Manhattan
9/11

 

angloamerican

 

PER QUANTO CONSIDERI IL GOVERNO AMERICANO CAPACE DI PROGETTARE UNA SECONDA PEARL HARBOUR PER GIUSTIFICARE SUCCESSIVE AZIONI DI INTERESSE STRATEGICO PER I POCHI, EVITO DI LASCIARMI ANDARE A SPECULAZIONI SULL'IPOTESI DELL'AUTO ATTENTATO E DEL COMPLOTTO ORDITO DALL'AMMINISTRAZIONE BUSH AI DANNI DEGLI AMERICANI E DEL MONDO. TALI SPECULAZIONI SAREBBERO RESE ESTREMAMENTE FACILI DALLE CARATTERISTICHE DELL'IMPATTO SUL PENTAGONO, TROPPO EGUALE ALL'IMPATTO DI UN MISSILE, E DA QUELLE DEL CROLLO DELLE TORRI, TROPPO SIMILE A UNA DEMOLIZIONE DALL'INTERNO, COME SONO EVIDENTI DALLE IMMAGINI DI REPERTORIO PRIMA ANCORA CHE NEI DOCUMENTARI ANTIREGIME. QUELLO CHE MI PREME SOTTOLINEARE QUI E' IL PENSIERO DEVIATO DI CERTA DIFFUSIONE GIORNALISTICA E IL PERICOLO CHE QUESTO RAPPRESENTA.

Il pensiero della distruzione delle torri di Manhattan, di ciò che deve aver provato chi era là dentro e delle implicazioni di tutto questo per il mondo, mi rende difficile capire come si possa continuare a concedere tanta attenzione alle ciarle isteriche di una Oriana Fallaci, oggi innamorata di un modello capitalistico "occidentale", domani chissà di che cos'altro.

Subito dopo l'11 Settembre si poteva pensare che la valanga d'irrazionalità faziosa elargita da costei fosse una reazione al dramma; ma oggi è chiaro che si è trattato e si tratta di una manifestazione di bassissimo profilo. Che bisogno avrebbe sentito una persona seriamente coinvolta dal crollo delle Twin Towers di dare alle stampe fiumi di nonsenso guerrafondaio pseudo-patriottico anziché raccogliersi nel silenzio che l'enormità della tragedia imponeva e lì acquistare una coscienza più completa delle responsabilità?

Come diventa sempre più manifesto ad ogni euro-americano, afro-americano, cino-americano ... e a quei pochi nativi che sono rimasti nelle 2 Americhe, che "We The People" e la statua della Libertà sono solo dei miti, così è chiaro che il giornalismo diventa sempre meno professione e sempre più un'appendice dei gabinetti del potere.

Oriana Fallaci non è il solo esempio di questo genere di degrado; scendendo la scala troviamo quel bell'esempio di onanismo intellettuale che è Giuliano Ferrara, troviamo ancora la iperattiva (in ogni senso) lingua di Bruno Vespa ed in fondo quelli come Emilio Fede, per i quali anche l'onanismo intellettuale è un'utopia in quanto per esso bisogna averlo un cervello.

 


 

Ho letto, anche se con molto ritardo, quanto ha scritto la signora Oriana Fallaci dopo l'11 Settembre.

La signora esprime il primo giudizio a proposito di uomini, donne e bambini palestinesi, i quali, a proposito dell'abbattimento delle Torri di Manhattan gioiscono gridando "vittoria, vittoria!!" e che perciò non potrebbero, secondo lei, essere definiti uomini, donne o bambini.
La signora avrà ritenuto con questo affermare che quegli esseri sono men che animali, bestie in altre parole.
Se è così la signora Fallaci può aver senz'altro ragione; ma la signora ha trascurato di considerare cos'è che li ha ridotti così, poiché gli esseri umani non nascono animali o men che tali ... ma forse a casa della signora Fallaci sì!

Dopo due pagine di retorica su avvenimenti che invece dovrebbero spingere tutti al silenzio ed alla riflessione e non a logorroici esibizionismi o ai soliti ruoli liturgici, la signora esprime un secondo giudizio sui kamikaze, che non sarebbero né eroi né soldati.
Che non siano eroi è ovvio; questi "kamikaze" sono macchine da guerra e non gente che muore per un atto impulsivo.
Tuttavia, che non si tratti in generale di soldati, bensì di vanèsi in cerca di gloria, con baffetti impomatati, barbetta leccata e basette civettuole, come li definisce la signora Fallaci dopo una trentina di righe di escalation isterica, è evidentemente una valutazione del tutto soggettiva, che trascura di nuovo il principio di causalità e che sbiadisce fino a sparire rispetto all’importanza e serietà dei fatti ai quali assistiamo (tale enorme serietà probabilmente le procurerebbe ben più di un urlo del signor Arafat se solo costui volesse subire un altro mal di testa accettando di trovarsi di nuovo di fronte anche lei, oltre alle cause d'emicrania che già deve fronteggiare, sia in Israele sia in Palestina).
Infatti, i suoi occhi di pasionaria non sembrano offrire alcuna considerazione al fatto che la sua adorata culla d’ogni civiltà e benessere e giustizia, che il suo paradiso sociale insomma, dopo aver sfrattato gli Ebrei dalla loro terra quasi 2000 anni fa, gliel’abbia poi restituita in virtù di un'opportunismo e di un certo credito di natura "colonialista", sfrattandone stavolta gli arabi e creando un casus belli che dura da una sessantina d’anni!
La signora è talmente orgogliosa della sua Matrice euro-americana (dire occidentale è tanto sbagliato quanto è limitato il punto di vista di chi lo dice) che a lei non importa di considerare nemmeno velatamente che il Terrorismo, come strumento di difesa dei popoli oppressi, è di fatto legittimato come strumento bellico in primo luogo proprio dal Sistema che lei difende (se i Sioux fossero stati meno scioccamente coraggiosi, avrebbero fatto lo stesso e sarebbero occorsi meno pellerossa per eliminare quel delinquente arrivista di Custer).
In altre parole, il punto non è se il Terrorismo è giusto, perché è reso giusto!!!
Il punto è se "questo tipo di terrorismo" è giusto oppure no; se è giusto cioè che Aldo Moro sia stato giustiziato mentre i banditi che hanno massacrato l'Italia continuino a vivere, se è giusto che migliaia di persone comuni siano morte nelle Torri mentre gente come G. W. Bush ed i suoi sponsors e servi continuino a vivere e a far danno!

Di fatto, la signora considera nel Sistema solo ciò che soddisfa i suoi feelings, ma il mondo non ruota attorno alla signora O. Fallaci ed ai suoi "feelings".
Nel mondo c’è anche qualcun altro, che sperimenta sulla pelle il costo globale fatto pagare da quel Sistema, in termini di aggressioni militari e religiose, di violenze ideologiche, di genocidi, di colpi di stato e di connivenze ed accordi con quelli che, a chiacchiere, dovrebbe combattere, e finalizzati al solo ed unico scopo della conquista, della gestione e del mantenimento del potere politico, economico, religioso e militare su tutto e su tutti, a cominciare da quello sulle risorse che servono a fabbricare una congerie infinita di cose, utili per lo più alla signora O. Fallaci e a qualcun altro, ma oggettivamente del tutto inutili e sovente dannose.
Questo è, nei fatti, quell’oggettino tanto innocente e vulnerabile che la signora chiama America ma che in realtà è Stati Uniti d’America, ex-colonia europea, una realtà sociale e politica con meno di 200 anni di Storia, che, sulla spinta della Rivoluzione francese, ne ha tradito le idee a favore del mercantilismo più spinto, finendo di sterminare quel milione di Aborigeni, i veri Americani, credenti nel Grande Spirito da molto prima di Abramo.

Certo che gli Stati Uniti d’America sono vulnerabili!
Lo sono come lo era Roma nel quarto secolo dopo cristo, come lo era l’Europa colonialista e come lo è qualunque zecca troppo cresciuta, ma che non è ancora stanca di crescere; ma io non metterei la mano nel fuoco, come fa la signora Fallaci, sulla cretineria di FBI e CIA.
In mancanza di tesi ancora più consone, vogliamo considerare quantomeno l’ipotesi, verificata perfino nei sistemi informatici più semplici, che più un sistema diventa elefantiaco e dipendente dalla tecnologia, più aumentano i suoi punti deboli?

La vera cretineria, cara signora, è nel giungere a quel punto.
L’ingestibilità e le altre "tesi più consone" sono solo una mera conseguenza.
Pertanto, il calcio nel posteriori andrebbe dato ai bambocci come Bush e a quelli che pagano per le loro campagne politiche, e non agli operatori dell’Intelligence, i quali, fino a una ventina d’anni fa, hanno svolto un lavoro egregio nel fomentare rivolte, nel selezionare contrabbandieri d’armi e di droga per farne dei leader militari e politici in ogni angolo del mondo, per aiutare la costruzione del più illegale sistema di controllo che è Echelon, ecc...; il tutto per obbedire alla "Amministrazione pubblica" USA in modo così impercettibile che lei, nonostante oggi se ne sappia tanto di più, pare che non l’abbia notato affatto.
Eppure, lei sembra aver notato che Osama Bin Laden è uno di quelli, poiché s’è accorta che la demolizione di cui lo si accusa è una specialità "americana"; s’è accorta che Osama Bin Laden e la sua organizzazione sono figli degli Stati Uniti.

Io sono vissuto negli USA per un paio d’anni, circa una trentina d’anni fa ed ho visto cosa c’è e cosa manca e cosa pensa la gente della politica.
Negli Stati Uniti c’è la venerazione del dollaro e della libertà di fare dollari con l’iniziativa personale, il che è certamente una bella cosa, salvo il numero di emarginati che un tale orientamento sociale produce ogni anno.
Quanto alla politica, poi, gli Euro-americani la pensano esattamente come gli Italiani, i quali non sono patrioti se non allo stadio, come giustamente lei osserva, ma che in occasione del terremoto del Friuli non hanno mostrato meno solidarietà o spirito di reazione di quello che è stato mostrato a New York.
La questione, cara signora, è che certe cose diventano ovunque normali nelle situazioni anomale, mentre tornano nel retrobottega del cervello, lasciando spazio ad atteggiamenti molto meno nobili, quando tutto appare normale e questo è un altro elemento che caratterizza in modo molto forte la sua amata Matrice culturale, evidente fin dai tempi di quegli avventurieri e contadini analfabeti o ineducati che tolsero l’America ai legittimi proprietari, sfrattandoli e massacrando i presupposti della loro economia naturale per sostituirla con la propria economia artificiale, una guerra fatta di vergogne inenarrabili e condotta con i fucili in una mano e con la croce nell’altra.

Vale sempre andare, come fa lei, col pensiero ai Franklin, ai Jefferson ecc...? o non sarebbe meglio concludere, più onestamente, che è un fenomeno naturale quello che fa spuntare ogni tanto un fiore in mezzo al fango?
E possiamo sempre dire della superiorità della Guerra d’Indipendenza americana sulla crudeltà della Rivoluzione Francese? o dovremmo invece ricordare che mentre gli Euro-americani si difendevano in una guerra regolare, il popolo francese stava terrorizzando, giustamente, quella violenta oppressione monarchica e nobiliare che li aveva già terrorizzati, affamati ed assassinati?
possiamo ricordare che la Guerra d’Indipendenza americana era condotta con il lucido obiettivo dell’indipendenza politica dalla corona, mentre la Rivoluzione francese seguiva l’irrazionale rabbia del popolo che diventava voce di Dio?
possiamo infine ricordare che la Guerra d'Indipendenza americana non può essere in alcun modo paragonata con la Rivoluzione francese come pretende di fare lei?

Lei parla di Jihad e di un Osama Bin Laden che attenta al "nostro modo di pregare, di non pregare, di mangiare, bere, vestirci, divertirci, informarci", ma dovrebbe quantomeno cercare di realizzare che a quelli come Osama Bin Laden non importa un fico del costume euro-americano né di quello arabo, né della vera questione palestinese.
Dovrebbe capire che è del problema del potere che si sta trattando, lì come nel Vietnam e a Panama e che se lei ha il diritto di parlare per conto di chi in questo Sistema prega, non prega, mangia, beve, si veste, si diverte, s’informa, come fa lei, non ha nondimeno il diritto di ignorare che c’è 2/3 del pianeta, ivi includendo parte del popolo statunitense e di quello europeo, che paga con la vita da secoli per reggere in piedi tutti questi bei servizi.

Oggi il Sistema, questa sua amata Matrice, sentendo avvicinarsi la crisi delle risorse, vorrebbe allargare la distribuzione degli ossi del benessere euro-americano anche ai paesi che ancora non soffocano di mercato, ma su chi scaricheranno i costi di quest’operazione?
Dove prenderanno le nuove risorse necessarie per tale operazione?
La Terra ha un confine fisico, sia verso l’interno sia verso l’esterno; perciò, prima di tornare a scrivere fiumi di parole sui suoi sentimenti offesi, ci pensi un poco e si faccia influenzare in questo da quel padre Dante che dice di ammirare più di Omar Khayan e che non lesinava certo le critiche a ciò che lei ammira e di cui è tanto orgogliosa.

Lei può e deve certo essere orgogliosa di Platone, Fidia, o Cristo; potremmo aggiungere anche altri prima di questi, ma Solone, Biante, Pittaco, Empedocle, Eraclito, Socrate, Platone e Fidia avevano più cose in comune con gli iraniani d’allora che con quelle squadre di predoni imbecilli che scendevano periodicamente dal Nordeuropa. Inoltre, Cristo era un arabo, se lo ricorda questo?! e non è corretto passare sopra la vicenda oscurantista di Galileo solo perché un Giulio II, degno erede di scismi e di violenze fondamentaliste e razziste, ha fatto fare la cappella Sistina; non c’è arte che ripaghi per un’offesa allo spirito dell’uomo e la Chiesa non è meno corrotta oggi di ieri o di ieri l’altro.

Non c’è intelletto o arte in Oriente, tale da competere con l’intelletto o l’arte dell’Euro-america?
Allora, forse, qualche contatto con la Paleontologia e poi con l'Archeologia ed una ripassata al Milione di Marco Polo potranno aiutarla a ricordare che le due culture antitetiche esistono solo nella sua mente, mentre la realtà è che c’è una sola cultura, differenziata dagli eventi di cui lei mostra di non avere cognizione, come fanno quelli che ondeggiano da un estremismo ad un altro sull’onda delle emozioni, e che in tale cultura differenziata fanno scuola da sempre santi e figli di puttana, questi ultimi alla ricerca sempre della stessa cosa.
Se si accorgerà di questo, allora forse riuscirà a dimensionare correttamente progresso, tecnologia, religione, politica, terrorismo, speculazione, rabbia ed orgoglio, e non sentirà più la necessità di elargire al signor Ferruccio e agli italiani i suoi torrenti d’irrazionalità.

Ma se il suo era uno sfogo passionale, sollecitato dal raggelante evento di Manhattan, spero che tale sfogo le abbia fatto conseguire la pace di cui aveva bisogno e augurandole buon lavoro la saluto.

 

F. G. URBON