Una facile strada militare, costruita durante la prima guerra mondiale, percorre tutta la valle dell'Albano.
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Si segue la SS. 340 sino a Dongo, poi si sale verso Stazzona, Germasino e Garzeno. In quest'ultima località, si
lascia la via S. Jorio e si prende a sinistra seguendo le indicazioni per Brenzeglio, Madonna di Quanc e "Punt di Reseg".
Dopo poco la via si divide, una stradina scende nel fondovalle per raggiungere il Ponte delle Seghe e l'altra
sale verso rifugio Giovo.
Nel pressi del santuario di Quanc (Grafia incerta: Forse Quang o Quansc?) (m.800) si trova un ampio posteggio ed una fontana
con acqua fresca in abbondanza.
Partendo da qui, il tragitto, con un dislivello di poco inferiore ai mille metri, richiede 5/6 ore per andata e ritorno.
Volendo, si può proseguire in auto sino a Brenzeglio (m.970) ma la carreggiata è molto stretta e nella piccola frazione i
posteggi sono pochissimi.
La Masun di Stazzona, costruita a scopo didattico.
Nella prima parte del percorso si è immersi in un bosco ceduo che poi lascia il posto a larghi prati, bordati da
carpini e ginestre. Comunque, si cammina lungo una ex strada militare della Grande Guerra, quindi la pendenza non è
mai eccessiva.
Le buone condizioni di manutenzione permettono di arrivare con mezzi motorizzati sino al rifugio. Bastano un fuori
strada spinto, un po' di attrezzatura, scarso interesse per gli eventuali danni alla carozzeria ed un po' di coraggio.
Tutto questo, natura permettendo, infatti, anche nella tarda primavera, mi è capitato di trovare un'imponente slavina,
tra Monti Ciaccio e Piazza Cavada, in grado di impedire il passaggio di mezzi motorizzati e di rendere persino un po'
pericoloso il transito pedonale.
Nella Valle dell'Albano, che stiamo seguendo, si trovano gli ultimi esemplari di un interessante edificio rustico
con tetto in paglia, pareti in muratura, al piano terra ed in legno, al piano rialzato. Si tratta della "Masun", un
relitto di epoche remotissime, che ormai sta scomparendo. Oggi, anche le poche rimaste, hanno i tetti in lamiera.
Recentemente, a scopo didattico, ne è stata costruita una a "regola d'arte", dietro al municipio di Stazzona.
Alla fine della salita, si può pernottare al rifugio Giovo (m. 1714), sito nei pressi del Motto del Paraone,
su una panoramica sella erbosa, a cavallo tra la valle dell'Albano e quella di San Jorio. Occorrre, tuttavia, avere
l'avvertenza di chiederne la chiave, prima di salire (Informarsi presso il comune di Garzeno).
Siamo in vista del passo di San Jorio, poco lontano, che porta in val Morobbia (CH) ma anche di parecchie cime superiori
ai 2000 metri, tra le quali spiccano, a sud, il Pizzo di Gino (m.2245) ed a nord, il M. Marmontana (m.2316).
Sebbene, sin qui, si possa arrivare in auto, senza troppi problemi, seguendo la strada che passa dalla bocchetta di
Germasino e dalla Valle S. Jorio, quassù siamo, comunque, un po' fuori dal mondo al quale siamo abituati, la zona è
alquanto selvatica e facilmente si avvistano aquile, marmotte o grossi ungulati.
Buon divertimento.
Il rifugio Giovo con l'anfiteatro di monti che chiude l'alta valle dell'Albano. Spicca il Pizzo di Gino.
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Il santuario Madonna di Quanc.
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Punt di Reseg o Ponte delle Seghe.
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Una Masun ancora in funzione, a Brenzeglio.
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Panorama lungo la salita, di fronte il Legnone.
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Un'imponente slavina blocca ancora la strada a fine maggio.
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