LA LEGGENDA DEL SASSO SAN. MARTINO
Nel '500 una giovane trova sulla montagna, in una caverna, una statua lignea della Madonna nascosta cent'anni prima mentre i grigionesi stavano devastando la regione.
I fedeli la portano nella parrocchiale dei SS. Narbore e Felice ma scompare miracolosamente per venir, poi, ritrovata sul Sasso San. Martino. Senza dubbio è volere divino che resti
lassù, quindi, viene creata un'apposita nicchia e subito dopo, si costruisce l'attuale oratorio.
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Viaggiando sulla SS. 340, nel comune di Griante, si nota un'alta roccia, alle falde del Monte di Tremezzo, con la chiesetta di San Martino (XVI° sec.) m.475 che pare incollata
sui suoi fianchi in posizione precaria.
In realtà, l'edificio sacro si trova su una cengia di notevoli dimensioni ed è accuratamente recintato, quindi, in una zona sicura. Comunque, il sentierino che porta alla grotta al
limite nord-est della cengia è a perpendicolo sulla ss. 340 ed i due percorsi sono separati solo da un baratro di trecento metri.
La chiesetta di San Martino.
Partendo da Griante, nei pressi del castello Ronconi (una strana villa nata sui resti di un antico castello), si segue una comoda e ben tenuta stradina selciata che porta alla
chiesetta di San Martino (45').
Dopo aver ammirato il magnifico panorama, si ritorna per un centinaio di metri per imboccare per quel che resta di una mulattiera della Linea Cadorna che sale con una morbida serie di
tornanti. Lungo il cammino si incontrano un sassone ed alcune graziose casette adagiate su un praticello.
Superato un piccolo passo (110') la salita finisce e ci si trova su un pianoro. Continuando sul sentiero si incrocia uno sterrato carreggiabile, qui, girando a sinistra si raggiunge la
Bocchetta di Nava, una frazioncina costituita da alcune casette utilizzate come residenze estive ed un paio di alpeggi. Proseguendo, si può salire verso il Monte di Tremezzo oppure
scendere, con numerose alternative, verso Cadenabbia, Tremezzo o Mezzegra.
Se invece, all'incrocio, si prende a destra, lo sterrato porta, nel giro di un'ora, nei pressi del golf di Menaggio. Sarà poi facile scendere in centro al paese per tornare
al punto di partenza seguendo la SS. 340. Volendo accorciare il percorso, al primo importante incrocio si prende nuovamente a destra per scendere saltellando tra trincee, camminamenti e
rovi fino a raggiungere la SS. 340 nei pressi della prima galleria della circonvallazione di Menaggio. A questo punto bastano poche centinaia di metri sulla statale, in direzione sud,
per tornare al castello Ronconi.
Il dislivello complessivo è di soli 650 metri, quindi, per l'intero percorso occorrono 3/4 ore. Se ci si limita alla chiesetta bastano 45' per l'andata e 30' per il ritorno.
Cartografia: Kompass n. 91 (1/50000); Strade di Pietra n. 4 (1/30000).
Buon divertimento.
La chiesetta incollata sul sasso San Martino.
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La grotta in fondo alla cengia.
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La SS. 340 laggiù, a 300 metri, impressionante!
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