Il castello di Rezzonico.
L'itinerario parte dal castello di Rezzonico (San Siro). Si passa sopra la SS.340 che qui è incorniciata da due gallerie e si prende l'antica via Regina fiancheggiando una
rivendita di materiali edili ed una cappelletta.
Un bel panorama sul castello ci accompagna per i primi passi su questa antichissima via di comunicazione. Un'altra via Regina, più recente, fiancheggia il lago ma viene usata solo per
il traffico locale perchè attualmente la SS. 340 passa questo tratto in galleria.
Continuando, dopo una roccia con incise le date 1660 e 1764 che indica il confine tra il comune di Cremia e quello di Rezzonico, si incontrano le case sparse di alcune piccole frazioni.
Si può passare dalle frazioni Vignola (Cremia), Maggiana (Pianello), Bresciana e Campana (Musso) ma con un'adeguata cartina, si varia l'itinerario a piacimento.
L'importante è raggiungere Genico (Musso) dove si riprende l'antica via Regina, in parte scavata nella roccia ed in parte selciata, per raggiungere, con una breve ma ripida salita,
la chiesetta di Santa Eufemia collocata su uno sperone roccioso dotato di un panorama d'incanto.
Le antichissime cave di marmo di Musso, ormai da tempo inutilizzate ma già sfruttate in epoca romana, si trovano proprio qui e qua attorno sorgono anche i ruderi del castello che si
confondono con gli sfridi lasciati dai cavatori di marmo.
Appena sotto la chiesa, la guerra lascia il posto alla leggiadria nel "Giardino del Merlo". Un curioso orto botanico, in precaria posizione sulla rupe, fatto costruire, nella seconda
metà del 1800, da un nobiluomo della famiglia Manzi (Il municipio di Dongo ha sede nel palazzo Manzi). Recentemente, in questo giardino, sono stati eseguiti importanti lavori di messa in
sicurezza ed è quindi visitabile.
Notevoli panorami, arditi passaggi scavati nella roccia ed una vegetazione non consueta per il lago di Como rendono la discesa molto interessante. Un'uscita appena fuori dall'abitato
di Musso, permette di vedere anche questo paese decisamente carino. L'eventuale ritorno, in salita, si può evitare continuando verso Dongo sulla vecchia statale regina.
Tralasciando questa deviazione, per scendere a Dongo, si continua su un percorso, tagliato nella montagna, lungo il quale si incontrano profondi solchi nella roccia lasciati dal passaggio di
carri, forse proprio quelli che portavano i rifornimenti ed i cannoni al castello. Prima d'iniziare la discesa si trova un'incisione sulla parete, a sinistra della strada, datata 1717.
Dopo alcune centinaia di metri, un sentierino sulla destra, alquanto scivoloso ed imboscato, porta direttamente alla chiesa romanica di S. Maria in Martinico, un antico borgo di Dongo.
Tuttavia, forse, è meglio proseguire sin quando la strada finisce, nei pressi di un ponte sull'Albano.
Il castello di Musso Forse di origine longobarda. Nel 1523, con oscure manovre, riesce ad impossessarsene Gian Giacomo de' Medici detto il Medeghino, un abile avventuriero che
rende la vita impossibile sia al Ducato di Milano che alla Svizzera (Grigioni).
Nel 1532, dopo un'inutile guerra, il duca Francesco II Sforza riscatta il maniero, dal Medeghino, per 35000 scudi e subito i Grigioni ne approfittano per raderlo al suolo. Di
questa rocca, considerata, a quel tempo, la più imponente della Lombardia, oggi rimangono solo un'immagine dipinta nel castello di Angera, pochi muraglioni e la chiesa di Santa Eufemia,
rifatta, però, nel 1662.
|
Volendo tornare in corriera, in piazza Paracchini, a Dongo, si trova una fermata della linea
C10 SPT.
Nel lago, di fronte alla piazza, si vede il molo dove il 27 aprile 1945 vennero fucilati 15 tra ministri e gerarchi fascisti, catturati assieme a Mussolini.
Se si preferisce raggiungere Rezzonico a piedi è meglio rinunciare a Dongo e scendere di nuovo a Genico, da Santa Eufemia. Volendo usare un percorso diverso dall'andata è
utile sapere che lungo la via Frazione Calozzo, una delle possibili alternative, si incontra un ospizio fondato da San. Luigi Guanella che fu parroco di Pianello Lario dal 1881 al 1890 e
che la strada a lago passa accanto all'interessante "Museo della barca lariana" di Pianello Lario.
L'intero percorso, andata e ritorno, è abbastanza lungo e senza indicazioni, comunque, essendo sufficientemente antropizzato si possono chiedere facilmente informazioni. In ogni
caso, la rupe di Musso (Santa Eufemia) non va persa.
La linea C10 STP che serve tutta la sponda occidentale del Lario, da Como a Colico, in realtà è composta da due tratte Como-Menaggio e Menaggio-Colico, quindi, a metà percorso,
si deve sempre cambiare mezzo. Il cambio si fa nel deposito delle corriere, situato all'estremità nord di Menaggio, a poche decine di metri dalla galleria che porta a Nobiallo.
Cartografia: Kompass n. 91 (1/50000); Strade di Pietra n. 4 (1/30000).
Non è possibile dare dei tempi di percorrenza precisi perché dipendono dall'itinerario scelto, tuttavia, si può valutare che per una tratta, dovrebbero bastare tre ore e cinque ore
per andata e ritorno, da Santa Eufemia.
Panorama su Musso e Dongo.
|
La chiesetta di Santa Eufemia a Musso.
|
Pianello Lario, il battello Balilla in secco nel parco presso il
Museo della barca lariana. (In ristrutturazione)
|
Una bella viuzza di Maggiana.
|
Incisione: 1660 Comune Cremia.
| |
Solchi nella roccia lasciati da carri.
|
Il "Giardino del Merlo".
| |
Musso, incisione settecentesca.
(In rosso per evidenziarla)
|