnie di bersaglieri su 18 btg. Nel 1873 muta il nome.
La Cavalleria contava su 144 squadroni e gli Alpini, costituiti di
recente su 6 reggimenti di prima linea, contavano su 36 cmp presidiarie.
Con la creazioni del corpo delle truppe alpine si formano, dalle compagnie presidiarie di montagna, 6 reggimenti Alpini. All'inizio della Prima Guerra Mondiale furono mobilitate 38 compagnie di Alpini della Milizia Mobile. Normalmente la Milizia Mobile negli Alpini era inquadrata nei btg. "Monte" e 63 compagnie di Alpini della Milizia Territoriale inquadrati nei btg. "Valle". La cavalleria sale a 22 reggimenti nel 1883. Con la riforma Ferrero del 1894 i reggimenti di fanteria salgono a 96 compreso i due di granatieri (47+1 brigate vedi specchio e colori mostrine a fondo pagina). Negli anni dal 1897 al 1909 gli alpini aggiungono 2 nuovi reggimenti (7-8°). Bersaglieri (12 reggimenti e 36 battaglioni) e fanteria restano invariati. Per il servizio di colonia si costituiscono di volta in volta formazioni temporanee prelevate da tutti i reggimenti o nuove specialità illustrate nei singoli capitoli.
FERMA MILITARE nell'Esercito Naturalmente in caso di Guerra (ma questa arrivò 45 anni dopo) il personale combattente diviso fra primo esercito e secondo esercito (Territoriali e Mobile) non avrebbe raggiunto i numeri desiderati anche perché molti dei coscritti poteva aver cambiato lo stato fisico. Sulla III Categoria, che era sparita dai conteggi, e che comprendeva anche tutti i coscritti con difetti fisici, si poteva forse puntare ma si trattava di uomini che non avevano avuto addestramento militare neanche temporaneo. Esaurite tutte le possibilità con il richiamo completo della riserva si cominciò ad alzare le classi di leva (fino a 40 anni). I richiami selvaggi attuati dopo il primo anno di guerra sula II cat. portarono in linea di tutto, con grave disappunto dei comandanti di minore unità. Tant'è, se si formavano ufficiali in 6 mesi quanto ci voleva per un buon soldato ?. Ma ora è prematuro parlarne. |
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Ordinamento Bersaglieri dal 1861 al 1906 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo la campagna del 1860 i battaglioni bersaglieri che erano diventati 27, con la nascita del Regno d'Italia si ordinano poi su 36 effettivi incorporando leva dal Sud. Dai 17 originali piemontesi si erano aggiunti prima 3 toscani 18/19/20°, 21 (già 1° della Romagna) 22° (detto di Reggio Emilia), 23° (detto di Vignola di Modena), 24° (2° romagnolo), 25° (detto di Parma), 26° (3° Romagnolo) e 27°(4° Romagnolo). Prima un Ispettorato poi un Generale di Corpo intendono al servizio dei Bersaglieri. L'impiego per battaglioni, ormai consueto, trovò quindi nel '60 - '61 evoluzione in quello per raggruppamenti sotto unico comando, all'avanguardia oppure in riserva. Tale nuovo orientamento operativo ebbe sanzione ufficiale con il Regio Decreto del 24 gennaio 1861 che riordinò appunto il Corpo elevandolo a 36 battaglioni (7 costituiti in aprile e 2 in dicembre) che nel gennaio 1862 assunsero il nome di reggimenti, numerati progressivamente(da 1 a 6) ed assegnati ai sei Corpi d'Armata esistenti. I reggimenti avevano funzioni prevalentemente di controllo amministrativo e non poteva essere altrimenti perché, ridotti successivamente a cinque (1864) e costituiti altri battaglioni, ne ebbero alle dipendenze, ognuno, dieci dislocati su tutto il territorio nazionale e frazionati in molteplici distaccamenti. Per assicurare unitarietà di indirizzo all'addestramento dei reparti fu quindi istituita a Livorno nel 1862 una Scuola Normale dei bersaglieri che ebbe vita fino al 1870. La Scuola, diretta dal Comandante del 5° reggimento, si avvalse di ottimi ufficiali istruttori e tenne corsi semestrali frequentati ognuno da due ufficiali e due sottufficiali di ogni battaglione. Presso la Scuola operò inoltre una speciale Commissione presieduta dal generale de Saint Pierre (già Comandante del Corpo) per apportare i necessari aggiornamenti alla Teoria dei bersaglieri. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Alla data del 1861 queste risultavano essere le sedi dei battaglioni (Btg) indipendentemente dalle sedi dei reggimenti del pannello successivo riferite al 1864. La dislocazione dei reparti è già molto meridionalizzata probabilmente per l'insorgere dei primi focolai di "brigantaggio". Quasi la metà sono stanziati nelle ex province del Regno delle Due Sicilie. A titolo indicativo si riassume l'ordinamento e le variazioni intervenute successivamente relativamente al 3° reggimento Bersaglieri dalla costituzione a Porta Pia |
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Per praticità di lettura i battaglioni dei riquadri sottostanti vengono indicati in numero arabo anziché romano come tradizione. D'ora in poi in caso di indicazione congiunta si farà ricorso alla dizione es.1/1°Rgt=1°battaglione del 1° reggimento . Successivamente (1864) i battaglioni salgono a 40 poi a 50 e i reggimenti a 5 (vedi sopra quelli del 3°). Nel 1866 si costituisce il 41° Volontari veneti (o esteri) che combatte con Garibaldi. I battaglioni dal 42 al 45 sono in fase di approntamento al campo del Ghiardo ma non trovano impiego in combattimento. Col decreto Ricotti del 1870 i battaglioni ridiscendono a 40 e vanno a formare 10 reggimenti effettivi di 4 battaglioni cadauno, uno per ogni corpo d'armata. Nel 1882 i corpi d'armata salgono a 12 e i reggimenti bersaglieri vengono riordinati su 3 battaglioni ciascuno per un totale di 36 sopprimendone 4. La numerazione romana soppressa effettivamente nel 71 è reintrodotta nel cinquantenario del Corpo (1886) per decreto reale. In calce lo schema che resterà invariato per decenni, in uso tutt'ora (2007) per i battaglioni ancora attivi. |
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Alla tabella sottostante è stato aggiunto il nome del comandante in corso al 1864 (per reggimento e battaglione) e la sede principale (deposito e comando). |
1°reggimento Col. Galletti cav. Angelo |
2°reggimento
Col.Lanzavecchia di Buri Conte Giuseppe |
3°reggimento Col.Torre Cav.Giuseppe |
4°reggimento Col. Soldo Cav. Luigi |
5°reggimento
Col.Ratti Cav. Giuseppe Andrea |
6°reggimento
Col. Volpe-Landi March. Francesco |
1° Franchini Enrico | 2° De Maria Giov. B. | 3° Pautrier | 6° Giolitti Cav. Davide | 14° Reyneri Alessandro Felice | 28°Donetti C. Giovanni |
9° Guerrieri | 4° Giusiana Gaetano E. | 5°Reggio Cav. Enrico | 7° Cavalli di S. Germano cav. Enrico | 24°Brunetta | 29° Rossi Cav. Ferdinando Luigi |
13° Arri | 8°Murari Bra | 18° Caccia | 11°Delfino | 26° Prevignano Cav. Carlo | 30° Bianchi |
19° Vaccheri Nob.Luigi | 10° Girola Cav.C.Felice | 20° Gandolfo Cav. Camillo Ottavio | 12° Barbavara di Gravellona Cav.Ottavio | 34° Pescetto Cav. Carlo Antonio | 31° Disperati Achille |
21°Spinola Cav. Tito | 15°Pinelli Cav. Macedonio | 23°De Petro Vittorio | 16° Garrone | 35° Devecchi Pellati Francesco | 32° Rossi C. Emanuele |
27°Lavezzeri Roberto | 17° Aichelburg Bar. Ulrico Paolo | 25°Fumagalli | 22° Sironi Enrico | 36° De Foresta Cav.Francesco | 33° Biancardi Cav. Enrico |
L.T. Col. De Biller cav. Augusto - Bighini di S. Giorgio Cav. Paolo | L.T. Col. Quadrio di Peranda Cav. Giovanni Battista | L.T. Col. Caldellary cav. Giovanni Battista | L.T. Col. Sauli Cav. Francesco Alessandro | L.T. Col. Zanoni Cav. Achille | L.T. Col. Crispo Cav. Augusto |
Aiut. magg cap. Daminelli Vittorio Giuseppe | Aiut. magg cap. Mastici Pietro | Aiut. magg cap. Bagnoli Francesco | Aiut. magg cap. Rovero Cav. Evaristo | Aiut. magg cap. Fiore Cav. Federico Carlo | Aiut. magg cap. Dall'Olio Leopoldo |
sedi - Cuneo |
Como |
Modena |
Ravenna |
Livorno |
Capua |
Alla
data del 1885 l'Esercito Italiano è composto da 12 Corpi d'Armata (uno
per ogni regione militare) composti cad. da 2 divisioni
(24) di 4 Brigate (48) comprendenti in totale 94 reggimenti fanteria e 2
granatieri (Brigata Granatieri). (ogni brigata aveva due
reggimenti). La cavalleria su 120 squadroni (22 reggimenti 10 Lancieri
12 Cavalleggeri) schierava 10 squadroni ogni Cda. Una unità
superiore l'Armata disponeva di un parco artiglieria da fortezza, un
parco genio, 24 ospedali, magazzini vestiario e viveri, veterinari.
In caso di mobilitazione la Guardia di Finanza poteva disporre di 23
battaglioni. I Carabinieri concorrevano in organico con 11 legioni
e 1 di allievi. Gli effettivi totali ammontavano a c.a. 1,5 milioni:
185.000 Esercito permanente, 340.000 di Milizia Mobile e 1.020.000
di territoriale. Richiamabili 570.000 uomini non incorporati all'atto
della leva (non solo per difetti fisici).
Il corpo a 12 reggimenti per 12 corpi d'armata nel 1886
RGT | btg. | btg | btg | sede | comandante | |
1 | 1 | 7 | 9 | Treviso | CARLO AYMONINO | |
2 | 2 | 4 | 17 | Asti | PIETRO NASCIMBENE | |
3 | 18 | 20 | 25 | Roma | GIOVANNI CHAVASSE | |
4 | 26 | 29 | 31 | Cremona | ORESTE BARATTIERI | |
5 | 14 | 22 | 24 | Torino | FELICE SISMONDO | |
6 | 6 | 13 | 19 | Palermo/Peschiera | BRUNO BRUTI | |
7 | 8 | 10 | 11 | Firenze | ANTONIO BALDISSERA | |
8 | 3 | 5 | 12 | Napoli | ONORATO MASIN VERANI | |
9 | 28 | 30 | 32 | Vittorio | LUIGI FECIA DI COSSATO | |
10 | 16 | 34 | 35 | Genova | ALESSANDRO MASSA | |
11 | 15 | 27 | 33 | Caserta | GUIDO VASSALLI | |
12 | 21 | 23 | 36 | Verona | COSTANTINO MOROZZO DELLA ROCCA |