Menaggio e alto lago

Il Sasso Rancio

Una roccia invalicabile in riva al nostro lago.

Percorrendo in galleria la moderna SS. 340 nulla fa pensare che questa propaggine rocciosa, alta 863 metri, possa essere stata uno dei maggiori ostacoli lungo la via Regina.

Le serie difficoltà che sorgono, costruendo una strada sulle sponde del lago di Como, sono evidenziate, in questo punto, dalla presenza di ben quattro diversi tracciati, susseguitisi nel tempo. Il più antico sale sino a Breglia (820 m.), quello medioevale, in uso fino all'inizio 900, sale circa cento metri poi segue le asperità del Sasso Rancio (Il nome fa riferimento al colore della roccia ferrugginosa), la prima moderna rotabile costeggia il lago con alcune gallerie e quella attuale è un traforo.

Lasciamo il nostro potente mezzo sul lungolago, a Nobiallo, ci addentriano nell'abitato e seguiamo, in direzione nord, la via che lo attraversa.
Uscendo dal paese incontriamo un ponte del XIV secolo e una scalinata, non molto ripida che passa accanto al seicentesco santuario della Madonna della Pace (Pace dei Pirenei, 1659), poi sale, fino a livellarsi ed a trasformarsi in una pittoresca stradina, in buone condizioni ma con muretti di protezione decisamente troppo bassi.
Ci troviamo in uno dei punti più suggestivi di tutta la via Regina. La stradina segue la conformazione della roccia, con ponticelli, curve e saliscendi, fino alla punta la Gaeta, dove troviamo un'imponente villa, primi novecento, trasformata in condominio.

Il santuario della Madonna della Pace Il santuario della Madonna della Pace.

Ora, un paio di tornanti ci fanno perdere quota, poi proseguiamo in piano per qualche centinaio di metri, sino ad imboccare la strada asfaltata, in disuso, che raggiunge rapidamente l'uscita di una galleria della SS.340. Subito dopo, a destra della successiva galleria, ci inerpichiamo nuovamente per poi seguire una strada sterrata che porta, tra praticelli sostenuti da muretti a secco, ai due ponti affiancati, uno pedonale ed uno carraio, che ci permettono di entrare in Acquaseria.

Se siamo già stanchi possiamo visitare il paese, per tornare, dopo una meritata sosta di ristoro, seguendo il percorso già descritto oppure utilizzando la vecchia carrozzabile, abbandonata ma ancora transitabile.
In alternativa, giriamo a sinistra ed imbocchiamo, prima dei ponti, la mulattiera che sale a Breglia.
Sono poco più di 600 metri di dislivello ma il percorso è abbastanza faticoso, perchè dopo una quindicina di minuti, passati alcuni ruderi, la mulattiera si traforma in una malconcia traccia, in forte pendenza, non sempre facile da individuare.

Una sudata di quasi due ore e si raggiunge Breglia dove si trova una tomba romana che forse era collocata proprio lungo la strada in uso a quel tempo.
Qui, vale la pena di fare una breve deviazione per visitare il santuario della Madonna di Breglia, sito su un cucuzzolo. Notevole il panorama su Menaggio e Bellagio anche se, in verità, è un po' deturpato da un elettrodotto.

Ora seguiamo la carrozzabile per Menaggio, passando da Plesio e Ligomena, fino raggiungere Logo. A valle del piccolo centro abitato, cerchiamo una traccia, non indicata e infestata da rovi, che scende, con qualche incertezza, a Nobiallo, dove finisce il nostro periplo del Sasso Rancio.
Per il giro completo occorrono circa 5 ore.



Uno scorcio della via Regina.
La villa sulla punta La Gaeta.
Tomba romana di Breglia. Santuario della Madonna di Breglia.


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