Valle d'Intelvi

Il carnevale
di Schignano

Una festa con radici molto antiche

A carnevale, ul Mascarunm, i Bei, i Brutt e i Sapor girano per le vie del paese ormai da centinaia d'anni.

Schignano è un paesino, diviso in varie frazioni, che si trova sul lato a rovescio della Valle d'Intelvi. Il sabato ed il martedì grasso, si riempie di visitatori fino a saturare gli scarsi posteggi disponibili.

Qui, almeno da due secoli, il carnevale viene festeggiato in un modo non comune. Le maschere che circolano per il paese non sono le solite. Si tratta di una serie di personaggi con caratteristice particolari e con complicati costumi, spesso molto costosi.

Gli sposi (mascherine fuori copione).

Oggi siamo bombardati da spettacoli sempre più sofisticati, così siamo ormai diventati tutti degli spettatori esperti e disincantati ma duecento anni or sono, agli albori di questo carnevale, la situazione era assai diversa.
Immaginate di essere in un paese, sperduto tra i monti, ad un giorno di cammino dalla città più vicina. Il livello culturale medio è bassissimo, gran parte della popolazione è semianalfabeta. L'unica distrazione consentita, se vogliamo definirla così, è la messa della domenica. L'esposizione infelice fa si che qui, anche la terra non dia frutti abbondanti e quei pochi si devono sudare duramente.
Cosa rimane a questa povera gente per divertirsi, se non il carnevale? Pochi giorni all'anno durante i quali si possono sbizzarrire senza essere rimproverati dal padrone o dal parroco.

Nel nostro caso si va ben oltre, qui si mette in scena uno spettacolo abbastanza raffinato, con un copione, dei personaggi ben definiti e persino una larvata regia. La scenografia non serve, perché le strade del paese sono uno sfondo perfetto.

La rappresentazione viene preparata, per un anno intero, con molta cura. Tutto l'anno seguente si avrà un argometo per la conversazione: "Hai visto che scherzi ha fatto il Giuanin?" "Che bei nastrini aveva il Mascarun, l'anno prossimo voglio comperarmeli anch'io".

Può sembrare ridicolo, ma anche oggi, se improvvisamente venissero a mancare i quotidiani, la televisione ed il calcio, quali potrebbero essere gli argomenti di conversazione?

Personaggi e trama

I "Bei" sono i signori. I loro corpi panciuti sono coperti da vestiti coloratissimi, pieni di nastrini, pizzi e decorazioni. Portano una maschera di legno chiara. Spesso hanno un bastone da passeggio ed un parasole. Sotto il pancione portano dei campanacci chiamati "Bronze". Sono i personaggi più decorativi, camminano senza mescolarsi alla folla, sfoggiano la loro eleganza ma con sussiego.

Una maschera antica (sx) e una moderna.

Il "Mascarun", il signorotto locale, è un bello. Lui gira per le strade, trascinando la moglie incatenata, la misera "Ciocia", che fa parte dei Brutt. Lei è una donna povera, sposata con un ricco che le fa fare una vita d'inferno. Uno dei pochi personaggi non mascherati e l'unico parlante. Naturalmente, cosa può fare la poverina, se non lamentarsi della sua triste condizione.

I "Brutt" sono i poveri, servi del Mascarun. Vestiti malissimo, dotati di pelli di animali selvatici, mazza o scopa, sedia o valigia, corrono per le strade facendo scherzi a tutti. Ogni tanto si buttano per terra e riposano un poco. Anche loro sono panciuti e portano dei campanacci. Però, per loro, si chiamano "Cioch" (stonato). La loro maschera di legno è nera.

I due "Sapor", ovvero gli zappatori, sono dei personaggi enigmatici. Forse montanari liberi ma poverissimi o forse guardiani. Si vestono di pelli di pecora, hanno la faccia nera, lunga barba e baffi bianchi (o biondi?). Portano una scure ed anche loro, tengono un atteggiamento distaccato.

La "Sigurtà" è una guardia che porta un cappello militare, un mantello e una fascia con la scritta Sigurtà. Assieme agli zappatori forma una spece di ronda con il compito di tenere a bada i Brutt.

Il "Carlisep" è un fantoccio che rimane appeso, per vari giorni, in una piazza. Finiti i festeggiamenti si trasforma magicamente in un uomo e scappa per le vie del paese. Non sfuggirà, comunque, alla cattura e brucerà sul rogo che sancisce la fine del carnevale. La manifestazione si chiude con il Mascarun che piange per la sua morte.

Una piccola banda musicale ed altri personaggi minori, non identificati, girano le strette strade in certa di attenzione.

Buon divertimento.




Una bambola.
I "Brutt", vestiti male, con campanacci,
mazza e pelli di animali selvatici, sono
impegnati a fare scherzi.
I "Bei", dotati di costosi costumi colorati,
pizzi, campanacci e parasole, si aggirano
con sussiego.
Un "Sapor" precede la banda. Gli zappatori,
faccia nera, scure, pelli di pecora e campanacci,
sono forse gli antichi abitanti della valle?


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