CONTROLLO DEI TRATTATI DI PACE  1a PARTE

ITALIANI IN ANATOLIA E TRACIA  1919/22

Il 5 febbraio 1919, dal Comando Balcani a Sofia (Bulgaria), viene distaccato un battaglione del 62° fanteria e 150 carabinieri per l’occupazione di Costantinopoli. Il collasso militare Ottomano aveva provocato nel paese una contrapposizione fra una frangia militare ( Mustafà Kemal Pascia detto poi Atatùrk)Tipica villa sul Bosforo e il vecchio sultano rappresentante il potere religioso. Questo non era altro che l'ultimo atto di una serie di scontri iniziati da tempo. Da questo prenderà corpo la storia della Turchia moderna (laica).  Dalla fine della guerra gran parte della Turchia era stata smembrata in zone d’occupazione dell'Intesa. Il 29  marzo 1919 una compagnia di nostri marinai occupa il porto di Antalya precedendo di pochi giorni il resto del contingente italiano di 15.ooo uomini. I Greci entrati in guerra in zona "Cesarini", forti di 105.000 uomini e forti sulle rivendicazioni, occupano Smirne reprimendo nel sangue i disordini insorti fra i cittadini turchi e greci della città cosmopolita. La popolazione turca viene invitata più o meno gentilmente a lasciare la città. Gli Inglesi controllano la capitale (Costantinopoli) e la ferrovia ex tedesca per Damasco. I Francesi la Cilicia orientale. La nostra linea di contatto con la zona greca da adito a diverse discussioni, non ultime quelle che dalla zona italiana partono bande kemaliste per la guerriglia partigiana contro i Greci. Il controllo italiano è limitato ai soli atti politici e all'ordine pubblico, poiché lasciamo ai Turchi la gestione amministrativa e giudiziaria della regione. D’altronde, con le poche forze di cui disponevamo, non era possibile fare altro. I Greci invece, rivangando vecchie ruggini, procedono ad una vera e propria pulizia etnica.Cacciatorpediniere Bersagliere in rada Il 7 luglio 1919, in seguito ad uno sconfinamento greco, i Bersaglieri del battaglione ciclisti reagiscono e seduta stante si ridefiniscono i rispettivi ambiti di competenza. Nel corpo di spedizione, che sembrava numeroso, abbiamo anche personale commerciale, agricolo, sanitario, archeologico e geografico che arriverà ad una punta di oltre 5.000 uomini !!. Da settembre il nostro contingente viene ridotto progressivamente. Con i 2.000 uomini che sono rimasti possiamo controllare solo i porti di Antalya, Gùlùk, Kusadasi. Da Giugno del 21 ad aprile del 22 gli Italiani lasciano definitivamente l’Anatolia. Da aprile 1919 un altro piccolo contingente è presente nella Turchia asiatica disseminato lungo la ferrovia da Eskisehir a Konya. (350 km di zona inglese). Sono nostri soldati in affitto e l’onere del mantenimento spetta agli Inglesi, che non mancano di lesinare i mezzi di sostentamento, come scrive al giornale socialista “Avanti” un gruppo di militari. Le continue tensioni con gli Inglesi portano alla cessazione del credito e, da parte nostra, al dimezzamento del contingente. Sei mesi dopo il reparto viene trasferito a Costantinopoli. Le forze kemaliste hanno scacciato intanto i Francesi dalla Cilicia e ripreso il controllo di gran parte della Turchia. All’interno dell’impero Ottomano si era consumato, durante la guerra, uno dei peggiori casi di pulizia etnica, con lo sterminio del popolo armeno.  Alla fine del 1916 quando il problema venne considerato chiuso si erano perse le tracce di oltre un milione di persone. La diaspora armena che ne seguì portò i sopravvissuti nel resto del mondo. Fra i persecutori degli armeni si annoveravano allora i curdi, pastori mussulmani, che condividevano in parte gli stessi territori dei contadini armeni. Nel febbraio 1920 la conferenza di Londra decide la costituzione del Lagistan (Stato) fra Trebisonda e Batumi, dove erano sempre vissuti gli armeni. Ciò consentiva anche lo sbocco al mare delle repubbliche caucasiche, Georgia, Armenia e Azerbaigian non ancora inglobate nella Russia dei Soviet. La repubblica ha vita breve. I militari italiani destinati al presidio di Batumi non hanno neanche il tempo di prepararsi perchè alla fine di maggio Batumi viene occupata dai Georgiani. L’avanzata vittoriosa delle forze kemaliste prosegue intanto fino a giungere a settembre del 22 alle porte di Smirne. Controeccidi di rito e nuove migrazioni, questa volta greche.  Ormai in mano occidentale resta solo la zona degli stretti. Qui gli inglesi firmano l’11 ottobre un armistizio col quale si ritirano da tutta la Turchia asiatica pur continuando a controllare la sponda europea detta Tracia e Costantinopoli. La conferenza di pace di Londra del 27 ottobre riconosce ai turchi anche la Tracia presidiata ad Adrianopoli dal 61° fanteria Sicilia. I greci ormai perdenti e non sostenuti dalle potenze occidentali non hanno altra soluzione che ritirare tutti i propri connazionali dall’Asia Minore, sostituiti da Turchi già residenti in Bulgaria e Grecia a loro volta cacciati per reciprocità. L’avventura Balcanica iniziata nel 1916, dopo 6 anni era terminata.                                                                                                     

Storia delle Ferrovie Asiatiche

Tutto questo succedeva all'inizio del XX secolo, lì comandavano ancora gli ottomani. La guerra non era ancora scoppiata e vinta, ma già le zone spartitorie erano state deliberate

... torniamo ai collegamenti ferroviari per l'Asia (progettati), perché l'unica realmente funzionante ( a singhiozzo) è ancora la transiberiana. Attraversa regioni soggette ormai a disordini politici o disordini meteo. Si progettano altre direttrici, una mediana che all'incirca dal Caucaso, Caspio via Kokan arriva a Pechino e una a Sud via Iran e sistema indiano per la Cina meridionale. Questi tre rami saranno interconnessi da tratti con andamento Nord Sud (come l'attraversamento della Mongolia già attuato da Nord verso il braccio centrale o la Samarcanda-Peschawar-Lahore dal centro a quello meridionale). Tre giorni e mezzo per andare da Mosca a Lahore. Vista in termini teorici è un'opera titanica, vista in termini pratici è una illusione. E' o sta per esplodere il continente indiano, quello arabo e quello cinese dopo i fatti dei Boxer. Di queste tre reti la più probabile (almeno nel primo tratto), è quella a Sud che parte da Istanbul (Costantinopoli ) e raggiunge Bassora via Konia, Adana, Aleppo, Diarbekir e Bagdad. Il successivo tronco via Iran, Heyderabad, Calcutta, Mandalay e Cina via Tonkino arriverà a Kanton e Nankino. La favorita terminale di questo progetto, è sicuramente l'Inghilterra. Si capisce quindi anche il lavoro di Lawrence d'Arabia. Fino ad Aleppo in Siria la ferrovia non aveva suscitato grandi scalpori famelici, ma da qui in poi, tutto era stato centellinato e fatto rientrare in un progetto o convenzione internazionale, da cui l'Italia era rimasta praticamente fuori. Per chi non ci credesse, lì comandavano ancora gli ottomani. La guerra non era ancora scoppiata e vinta, ma già le zone spartitorie erano state deliberate

Carabinieri

Soldati della Livorno a Salonicco

- Inghilterra - La navigazione sul Tigri-Eufrate è dell'Inghilterra, la Bagdad-Bassora, non potrà interconnettersi con i porti sul Golfo. La Bassora-Koweit (Porto) sarà quindi inglese, ma le tariffe sono preconcordate. 
- Francia - La Aleppo-Damasco-Gerusalemme è Francese con diramazioni a Beirut e Giaffa (Porti). Da qui la Francia minaccia di deviare il traffico via mare con una Gerusalemme Bagdad diretta. Concorrenza agli Inglesi o ai Tedeschi ? La Ferrovia prosegue verso il Sud, Akaba, Medina e la Mecca. In progetto la diramazione via Sinai per il Cairo. 
- Russia - La Diarbekir Tabriz è Russa. E russe secondo gli accordi con Turchia e Germania devono essere tutte le ferrovie Armene e turche orientali (a est di Siwas). La capacità economica Russa non permette per ora queste costruzioni e quindi la sua concessione è un contributo allo stop. Francia, Inghilterra e la stessa Germania vorrebbero ripensare l'accordo. 
- Germania - La Germania assegnataria del tronco principale (oneroso) nella Turchia centro-occidentale rinuncia alle diramazioni  a favore dei Francesi, ad esclusione della Adalia Konia all'  

-Italia-  (Adalia o Antalya è sulla "strada di Rodi"). I francesi tengono in sospeso, come la spada di Damocle, la Gerusalemme Bagdad. La Germania rinuncia perché è lanciata in spese per il riarmo.
- Bagdad - Ma perché tutta questa attenzione per Bagdad oltre al petrolio. Bagdad conta ora 200.000 abitanti, che non è poco, per la metà circa Ebrei (40%), Cristiani (10) Nestoriani, Greci e Armeni e arabi. Il vilajet importa merci per 64 milioni di lire (Bagdad 40) e la metà è merce inglese. Altrettanta popolazione, verso Nord nelle cittadine attraversate dalla ferrovia. 
 

Occupazione dell’Anatolia meridionale, Cilicia interna, Tracia

61° Regg. F. Sicilia 

note

62° Regg. F. Sicilia 

da Sofia

34° Regg. F. Livorno

dall’Italia
Bersaglieri 

XXXI Battaglione

da Rodi 

IV  Btg. Bers. Ciclisti 

dall’Italia 
  2 cp mitraglieri  
Cavalleria 2 sq. Cavalleggeri di Roma
Artiglieria 1 gruppo  da montagna
Logistica   sanità  sussistenza  
 servizio aereo genio carabinieri

 

 


HOME       STORIA        BIOGRAFIE      UNIFORMI        IMMAGINI       MEZZI      BIBLIOGRAFIA