LA VERA STORIA DELL'EROE IN AMERICA LATINA GIUSEPPE GARIBALDI 1807-1882 |
2a parte - i due mondi
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I primi "italiani" a popolare queste terre del Sud America erano stati, già a partire dagli anni Venti dell'800, i piemontesi profughi dei moti del 1821, sotto l'ala rivoluzionaria del Mazzini, ai quali si unirono gli imprenditori marittimi e i commercianti liguri, che risentivano - scrive Juan Oddone - dell’annessione della loro repubblica all'odiato Regno di Sardegna dei Savoia. |
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Dalla biografia di Garibaldi di Giovanni
Battista Cuneo (1850)
Quivi si diede all'umile
commercio del cabotaggio per la costa di Rio Janeiro a Cabo Frio, e
quivi ripeté quei fatti di umanità già esercitati e sulle rive di Nizza,
e nel porto di Marsiglia. Un povero negro era caduto in mare tra mezzo
ai bastimenti, mentre un vento furioso li faceva cozzare l'un contro
l'altro, e rendeva oltremodo pericoloso l'azzardarsi a dare aiuto a
quell'infelice. Garibaldi si slancia nel mare fremente e con robusta
mano stringendo il negro lo trasse seco alla sponda sano e salvo: un
negro non era per Garibaldi un fratello, meno che un bianco. |
Da Wikipedia - Guerra dei Farrapos (straccioni)
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Temendo allora Garibaldi che si volesse sevire contro di lui, tentò in quella notte medesima di porsi in salvo dalle persecuzioni che sospettava; errò due giorni per que' campi a lui sconosciuti. « Taccio, scriveva, le avventure di que' giorni di fuga, fui arrestato e ricondotto a Gualeguay .Qui dovrei finire e non rammentare ciò che mi fece soffrire un mostro, però ti darò il suo nome perché lo segni all'esecrazione dell'universo: sì Leonardo Millan ha tenuto un vostro fratello per due ore appiccato per le mani ... » . E quello strazio crudele rendeva più atroce una turba selvaggia che, affollatasi alla soglia della prigione rimasta aperta scherniva il soffrente. Del tormento barbarico restò a Garibaldi offesa una mano, che in certe condizioni atmosferiche gli si risente ancora dolorosamente dopo 12 anni. Fatto finalmente condurre alla Bajada, capitale della provincia di Entrerìos, venne trattato alquanto umanamente. Alla fine di circa 8 mesi di detenzione, lasciarongli aperto il cammino. Dalla Bajada fece vela a Montevideo, di là a Rio Grande, ove si combatteva per la libertà. Il governo della Repubblica accoglievalo con entusiasmo, e affidavagli il comando delle poche forze di mare che aveva sulla Lagoa dos Patos. Senza perdere tempo Garibaldi aumentava, riduceva a disciplina quelle forze, e illustrava con molti onorevoli fatti parziali e la bandiera repubblicana e la nascente sua fama. Un capitano (Francisco de Abreu ) detto Moringue con 120 uomini attaccò inaspettato Garibaldi che trovavasi in Camacua con solo 11 uomini tutti italiani, compreso Rossetti; e tanto fu il coraggio con cui i sorpresi si seppero difendere, che molti nemici caddero morti; e i superstiti dovettero fuggire; ond'è che narrando al governo l'accaduto, Garibaldi esclamava con nobile orgoglio: -Un uomo libero vale pel dieci schiavi-. Altra volta i repubblicani, spintisi fin alla costa sul mare, onde prendere la fortezza che difende dal nord la bocca di rio Grande, Garibaldi con Rossetti ed altri non molti, affrontando il fuoco nemico, arrampicaronsi su per le mura , e i difensori, maravigliati a tanto ardimento; respinsero dalle cannoniere, e per quelle s'introdussero nella fortezza, non osando più i nemici opporre resistenza. Però tanto valore non veniva secondato d'agli altri! Sicchè, vistisi soli e abbandonati, dovettero ritirarsi. Garibaldi, entrato nella laguna, v'allestì in pochi giorni tre piccoli legni, e con questi, mal forniti d'armi, di munizioni, e di fragile costruzione, corse il mare, molestò il commercio del nemico, una o due navi ne prese e mandò nel porto; alla vista delle vele da guerra imperiali non fuggì; manovrando destramente evitò l'urto delle più forti, e appiccò il fuoco con una di forza minore, ma sempre superiore a lui; rimasto solo, inseguito da tutti, si riparò in un seno, incagliò il suo legno, sbarcò i due cannoncini, e da un'eminenza ove li pose, continuò a fulminare il nemico, che, scostatosi per la notte sovvenuta, stette non lontano aspettando il giorno. E il giorno fattosi ben chiaro non mostrò la nave inseguita. L'instancabile ed astuto Italiano aveva lavorato la notte, ed abilmente riguadagnato il porto prima che potessero avvedersene gl'inseguitori. Raccontano che a meglio ingannarli radunasse molte legna e nelle tenebre v'appiccasse il fuoco; per dar loro ad intendere d'aver abbruciata la sua barca e risoluto di cercare scampo per terra. L'impero aveva frattanto radunato molte forze di mare per riprendere la laguna, e riuscì facilmente a sforzarne l'entrata, non da altro difesa che da una batteria poco atta a fare una grande resistenza. |
Giovanni Battista Cuneo
Alfonso Scirocco(1924/2009) RCS G. Garibaldi.... Il primo impatto col Rio Grande, per il quale aveva combattuto sul mare senza mettervi piede, non poteva essere migliore. In quel giugno 1838 la situazione generale appariva favorevole ai repubblicani per la vittoria riportata in quei giorni sul Rio Pardo. Però non era agevole estendere le operazioni sulla Lagoa dos Patos, dove i repubblicani non potevano far penetrare dall'Atlantico attraverso le bocche di Rio Grande bastimenti armati, sul tipo della Mazzini. |
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Entrarono i molti vasi da
guerra nel porto fulminando coi molti cannoni; Garibaldi dai suoi gusci
rispondeva alacremente, avendo a fianco I'impavida moglie, nativa di
quel paese, e che da pochi giorni erasi assunta a compagna del cuore.
Quando poi vide disperato il caso, mandò i suoi a terra e rimase solo;
scortili in salvo, diè fuoco alle polveri, e mandò in aria con orrendo
scoppio i bastimenti, gettandosi al medesimo tempo nelle onde, che
valicò a nuoto riducendosi a terra. In uno dei molti fatti d'arme la
moglie, cadde in potere del nemico: ma la valorosa donna non si rassegnò
all’inerte prigione, chè anzi, pervenutale la falsa notizia della morte
del marito, tanto studiò e fece, che alla notte si sottrasse alla
vigilanza de' suoi custodi, e smaniosa di sapere se veramente l'avesse
colpita tanta sventura, primo suo pensiero fu quello di recarsi al campo
di battaglia, ove ad ogni istante tremava di rinvenire le amate
sembianze: ma rassicuratasi alfine, dopo aver bene esaminato quegli.
insepolti, s'affrettò a rintracciarlo per que' vasti e solitari campi,
e dopo due giorni ebbe la fortuna di ricongiungersi all'uomo che amava
ed amò sempre con affetto, di cui rari s'incontrano gli esempi. In mezzo
a tanti travagli ebbero un figlio cui, pel culto che' Garibaldi
professa agli uomini morti per l'Italia, impose il sacro nome di
Menotti. Dopo la arrischiatissima impresa di Cima da Serra, ove il seguì
la moglie col nuovo nato, esponendosi ai disagi e ai pericoli i più
spaventosi, Garibaldi non si fermò più a lungo in Rio Grande; e verso la
metà del 1841 recavasi colla famigliuola a Montevìdeo, lasciando in Rio
Grande, e presso quanti nel Brasile amavano la causa riograndese,
onorevole rinomanza e grato ricordo, e presso tutti gli altri un nome,
temuto. "Da Rio Grande, dopo quei cinque anni di affannosa vita, Garibaldi trasse seco la moglie e il figlio, e null'altro; sicché prima sua cura dovette essere, arrivando in Montevideo, il cercar modo a sostentar sé e la famiglia, e tra le varie cose in cui s'adoperò vogliamo notare le lezioni di algebra e di geometria che a certe ore del giorno dava nel principale collegio di quella città. Il governo di Montevideo cui erano note le di lui virtù, avevalo più volle fatto tentare affinché entrasse al servizio della Repubblica; finalmente, cedendo alle istanze degli amici ed alla sua propria inclinazione, assunse il comando d'una parte della flotta. Tre legni gli furono affidati, una corvetta, un brigantino, una goletta: con questi partiva da Montevìdeo per Corrientes sulla destra sponda del Paranà, affine di secondare il piano di guerra contro Rosas, combinato, tra i governi di quella provincia e della Banda orientale. Affrontava in quella corsa il fuoco delle batterie dell'isola di Martin Garcia, collocate sull' unico passaggio delle navi, costrette quasi a rasentarla per iscarsità d'acqua nel fiume restante: e tanto abilmente e coraggiosamente operò, che alcuni pezzi d'artiglieria nemica furono smontati in brev'ora, e agevolò senza danno agli altri suoi legni, rimanendo egli colla propria nave in panna a sostenere tutto il fuoco nemico. Da quel punto dirigevasi al Paranà, che navigò stentatamente pé gli spessi banchi che lo ingombrano: e arrivato nelle vicinanze di Goya, mancategli intieramente le acque, ivi rimase incagliato ed ivi lo raggiunse la flotta nemica forte di 10 vele e capitanata dall'ammiraglio Brown (1777-1857), già noto per riportate strepitose vittorie sulla squadra brasiliana nella guerra contro l’impero sostenuta dalla Repubblica Argentina. Baldanzoso pel numero, per la fama che accompagnavalo, e per la sfavorevole posizione della flotta orientale, William Brown s’avanzava, quasi sicuro ......sotto http://www.gennarocarotenuto.it/1190-leroe-dei-due-mondi-giuseppe-garibaldi-in-america-latina/ |
La flotta destinata a intercettare i traffici degli imperiali doveva essere costruita nell'interno della laguna. Già si stava provvedendo in un cantiere creato sul piccolo fiume Camaqua, immissario della laguna, tra i boschi, in un posto che offriva legname e sicurezza, perché per la scarsa profondità dei fondali le navi nemiche non potevano avvicinarsi. I lavori, diretti da un nordamericano di origine irlandese John Griggs, accorso nel Rio Grande per spirito d'avventura e simpatie repubblicane, andavano a rilento per carenza di mezzi appropriati. Garibaldi, nuovo comandante della flotta, diede immediato impulso alla costruzione: tramite Rossetti, ottenne da Montevideo tecnici e attrezzature, giovandosi di una importante svolta politica nella repubblica rioplatense. La Francia aveva intimato al governo argentino di restituire una somma concessa precedentemente in prestito e al rifiuto di Rosas aveva messo il blocco navale a Buenos Aires, un blocco che avrebbe mantenuto per oltre due anni, fino al conseguimento dello scopo. Per condurre meglio le operazioni aveva chiesto a Oribe l'uso della base di Montevideo. Oribe (complice di Rosas in segreto), s'era rifiutato, trovandosi indebolito dalla ostilità della Francia e dalle traversie dell'amico. Di ciò aveva profittato Rivera, ancora esule nel Rio Grande. Raccolte le sue forze il 15 giugno 1838 aveva sconfitto i sostenitori del traditore e s'era insediato nella capitale dichiarando guerra (detta anche Guerra Grande, terminerà nel 1851) all’Argentina, rifugio di Oribe. Così l’Uruguay era tornato ad essere amico della Repubblica Brasiliana Riograndese. |
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(wikipedia) The political scene in Uruguay became split
between two parties, the conservative Blancos ("Whites") and the liberal
Colorados ("Reds"). The Colorados were led by Fructuoso Rivera and represented the business interests of Montevideo; the Blancos were
headed by Manuel Oribe, who looked after the agricultural interests of
the countryside and promoted protectionism. The two groups took their
names from the color of the armbands that they wore; initially, the
Colorados wore blue, but when it faded in the sun, they replaced it with
red. The Colorados favored the exiled Argentinian liberal Unitarios,
many of whom had taken refuge in Montevideo, while the Blanco president
Manuel Oribe was a close friend of the Argentinian dictator Manuel de
Rosas. Oribe took Rosas's side when the French navy blockaded Buenos
Aires in 1838. This led the Colorados and the exiled Unitarios to seek
French backing against Oribe and on June 15, 1838, an army led by the
Colorado leader Rivera overthrew the president, who fled to Argentina.
The Argentinian Unitarios formed a government-in-exile in Montevideo
and, with secret French encouragement, Rivera declared war on Rosas in
1839. Admiral William Brown (also known in Spanish as Guillermo Brown)
was born in Foxford, County Mayo, Ireland on June 22, 1777 and died in
Buenos Aires, Argentina on March 3, 1857. Brown's victories in the
Independence War, the Argentina-Brazil War, and the Guerra Grande in
Uruguay earned the respect and appreciation of the Argentine people, and
today he is regarded as one of Argentina's national heroes. Creator and
first admiral of the country's maritime forces, he is commonly known as
the "father of the Argentine Navy". ......Quando la Francia toglie il blocco Brown organizza una forza navale per togliere ai ribelli di Corrientes e Entrerios il controllo della vie navigabili del Paranà e dell'Uruguay (Fiume vedi piantina). Una flottiglia armata composta dalla corvetta Contitucion di 256 tonn con 18 cannoni, il brigantino Pereyra di 166 con 11 cannoni e la goletta Procida di 71 con 5 cannoni era stata messa a disposizione di Garibaldi ma non gli era stato detto che avrebbe risalito il Paranà fino a Bajada facendo di fatto una guerra di "corsa" (a bottino). Era il giugno del 1842. Da marzo (26) Garibaldi era anche ufficialmente sposato con Anita che non lo seguirà nell'impresa sull'acqua. La flottiglia levò le ancore il 23 giugno. All'altezza di Martin Garcia, in mano agli argentini ma fuori portata, le prime secche. Si arena la Constitucion, la più grossa inadatta a quella spedizione quando il fiume è in magra (la è inverno). Il grosso Belgrano di Brown accorrente si insabbia anche lui. Garibaldi in mezzo alla nebbia si disimpegna e infila il Paranà mentre Brown è convinto che abbia preso l'Uruguay. Il 18 luglio Bajada in mani argentine è raggiunta. Brown tornato sui suoi passi ha perso 15 giorni. Lungo la strada i corsari di Garibaldi fanno quello che fanno solitamente i pirati, saccheggiano. Garibaldi evita lo scontro col forte di Bajada e prosegue oltre verso Corrientes. Più si sale e più la possibilità di insabbiarsi aumenta senza considerare i venti. Si tonneggià, cioè si trascinano da terra a forza di braccia le navi. La Constitucion rallenta tutti anche Brown che ha gli stessi problemi. Li raggiunge a metà agosto presso la Costa Brava. lui può schierare 700 uomini e 53 cannoni Garibaldi la metà. Nessuna possibilità di manovra: si mette di traverso con i cannoni brandeggiabili tutti da un lato. Il 16 agosto da 500 metri Brown apre il fuoco coi suoi pezzi che hanno una gittata maggiore. Anche caricando le polveri la canna è corta e imprecisa e le navi del nizzardo vengono fatte a pezzi. Brown ha sbarcato i fanti di marina in modo da non lasciare scampo agli Uruguaiani ed evitare aiuti da terra. Non resta che arrendersi ma questo non è nei programmi del nostro biondo eroe. Caricate le piccole barche con i rifornimenti per gli amici di Corrientes restano alcuni uomini per incendiare le navi. Usano il rum ma lo usano principalmente per bere. Saltano in aria le navi e gli uomini. Brown ne ha abbastanza: si considera vincitore e rientra a Buenos Aires (9/9). Le polemiche su chi è stato più feroce fra lui e Garibaldi si sprecano. Garibaldi a terra fra mille pericoli e insidie, paludi e isole raggiunge Esquina poi Goya quindi S. Lucia. Rientrerà a Montevideo che rischiava l'assedio a dicembre per allestire una nuova flotta. |
Alla causa riograndese Garibaldi dedica 5 anni. E’ un apprendistato importante ma deludente. Già parlando degli anni centrali della sua partecipazione, lascia traccia dei propri dubbi sulla gestione politica riograndese. Capisce di essere coinvolto in un’orribile guerra civile nella quale il metro dei suoi ideali a poco serve per discernere tra il combattere per una tirannia contro un’altra dove nulla vi è della sua “guerra nazionale” mazziniana . Rileva violenze, cattiva gestione della cosa pubblica, corruzione, ed imputa a queste il fallimento di una spinta propulsiva che, scrive nell’edizione definitiva, avrebbe portato al «trionfo della Repubblica su tutto il continente Americano». La successiva lotta che vede l’Uruguay conteso fra Brasile (era stato “suo” dal 1820 al 1828) e l’Argentina va contestualizzata nella fase post-coloniale che tocca il consolidamento degli stati nazionali, il processo di sostituzione dell’influenza spagnola con quella franco-britannica ma anche la lotta tra autoritarismo e liberalismo o, tra americanismo e capitale europeo che non vuole intoppi di sorta sul mar della Plata. Gli interessi industriali europei, almeno in quell’area, appaiono già preferire il consumatore al suddito e pertanto il frazionamento dell’America Latina, anche al di là dell’infrangere il sogno di Artigas e Bolivar, è desiderabile. Trattare con piccoli stati quali il Paraguay, l’Uruguay e perché no, Rio Grande, Corrientes, Santa Fe, Entre Rios, è spesso vantaggioso rispetto al dover gestire un riottoso nazionalista quale Rosas. Ed è proprio un blocco navale francese ad aiutare Garibaldi quando torna a Montevideo..(vedi sopra nota del blocco Francese protrattosi fino alla fine del 1840). E’ quasi l’epoca delle cannoniere, inglesi in Cina per la guerra dell’oppio, e qualche anno dopo il Giappone obbligato a lasciare libero attracco alla flotta statunitense del Commodoro Perry. La Guerra grande è, in primo luogo, una lotta per bande tra partiti. Sono partiti dalla pallida o inesistente ideologia che in primo luogo si disputano il controllo della proprietà e la distribuzione di una terra che, in Uruguay come in Argentina, continua a passare di mano a seconda del Caudillo vincente: Fructuoso Rivera, colorado, già sistematico genocida dei nativi Charrua o Manuel Oribe, caudillo blanco costretto all’esilio e che trova appoggio naturale alle sue aspirazioni di potere nel dittatore argentino Juan Manuel de Rosas che a sua volta lo considera strumento delle proprie mire espansioniste !!. | |||
E' opportuno qui citare che Garibaldi, massone dal lontano 1844
(loggia irregolare L'Asil de la Vertud di Montevideo), ebbe occasione
l'anno stesso di regolarizzare la propria posizione con la loggia "Les
Amis de la Patrie" di Montevideo posta all'obbedienza del G.O.
di Parigi. Garibaldi rimase al 3° grado (bassino) fino alla sua
promozione al 33° nel 1862 nella gran loggia di rito scozzese di
Palermo. In lista per un posto a Torino venne impallinato per 2 voti da
Filippo Cordova, già ministro di Cavour. Il Supremo Consiglio del Rito
Scozzese di Palermo, luogo di raccolta di massoni italiani di fede
repubblicana e radicale, decise allora di sottolineare la propria
autonomia rispetto a Torino e conferì a Garibaldi il titolo di gran
maestro.
Altre notizie dei rapporti fra Mazzini e Garibaldi nella scheda Mazzini massone ? (Il viaggio a Londra di Garibaldi nel 1864 occasione per rivedere Mazzini dopo la repubblica Romana) |
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http://www.freemasons-freemasonry.com/garibaldi.html Garibaldi poi non provvedeva solo per se stesso e al rientro in Italia "obbligò" ad aderire alla massoneria anche i suoi più stretti collaboratori «…con gli alti poteri a me conferiti li dispenso dalle solite formalità» nei nomi di Bruzzesi, Ripari, Chiassi, Basso, Missori, Nullo, Guastalla, Nuvolari, Guerzoni e Frigyesi Gustav, Vol. Ungherese |
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PROTAGONISTI DEI FATTI |
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Canabarro |
Bento Goncalves da Silva |
Tito Livio Zambeccari ( vedi indice carneade) |
Anita Garibaldi vedi 3° capitolo |
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Bento Gonçalves da Silva (1788 - 1847), entretanto, nascera dias antes, o que o registro de batismo não menciona: 23 de setembro de 1788. Aos treze anos de idade já era Bento autêntico espadachim.Iniciou sua carreira militar em 1811, na denominada Campanha de D. Diogo. Terminada a campanha de 1811/1812, seguiu para Jaguarão, e no Departamento de Cêrro Largo, Estado Oriental, casou em 1814 com dona Caetana Garcia, filha de Narciso Garcia, natural de Espanha e de dona Maria Gonzales, natural de Povo Novo, adjaeências da cidade do Rio Grande. Tomou parte efetiva e sempre eficiente nas campanhas platinas, destroçando o inimigo em Curales e Las Canas (l8l8), Cordovez e Carumbé (l8l9), Arroio Olimar (l820). Em 1824 era promovido a tenente coronel e nomeado Comandante do 39 Regimento de Milícias, que organizou. Com êste Regimento, a 12 de outubro de 1825, tomava parte no combate de Sarandi. Nesse mesmo dia fôra promovido a coronel.Em 1829 era promovido a coronel do Estado Maior e nomeado comandante do 4.1 Regimento de Cavalaria de l.a Linha, aquartelado em Jaguarão. A seguir foi comandante da Fronteira de Jaguarão, e da Guarda Nacional. Eleito deputado à primeira legislatura da Assembléia Provincial criada pelo Ato Adicional de agôsto de 1834, aí desfeiteado pelo próprio presidente da Província que o acusou de querer separar o Rio Grande do Brasil e formar, mancomunado com Rivera e Lavalleja, um nôvo Estado, Bento Gonçalves, que já sabia da disposição dos próceres de seu Partido Liberal de se libertarem e libertarem o Rio Grande do Sul das garras da opressão que o dirigia, afastou-se e combinou a "arrancada" que a 20 de setembro de 1835 destruiria por completo as artimanhas políticas de Fernandes Braga e sua gente. Proclamada a República, empossado o govêrno que escolhera para Capital a vila de Piratini, foi Bento Gonçalves eleito presidente da República Rio-Grandense. Mas, prêso, enviado logo depois para o Rio de Janeiro, nada podia fazer. Por isso, para substituí-lo fôra eleito José Gomes de Vasconcellos Jardim. Do Rio de Janeiro foi Bento Gonçalves enviado para o presídio da ilha de Fernando de Noronha. Felizmente, um desarranjo no barco que o conduzia obrigou o comandante a ficar por alguns dias na cidade do Salvador, Bahia. E, enquanto o navio estava no estaleiro, Bento Gonçalves fôra trancafiado no forte de São Marcelo e Nossa Senhora do Pópulo, em plena baía de Todos os Santos. Com incrível rapidez espalhou-se a notícia e a Maçonaria e amigos de Bento Gonçalves resolveram agir e acertar a fuga. E Bento Gonçalves fugiu, regressando, afinal, ao Rio Grande do Sul, assumindo, em 1837, o cargo para que fôra eleito. |
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Garibaldi in tutto questo gioco fa la sua scelta di schieramento, partendo dalla sua cultura politica, dalla condizione di esiliato e dalla realtà contingente. Garibaldi, pur aborrendo l’intervento francese, ritiene discutibile il piccolo imperialismo argentino, che vuole privare l’Uruguay del valore per gli esuli italiani più sacro, quello dell’indipendenza nazionale, della autodeterminazione. Non così il grande imperialismo rappresentato dalle due potenze industriali e coloniali europee come la Francia e l'Inghilterra !!!. |
Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario
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CRIAÇÃO DO JORNAL "O POVO" No dia 1º de Setembro de 1838 é publicado, em Piratini, o primeiro número do jornal O Povo, Jornal político, literário, e ministerial da República Rio-Grandense, dirigido pelo jornalista italiano Luís Rossetti. Traz no cabeçalho, logo abaixo do título, a seguinte legenda:"O poder que dirige a revolução tem que preparar os ânimos dos cidadãos aos sentimentos de fraternidade, de modéstia, de igualdade e desinteressado e ardente amor da pátria - Jovem Itália, vol. V". No dia 04 o ministro Domingos José de Almeida fez publicar e distribuir amplamente uma circular anunciando a publicação do jornal e dizendo que "não podendo, atentas as repetidas carências do Exército, espalhar grátis, como cumpria, o referido jornal", pede que tomem assinaturas. A partir do nº 46 (06/Mar/1839) o jornal passa a ser publicado em Caçapava, desaparecendo após a publicação do nº 160, datado de 22 de maio de 1840 a fianco Montevideo nel 1864 |
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Affluenti diretti principali del Paranà oltre al Paranaiba Rio Pilcomayo km. 2500 Rio Paraguay km. 2549 Rio Salado km 2011 Rio Bermejo km. 1050 Rio Uruguay km. 1610 Rio Iguaçu km. 1320 Rio Grande km. 1360 Rio Tietè km. 1130 Rio Paranapanema km 930 Rio Negro Rio Paraná lunghezza km. 4700 (contando Paranaiba e Rio Grande e Rio o mar della Plata) tocca Brasile, Paraguay, Argentina (e Uruguay). Solo il Nilo (6671 km), il fiume Giallo della Cina (5464), Mississippi e Missouri (5620) e il Rio delle Amazzoni (6937) possono vantare una lunghezza superiore |
Il Río de la Plata (Fiume dell'Argento) è la foce a estuario formata dall'unione del fiume Uruguay e Paraná. Si tratta di una rientranza a forma di imbuto lunga 290 chilometri. Nel punto in cui i due fiumi si incontrano il corso d'acqua è largo 48 km !! , che aumentano a 220 km !! quando sfocia nell'Oceano Atlantico (L'adriatico è più stretto: fra Ancona e Zara i km sono poco più di 150). |
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