MASSIMILIANO MENOTTI
" .... pensa ai figli ed in essi continua a vedere il loro genitore: e quando saranno adulti da loro a conoscere quanto io amavo la patria...."
Queste parole scriveva Ciro Menotti* tre ore prima d'essere condotto al supplizio, alla signora Francesca Moreali di Spezzano Fioranese, sua moglie. Erano tre maschi ed una femmina: il terzogenito Massimiliano, nato il 18 novembre 1827, educato dalla egregia donna, andò giovanissimo alla Università di Pisa dove conseguì nel 1845 la laurea in giurisprudenza. Emigrò per due anni a Parigi e agli inizi del 1848 ritornò per arruolarsi nei volontari modenesi coi quali combattè a GOVERNOLO, il 19 luglio, col grado di sergente. Il generale Fanti (carpigiano), che stava ordinando una brigata Lombarda a Milano, lo chiamò presso di sè, nominandolo ufficiale al 19° fanteria e suo aiutante di campo. Fu al combattimento di Porta Romana ed a Palazzo Greppi per difendere il Re Carlo Alberto dalle ire dei milanesi dopo Custoza. Ritiratosi con Fanti in Piemonte riprese la guerra l'anno dopo col battaglione di Manara al ponte di Casatisma sul Po. Il 21 di marzo, firmata la pace e ridotti gli effettivi, rimase tre anni in aspettativa. Richiamato nel 1853 fu ammesso al IV battaglione bersaglieri prima alla 14a e poi alla 16a compagnia. Fanti lo volle seco di nuovo in Crimea, dove prese parte al combattimento della CERNAIA. Nella II guerra di indipendenza fu tra i pochi italiani alla battaglia di Magenta coi Francesi e poi a S. Martino dove si guadagnò la medaglia d'argento al valore. Dopo la pace di Villafranca, promosso capitano, assunse in Modena dal dittatore Farini il comando del I battaglione Bersaglieri delle provincie modenesi già costituito in Vignola dal Maggiore Conti, (prenderà il numerico XXIII/23° del R. Esercito impiegato a Castel di Borgo in Valsugana nel 1866). Nel 1860 condusse quel battaglione all'assalto delle ridotte di M.Pelago e M.Pulito presso Ancona il 25 e 26 settembre e vi rimase ferito ad un braccio. Il fatto d'armi guadagnò al battaglione la menzione onorevole ed a lui la promozione a maggiore sul campo. Resse il comando dell'unità anche nella campagna contro il brigantaggio dal 1862 al 65. Promosso tenente colonnello, alla vigilia della III guerra d'indipendenza, dovette lasciare i suoi Bersaglieri. Comandando il III battaglione del 44° fanteria partecipò alla battaglia di Custoza (24 giugno 1866), dove guadagnò un'altra medaglia d'argento con la divisione Pianell. Dopo la campagna fu mandato a comandare la zona di Avezzano, dove il brigantaggio covava ancora con forza. Promosso colonnello, comandò il 72° fanteria fino al 1877, anno in cui fu nominato Maggior Generale. Nominato aiutante di campo del Re Vittorio Emanuele II, conservò l'incarico anche col successore Umberto I. Nel 1881 fu nominato comandante della Brigata Cagliari che tenne fino alla promozione a Tenente generale del 1884. Comandò la Divisione di Padova e di Palermo e fu poi eletto anche alla Camera. Nel 1888 collocato, nella riserva per motivi di salute, si ritirò a Spezzano Modenese nelle terre della madre, ove si spense l'11 giugno 1889 e quivi è sepolto nella cappella della parrocchiale con il padre Ciro Menotti e il pronipote omonimo medaglia d'oro in Russia nel 1942.
*Ciro Menotti
nacque nel 1798 a Migliarina di Carpi da una famiglia ricca di possedimenti, ma
dedita in particolare all’industria e commercio del trucciolo. Giovane
imprenditore, oltre all’impresa di famiglia, sviluppò un opificio per la
filatura della seta, una distilleria e una fonderia, introducendo nel ducato
l’uso della macchina vapore. Sposò la giovane e ricca vedova Francesca Moreali
di Spezzano, con la quale ebbe quattro figli: Achille, Polissena, Adolfo e
Massimiliano. La coppia visse a Modena nel palazzo di Corso Canalgrande e
soggiornò periodicamente a Spezzano a villa Moreali, residenza estiva. Dopo la
morte di Menotti e l’iniziale esilio della famiglia, la villa fu abitata fino
alla morte dalla moglie e dalla figlia Polissena ed anche i figli vi tornarono
più volte. Massimiliano in particolare, che amava quei luoghi materni, costruì e
abitò, a poca distanza, il villino detto il Paradisino nei pressi di Villa
Annoni Campori a Spezzano
Ciro
Menotti: sottotenente di complemento degli alpini, nato a Roma nel 1919, 9°
reggimento, btg. "Vicenza", 61a cp, Ovest di quota 205,6 - 24 dicembre 1942. Motivazione della Medaglia d’Oro
al Valor Militare “alla memoria” :
Volontario di guerra comandante di un
plotone fucilieri. Impegnato col suo reparto contro le forze preponderanti di
fanteria nemica, portava con supremo ardire i suoi alpini all’attacco.
Impugnando un fucile automatico si spinge tra i nemici e ne scompiglia le file.
Colpito al ventre da una pallottola ha la forza di continuare imperterrito il
combattimento.
Rifiuta ogni soccorso e giunge fino alle linee avversarie dove
una pallottola in fronte lo fulmina mentre il reparto, sull’esempio del valoroso
comandante, balza nelle trincee nemiche.
Note biografiche: Ciro Menotti,
iscritto alla facoltà di scienze politiche presso l’Università di Roma,
rinunciava al beneficio del ritardo dal servizio militare per arruolarsi nel
marzo 1941. Inviato alla Scuola Centrale Militare di Alpinismo in Aosta e dopo
aver frequentato il corso allievi ufficiali di complemento in Avellino, viene
promosso sottotenente nel maggio '42 e destinato nell'estate al 9° alpini “Julia”
in Russia.
Torna