Il Sasso RancioUna roccia invalicabile in riva al nostro lago.
Le serie difficoltà che sorgono, costruendo una strada sulle sponde del lago di Como, sono evidenziate, in questo punto,
dalla presenza di ben quattro diversi tracciati, susseguitisi nel tempo.
Il più antico sale sino a Breglia (820 m.), quello medioevale, in uso fino all'inizio 900, sale circa cento metri poi
segue le asperità del Sasso Rancio (Il nome fa riferimento al colore della roccia ferrugginosa), la prima moderna rotabile
costeggia il lago con alcune gallerie e quella attuale è un traforo. Lasciamo il nostro potente mezzo sul lungolago, a Nobiallo, ci addentriano nell'abitato e seguiamo, in direzione nord, la via
che lo attraversa.
Il santuario della Madonna della Pace.
Ora, un paio di tornanti ci fanno perdere quota, poi proseguiamo in piano per qualche centinaio di metri, sino ad
imboccare la strada asfaltata, in disuso, che raggiunge rapidamente l'uscita di una galleria della SS.340. Subito dopo,
a destra della successiva galleria, ci inerpichiamo nuovamente per poi seguire una strada sterrata che porta, tra
praticelli sostenuti da muretti a secco, ai due ponti affiancati, uno pedonale ed uno carraio, che ci permettono di
entrare in Acquaseria. Se siamo già stanchi possiamo visitare il paese, per tornare, dopo una meritata sosta di ristoro, seguendo il percorso
già descritto oppure utilizzando la vecchia carrozzabile, abbandonata ma ancora transitabile. Una sudata di quasi due ore e si raggiunge Breglia dove si trova una tomba romana che forse era collocata proprio lungo
la strada in uso a quel tempo. Ora seguiamo la carrozzabile per Menaggio, passando da Plesio e Ligomena, fino raggiungere Logo. A valle del piccolo
centro abitato, cerchiamo una traccia, non indicata e infestata da rovi, che scende, con qualche incertezza, a Nobiallo, dove
finisce il nostro periplo del Sasso Rancio.
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