2 ANNI RUGGENTI E TURBOLENTI 

Un fine secolo vissuto pericolosamente

da giugno '96 a settembre '98

Prima che il racconto si inoltri nell'ultimo secolo del millennio faccio una pausa riepilogo perchè anche il lettore meno smaliziato possa apprezzare la frenetica fine del secolo delle scoperte e della fine dell'oscurità, delle possibilità per tutti (o per pochi). Dietro il giro di valzer e la parvenza di pace si stava preparando un grande conflitto, in sordina e a piccoli passi, per il controllo del mondo rimasto fino ad ora appannaggio della Corona Inglese. Intanto però cadevano teste a tutti i livelli, coronate e non, democratiche e assolutiste per mano degli anarchici.

1896
All'età di 20anni il giovane genio Guglielmo Marconi (Bologna, 25 aprile 1874 – Roma, 20 luglio 1937) comincia a fare esperimenti che lo porteranno in poco tempo all’invenzione della telegrafia senza fili, messa a punto nel 1895 dopo 60 anni, circa, da quella a fili. Il suo apparecchio trasmetteva messaggi sfruttando le onde hertziane o elettromagnetiche (Heinrich Rudolf Hertz morto nel 1894) che si propagavano nell’etere, anche oltre la linea dell’orizzonte, per un gioco di rifrazione sulla ionosfera, alla velocità di 300.000 km/s praticamente 7 volte il giro della Terra in un secondo !!. Da questa applicazione poi se ne svilupperanno altre come la Radio.  

2 giugno 1896 - La nostra sconfitta ad Adua (1/3) è ancora bruciante quando Marconi deposita a Londra all'ufficio Brevetti la sua invenzione - il telegrafo sena fili- .  Lui l'ha proposto al nostro governo e dopo un "no grazie" l'ha venduto agli inglesi che ne faranno una bandiera. 

NOZZE DELL'EREDE AL TRONO D'ITALIA VITTORIO EMANUELE    
Delle sei figlie di Nicola I del Montenegro, due divennero regine, una d'Italia e l'altra di Serbia, e altre due granduchesse in Russia. Elena era nata a Cettigne l'8 gennaio 1873. Prima di venire in Italia era vissuta quasi sempre a Pietroburgo dai cugini ed era stata educata in un aristocratico collegio dove aveva imparato il francese, la pittura e la musica. I Romanoff e soprattutto la zarina le erano molto affezionati. Vittorio Emanuele (III) la vide per la prima volta a Pietroburgo e se ne innamorò quasi subito. La rivide un anno dopo a Venezia e tre mesi più tardi andò a Cettigne a chiederne la mano.  

24 ottobre 1896: si sposa  Vittorio E. figlio di Umberto I con Elena del Montenegro. Sarà l'ultimo Re ufficiale d'Italia, ma la sua vita sarà ancora lunga e piena di avvenimenti.

     
IL CINEMA

Se ne parla poco ma sta esplodendo una nuova arte, il cinema. Il pioniere italiano è un certo Fregoli trasformista cabarettista. "Per una settimana rimasi con loro (i Lumiere) per impratichirmi nello sviluppo, stampa e proiezione. Convinto che la proiezione di questi brevi filmati alla fine del mio spettacolo mi giovasse; presi in prestito una macchina e il diritto di trasmissione su un certo numero di Film". Il successo lo portò a fare un nuovo passo: liberarsi dei film dei Lumiere utilizzando una propria macchina ribattezzata Fregoligraph, in collaborazione con Luca Comerio, e proiettare film dove lui era sia regista che attore.

 

26 ottobre 1896: pace fatta col negus d'Etiopia. Dopo la liberazione di Adigrat e dei nostri prigionieri ognuno se ne resterà a  casa propria nei prossimi anni. L'ultimo dei grandi imperi è salvo.  Più scomodo e pericoloso di questo non potevamo scegliere. Ci ritireremo anche da Kassala in Sudan: non abbiamo i soldi per pagare gli stipendi agli uomini del presidio (Rimane di proprietà italiana il cimitero dei caduti)

1897  
CRETA: LA MISSIONE DI PACE    
La scintilla scoccò il 21 maggio 1896 a La Canea. I massacri fornirono ai consoli europei presenti e in pericolo l’attesa occasione per richiedere l’immediato intervento dei rispettivi stati. Il 28 Maggio 1896 tre unità da guerra, la francese Neptune, la corazzata Hood, britannica, e l’italiana Piemonte, gettarono le ancore a Suda. Più avanti le cose peggiorarono ... Il 15 febbraio 1897 una squadra navale Italiana al comando del vice ammiraglio Felice Napoleone Canevaro si mosse in soccorso degli europei (pochi) e per il ristabilimento dello “status quo”. Sbarcarono 430 marinai: 30 dell'Austria e 100 per ciascuna delle 4 Potenze (mancava ancora la Germania). Il 2 marzo, Grecia e Turchia vennero invitate dalle Potenze, la prima a ritirare uomini e navi, l’altra a concentrare i suoi effettivi in determinate località della costa, sgomberando l’interno dell’isola in prevalenza cristiano. Nel corso del mese di marzo del '97, più di 3.000 uomini appartenenti alle forze armate delle sei Potenze affluirono a presidio dei vari settori.  

Partono anche i garibaldini di Ricciotti, per andare a salvare la "democratica" Grecia dai Turchi cattivi e  oppressori. La sponsorizzazione della massoneria è palese. Pascoli e Carducci la perorano.  La campagna durerà poco. Molto di più durerà la nostra partecipazione con le grandi potenze al controllo dell'isola di Creta oggetto del contendere.

     
DUE ANNI IN PILLOLE    
    Ago. 96: Inizia in Turchia un pogrom contro gli armeni che cessa solo quando le grandi potenze occidentali minacciano, dopo quello di Creta, un intervento direttamente al cuore continentale dell'Impero ottomano, la Sublime Porta.
- 16 agosto 1896 KLONDIKE (Canada) - George Washington Carmack e i suoi due amici pellerossa pescarono dal letto del Rabbit Creek, un tributario del Klondike River canadese (a sua volta affluente dello Yukon) una pepita d’oro. Iniziava la corsa all'Oro. Protagonista di questa corsa sul versante Alaskiano dello Yukon un Italiano delle montagne modenesi: Felice Pedroni a cui si deve la fondazione di Fairbanks. Nell'arco di qualche anno la contemporanea grave crisi finanziaria degli Stati Uniti sarà sanata.  
- 18 agosto 1896: Il Madagascar  diventa colonia Francese. Si apre un periodo di tensioni fra Francesi e inglesi sulle zone d'influenza Africane che prosegue un anno dopo con la questione Etiopica dell'Alto Nilo e di quella Nigeriana. Mentre Kitchener è impegnato a sconfiggere il Mahdi a Khartum, l'Etiopia sorretta da consiglieri francesi invade l'alto Nilo. La guerra viene evitata solo per il dietrofront francese, provocato dalla opinione pubblica francese sulle vicende del caso Dreyfuss in cui è coinvolto l'esercito.   Bequerel scopre la radioattività
Ford costruisce la prima auto
Elettricità dalle cascate del Niagara
Salgari apre il ciclo di Sandokan coi "Pirati della Malesia"
- 1897- Primo congresso sionista a Basilea sulla formazione di uno stato indipendente in Palestina.   James Dewar prepara l'idrogeno liquido
- Molte città della costa cinese concesse alle grandi potenze come Porti Franchi.   Electic cab company inaugura un servizio urbano di taxi elettrici a Londra
- Primo campionato Usa di Basket, sport nato sei anni prima.   Esce Dracula di Bram Stoker e Cyrano
- Il Papa Leone XIII insiste sulla non partecipazione dei cattolici alla vita politica   di Rostand
   

Il 25 dicembre 1896 esce quale organo
ufficiale del partito socialista l'Avanti
1° direttore Leonida Bissolati (1896-1903)
Enrico Ferri (1903-1908)
Oddino Morgari (1908-1910)
Leonida Bissolati (1908-1910)
Claudio Treves (1910-1912)
Giovanni Bacci (1912-1912)
Benito Mussolini (1912-1914)
Giacinto Menotti Serrati (1915-1922)
Pietro Nenni (1922-1948

Ferdinando Martini - Governatore dell’Eritrea  
Dopo i Militari un intellettuale: Smaltita l’offesa di Adua viene nominato Governatore dell’Eritrea (dal 30/11/1897 al 1907) Ferdinando Martini (Firenze, 30 luglio 1841 – Monsummano Terme, 24 aprile 1928) politico, scrittore, professore alla Normale di Pisa
«Lasciate stare la civiltà, e dite le cose senza ipocrisia; dite che tutti gli stati d’Europa fanno una politica coloniale e che perciò la vogliamo fare anche noi; anche noi perché in Italia allo stato che è giovane, il popolo che è vecchio impone tutte le impazienze, tutte le frette, tutte le irrequietudini dell’individuo. Dite ciò e io vi approverò fors’anche: ma a patto che mi chiediate altresì quali sono gli intenti vostri e che mi dimostriate quali utili effetti susseguiranno ai sacrifizi che il paese s’impone».
Già in anni precedenti non sospetti Martini (Cose africane, da Saati ad Abba Carima, discorsi e scritti, Milano, F.lli Treves, 1896) aveva visto Massaua e la tragedia africana (anche per questo “inascoltato” venne poi scelto)
«Chi vide tramontare il sole sul Mar Rosso non scorderà se campasse cent’anni, tanta festa degli occhi, tanto bagliore di raggi, tanta vivezza di tinte. Un globo d’oro s’era da poco nascosto dietro un fulgido padiglione sanguigno, coronato d’archi gialli, i quali digradando di tono in tono dall’arancio al canario, si perdevano, sfumavano in luci opaline, che animali non più visti, draghi crocei recanti sul capo gigli d’argento, ippogrifi azzurri cavalcati da dimoni color di rame, parevano volare a diffondere per la vôlta del cielo. Ora, noi, scorta per la prima volta e salutata co’ versi danteschi la Croce del Sud, navigavamo tra vapori perlati, vicendevolmente ricordandoci e descrivendo gli sfolgorii di quegli occasi meravigliosi».
Era questo quello che si chiamerà poi mal d’Africa. Una decisione che ritiene improcrastinabile sia per la vivibilità sul mar Rosso («Massaua non è un gradevole soggiorno per un europeo e prima che essa sia in grado di accogliere non alcuni ma parecchi italiani, c’è molto da fare. Bisognerà costruire un ospedale, carceri tanto più vaste quanto più è raffinata la civiltà che ci proponiamo di diffondere nella colonia») che per controllare il potente nemico lo spostamento della capitale sull’altopiano ad Asmara. Primo decreto governativo nel 1898 per dare al centro di Asmara un dignitoso assetto urbano e il regolamento per la nettezza urbana nel quartiere europeo e distribuzione di acqua potabile con proibizione di lavare i panni o di inquinare in qualsiasi maniera l'acqua del Mai Bele nella zona di attraversamento cittadino. Sono censiti nel Commissariato dell'Hamasien (Asmara) 31.441 abitanti di cui 910 europei. Primissima decisione nel dicembre 1897 rinunciare a Kassala in Sudan
 
     
Bottego, nato a S.Lazzaro di Parma nel 1860, Ufficiale d'artiglieria e abile cavallerizzo, sognando un'esistenza eroica, si fa trasferire in Eritrea nel 1887. Esplora la Dancalia fino ad Assab (1891), quindi si propone di penetrare nella regione del Giuba somalo. Con il capitano Matteo Grixoni parte da Berbera nel 1892, raggiunge il Ganale Doria, cioè l'alto corso del Giuba e risale il fiume fino alle sorgenti (3/1893). Andatosene il Grixoni, Bottego tocca il Daua Parma, scopre le cateratte poi chiamate Barattieri e Dal Verme sul Giuba e, infine, raggiunge Brava (9/1893) lasciando sul terreno 35 morti. Torna in Italia e nell'ottobre 1895 riparte per un altra spedizione da Brava con 250 ascari e 4 bianchi (sponsor la Società geografica italiana); cerca di risolvere il problema del fiume Omo. Raggiunto il Lago Pagadè (chiamato poi Regina Margherita) tocca l'Omo e lo segue fino al Lago Rodolfo (9/1896). Tenta di attraversare l'Etiopia, ma è invitato dai messi di Menelik a cedere le armi; preferisce combattere e viene ucciso sul colle di Daga Roba paese dei Galla, il 17 marzo 1897.  

VITTORIO BOTTEGO 1860/1897

C'è una terra in Africa che non ha padroni, qui scorre la tratta degli schiavi degli arabi: è la costa meridionale del Corno d'Africa oggi nota come Somalia. Nessuno conosce l'interno se non per i corti fiumi che la percorrono, poi savane e montagne verso l'Etiopia. Qua si spinge Vittorio Bottego esploratore e soldato. 

     
LA SPEDIZIONE IN ALASKA  

Un altro esploratore è tornato a casa nell'estate. LUIGI AMEDEO d'Aosta Duca degli Abruzzi  (1873 - 1933) figlio di Amedeo I che ha scalato il Sant'Elia in Alaska.

La spedizione è composta da Umberto Cagni, Francesco Gonella (Presidente del CAI), Filippo De Filippi, Vittorio Sella (cugino di De Filippi) e nipote di Quintino Sella (Fondatore del CAI) ed Erminio Botta. Oltre a quattro guide: Joseph Pitigax e Laurent Croux di Courmayeur; Jean Antoine Maquignaz e Andrea Pelissier di Valtournenche. La vetta è raggiunta il 2 Agosto 1897 dopo una indimenticabile ed estenuante attraversamento del ghiacciaio Malaspina. Due anni dopo LUIGI AMEDEO tenterà il polo Nord  
   

Le elezioni politiche del 1897 si sono svolte il 21 marzo (1° turno) e il 28 marzo (ballottaggi) Iscritti alle liste 2.458.388 Votanti 1.241.486  per 508 seggi
Ministeriali  327 seggi - 7 seggi in meno del 95
Oppos. costituz. 99 "       5      "
Partito Radicale 42 "      5      "
Partito Repubb.      25 seggi non presente nel 95 (prima 8 seggi in atre liste)
Partito Socialista  16 seggi          

Tot. sinistra 16+25+42 = 83  Nelle elezioni del 1900 saliranno a 96 e nel 1909 a 110.

LA SPEDIZIONE POLARE

L’11 luglio 1897 l’Ornen dell’Ingegnere Svedese Salomon August Andrée (1850 – 1897) partì dalla Baia Virgo a nord delle Svalbard (Spitzbergen), ma subito dopo la partenza parte dei cavi moderatori si strapparono perché impigliatisi tra le rocce. Dopo circa 470 km il freddo glaciale appesantì l’Idrogeno e il pallone scese fino a schiantarsi sul pack a 82° 56’ Nord. Non restava che tornare a piedi ma l’attrezzatura era inadatta. Vagano per oltre due mesi verso destinazioni diverse fino all’Isola Bianca a N.E. delle Spitzbergen (e’ il 5 ottobre 1897 ma questo lo sappiamo perchè 33 anni dopo verranno trovati lì i loro corpi uccisi dal freddo).

 
   

BALLO EXCELSIOR

Realizzato secondo la formula del "ballo grande italiano" e denominato "azione coreografica, storica, allegorica in 6 parti e 11 quadri", lo spettacolo è basato sull'idea, dominante nella società di fine Ottocento, del trionfo della scienza. Alla allegoria della vittoria di Luce e Civiltà contro Oscurantismo, nemico del Progresso seguono quadri che esaltano le grandi opere e invenzioni di quel periodo: il battello a vapore inventato da Dioniso Papin, il piroscafo, la pila di Alessandro Volta, il telegrafo, la lampadina di Thomas Edison, il canale di Suez, il traforo del Moncenisio (passa sotto il Frejus, come è meglio conosciuto, e "sostituisce" il passaggio sul Colle del Moncenisio). Durante il dispiegarsi dei grandi successi della Scienza, continua tuttavia la lotta fra Luce e il Genio delle Tenebre, che si risolve con Civiltà che alfine libera lo Schiavo dalle sue catene e irrinunciabili caroselli finali. In scena il dispiego di mezzi è imponente: composto da undici quadri, ricco di effetti speciali, si avvale di un corpo di ballo costituito da quattrocentocinquanta elementi. Il Corriere della Sera scrive: È il paradiso, il trionfo dell'umanità incivilita, una festa del pensiero, ricco e splendido. Lo spettacolo è molto patriottico, tanto che pure la sala è piena di lampadine e bandiere tricolori, si vuole esaltare l'avvento di un mondo in cui regnano modernità e pace. http://www.balletto.net/giornale.php?articolo=251

 
   

Riportiamo da un settimanale del marzo 1897 - ".. Nuova applicazione del telefono negli Ospedali. Siccome i malati di morbi (potenzialmente) contagiosi debbono rimanere isolati..... .l'amministrazione ha avuto la bell'idea di collocare presso ogni letto un telefono". Non sappiamo se e quando l'idea fu messa in opera, ma sicuramente 100 anni dopo era ancora "una bella idea" se non fosse intervenuto il telefonino.

LAVORI IN CORSO    
La Galleria di Milano che, negli anni scorsi di questa stagione sembra una spelonca nella quale errano i cantanti senza un soldo e senza scrittura, adesso, di sera, è popolata di pellegrini. Le buvette. economiche sono prese d’assalto; un rinfresco per 10 centesimi, senza mancia !... E le sottane nere s’incontrano colle sottane color rosa di ragazze allegre che vanno e vengono. Suonano le bande, le orchestrine dei caffè. E’ un pezzo di feste di maggio in ritardo - Da quanti mesi mai le strade di Milano sono sventrate? Sono tutte sossopra, con montagne di terra scavata, Con profonde fosse, con cumuli di assi, di canapi, d’attrezzi d’ogni sorta. Ne avremo ancora per un bel po’ perchè si tratta di lavori radicali ed estesi. Fino adesso non si era pensato che alla fognatura..,. Mentre questo lavoro colossale e spettacoloso procede, si sono avviati anche i lavori per i tramwai elettrici, per la nuova tubazione del gas, per la luce elettrica. Milano sarà una delle città d’Europa che avrà il miglior servizio di tram elettrici, e sarà una delle meglio illuminate, i milioni dei contribuenti corrono per questi lavori giganteschi che impiegano centinaia e centinaia di operai; ma in compenso (la parola è ai tecnici) i lavori sono condotti alla perfezione; quando siano una buona volta finiti non richiederanno aggiustature e altri sconvolgimenti. Nella piazza del Duomo lo spettacolo è fantastico, specialmente di notte. I nottambuli vedono al lume bianco delle lampade elettriche e al lume rosso delle torce a vento squadre di operai che discendono nelle fosse, che assodano con colpi cadenzati di mazza le rotaie, che, aggruppati intorno ai verricelli, calano a due metri di profondità enormi tubi pel gas. Lo spettacolo d’altri operai che rimestano colle spatole in ampie caldaie il catrame bollente è dantesco o shekspiriano, come vi piace; sembran le streghe di Macbeth. Quelle fiamme, quel fumo, quella “tenace pece” quei volti illuminati, quei gesti sono assai pittoreschi. Enormi cavi vengono distesi come serpenti boa interminabili; e s’odono grida cadenzate, che sono comandi, e paiono lamenti. Un caposquadra, con uno speciale ritmo di voce comanda il movimento a una fila d’operai che sollevano a braccia, lenti, lenti, a poco a poco, una rotaia pesantissima. Quella cadenza di voce monotona serve a far sì che tutti gli sforzi si sommino nello stesso momento; e anche questo è caratteristico. Inutile chiedere a quei lavoratori conto delle loro opere: come i timonieri dei piroscafi. interrogati, nulla rispondono. Lavorano assidui, disciplinati, con un ordine da cronometro. Noi si prepara una grande e bella metropoli ai nostri posteri: si facilita il risanamento della città. Ma intanto, con tutti questi sollevamenti nel suolo la salute pubblica ne soffre. Le febbri malariche hanno fatto il loro giro. La mortalità del mese passato (e si pensi che tre quarti di Milano è in campagna!) raggiunse una cifra superiore agli anni precedenti. Se i sullodati posteri troveranno molti debiti, ci dovranno almeno ringraziare per la salute che procuriamo loro a spese della nostra. E tutto un mondo quello del vecchio sottosuolo di Milano: un mondo caotico, che, in questi ultimi anni divenne ancor più complicato. Vi si trovano avanzi della città romana, gli avanzi medievali, reliquie di cimiteri scomparsi, canali vetusti e interrotti, torbidi fiumi sotterranei; tracce di vie modificate o disfatte; poi i tubi dell’acqua potabile, i tubi del gas: i fili della luce elettrica; i sostegni delle rotaie dei tram.... Ogni strato porta scritta una pagina della storia di Milano. E in aria ?... Quanti fili! Anch’essi si moltiplicano, e i passeri non sanno più su quale posarsi. Lo spettacolo però è tutt’altro che grazioso. La rete dei telefoni si estende ogni giorno. Si può parlarsi fra Milano e Como e Lecco e Novara, poi fra Milano-Bergamo e ValSeriana, fra Milano-Pinerolo poi Torino e Genova. Colloqui generali..., veri discorsi in aria. Si voleva costruire a Milano una sala pei concerti; ed eccola nella palazzina Savini, il nuovo ristorante che ha un’ aria così elegante, così gaia, così artistica. Meriterebbe di chiamarsi un Tivoli per far riscontro all’Eden: le due istituzioni moderne che ormai non mancano a nessuna grande città. Gli ingegneri Guido De Capitani da Virnercate e Ulisse Stacchini hanno eretto un edificio che risponde alle esigenze moderne dei gaudenti che vogliono far colazione e pranzare fra i candori di svelte colonne, in loggiati aperti, fra le piante, in sale dipinte con garbo. Il pittore Vespasiano Bignami, che da quando è diventato professore a Brera non è più il Vespa, anima delle baraonde gioconde artistiche, ha dipinto il medaglione centrale della sala maggiore. Da una torre sorgente dalla palazzina si gode una bella vista sul Parco,  da L'Illustrazione Italiana  

Chi discende dai monti e, arrivato ai laghi, si ferma a Milano, assiste a tre diversi spettacoli: allo sconvolgimento delle vie; al V congresso cattolico (30 agosto 1897); al movimento, alla letizia che nella sera presenta al Sempione un nuovo ristorante così bello, che l’eguale non ha neppure Parigi. Il congresso ha portato una quantità di preti, di pellegrini secolari, venuti dall’Emilia, da Verona, da tutti i punti d’Italia, con accompagnamento di migliaia di contadini lombardi. Non mancano i pezzi grossi del laicato agitatore, come quell’avvocato Paganuzzi di Venezia (nominato conte da Sua Santità) ch’è un oratore di prima forza, e il Rocca d’Andria che ha votato la penna a polverizzare la Massoneria. Anche questa volta vediamo le chiese mutate in sale da discussioni; gli altari spariscono; i santi vengono nascosti: i pergami servono da tribune avvocatesche e politiche. V’ha, tra i buoni cattolici, chi protesta contro questo mettere i congressisti in prima linea e i santi in seconda, questo trasformare le chiese in parlamenti e in teatri. Per esempio brilla per la sua assenza monsignor Bonomelli. il pio e dotto vescovo di Cremona. Ma son questi i bei giorni per il battagliero arcivescovo di Milano cardinal Ferrari, pei torrenti delle sue parole, pe’ suoi ammonimenti. Sua Eminenza ammonisce sempre. Cicco e Cola da L'Illustrazione Italiana

     
LA CRISI DEL PANE  

ai Capuccini

 Fuori ci sono i soldati. Dentro poveri diavoli, uomini, donne e bambini, ansiosi solo di riempire  scodella  e stomaco. Ma quel vociare insospettisce un ufficiale. Ferma un carretto a mano condotto da un garzone, lo accosta al muro, sale e guarda. Poi scende  e grida: Tradimento! Tradimento!.   Aveva scambiato quei derelitti per rivoluzionari. Un tragico abbaglio che si salda  subito  ad una  voce che girava in quei giorni in città: sotto il convento c'è un tunnel segreto che arriva fino in Duomo e che aiuta gli insorti. Tanto basta ai militari, convinti anche che dal cortile partano colpi di fucile verso di loro. Non bussano alla porta, ma si fanno aprire dal cannone,  che sbriciola  un pezzo di muro.  «Una grottesca  cantonata  - scriverà Croce - che provava come le autorità avessero  perso  la testa». dal Giornale Ferdinando Maffioli 30/1/2011

Puccini 1900

Un cattivo raccolto nazionale (ben 16 milioni di q.li in meno rispetto all'anno precedente) e il calo delle disponibilità legate al conflitto in atto fra Spagna e Stati Uniti (alcuni mesi dopo) stanno per innescare una grave crisi visti i prezzi praticati sul mercato. Per bilanciarli si chiede una riduzione dei dazi di importazione (da 7.5 a 5 lire a quintale) che viene concessa il 23 gennaio 1898 al culmine dell'esaurimento delle scorte (ma non il dazio locale che portava il carico fiscale vicino alla metà del prezzo). La guerra comporterà anche un aumento dei noli marittimi per velieri commerciali destinati a supportare il conflitto e per l'aumento delle assicurazioni conseguenti, ma questo quando in Italia la crisi era già conclamata. Al nord la crisi acquista più connotazioni politiche che sociali. Gli aumenti di Milano (25%), città operaia senza disoccupazione, con un grado d'istruzione elementare anche fra gli operai avrebbero gravato ma non inciso brutalmente. Diverso il discorso per le zone depresse e più povere che già alimentavano un forte flusso emigratorio e dove il pane era uno degli unici alimenti consentiti (1Kg a testa a giorno, lo chiamavano pane da munizione, perché era come le pallottole per il soldato, non se ne poteva fare a meno). Le proteste, normali in simili situazioni, s'incrociarono con quelle delle leghe e dei sindacati radicali che chiedevano più libertà. Per avere un'idea della gravità della situazione, resa insostenibile nell'aprile (1898) dal forte aumento del costo dei noli marittimi, l’aumento del grano di oltre il 60% rispetto ad un anno prima. Un Kg. di pane era venduto a 35 cents, pari a più di 1/5 della paga media giornaliera di un lavoratore specializzato (1,5 l/g ) l'equivalente odierno di 10 euro (per il pane, ma se ne mangia molto meno pur costando anche 3/4 euro il Kg.)

 
1898  
Progetto di legge del P.S.I. per la tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli    

1 parte Il progetto, redatto l’anno prima a cura del gruppo femminile prevedeva per le donne la riduzione della settimana lavorativa ad un massimo di 48 ore (art.1); la limitazione del lavoro straordinario (art.2); il divieto dell'impiego nei lavori insalubri e pericolosi e il divieto del lavoro notturno (art.3); il congedo di un mese prima e dopo il parto (art.5). Si apre un dibattito fuori dai luoghi istituzionali com’è prassi e interviene una “femminista” Anna Maria Mozzoni
sull'"Avanti!" (gennaio 1898): il suo intervento riassunto in questa versione “la legge limita la libertà di lavoro delle donne e le allontana dal posto di lavoro necessario per la definitiva emancipazione e affrancamento dall’uomo padrone”

2 parte La Kuliscioff (socialista) difensore del progetto risponde sulle stesse pagine il 19 marzo 1898. Anche lei propone la doppia lettura che il partito va facendo della questione femminile. Da una parte, la donna viene presa in considerazione in quanto lavoratrice e chiamata come tale a uscire dalla casa per associarsi alle organizzazioni di classe, abbandonando la mentalità della casalinga; dall'altra, si tende a sottolineare il valore dei ruoli su una divisione dei compiti che vedono la moglie-madre tutrice della famiglia al riparo dalle tempeste delle lotte
 

Anna Kuliscioff - In nome della libertà della donna Sono assai grata all'amica Anna Maria Mozzoni del suo intervento in quella che a me pare la più importante fra le questioni che possono, in questo momento, interessare e agitare il partito socialista d'Italia. La Mozzoni, che, a buon diritto, è ritenuta la più valorosa e autorevole rappresentante del femminismo italiano, ha ricorso a tutte le argomentazioni, onde si vale il femminismo internazionale, contro le leggi protettive del lavoro delle donne. Con una chiaroveggenza meravigliosa; essa non si perita di profetizzare che i socialisti, con la loro cavalleresca premura verso la donna lavoratrice, finiranno, in nome di un vieto dottrinarismo, per confinarla di nuovo al focolare domestico, lasciandola così, troppo igienicamente, morire di fame. Se il presagio avesse fondamento, certamente i socialisti sarebbero i primi a combattere qualsiasi legge a tutela del lavoro della donna. Chi, infatti, ha più di essi la profonda convinzione, che l'abolizione del lavoro delle donne nelle industrie significherebbe la condanna perpetua della donna alla schiavitù familiare e sociale, alla prostituzione matrimoniale ed extra-matrimoniale? […] Ma badate - ci grida la signora Mozzoni - alla malvagia compagnia nella quale vi trovate: poiché le leggi protettive del lavoro delle donne furono ovunque e sempre invocate non dagli amici, ma dai nemici delle donne lavoratrici. ….

 
PER FUTILI MOTIVI  

 

Cavallotti aveva tacciato di mentitore il conte Macola, responsabile di avere pubblicato una notizia non verificata relativa ad una querela che egli avrebbe ricevuto come deputato. La solita polemica di giornale, per fonti non controllate che oggi si chiuderebbero con scuse o una causa per danni milionari da devolvere in beneficenza.  Una parola tira l’altra e si arriva all’ingiuria che a quel punto visti in tempi ha solo una maniera per essere riparata, la sfida all'ultimo sangue. Felice Carlo Cavallotti ha preso dalla madre, quel carattere un po' collerico non sarà certo lui a tirarsi indietro. Il giovane promettente era partito con Garibaldi per l'avventura Siciliana all’insaputa dei suoi che già avevano un figlio sotto le armi (Giuseppe). Documenti falsi e un passaggio con la seconda ondata (Medici) dei volontari garibaldini dalal camicia rossa, quelli oltre i mille. La colonna Medici, passando per Alcamo e Partinico giunse a  Milazzo, dove tra il 16 e il 20 luglio Cavallotti fu in prima linea. Era arrivato anche Giuseppe deluso dall’attendismo Piemontese (ma era solo di facciata). Felice scriveva e telegrafava per i giornali ma in linea non tornò più perché ammalato. All’ultima battaglia un Cavallotti morirà ma sarà Giuseppe. Felice si fece allora assumere da Alessandro Dumas come redattore presso il giornale 'L'Indipendente'. Era deluso dalla “fuga” di Garibaldi. Tornato a Milano dopo sei mesi, terminò gli studi e si iscrisse a giurisprudenza all'Università di Pavia, mantenendo comunque il posto presso la "Gazzetta del Popolo della Lombardia" e "L'Indipendente" di Napoli. Molti dei suoi avversari d’ora in poi saranno ex garibaldini, trasformisti, quelli che per anni verranno bollati come sinistra storica. E’ lui che con Bertani crea il movimento radicale concretizzatosi nel 1890 in un partito che arriverà a prendere quasi 50 deputati (terzo partito) prima che nascano i partiti socialista e repubblicano. Alle elezioni del 1897 il gruppo dell'Estrema Sinistra aumentò di consensi, con 72 deputati, ma non sufficienti per dare una svolta decisiva alla politica italiana e poi, con sua amarezza, si costituì un autonomo gruppo repubblicano, in opposizione ai radicali. E la prima di tante scissioni di cui abbiamo memoria tutt'ora. Infine il duello a Villa Cellere a Roma il 6 marzo 1898. Macola era più alto di lui. Sul terreno, la spaccata in lungo braccio, gli dava il vantaggio di mezzo palmo di lama (10 cm). Alla terza ripresa la punta della spada gli recise la carotide. Il conte Ferruccio Macola morirà suicida nel 1910.

 

FELICE CAVALLOTTI Carotide tranciata da un colpo di spada
al terzo assalto: così era andato per il
soccombente Felice Carlo Cavallotti  
(Milano 1842-Roma 1898) il duello con Ferruccio Macola direttore della
Gazzetta di Venezia. Era il 6 marzo '98.


GARIBALDINO, GIORNALISTA, POETA  E  DRAMMATURGO, POLITICO RADICALE 

    1898 IN PILLOLE
Il 23 aprile 1898 la Spagna dichiarò guerra agli Stati Uniti, che a loro volta la controdichiararono il 25. Dalle manifestazioni d'indipendenza a Cuba di Martì, represse nel sangue qualche anno prima,  s'era giunti al "casus belli" identificato con l’esplosione in rada all’Avana della corazzata Maine la cui responsabilità verrà addossata agli spagnoli. La corazzata statunitense era presente in ossequio alla Dottrina Monroe del 1823 che prefigurava -Washington avrebbe considerato atto ostile ogni ingerenza europea negli affari degli Stati sudamericani !!! - Gli americani erano stati “invitati” ad interessarsi della rivolta oltre che per la protezione dei loro cittadini e interessi dalla parte filoamericana dei rivoltosi. La morte dei 260 del Maine infiammò le testate giornalistiche del gruppo Hearst che trascinarono il paese a rispondere. Il primo maggio la flotta americana di Dewey attaccò le navi spagnole nella baia di Manila, nelle Filippine (1/5/1898), e le mise fuori combattimento senza riportare perdite, costringendo inoltre alla resa la guarnigione spagnola. Una volta assicuratasi la superiorità navale, i soldati americani sbarcarono anche a Cuba e sconfissero gli Spagnoli in terraferma. Il 3 luglio 1898 quello che restava della flotta spagnola fu distrutto nel porto di Santiago. Ad agosto veniva occupata, senza incontrare resistenza, anche l'isola di Porto Rico. La “Little War” precipitava la Spagna nel caos e il 12 agosto anche Porto Rico ("stato libero" associato agli U.S.A) con Guam cambiava casacca  

 

28/3 Tirpitz da il via alla corsa della
supremazia navale. Deutsche Bank

finanzia le ferrovie turche

10/9 Viene uccisa Elisabetta

Imperatrice d'Austria

- Grecia e Portogallo sommerse dai
debiti accettano condizionamenti da
parte delle grandi potenze
- In Russia nasce il Partito Socialista
democratico con l'ala rivoluzionaria
radicale  capeggiata da Lenin
- Primo campionato di calcio in Italia. Si
gioca la fase finale in una sola giornata
a Torino. Vince il Genoa sull'Internaz. Torino
    - Pierre e Marie Curie scoprono il radio
BOXER    
La Cina delle riforme e dell'apertura al mondo occidentale, la Cina che con la guerra del 1894/5 era stata privata della Corea, di Formosa e di parte della Manciuria (I francesi s'erano presi il Vietnam e i tedeschi le miniere dello Shantung) si ferma quando la vecchia Regina madre Tzu.Hsi emargina l'imperatore Kuang-Hsiù. E' il preludio ai massacri dei Boxer che si formeranno proprio ora nella città di Shandong (The activities of the Boxers, also known as the Righteous and Harmonious Society Movement, began in the Shandong Province of eastern China in March 1898.The Boxer Rebellion began in November 1899, and ended on September 7, 1901, with the signing of the Boxer Protocol)

Kitchener - Incidente di Fashoda 18 settembre 1898
Confronto/Scontro di inglesi e francesi nell'alto Nilo

Era nell’opinione generale che gli inglesi volessero unire il Cairo col Capo di Buona Speranza in Sud Africa per mezzo di ferrovia continua sulle loro colonie e altrettanto si diceva da Est a Ovest. Il concorrente più temibile in Africa era allora la Francia (L'Italia come già qui spiegato tante volte non era nemmeno considerata se non pedina a disposizione). Gli altri erano già scesi a compromessi o si apprestavano come i Boeri Olandesi che saranno sconfitti. Se L’Italia aveva fallito in Etiopia i francesi l’asse Est Ovest lo vedevano meglio sotto la loro bandiera, partendo proprio da Gibuti fresca colonia sul mar Rosso con il progetto della ferrovia per la capitale Etiope già fatto. Quanto era campato in aria quel piano francese forse non lo sapremo mai e tuttora il sospetto è che fosse una manovra diplomatica di avvicinamento per compensare altre prese di posizione. Per la pubblica opinione d'oltralpe è e rimase la Grande Impresa. Dopo reiterate richieste del maggiore Jean-Baptiste Marchand il primo governo stabile (erano gli anni del caso Dreyfus, c’erano spioni ovunque) mette la pistola in mano al  Marchand eroe coloniale. "Andate a Fashoda, la Francia spara il suo colpo di rivoltella". Siamo a Parigi: è giugno 1896. E’ sperabile che simili decisioni non siano state prese da un Presidente un po’ su di giri e un maggiore, eroe per eroe, all’oscuro di politica. Ma tant’è allora l’influenza militare sul governo sembrava prevalere. Una spedizione in territorio Sudanese, allora infestato da integralisti poteva anche passarla liscia nei confronti dell’Inghilterra che si trovava in cattive acque, ma impiegarci 2 anni per arrivare era come fare una telefonata prima di partire avvisando delle intenzioni. 4.200 km ca. si calcola abbia fatto la colonna Marchand in quasi 14 mesi (in media 300 km al mese, 10 al giorno, ma molti navigando su corsi d'acqua) attraverso terre inesplorate e circondati da popolazioni ostili. Erano tanti? Avevano problemi logistici ?. Niente di tutto questo erano in 150 !!!!: sei ufficiali, quattro sottufficiali, un medico, un interprete, un segretario, un funzionario amministrativo, un "paesaggista", 150 soldati indigeni, 70.000 metri di tessuto e 16.000 kg di perline di vetro veneziane da scambiare con i selvaggi, tartufi, pate', trippa, cognac, pernod, champagne e 1.300 litri di bordeaux rosso (per gli ufficiali) per un totale di 100.000 chili ripartiti su tre carichi. Erano partiti dall’Africa Equatoriale Francese Brazzaville (o Congo Brazzaville) per arrivare due anni dopo ad un piccolo approdo sul Nilo chiamato Fashoda. il 10 luglio 1898 non c’era nessuno ad attenderli : avranno pensato gli inglesi “questi si sono anche persi e bisognerà rintracciarli”. A Fashoda la spedizione avrebbe dovuto trovare anche una missione di “conforto” partita da Gibuti (de Bonchamps) attraverso il territorio Etiopico, ma questi ci avevano ripensato e avevano messo i bastoni fra le ruote (gli inglesi non sono gli italiani). Fa caldo in Africa e in Agosto è meglio risparmiarsi. Il 2 settembre Kitchener sbaraglia i mahdisti a Omdurman in uno scontro che non ha storia se si pensa alla sconfitta di anni prima e il 18 una piccola flottiglia di cannoniere si presenta davanti al forte che alza bandiera francese. Sul piano terrestre una Guerra non avrebbe avuto storia e, calcoli fatti su quello navale, sarebbe stata una disfatta per i colori francesi (ma cambiava lo scenario politico europeo).

  - M.J Owens costruisce il primo impianto industriale automatico per la produzione delle bottiglie di vetro.

Kitchener 1914: arruolati in uno dei manifesti più famosi

- …. Parigi (dopo 3 mesi d’assedio) dette ordine a Marchand di abbandonare Fashoda. La vicenda ebbe una conseguenza del tutto inattesa. Dopo avere regolato con una prova di forza il loro contenzioso africano i due Paesi scoprirono che potevano andare d'accordo e conclusero qualche anno dopo una "Intesa cordiale". Se (inglesi e francesi) nel 1914 combatterono insieme contro la Germania, lo si deve in gran parte a Fashoda. Ciascuno dei  protagonisti di questa storia andò per la sua strada. Marchand divenne generale, combatté contro i boxers in Cina e contro i tedeschi a Verdun, ebbe diritto a un grande monumento in memoria della sua spedizione dopo la morte sul campo nel 1915. Kitchener fu governatore del Sudan, diresse l'esercito inglese contro i boeri, divenne ministro della Guerra all'inizio della Prima guerra mondiale e morì per un siluro tedesco nel 1916 ….Sergio Romano dal Corriere Della Sera

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