TERZO CAPITOLO
I Pre Bersaglieri di Napoleone Re d'Italia
Il
battaglione venne formato a Brescia il 30 agosto 1813 e doveva incorporare
secondo il decreto del Viceré cacciatori, guardaboschi ed altra gente pratica
di armi. La popolazione veniva incoraggiata ad arruolarsi con la somma di 100
lire e l'impegno ad essere dopo un anno trasferita al Reggimento Cacciatori
dell'esercito regolare Napoleonico. Le vicende Napoleoniche non andavano molto
bene e il reclutamento languiva, anche se si era arrivati a promettere
cancellazioni di pena anche ai disertori. L'organico che doveva essere di 520
uomini non raggiunse mai nemmeno la metà e nel gennaio del 1814 molti di quei
pochi se ne andarono. La minaccia austriaca di mettere ai lavori forzati tutte
le milizie civili che le si opponevano aveva trovato fondamento. Le vicende di
Napoleone di questo anno faranno poi il resto. I soldati vestivano un cappello,
detto corsico, e dovevano essere armati di un fucile. In effetti ricevettero un
moschetto corto e molti si erano portati da casa l'armamento. Vestivano di verde
con pantaloni grigi, buffetterie di cuoio nere. Non si conoscono scontri a cui
abbiano partecipato le uniche due compagnie costituite.
Per saperne di più
Ilari, Crociani e Paoletti -"Storia Militare del Regno Italico",
USSME, Roma, 2004 vol. I, tomo II, pp. 619-626
Ilari, Crociani e Paoletti, "Storia Militare dell'Italia Giacobina" USSME, Roma,
2000
Ilari, Crociani e Ales, "Il Regno di Sardegna nelle guerre napoleoniche e le
legioni anglo-italiane -
Anglo-Italian Levy 1799-1815" la II
parte (pp.271-352) Widerholdt Frères Ed.
Napoleonic wars
(Volontari Italiani contro)
Anglo-Italian Levy / Italian Legion
I assume what Gates (1986) calls the "Anglo-Italian Levy" is what
Haythornthwaite & Chappell (1995) call the "Italian Legion" as both
are Italian and both served in the Eastern army, and there is nobody
else in that force with a similar description. The Italian Legion
was a 2 battalion unit formed from Italian prisoners in England.
Austrians commanded the first regiment and other foreigners in
Sicilian service the 2nd.
1st Sicilian Light Dragoons
The Sicilian Light Dragoons wore a pre-1812 British Light Dragoon
uniform with dark blue coat with yellow facings and white lace;
yellow metal buttons and badges; dark blue breeches; red sash; blue
saddlecloth with white or yellow trim; Tarleton helmet with red side
plume and black caterpillar plume (Sapherson, 1991). It is unclear
if the helmet had a black turban or alternatively a metal base and
crest.
3rd 'Estero' Sicilian Infantry
Regiment (stanziato a
Malta)
The 3rd 'Estero' Sicilian Infantry Regiment was a two battalion unit
(Sapherson, 1991).The style of the uniform was like the British Line
infantry, but the colour differed. The coat was dark blue, with
shoulder straps, piped in white. The cuffs, collar and turnbacks
were red, with white piping. Summer issue trousers were white, but
winter issue was dark blue, with grey gaiters. The bell top shako of
the Grenadiers and Fusiliers had a red cockade with mixed red and
white cords. White metal was used for all buttons, shako trim, and
badges. Grenadiers had red shako plumes and fusiliers white plumes.
The light company probably replaced the shako with a type of top hat
with a green plume. Sapherson (1991) notes that the Sicilian
Grenadier Battalion - who also fought with the Eastern Army - would
have had the same uniform as the Grenadiers from the Estero Regiment
-Calabrian Free
Corps (Corpo franco calabrese). Il Calabrian Free Corps fu costituito in Sicilia
all'inizio del 1809 con rifugiati originari della Calabria. Questi uomini si
distinsero nell'incursione su Napoli e in seguito nella cattura di Ischia e di
Scilla, nonché nell'attacco sull'isola ionia di Santa Maura. A partire dal
dicembre del 1812 due divisioni furono inviate nella Spagna orientale e
combatterono con distinzione a Castall e Biar. Lord William Bentinck considerava
i calabresi come forse la miglior fanteria leggera del Mediterraneo, benché
fossero comandati da "ufficiali calabresi scadenti e di
scarsa educazione". Al suo apice il corpo contava circa 1.500 uomini. Due
compagnie presero parte all'assedio e alla presa di Trieste nell'ottobre del
1813. All'inizio del 1814 sei compagnie parteciparono all'attacco britannico
sulla Spezia. In aprile fecero parte del contingente che investì Genova.
-Contingente italiano (ltalian Levy). Queste truppe, note anche come Reggimenti
Italiani, nacquero in seguito alla richiesta avanzata dal marchese di Wellesley
di formare un corpo con prigionieri di guerra italiani ostili al govemo
napoleonico - molti erano stati arruolati nell'esercito imperiale con la forza.
Questi uomini furono raccolti in Inghilterra dall'ottobre del 1813 e spediti a
Malta sotto il comando del tenente colonnello J. Burke. Nel maggio del 1812 1e
reclute di Burke si spostarono da Malta a Iccacia, in Sicilia, dove furono
organizzate nella Italian Regiment, il 1° Reggimento Italiano. Alla fine di
maggio, il 2° Reggimento Italiano al comando del capitano Grant fu costituito e
trasferito a Carini, presso Palermo. Il 1° Reggimento Italiano aveva per lo più
ufficiali austriaci, mentre quelli del 2° erano" principalmente piemontesi,
svizzeri e austriaci ... molti dei quali assai rispettabili", secondo Lord
Bentinck. Un 3° Reggimento Italiano fu organizzato verso la fine del 1813 da
un"'ulteriore leva" tra i prigionieri di guerra italiani in Gran Bretagna.
Queste unità furono inviate in Spagna e, trovatesi in azione contro superiori
forze francesi a Biar, combatterono una delle migliori azioni di retroguardia
messe in atto dagli inglesi nella guerra peninsulare, stando a quanto sostiene
Oman. Un distaccamento era presente all'assedio e alla presa di Trieste
nell'ottobre del 1813, nonché all'assedio e alla cattura di Genova nell'aprile
del 1814.
-Piedmontese Legion (Legione Piemontese). Organizzata a Colchester all'inizio
del 1814, doveva avere circa 3.000 uomini tra ufficiali e truppa reclutati fra i
prigionieri italiani internati in Gran Bretagna. Era destinata a servire il re
di Sardegna nel Mediterraneo, anche se inizialmente fu equipaggiata e pagata
dagli inglesi e aveva aggregati alcuni ufficiali britannici per aiutare
l'organizzazione dell'unità. Il battaglione raggiunse Genova il 12 settembre e
passò al servizio dei piemontesi quattro giorni più tardi.
-Sicilian Regiment (Reggimento Siciliano). Creato in Sicilia nel maggio del 1806
come battaglione di fanteria leggera dal maggior generale Sir John Stuart, fu
incluso nel contingente che quest'ultimo guidò a Maida il 4 luglio. Alcuni
reparti presero parte alla spedizione in Egitto del 1807 e il reggimento fu
infine assegnato in Sicilia.
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-Volontari
siciliani. All'inizio del 1807 fu compiuto un tentativo per aggregare
un'ulteriore compagnia siciliana a ciascuno dei reggimenti britannici di
stanza in Sicilia. Il progetto fallì a causa del disinteresse da parte
dei comandanti reggimentali. Le reclute che erano giunte in Inghilterra
furono rimpatriate e assorbite da altre unità italiane nel 1813.
Da Osprey
Publishing/Ediciones Del Prado - Soldatini dell'Epoca Napoleonica n.1 |
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Cos'era successo negli ultimi 15 anni: Nel 1798, attaccato
dall'Austria, dall'Inghilterra e dalla Russia, Napoleone chiese l'alleanza del
Regno di Sardegna che Carlo Emanuele IV, figlio di Vittorio Amedeo III, gli
rifiutò. Napoleone fece allora invadere il Piemonte dal generale Joubert, e il 10 dicembre
1798 fu costituita la Repubblica Piemontese. I Savoia, con tutta la corte,
lasciarono Torino e si trasferirono nel palazzo regio di Cagliari, che divenne
anche capitale politica del Regno di Sardegna. La corte resterà nell'isola fino alla
definitiva restituzione degli stati di terraferma, salvo una brevissima
parentesi 6 mesi dopo. La stessa cosa era successa ai Borbone passati da Napoli
alla Sicilia, protetta dai cannoni inglesi.
L'11 settembre 1802 la gran parte del Piemonte fu annessa alla Francia ponendo fine alla
Repubblica Subalpina. Dopo le folgoranti vittorie in Europa e dopo la disastrosa
ritirata dalla Russia, Napoleone fu sconfitto dalla sesta coalizione nel 1813 e
relegato all'isola d'Elba il 6 aprile 1814.
Un mese dopo, il 2 maggio 1814, Vittorio Emanuele I lasciava Cagliari e partiva
per Torino con la moglie Maria Teresa d'Asburgo d'Este. Al suo ingresso in città
veste come 20 anni prima, con la parrucca incipriata e un mantello suscitando
ilarità. Tutte le leggi nuove vengono abrogate e ripristinati i privilegi
nobiliari, le decime, la censura, i supplizi e gli ordini religiosi soppressi
come i gesuiti. Nel papato ritorna anche l'inquisizione o Sant'uffizio o
Congregazione per la dottrina della fede come si chiama oggi, ultima carica
rivestita dall'attuale pontefice. Con il trattato di Parigi del 30 maggio 1814, fu ripristinato il
potere dei Savoia ed il 4 gennaio 1815 con il congresso di Vienna, fu annessa al
regno di Sardegna la Liguria.
Al luglio (13) 1814 risalgono le Regie Patenti che
istituiscono i Carabinieri Reali in aggiunta ai vecchi corpi dell'Armata
Piemontese. Il sovrano stabilisce che il corpo deve essere riconosciuto
nell'Armata per il primo fra gli altri ed all'occasione sarà preferito per
l'accompagnamento delle persone Reali (da qui il corpo dei Corazzieri) ..
militari per buona condotta e saviezza d'istinti colle attribuzioni analoghe al
fine che ci siamo proposti per sempre più contribuire alla maggiore felicità
dello Stato che non può andare disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e
fedeli sudditi nostri e della punizione dei rei.
All'epoca della restaurazione post-napoleonica la
cavalleria e la fanteria di linea (Guardie-1659, 1°Savoia (poi Re), 2°
Piemonte, 3°Aosta, 4° Cuneo, 5° Regina, 6°Monferrato
(Casale), 7° Saluzzo (Pinerolo), 8° Nizza,
9° Alessandria (Acqui),
e Sardegna) incorpora 2 compagnie di cacciatori d'ordinanza, detti
bersaglieri, con 8 anni di ferma. I reggimenti sono su 3 battaglioni, a cui si
aggiunge un battaglione provinciale in caso di guerra portando la consistenza a
Brigata. I reggimenti provinciali (milizia territoriale
soggetta a 2 anni di leva ma a 12 di congedo e riserva) invece hanno 2 compagnie
granatieri, 4 di fucilieri, e 1 di cacciatori.
Con l'annessione della Liguria si aggiunge il Genova (Savona). I reggimenti
Guardie e Sardegna mutano poi la denominazione in Granatieri Guardie e
Cacciatori Guardie, andando a creare il futuro nucleo da cui usciranno i
Granatieri di Sardegna (1852). Vittorio Emanuele I ed il suo successore Carlo Felice di Savoia erano figli di
Carlo Emanuele IV. Vittorio Emanuele I aveva solo figlie (la moglie era Asburgo) ed il fratello Carlo
Felice non ebbe figli. La successione a Casa Savoia, dunque, divenne un affare
in cui l'Austria vedeva la possibilità di imporre il proprio potere anche su
queste terre se mai Vittorio Emanuele I avesse scelto come suo successore il
principe Francesco IV d'Asburgo-Este di Modena. Non fu
così: Carlo Felice scelse Carlo Alberto, del ramo Savoia-Carignano, che
divenne re nel 1831 e la cui linea dinastica chiuse la monarchia in Italia. I
carignano avevano avuto origine da Tommaso Francesco (1596-1656) figlio di Carlo
Emanuele I, 11° duca alla fine del 1500.
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