Menaggio e alto lago

Incisioni rupestri

Una bella passeggiata tra le frazioni di San Siro.

Incisioni millenarie nelle rocce ed antichi paesi transitabili solo a piedi.
Un'escursione breve ma molto interessante.
Graffito rupestre, testa umana.
Opera di un burlone?

Da Como si segue la SS.340 e ci si ferma al castello di Rezzonico.
Lasciati i potenti mezzi nei pressi dell'antico maniero, si attraversa la Statale, passando sopra la galleria, davanti ad una grossa rivendita di materiale da costruzione e si raggiunge una piccola cappella. Ora ci troviamo sull'Antica Via Regina, nel tratto che unisce Rezzonico a Cremia.
Dietro all'edicola sacra si imbocca una mulattiera a scalini che sale, a fianco di una piccola valle, verso Roncate. Nel centro di questa frazione si trova una chiesetta. Subito dopo, al bivio, si sale a destra fino a raggiungere una fontanella dove si svolta nuovamente a destra. Passanti sotto un portico, si gira a sinistra, poi, ignorando un sentiero che va a destra, si sale attraversando i terrazzamenti di un uliveto con una bella vista sul lago.
Giunti sulla strada asfaltata si prosegue un pochino fino a trovare, a destra, la mulattiera che porta a Soriano (va bene anche seguire l'asfalto). Nella piccola frazione, all'altezza del lavatoio, si prende a destra e poi, dopo l'ultima casa del paese, a sinistra (indicazioni). Si sale un pochino e poi si attraversa, su una pietra, un piccolo corso d'acqua. Subito dopo, si prende a destra camminando, per alcune centinaia di metri, su un sentiero scavato, in parte, nella roccia.
Finalmente, la presenza delle incisioni rupestri è segnalata da cartelli indicatori sparsi per il bosco. Purtroppo i segnali non sono tutti in buone condizioni e tanti sono caduti.


LE INCISIONI RUPESTRI DI SORIANO
I gruppi più significativi di graffiti si trovano sulle rocce contrassegnate dai numeri 1, 6 e 7. I più antichi, risalenti alla tarda età del bronzo o all'inizio dell'età del ferro, sono costituiti, per la maggior parte, da due coppelle unite da un solco oppure da una serie di coppelle poste lungo un solco. Non si sa esattamente a cosa servissero ma si pensa che vi si facessero scorrere dei liquidi nell'ambito di un culto precristiano. Qui sono presenti anche numerose croci, più recenti, forse servivano ad esorcizzare gli dei di un'antica religione, non ancora completamente estirpata.
Probabilmente ci troviamo in un importante luogo sacro, data l'abbondanza di incisioni concentrate in poco spazio, tuttavia, le coppelle non sono un rinvenimento raro. Ve ne sono anche negli immediati dintorni di Como, al Sass de la Stria sul Monte Goi ed a Pianvalle a sud-ovest del Monte Croce.
Comunque, non è facile individuare questi messaggi (di capirli non se ne parla nemmeno), provenienti da tempi così lontani, senza un'adeguata preparazione culturale ed anche, più banalmente, senza una scopa per togliere le foglie dalle rocce.


Graffiti rupestri, lettere dell'alfabeto.

Tornando sui nostri passi, si raggiunge la strada asfaltata per proseguire, in salita, verso Lucena. Entrati nel centro del piccolo borgo, subito dopo una fontanella datata 1801, si sale, a destra, lungo una mulattiera con l'indicazione: "Per Gallio". Dopo aver passato un piccolo ponte in pietra ed aver attraversato la strada asfaltata, si sale una breve scalinata e si gira a destra. Al successivo bivio si prende a sinistra entrando nel nucleo storico, poi, girando attorno alla chiesa, si prende a destra per Cremia.

Usciti da Gallio, in direzione nord, si cammina per più di mezz'ora nei boschi. In fine, andando sempre diritti, si raggiungono una piccola cappella ed una fontanella, costruite, recentemente, dagli Alpini.
Ora si segue l'asfalto ed allo stop, si svolta a destra in direzione Vezzedo. Dopo poco la strada finisce in un posteggio e si deve scendere verso la frazione con una scaletta che costeggia un corso d'acqua. Raggiunte le prime case, si incontra una piccola cappella seguita da un incrocio. Ignorando la scalinata che scende, a sinistra, verso il fiume e la viuzza, a destra, che entra nell'abitato (il piccolo centro meriterebbe una visita), s'imbocca la mulattiera gradinata che prosegue diritta. Passando tra rustici circondati da orti e frutteti, si scende, in pochi minuti, fino alla Vecchia Via Regina, dove si gira a destra, passando con un ponte la valle delle Vacche. In breve, dopo avere oltrepassato Punta San Nicolao, si torna all'edicola sacra nei pressi di Rezzonico, dalla quale siamo partiti.

Il dislivello complessivo non supera 300 metri e tutto il percorso richiede poco più di due ore. Cartografia: Strade di Pietra 4 - Kompass 91.
Non sono valutabili i tempi necessari per visitare il sito archeologico e per apprezzare i paesini attraversati che meritano tutti un attento esame. Prima di riprendere la strada di casa, vale la pena di ammirare da vicino il castello recinto di Rezzonico (non visitabile) che sorge su una rupe in mezzo ad un piccolo borgo. La fortezza sembra sia sorta, nel 1360, per volontà della nobile famiglia Della Torre di Rezzonico, un cui membro diventa Papa, nel 1753, con il nome di Clemente XIII°.
Interessante l'abitato, a sud della fortificazione, con i bei portici a lago.

Buon divertimento.



Aggiornato settembre 2015
Incisioni rupestri, coppelle.

Incisioni rupestri, coppelle.
Un rustico a Vezzedo.
La bella riva, con portici, a Rezzonico.
Uno stemma della famiglia della Torre di Rezzonico.
IO P T = Giovanni Pietro della Torre di Rezzonico.
L'aquila imperiale rappresenta il titolo di "Barone del
Sacro Romano Impero" ricevuto, nel 1665, da Leopoldo I°.
Il castello recinto di Rezzonico.



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