PLEZZO - L'ALTRA CAPORETTO
1917 - La rottura del fronte
nord
I CORPI D'ARMATA DELLA CARNIA E DELL'ALTO ISONZO
II ARMATA -
C.d.A. AUTONOMO
CARNIA
IV C.d.A Gen.A.Cavaciocchi* |
DIVISIONI |
BRIGATE REGGIMENTI |
ALTRE UNITA' |
note |
C.S.M. Col. Giorgio Boccacci |
50a |
Friuli Col. Sirombo 87°-88° Rgt.ft | 24 cp mitragl. - III zappatori genio |
*sostituito il 25/10 da G. Asclepia |
Com. Art. Magg.Gen.U. Fadini | Magg. Gen. G. Arrighi | Foggia Col Brigadiere Pisani 280 Rgt. ft | sezioni - R.telegrafica .telefonica .fotoelettriche -Genio | |
Com.Genio Gen.Carlo Albarello | CSM. magg. Carlo Ferrero |
II Gruppo Alpini T.Col. Arturo Pugnani Btg. Ceva e Monviso |
Com. Alp. Rombon Col. Algredo Cantoni B. S. Dalmazzo, Dronero, Saluzzo- I/88° | |
8° Rgt. art. campagna |
XIII someggiato, XIII montagna, Bombarde |
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43a |
Genova Col. Brig. F. Torre 97°-98° Rgt.ft | 6 cp mitragl. - XXX zappatori -21 cp minatori Genio | 43a T. Gen. Angelo Farisoglio sbandata | |
Ten. Gen. A. Farisoglio | Etna Col Brigad. O. Famea 223 Rgt. ft | sezioni - R.telegrafica-telefonica-fotoelettriche -Genio | ||
CSM. Ten. Col. C. Fettarappa |
V Gruppo Alpini Col. Brig. Clemente Perol - Btg. Val Chisone, Albergian, Belluno |
3 plotoni guide alpine - 9° (Redaelli) Bersaglieri |
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4° Rgt. art. campagna |
IX someggiato, XI montagna, Bombarde |
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46a |
Caltanisetta Col. Brig. V. Ponzi 147°-148° Rgt.ft | 29 cp mitragl. - LI zappatori -1 cp minatori - cp. lanciafiamme Genio | 46a T. Gen. Giulio Amadei sbandata | |
Ten. Gen. G. Amadei | Alessandria Col Brig. C. Bruno 155°-156° Rgt. ft | sezioni - R.telegrafica-telefonica-fotoelettriche -Genio | ||
CSM. Col. U. Stefani |
Etna Col Brigad. O. Famea 224 Rgt. ft |
16° Raggr. Bombarde - XIV, XXVIII, XXIX |
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28° Rgt. art. campagna |
IV someggiato, XII montagna, batterie a cavallo |
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2° (Richieri) Bersaglieri |
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34a |
Foggia Col. Brig. F. Pisani 281°-282° Rgt.ft | dal VII CdA vedi sotto |
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Magg. Gen. L. Basso CSM. T. Col. C. Trezzani ** | Potenza Col Brig. L. Amantea 271° 272° 273 Rgt. ft | ** Trezzani avrà una lunga e fortunata carriera | ||
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RISERVA DI CORPO |
II Gruppo Alpini Btg. Mondovì e Monte Argentera |
15 cp mitragl. Zappatori Genio |
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XXVII C.d.A Gen. Badoglio |
19a |
Taro Col. Brig. E. Danioni 207°-208° Rgt.ft | 26 cp mitragl. - IV zappatori genio | 19a Napoli Magg. Gen. Villani – Ten. Gen. Alessandro Saporiti sbandata |
C.S.M. Giulio Pellegrini | Magg. Gen. G. Villani* | Spezia Col Brig. C. Gianinazzi 125°-126° Rgt. ft | sezioni - R. telegrafica telefonica fotoelettriche -Genio Lanciafiamme | * suicida - |
CSM. T.Col.. Giulio Pellegrini o De Medici |
Napoli Brig. Gen. E. Maggia 75°-76° Rgt. ft |
Btg. Alp. Val d'Adige | ||
55° Rgt. art. campagna - VII gruppo d'assedio |
154° Btg. Mil. Territoriale |
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22a |
Taro Col. Brig. Danioni 207°-208° Rgt.ft | |||
da fare |
Magg. Gen. | Spezia Col Brig. Gianinazzi 125°-126° Rgt. ft | ||
64a |
Taro Col. Brig. Danioni 207°-208° Rgt.ft | 64a Magg. Gen. Vittorio Fiorone sbandata | ||
Magg. Gen. | Spezia Col Brig. Gianinazzi 125°-126° Rgt. ft | |||
65a |
Taro Col. Brig. Danioni 207°-208° Rgt.ft | 65a Magg.
Gen. Guido Coffaro sbandata |
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Magg. Gen. | Spezia Col Brig. Gianinazzi 125°-126° Rgt. ft | |||
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Brigata Puglie | ZONE OPERATIVA BAINSIZZA SUPERIORE. | ||
Reparti supplementari |
Squadrone lancieri Aosta - zappatori genio - Gdf. |
Raggr. art. Cda su 3 gruppi assedio, 1 pesante campale, 1 montagna, 2 bombardieri |
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X Gruppo Alpini Vicenza, Monte Berico, Morbegno |
40a squadr. aerea |
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Altri corpi della II armata |
XXIV C.d.A Caviglia Div. 10-68-49a ZONE OPERATIVA BAINSIZZA INFERIORE. |
II C.d.A Montuori DIV. 8-44-67a ZONE OPERATIVA DALLA BAINSIZZA A S.GABRIELE
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VI C.d.A Lombardi DIV. 24-66a ZONE OPERATIVA GORIZIA |
67a
Magg. Gen. Giulio Fabbrini sbandata 44a Magg. Gen. Gherardo Pantano sbandata 49a Magg. Gen. Alessandro Vigliani sbandata 68a Magg. Gen. Rosolino Poggi sbandata |
VIII C.d.A Grazioli DIV. 7-59-48a ZONE OPERATIVA GORIZIA SUD |
XXVIII C.d.A Saporiti DIV. 23-47a ZONE OPERATIVA ARRETRATA |
XIV C.d.A Sagramoso DIV. 30-25a ZONE OPERATIVA ARRETRATA |
30a Piacenza Magg. Gen. Onorato Mangiarotti sbandata | |
VII C.d.A Bongiovanni ZONE OPERATIVA ARRETRATA |
3a T. Gen. Ettore Negri di Lamporo
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(Elba-Arno-Firenze- |
1a
brigata Bersaglieri |
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C.S.M. Rodolfo Bianchi d'Espinosa |
34a Magg. Gen. Luigi Basso
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Era una divisione di formazione il cui comando era stato assegnato al IV Corpo d'Armata il 23/10. Non aveva artiglierie e praticamente disponeva per il momento di due soli reggimenti della brigata “Foggia” (281° e 282°), in quanto il 280° era stato assegnato alla 50ª divisione. | ||
62a Magg. Gen. Giuseppe VioraCs.m. Aldo Maggioni
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Salerno Brig. Gen. Ottavio Zoppi 89°-90° Rgt. ft |
4a brigata Bersaglieri Renato Piola Caselli*** su 14° e 20° Rgt. 10 cp mitragl. - IV reparto d'assalto |
IN TRASFERIMENTO DAL TRENTINO SENZA ARTIGLIERIA (1I gruppo
53° rgt art) Sbandata |
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Altri corpi a disposizione e/o arretrati della III armata |
II armata DIV. 60-13-53 (177-178-179 Gonzaga)-63a* - |
III armata XXX C.d.A Etna DIV. 21-16a |
III armata XXV C.d.A Ravazza DIV. 33**-40a
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16a
Livorno T. Gen. Giacomo Ponzio sbandata * la 63a si aggrega al gruppo Carnia ** la 33a al CdA Speciale Di Giorgio |
Per un totale di 30 divisioni III armata esclusa | ||||
*** Renato Piola Caselli era figlio di Angelo Piola Caselli che aveva iniziata la sua carriera nel Novara cavalleria (medaglia d’argento al V.M. nel fatto d’armi fra Calzoni e Sommacampagna l’8 luglio 1849). Nella campagna del 1859, capitano, aveva ricevuto la croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia e di Cavaliere della Legion d’Onore di Francia per essersi distinto a Montebello il 20 maggio 1859 ove era stato ferito caricando alla testa del suo squadrone contro gli ussari di Haller, avanguardia della colonna del generale Urban. Promosso maggiore dopo la guerra fu trasferito alla Scuola Militare di Cavalleria e quindi nelle Guide. Il successivo 15 ottobre divenne tenente colonnello e nominato comandante del reggimento, partecipando alla campagna di Ancona e della Bassa Italia (Brigantaggio), per il comportamento nel corso della quale venne decorato della croce di Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. (ricopriva l'incarico di Capo di Stato Maggiore sotto Gaeta nel febbraio 1861). Lasciò il comando il 3 maggio 1863 per le condizioni di salute. Fu richiamato in servizio nel 1866 e gli venne affidato il comando della VI brigata di cavalleria |
***Renato Piola Caselli era nato a Livorno nel 1866. Sottotenente dei Bersaglieri partecipò al grande conflitto al comando del 39° battaglione dell'11° bersaglieri sullo Javorcek meritando l'argento. Colonnello subito dopo comandò il 14° reggimento Bersaglieri e rimase ferito sullo Zebio. Nel 1917 col grado superiore di colonnello di brigata comandò la IV Brigata Bersaglieri (14° e 20°) che guidò dapprima nell'ambito della 62a divisione (Magg. Gen. Viora morto il 25/10/1917 che comprendeva anche la Brigata “Salerno” (Brig. Gen. Ottavio Zoppi) su 89° e 90° rgt. fanteria e il IV reparto d’assalto) passata prima al Gen. Napoleone Fochetti poi allo stesso Piola schierata dal Matajur al Kuk di Luico. All'alba del 25 ottobre 1917, reparti della 62a dalla sella di Luico contrattaccarono il nemico che aveva occupato le posizioni di Golobi e le ripresero, riconquistando undici cannoni da 105 che il giorno prima vi erano stati abbandonati, ma questo fortunato contrattacco non poteva influire sulla situazione e arrestare i successi del nemico. Il quale subito dopo sferrò un attacco violento contro le posizioni tenute dal VII Corpo d'Armata, dalla divisione bersaglieri, dagli avanzi della brigata "Puglie" e dalla brigata "Treviso". Le Divisioni dei gruppi Stein, Berrer e Scotti concorsero a questo tremendo attacco che investì la linea italiana dal Matajur al Cicer Vrh. Il primo punto della linea che fu sfondato fu la posizione del Kolovrat, tenuta dalla brigata "Arno". A mezzogiorno il nemico, già padrone della testata di Val Riccia, aveva rioccupato il Golobi e aveva intaccato la difesa del Matajur; quindi premeva fortemente sulla 62a. Da questo lato la 4a brigata bersaglieri bloccò per un po' l'irruzione avversaria, ma respinta, indietreggiando si rovesciò sull'altra brigata della divisione, la "Salerno", la quale, scompigliata dal ripiegamento e dal sopraggiungere dei tedeschi si rigettò sull' Elba (261° e 262°) della 3a divisione (gen. NEGRI di Lamporo). Ad accrescere lo scompiglio si aggiunse la rotta della brigata "Arno", i cui resti urtarono anch'essi contro l'Elba, la quale resistette, nell'infelice condizioni in cui si trovava, per qualche tempo, poi, caduto prigioniero il proprio Comandante, si sbandò". Nel prosieguo della guerra la IV brigata in ricomposizione coi resti combatté sul Val Bella dove Piola Caselli ebbe il secondo argento. Comandò la Scuola Militare di Modena da Magg. Generale poi la Brigata Granatieri. Generale di Divisione nel 1925 comandò la divisione di Chieti e di Gorizia e in C.d.A. la regione Puglia fino al 1932 anno in cui fu collocato a Riposo. Nel 1936 in occasione del centenario del corpo scrisse "Alessandro Lamarmora" Oberdan Zucchi Ed. Milano 1936 con prefazione di Emilio De Bono. Piola Caselli sposa nel 1894 l'americana Mary Pearce Phelps di New Orleans conosciuta in occasione dell'allestimento del padiglione italiano alla World's Fair del 1884. |
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XII C.d.A aut. CARNIA |
26a |
I gruppo Col. Brig. V. Boveri 19°Rgt. Bersaglieri G. Marelli |
Brigata Lazio 2 btg ft. | |
Gen.Tassoni | 11°Rgt. Bersaglieri G. Graziani (assegnazioni temporanee) | |||
Gruppo Alpini Btg. M. Nero, Tolmezzo e M. Assietta |
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II gruppo Col. Brig.A. Danise 16° Rgt. Bersaglieri A. Ronca |
Alpini Btg. Susa | |||
Bers. Btg. Aut XLVIII (48°)-LVI (56°) | ||||
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36a |
Brig. Benevento Gen. E. Alliana 133°-134° Rgt.ft | |||
Ten. Gen. A. Taranto (dal 26/10) | Mista Alpina Col Brig. P. Stringa Btg. Gemona, Val Fella | |||
15°Rgt. Bersaglieri P. Dompè Battaglioni IL-L (resti 1 btg) |
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Com. Alpino Rombon B. S. Dalmazzo, Dronero, Saluzzo, Ceva (resti 1 btg) |
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63a |
Brig. Pistoia Gen. Giuseppe Bucalo 35°-36° Rgt.ft |
2° sq. cav. Alessandria |
dalla II Armata | |
Ten. Gen. F. Rocca |
Brig. Parma Gen. E. Alliana xx? 49° Rgt. ft | |||
Gruppo Alpini Alliney Btg. M. Canin, Pinerolo e M. Mercantour, Val Ellero |
Ricordo che i battaglioni alpini Valle... erano derivati dalla Milizia Territoriale costituita dalle 7 classi di leva più giovani in congedo dopo le 4 della Milizia Mobile (in pratica gente sui e dai 30 anni in poi, generalmente abitanti delle valli da cui il battaglione prendeva nome (costituivano la seconda linea di difesa o la difesa di punti a bassa intensità di scontri. I battaglioni alpini Monte...... invece erano della Milizia Mobile o Ia riserva costituita dai congedati delle prime 4 classi più giovani in congedo dopo le 3 in servizio (tutta gente sotto i 30 anni. A questi si aggiungevano comunque tutti i richiamati delle 2 categorie che avevano fatto la ferma breve o addirittura esentati (non per cause fisiche). All'atto pratico le differenziazioni tra i vari tipi di battaglione e la prima e seconda linea a guerra inoltrata e in carenza d'organico e difficoltà tattiche e strategiche vennero a cadere. |
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C.d.A SPECIALE DELLA RITIRATA |
20a Divisione Magg. Gen. Lorenzo Barco |
Brig. Lombardia*** Col. Puglioli 73°-74° Rgt.ft | ***la brigata passerà al XII cda di Carnia e Vi rimarrà intrappolata | |
Gen. A. Di Giorgio | Brigata Lario Gen. Cicconetti 233°-234° Rgt.ft | |||
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33a |
Brigata Bologna Colon. Rocca 39°-40° Rgt.ft**** | **** Viene persa a Ragogna l'1/11 | ||
Gen. C. Sanna |
Brigata Barletta 137°- Rgt.ft | |||
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aliquote-resti |
Brigata Sassari 151°-152° Rgt. | |||
Brigata Rovigo 227°-228° " | ||||
Brigata Siracusa 245°-246° " | ||||
Brigata Siena 31°.32° " | ||||
Gruppo Sagramoso |
autoblindo, arditi e resti del 2° e 9° bersaglieri Btg. Alpini Monte Bicocca, Val Leogra, Val Stura 2 Squadroni 12° Cavalleggeri Saluzzo n° 3 btg. bers. ciclisti |
DIV. SPECIALE BERSAGLIERI
I BRIGATA |
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Il Corpo d'Armata speciale: la
retroguardia italiana sul Tagliamento. Ottobre 1917 di Paolo Antolini Museo
civico del Risorgimento di Bologna Stralci Il 24 ottobre 1917 la rottura del fronte alla stretta di Saga, a nord di Caporetto, determinò in poche ore lo sbandamento di intere Brigate, coinvolgendo alla fine anche centinaia di migliaia di civili.... il Comando Supremo Italiano, passato lo sbandamento iniziale, ordinò azioni di retroguardia alla 1° e 2° Divisione di Cavalleria che andò all'attacco in cariche di sapore antico, venendo inesorabilmente fermata dal fuoco delle armi automatiche. I reggimenti Genova e Novara che tentarono di difendere Pozzuolo del Friuli (Udine) subirono l'annientamento. La loro azione permise però l'organizzazione di un Corpo d'Armata Speciale di retroguardia, affidato al Generale Di Giorgio e composto dalle Brigate Bologna, Lombardia, Barletta, Lario. Loro compito era di proteggere lo sfilamento degli ultimi reparti della II° Armata, assicurare la protezione del fianco della III° Armata in ritirata dal Carso verso il Tagliamento e mantenere due teste di ponte sulla sinistra del fiume in attesa del contrattacco italiano. Quando il grosso dell'esercito italiano fu passato, i ponti di Casarsa e di Latisana vennero fatti saltare perché, in piena pianura, non offrivano nessun tipo di appoggio per la loro difesa; la retroguardia, che aveva ricevuto l'ordine di bloccare infiltrazioni nemiche da nord, risalì il Tagliamento fino ad altri due ponti: quello di Pinzano affidato alla Brigata Bologna che si sistemò sulla riva sinistra lungo il fianco del monte Ragogna (mt. 513, a nord ovest di San Daniele del Friuli), mentre alcuni chilometri oltre, a Cornino, prese posizione il 234° reggimento della Brigata Lario; a completare lo schieramento fu disposta la Brigata Lombardia ad occidente dei due ponti, mentre i resti della 36° Divisione occuparono le pendici del monte Simeone (mt.1506, Cavazzo Carnico). Contro il Corpo Speciale di retroguardia urtò per prima la 50° Divisione austro-ungarica che, calata dalla Carnia, si era diretta su Tolmezzo e stava scendendo lungo le sponde del Tagliamento: lo scontro fu duro e gli italiani attuarono una difesa ad oltranza arrendendosi solo terminate le munizioni. Ben diversamente andarono le cose a Cornino, dove il 234° non riuscì ad opporre valida resistenza né a distruggere il ponte. La Brigata Lombardia venne così in parte aggirata e le sue truppe, scoraggiate, si sbandarono quasi subito; alla testa di ponte di Ragogna, la Brigata Bologna si preparava allo scontro. (vedi capitolo sempre in questa sezione così come il profilo di Di Giorgio) … Il 4 novembre il Genio tedesco terminò le riparazione del ponte di Cornino, quello abbandonato quasi intatto dal 234° reggimento della Lario; i primi a transitare furono i tedeschi del battaglione del tenente Rommel che, aprendosi la strada con le armi a Forcella Clautana, riuscirono ad intercettare a Longarone la IV° Armata, in lenta ritirata dal Cadore. |
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Deutsch 14.Armee G.d.I. Otto v.Below (Tedesco)
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I.
Korps, G.d.I. Alfred Krauss
(austriaco) (o Group Krauss) C.S.M: Kraft von Dellmensingen |
3. Edelweiss, inf. div., General Major v. Wieden Tedesca
22. Schützen div., G.M Müller austriaca
55. inf. div., G.M. Felix Prinz zu Schwarzenberg austriaca
Div. Jaeger (Cacciatori) Tedesca |
L'esercito da campagna austriaco era costituito da tre eserciti distinti: l'esercito comune austro-ungherese (Gemainsame Wermacht), la milizia austriaca (Landwehr) e la milizia ungherese (Honved). L'esercito comune comprendeva truppe di tutte le armi e di tutti i servizi, mentre Landwehr ed Honved erano costituite da truppe d'artiglieria, cavalleria e fanteria (Tipo guardia nazionale). |
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II Corpo o Group Stein |
50a Div. austriaca 12a Div. Cacciatori Tedesca 117a Div. Fanteria Tedesca Alpenkorps (Tedesco) |
Riserve 4ª Divisione di fanteria austro-ungarica (Feldmaresciallo Alfred Pfeffer von Ehrenstein) |
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III Corpo o Group Berrer |
200a div. Fanteria Tedesca 26a div. Fanteria Tedesca |
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IV Corpo o Group Scotti |
1a Div. austriaca 5a Div. Fanteria Tedesca |
per un totale di 12 divisioni riserve escluse |