9 Marzo 2000
Mea Culpa !!!
È di ieri la notizia che la Chiesa Cattolica fa "Mea Culpa" per tutte le orrende azioni di cui s'è resa colpevole nei secoli contro la libertà di spirito, di mente e di corpo dell'umanità. Nella fattispecie si riconosce che la Chiesa avrebbe "imposto La Verità con la forza". Il "Mea Culpa" è stato definito un'azione di grande coraggio del Papa, azione peraltro criticata da qualche angolo dell'establishment cattolico.
Quest'evento, certamente clamoroso nel suo genere, mantiene qualche lato oscuro:
- nell'affermazione del Papa è ancora ravvisabile il concetto che la Chiesa Cattolica distribuisce "La Verità", ossia la verità in senso assoluto; viceversa, è indiscutibile che essa distribuisce solo la verità dei Cattolici apostolici romani, diversa da quella di Paolo di Tarso ed ancor più diversa da quella di Iesus, con la pretesa che essa diventi verità sopra tutto e tutti;
- il "Mea Culpa" esprime chiaramente un'idea del Papa e non un'idea dell'establishment cattolico; non può dunque essere definito "Mea Culpa" della Chiesa cattolica.
Quella parte dell'establishment che non ha condiviso il Mea Culpa non ha tuttavia ragione a dire che non serve; infatti, quantomeno servirà a proteggere la coscienza del Papa dalla tremenda sensazione d'aver servito un'istituzione come quella. Quanto al coraggio dell'uomo, è vero; anche a minor distanza dalla fine, non sarebbe facile per nessuno prendere un simile rischio.
A valle di queste considerazioni, ci sono in ogni caso le ultime e più rilevanti constatazioni: da un lato, ad onta di tutte le buone intenzioni di pochi uomini, una Chiesa come questa è dall'altra parte sia del Cristianesimo, sia, a maggior ragione, di Iesus; dall'altro, per Spirito di Giustizia, il sangue degli innocenti assassinati e/o perseguitati dall'imperialismo, dall'intolleranza e dall'ignoranza di questa Chiesa non può essere cancellato da nessun "Mea Culpa", neanche così qualificato.
Se i "Mea Culpa" dei Cattolici continuano a trovare credito presso i media, evidentemente esistono ragioni "politiche" abbastanza forti da giustificare azioni che, fatte da altri, sono state severamente giudicate e condannate. Forse, si troverà che quelle ragioni sono le stesse degli Imperatori romani, cioè continuare ad avere uno strumento di controllo e, quindi, di stabilità di potere, sulla mente delle masse.F. G. Urbon
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