LA TESTA DI PONTE DEL
MONTELLO
LA BATTAGLIA D'ARRESTO: Dal 12 novembre al 12
dicembre 1917, sulla nuova linea Grappa-Montello-Mare, si combattè per arrestare ad
ogni costo il nemico. La prima fase dal 12 al 17 novembre fu la più dura.
Con i reparti incompleti e provati anche da lunghe marce di ritirata si cercò
di contenere la spinta austriaca che cercava di raggiungere Treviso, oltre il
Piave, per poi dilagare nella pianura verso Padova e il Po. Il 5 dicembre si
schierarono in linea i primi francesi e inglesi che erano giunti a dar man
forte. Entro la metà di dicembre gli scontri si diradarono e si poté pensare a
costruire trinceramenti e postazioni per l'inverno.
LA BATTAGLIA DIFENSIVA:Il Montello è una lunga collina boscosa che si stende a sud dell'ansa del Piave e va da Crocette S/M a Nervesa. Oltre questa si stende solo la pianura verso Treviso e Venezia. Degli obiettivi di sfondamento questo sembra essere il meno appetibile per le asperità anche se, in caso di crollo, avrebbe messo in difficoltà il Grappa e la pianura. Alle 3 del 15 giugno 1918 il nemico scatena di nuovo, su tutta la fronte, il fuoco dei suoi pezzi. La nostra difesa non si fa cogliere impreparata, ma nonostante si risponda al fuoco due divisioni d'assalto della 6a armata austriaca passano il Piave e irrompono sul Montello. Per tre giorni la lotta si fece furiosa e nella mischia cadde anche Francesco Baracca. Il 19 l'iniziativa passò nelle nostre mani e complice anche il Piave in piena si bloccarono i flussi di rifornimento. A malapena gli austriaci ripassarono il Piave.
Bollettino del comando supremo del 23 giugno "Dal Montello al mare il nemico, sconfitto ed incalzato ripassa in disordine il Piave".
XXVI° REPARTO D'ASSALTO: Il reparto era stato il primo ad essere costituito nel V c.d.a.. Erano tutti bersaglieri esperti della IV brigata e li comandava Aminto Caretto, piemontese di grande umanità (comandante del 3° in Russia nel 1941). Nell'estate del '17 furono destinati alle montagne del Pasubio dove nella scalata di Monte Maio si distinsero i Tenenti Bordigon e Lollini. Alla vigilia di Caporetto erano sul fronte orientale col 5° e 20° bersaglieri: ne seguirono le sorti nella copertura della ritirata al Piave. Tra il 17 e 20 novembre il reparto è di nuovo in linea alleMelette di Gallio sopra Asiago dove resta fino all'anno nuovo. Il battaglione viene ritirato a Giavera del Montello per essere riordinato. Qui partecipa agli scontri della testa di ponte di metà giugno 18 dove trova la morte il ten. Lollini Ivo. La guerra che sta per finire non risparmia un'altro ufficiale del XXVI, Lusi Giulio caduto sul basso Piave il 30 ottobre.
Ten. LOLLINI IVO:Nato nei pressi di
Bologna il 25 maggio 1897 si distinse fin da giovane nella ginnastica dove
primeggiò in diverse discipline sportive. Nel maggio del 15 non avendo ottenuto
il permesso del padre per arruolarsi, ne falsificò la firma ed entrò al
XI ciclisti volontari in servizio in quel momento lungo la costa adriatica.
Passano alcuni mesi e lui, stanco delle retrovie, si allontana diretto al fronte
con altri compagni. Per un pò riesce a nascondersi, mescolato agli altri
militari, poi viene preso e rispedito a Rimini con 15 giorni di rigore.
Congedato, deve aspettare la chiamata della sua classe, per essere incorporato
ai corsi dell'accademia per aspiranti ufficiali. Ne esce per il servizio al VI
ciclisti di Bologna nell'autunno del 16. Il 26 giugno del 17 era al 14°
reggimento a Monte Zebio teatro di furiosi scontri. Quando nei reparti corse la
notizia della costituzione degli arditi, Lollini non perse tempo per arruolarsi.
Prima al IV poi al XXVI. Da Monte Majo il reparto passò alla valle del Natisone
per tamponare, il 25 ottobre, le falle di Caporetto. Nel ripiegamento Lollini,
ferito, viene fatto prigioniero. Nella confusione delle linee di fronte, riesce
a fuggire e a rientrare tra i nostri. Ancora zoppicante lasciò l'ospedale per
ripresentarsi al XXVI in tempo la battaglia
dell'altopiano di Gennaio (med. Bronzo). La battaglia del solstizio sul
Montello, che per l'accanimento profuso non fu seconda a nessun'altra, sarà la
sua tomba. A Sovilla il 18 giugno, anniversario del corpo, con un centinaio di
uomini, decise di resistere e morire sul posto. I compagni riuscirono a porre in
salvo le sue spoglie che tumularono a Casa Pin. Alla memoria gli viene conferita
la Medaglia d'Oro
Tenente ( Bersaglieri , Comandante
della sezione mitragliatrici della Va compagnia d'assalto "Fiamme Cremisi" )
Luogo di nascita: Castel d'Aiano (BO) - Data del conferimento: 13/07/1919 -
motivazione:
Già premiato per atti di segnalato valore, ferito e fatto prigioniero,
affrontando quasi sicura morte, si liberava, e non ancora guarito, tornava a sua
domanda, al comando della sezione mitragliatrici, tenendolo con singolare
bravura. In una prima azione, dando prova di perizia e di coraggio mirabili,
distruggeva e costringeva alla resa numerose mitragliatrici avversarie.
Procedendo innanzi con la sua sezione, ricuperava due nostre batterie cadute
nelle mani del nemico, e ricevuto ordine di ripiegare, si ritirava per ultimo.
Due giorni dopo dava nuove fulgide prove di eroismo, snidando il nemico che
ostacolava l’avanzata delle nostre truppe. Caduti alcuni dei suoi serventi ed
avute inutilizzate le armi, con una diecina di superstiti si slanciava
all’assalto al grido di “Savoia ! “. Rimasto con pochissimi uomini, continuava a
combattere accanitamente. Circondato dai nemici, rifiutava di arrendersi, finchè
colpito a morte esalava sul campo la sua anima eroica. Sovilla - Casa Pin, 16 -
18 giugno 1918.
S. Ten. LUSI GIULIO:
Nato ad Ariano
Irpino nel '99, si arruolò volontario, non avendo l'età, al 2° bersaglieri.
Anche lui tentò di raggiungere la prima linea, cosa che gli fu concessa solo al
18° anno. Ottenuta dopo un breve corso la nomina a Sottotenente, fu destinato
al IV reparto d'assalto rinominato poi XXVI. Alla testata del Natisone, a Luico
nei giorni di Caporetto si guadagna una medaglia d'argento. Pur gravemente
ferito, ripassa le linee. La lunga degenza non gli fa dimenticare i compagni,
dai quali contro il parere medico si ripresenta negli ultimi giorni di guerra.
Il 30 ottobre, non ancora ventenne, trova la morte nel passaggio del Piave a
Grisolera. Alla memoria gli viene conferita la Medaglia d'Oro
Sottotenente ( Bersaglieri , 26°
reparto d' assalto "Fiamme cremisi", 1a compagnia )
Luogo di nascita: Ariano Irpino (AV) - Data del conferimento: 02/06/1921
motivazione:
Costante, mirabile esempio di slancio, coraggio e puro amor patrio, volontario
di guerra, benchè inabile alle fatiche per grave ferita riportata in
combattimento, volle dare tutto se stesso alla Patria, ritornando alla fronte.
Passato un fiume tra i primi, si slanciò alla testa del suo reparto
coraggiosamente contro un caposaldo accanitamente difeso. Colpito a pochi passi
da mitragliatrici avversarie, benchè morente, fece sventolare il tricolore in
faccia al nemico e spirò inneggiando alla Patria. Grisòlera (Basso Piave), 30
ottobre 1918.