CHI HA PAURA DELLA RECESSIONE ?
Con le giaculatorie di Fazio, D’Amato, Tremonti e del resto dei fratelli pseudo-massoni che ormai la fanno da padroni nelle Istituzioni di questa Repubblica da operetta, si assiste increduli all’altalena dei conti, tutti tesi a mascherare il fallimento di una moneta unica europea pseudo-massonicamente concepita, l’EURO (plurale “EURI”?!), la totale mancanza di volontà di controllo dell’escalation dei prezzi al consumo, l’ormai incontestabile progredire della RECESSIONE, sostenuta dai suoi pilastri storici: l’inflazione, la diminuzione del potere d’acquisto dei salari, l’abbattimento della domanda, la diminuzione della produzione, la crisi industriale, la disoccupazione, l’aggravarsi del declino sociale.
Dalla propaganda di una televisione che ormai è solo tette, culi, spot più lunghi dei film, ostentazioni narcisistiche di borgatari ignoranti, secondo il migliore palinsesto commerciale berlusconiano, alla incontenibile valanga di menzogne accademiche propinate dai sostenitori del modello liberista, fallito ancor prima di nascere, più del suo gemello comunista, se ne aggiungono di ancor più becere
- domenica 15 Dicembre, il primo e secondo canale RAI affermano che la no-stop dello spettacolo (Telethon) ha registrato un record d’incassi mentre le testimonianze oculari sulla partecipazione all’iniziativa affermano che non c’era quasi nessuno. Hanno scelto tutti il versamento con Cartasì, Bancomat o bonifico bancario, oppure qualcuno vuole nascondere i fatti e cioè che la gente in realtà ha chiuso per necessità il rubinetto della beneficenza?! Del resto, chi potrebbe criticare una cosa del genere?! Forse la BNL, che l’anno scorso pare abbia preteso 6 miliardi dall’incasso per “coprire le sue spese”?!
- Giovanni Paolo II si fa complice dei poteri oscuri del Vaticano e predica alla platea che il Natale è una festività cristiana, non pagana, della Famiglia e dello Spirito, non del Clero e del Materialismo consumistico, delle Banche vaticane e dei bottegai, cioè della peggiore ipocrisia.
Queste prese in giro accadono perché dalla progressiva incapacità della gente di spendere denaro deriva ai controllori del Sistema la impossibilità di offrire tutte le stronzate (licenza "poetica"!) che essi producono e con le quali rendono schiava la gente.
I controllori del Sistema devono dunque mascherare la RECESSIONE che essi stessi hanno prodotto, finché non realizzano il modo di controllarla a proprio vantaggio.
Nel passato queste situazioni erano risolte inventando guerre di conquista, sempre meno esplicite e sempre più camuffate da guerra santa con la complicità della Religione di Stato, cioè guerre prive del coraggio delle proprie malefatte.
Non c’è mai niente di nuovo sotto il Sole e quindi, nel miglior stile medioevale, oggi c’è la guerra del Golfo.
Nell’attesa che le sorti dell’economia capitalistica euro-americana siano ristabilite dalla “Guerra del Golfo II”, chi è che ha più paura della RECESSIONE?!
F. G. Urbon
 
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