3 Aprile 2005
L'ULTIMO VIAGGIO DI KAROL WOYTILA

 

"SOMETIMES I THINK HE WAS AN AMERICAN POPE". Con queste parole un esponente del clero americano, offerto dal TG1, commenta la vita e le opere di Karol Woytila.
Quelle parole stanno probabilmente a significare che l'uomo che ha occupato la poltrona del Papa cattolico per oltre un ventennio ha operato in spirito di chiarezza e di verità, come normalmente si pensa che accada nella migliore tradizione degli Stati Uniti d'America (quella che vale), piuttosto che da negromante politico.
Questo commento mi pare il miglior saluto ed augurio di buon viaggio che si possa fare nei confronti di quest'uomo, migliore di tutte la chiacchiere politiche, delle sviolinate giornalistiche e della propaganda convenzionale ed opportunistica dalla quale saremo abbuffati nei prossimi giorni e della quale Karol Woytila sarebbe il primo a stancarsi e a scocciarsi.
Un Papa, che ha il coraggio di chiedere scusa per tutti gli oltraggi che la Chiesa di Roma ha fatto - ed ancora fa ogni volta che si pone come unica e sola fonte di verità assoluta - allo Spirito di Santità e di Verità, ha coperto tre quarti della distanza che lo separa dal ricongiungimento con il Grande Spirito e potrà senza dubbio alcuno contare sull'accoglimento e sull'accompagnamento di Iesus e dei veri Santi e veri Beati che l'hanno preceduto e seguito nel cammino verso le spiagge di luce.
Siamo contenti per te e ci dispiace per noi, che restiamo qui, alla mercé di quelli che Verità e chiarezza non seguono, preti o politicanti, e che ci chiediamo 'chi verrà adesso?! l'uomo di stoppa che i conclave fanno seguire ai grandi?! il negromante che vivendo di rendita sul tuo operato realizzerà l'ultima Crociata insieme con i falsi liberali che stanno appestando il mondo?!'.
Questo l'avevi già visto e allora forse potremo contare ancora sul tuo impegno, da lì dove non ci sono più limiti e dove nessun morbo interferisce o arresta!

 

F. G. Urbon

 


 

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