26 Novembre 2003
Gianfranco va a Gerusalemme

 

Vedere per credere!
Avevo detto che G. Fini era per il Centrodestra una scelta migliore rispetto a quel pizza e fichi di Berlusconi, ma non sarei mai potuto arrivare a presumere che G. Fini fosse un sionista, un antifascista ed un ipercritico storico di Mussolini e della Repubblica di Salò.
Ebbene, G. Fini, tutto lanciato nella sua campagna politica di recupero e di sanatoria delle castronerie di quel pollivendolo di S. Berlusconi, non solo batte le mie aspettative, ma entra nel cuore dell'Ebreo per la porta di dietro.
Potrebbe andare ancora bene, visto che tutto ciò non disturba le Comunità ebraiche né in Italia né in America (la Comunità americana ha considerato l'accogliere a mani aperte quell'idiota lestofante di Silvio Berlusconi meno disdicevole del rinvio di un'improponibile cerimonia di immeritato encomio, segno evidente che Black-Bush ha buoni legami con questi indegni eredi euro-americani di Abramo); nondimeno, c'è da fare qualche altra considerazione:

Si potrebbe ingenuamente pensare 'chi se ne frega, tanto ce lo siamo levati d'attorno', ma attenzione! come il Berlusconi ha posto alla coalizione di CDestra la condizione capestro di fare per prima cosa Leggi a lui favorevoli per evitare l'impeachment e la galera, così non si rassegnerà ad uscire dalla scena politica e ritrovarsi senza immunità; "Colui" vorrà la congrua buonuscita! e quale migliore buonuscita della elezione alla Presidenza della Repubblica che gli garantirà 7 anni d'immunità ed impunibilità? ricordiamo che in Italia il Presidente della Repubblica non è eletto dal Popolo, ma dal Parlamento, e attualmente il CDestra ha in Parlamento la maggioranza assoluta.
Che insostenibile vergogna attende questo Paese se il CDestra vincerà le prossime elezioni politiche!!!
Io non penso a L. Einaudi, il quale, pur essendo d'altra classe, appartiene sempre al degrado recente; io penso alla Storia vera, quella che ci siamo lasciati dietro per sempre 3000 anni fa, quando Salomone lasciò questa terra a chi era molto meno di lui (il regresso deve essere misurato come minimo rispetto a quello)

Fini dunque va a Gerusalemme, nella casa di Salomone, e s'incontra con quel fascista di Sharon; ed entrambi piangono presso il Muro, mentre la Palestina piange davvero e con essa tutte le frattaglie del colonialismo euro-americano; e mentre lui fa la 'scena', prospettandoci un futuro pieno di gente come Gasparri e Larussa, con S. Berlusconi gaudente nella sedia del Presidente della Repubblica, l'Italia si avvia ad avere un ruolo chiave nell'accensione della IV Guerra Mondiale, quella che si farà nei vicoli e nelle piazze per difendere l'indifendibile dall'aggressione 'culturale' del resto del mondo.
Sì perché l'autocritica di Fini mica vale per tutta la Storia, ché anche lì la memoria è corta! l'autocritica di Fini si ferma al 1922, quanto basta per dare agli Ebrei dalla memoria corta come la sua e dalla visuale corta come la sua l'impressione che l'Uomo bianco non li guarderà mai più come guarda l'Uomo Nero, l'Uomo Giallo, l'Uomo Verde, l'Uomo Rosso e che lo lascerà tranquillo al suo business!

 

F. G. Urbon

 

 


 

28 Novembre 2003

Da LA7 e dall'immancabile "Porta a Porta" s'alzano le voci contrastanti di ex-fascisti, post-fascisti e di Alessandra Mussolini, quest'intelligente ragazza che ha avuto in sorte una situazione difficile, per dimostrare al 300% l'esatto contrario di ciò che Larussa intendeva sostenere arrampicandosi sugli specchi e contraddicendosi una volta sì e l'altra pure, cioè che quella di Fini è esattamente ciò che sembra essere: una manovra strategica, non tattica, con allegato il cerimoniale simbolico di turno, più volta a salvaguardare una continuità esistenziale a livello internazionale che a promulgare la propria accettazione (a livello personale e di partito politico) dei sacri principi liberali.
È in situazioni come queste che un liberale si sente più vicino a chi difende con onestà la propria appartenenza, giusta o sbagliata che sia, che a chi rinnega le proprie radici per le esigenze della real-politik.
Altro balletto intorno a Benito Mussolini, alla sua figura di politico e statista, ai suoi errori, alle virtù del Fascismo, ai legami con Churchill e poi con Hitler, alla decadenza del Regime ed alla Repubblica di Salò.
Ancora cortile per decidere dove stava il marcio, se nel Ventennio o nella Resistenza, per annoiare per l'n-esima volta l'uditorio con l'esaltazione dei morti di entrambe le parti.
CHE SQUALLORE!!!
Come può gente simile, con una simile carica di faziosità, incapace di distinguere ed insegnare la differenza tra Fascismo italiano e Fascismo in generale, incapace prima di tutto di vedere la causalità insita nel Ventennio e poi di archiviare quei fatti per dedicarsi a combattere i Fascismi di oggi, che sono poi quelli di sempre, pretendere di convincere la gente che la Destra si sta genuinamente spostando verso il Centro, anzi, che tra un po' Fini farà compagnia a Bertinotti?!
Alessandra, fai bene a fare quello che fai!
A torto o a ragione tuo nonno, che ha seguito come tutti la sua traiettoria, fa parte di una storia che è storia di tutti, anche la mia, che pure fascista non sono, né in senso italiano né in senso generale, e che sta lì da 60 anni a tentare di far capire qualcosa, probabilmente come mai si giunse a quello e a ciò che ne seguì, perché la Storia non si dovrebbe mai rinnegare, né dimenticare, né giudicare, ma sempre, solamente e tassativamente capire per usarla come bussola.
In questo si vede la degenerazione dei costumi e quindi il limite della politica come immagine: si tende a strafare, come quando si vuole vendere a tutti i costi l'hamburger!
Che bisogno aveva una sincera guarigione dalla partigianeria e dalla faziosità di indulgere ad una stolida ipercritica storica e ad un cerimoniale funereo come quello?! Povero Larussa, compresso tra le sue ancestrali emozioni, che lo portano a spezzare una penna davanti all'occhio vigile della telecamera sulle note coinvolgenti di una nostalgica canzone, e le esigenze della sopravvivenza nella real-politik!
Quanto durerai prima che si capisca che quelli come te e Gasparri cercavano solo questo già dal tempo in cui eravate attivisti nelle piazze, mentre la Alessandra era, come dici tu, solo una tranquilla attrice di cinema?!

 

F. G. Urbon

 


 

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