Menaggio e alto lago

Da Menaggio
a Rezzonico

Alla ricerca dell'antica via Regina


Villa La Gaeta prende il nome dalla località dove sorge.
Costruita nel 1921, per la famiglia Ambrosoli, oggi è un condominio.
James Bond è stato qui a girare il film Casino Royale.

Si parte dalla rimessa delle corriere di Menaggio, sita all'estremità nord del paese a pochi passi dalla galleria che porta a Nobiallo.
A destra della galleria si imbocca una pista ciclabile, asfaltata ed in ottime condizioni che si snoda tra il lago ed una parete verticale usata come palestra di roccia. Spesso si incontrano scalatori in allenamento.
Tornati sullo stradone, lo si attraversa e presto si entra nel grazioso centro di Nobiallo.
Camminando in uno stretto vicolo, si attraversa il vecchio nucleo del paese caratterizzato dalla chiesa dei santi Bartolomeo e Nicolò con il campanile pendente (XIII° sec.) e da un vistoso affresco sulla facciata di una casa.
Uscendo dall'abitato si incontra un ponte del XIV° secolo. Subito dopo, una scalinata, non molto ripida, conduce fino al seicentesco santuario della Madonna della Pace (Pace dei Pirenei, 1659). Si sale ancora per un quarto d'ora e quando la salita si riduce, ci si trova su una pittoresca stradina, un centinaio di metri sopra il lago, con muretti di protezione decisamente troppo bassi.
Vedi anche Sasso Rancio

Questo è uno dei punti più suggestivi di tutta la via Regina. L'antichissimo tracciato segue la conformazione della roccia, con ponticelli, curve e saliscendi, fino alla punta La Gaeta, dove si trova un'imponente villa, primi novecento, trasformata in condominio.
Dopo aver perso quota, tramite un paio di tornanti, si prosegue in piano per qualche centinaio di metri, poi, con una breve discesa, si sbuca sulla strada asfaltata, in disuso, che raggiunge rapidamente l'uscita di una galleria della SS.340.
Poche decine di metri ed a destra del successivo traforo, si sale nuovamente per seguire uno sterrato che porta, tra praticelli sostenuti da muretti a secco, ai due ponti affiancati, uno pedonale ed uno carraio, che attraversano il Serio e permettono di entrare in Acquaseria (San. Siro) (Si può proseguire anche sulla strada asfaltata ma è decisamente meno pittoresca).

Villa Camilla, quella che ha fagocitato la via Regina,
oggi è diventata in un lussuoso albergo.

Proprio di fronte al ponte pedonale parte una vietta che porta subito a Sant. Abbondio, un oratorio, ristrutturato nel 1622. Proseguendo sempre diritti su selciato, asfalto, sterrato ed anche uno stridente tratto in cubetti di porfido, si raggiunge il castello di Rezzonico.
L'unico intralcio è Villa Camilla (1859), il Marchese di Rozzano (evidentemente con importanti santi in cielo) l'ha piazzata proprio sopra questo tracciato antichissimo, costringendo i passanti a deviare. La scelta più semplice è scendere sulla SS.340, oltrepassare l'ingresso della proprietà e risalire con la prima mulattiera a sinistra.
Di nuovo sulla Regina, ancora pochi passi e si incontra un piccolo oratorio. Più in basso, a destra, si vede chiaramente la parrocchiale di Santa Maria Assunta, dove sarebbe opportuno fare una piccola deviazione. L'imponente edificio quattrocentesco, con preesistenze romaniche, pur avendo un bel portale, si presenta maluccio all'esterno. Dentro, invece, è completamente ricoperto da preziosi affreschi del tardo cinquecento. Di fianco, un convento domenicano, nato assieme all'edificio di culto, è attualmente adibito a casa parrocchiale.
Con l'occasione, vale la pena di dare un'occhiata ai resti di una fortificazione tardo romana che si trovano sul lato nord della chiesa. Rimangono solo i monconi di una recinzione ed alcune fondamenta, comunque, il luogo è abbastanza suggestivo ed in una bella posizione, in riva al lago.

Il Ficano
Sebbene della torre chiamata "Castelasc" si sappia ben poco, attorno a questi ruderi sono nate molte leggende.
Interessante la storia del Ficano, un misterioso castellano che rispolvera lo "ius primae noctis" finché un gelosissimo giovane del paese si presenta nottetempo, travestito da donna e lo pugnala a morte. Una data su una roccia indicherebbe il luogo del misfatto.
Un recente romanzo lo identifica in Antonius de Phicani, un nobilotto spagnolo d'inizio '600.

Proseguendo, appena prima di entrare in Rezzonico, la via Regina è proprio come ci si immagina una stradina millenaria. Qui si trova anche un piccolo parco pubblico contenente i ruderi di una torre alto medioevale (Castelasc) che certamente faceva parte del sistema fortificato il cui punto più importante e meglio conservato è il castello recinto di Rezzonico.
Ancora una breve discesa e si entra nel paese per concludere il nostro cammino sotto le mura trecentesche della fortezza.
Rezzonico merita un breve giro per vedere i portici in riva al lago ed alcuni interessanti edifici, chiaramente molto antichi.

Ora si può scegliere se tornare sui propri passi oppure costeggiando il lago. Una fermata nei pressi del castello permette una terza scelta: Approfittare dell'immancabile linea C10 SPT che serve tutta la sponda occidentale del Lario ed è perfetta per questa passeggiata, infatti, siamo partiti proprio dal capolinea di Menaggio.
Si può valutare anche l'opportunità di proseguire fino a Dongo.
Cartografia: Kompass n. 91 (1/50000); Strade di Pietra n. 4 (1/30000).
Non è possibile dare dei tempi di percorrenza precisi perché l'amenità del paesaggio contrasta con un'andatura regolare. Tuttavia si può valutare che per andata e ritorno, potrebbero bastare quattro ore.


Vedi anche:
 Da Rezzonico a Dongo   Il Sasso Rancio   Incisioni rupestri a San. Siro 


La via Regina nei pressi del Castelasc (località Torre).
Primo piano del castello di Rezzonico.
Il prezioso interno della chiesa di Santa Maria Assunta.
Affresco con il domenicano San Vincenzo ed
a fianco, Santa Agnese e Santa Caterina.
La presenza dell'inquisizione va collegata al
sito con incisioni coppelliformi di Soriano?
La frazione Rezzonico, vista dal lago.
La parrocchiale di Santa Maria Assunta vista dal Castelasc.


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