Da Brunate |
Un facile itinerario a mezza costa, adatto anche ai meno preparati, collega Brunate con Montepiatto. Partenza ed arrivo dal lungolago di Como.
|
Si raggiunge Brunate con la funicolare (biglietto di sola andata). Nei sette minuti di salita si può godere di uno stupendo panorama.
Alla stazione di Brunate, si scende lungo la scala e poi, usciti dalla barriera girevole, si va ancora giù, sino alla strada asfaltata. Si prende, quindi, a destra, (Segnavia Strada Regia) e dopo 50 metri, all'altezza della fontana pubblicitaria, si imbocca, a sinistra, via Nidrino, in discesa.
Si scende diritti, lasciando a destra via Monterosa, fino ad incontrare un campo di calcio. Appena dopo, a fianco del cancello carraio n. 18 (10'), si lascia l'asfalto per seguire un sentiero,
in leggera discesa, tra boschi di castani.
Non fatevi scoraggiare dall'inizio del percorso che è un po' disagevole e necessiterebbe di un po' di manutenzione.
Dopo circa 20' si incrocia la mulattiera che sale da Monti di Capovico (frazione di Blevio). Si prosegue diritti, in piano, su una stradina decisamente più comoda (si abbandona la
Strada Regia che va a Capovico). Si passano alcuni torrenti ed a fianco di uno di
questi vi è un'altra stradina selciata (50').
Il primo insediamento umano si incontra ai Monti di Sorto (55'), qui si incrocia la mulattiera che sale da Blevio e prosegue fino ad incontrare, cento metri più in alto, un masso
erratico dal curioso nome "Prea de Nairöla". Salendo solo pochi gradini vi è, invece, una
cappelletta dedicata alla Madonna del Rosario colma di ex voto, questo luogo è dotato di panchine e gode di una discreta vista. Si adatta perfettamente, quindi, ad una breve sosta.
Si prosegue in piano lungo un prato. Passata una valletta, nella quale in inverno spesso si formano stalattiti di ghiaccio, dopo il Sasso del Lupo, si giunge ad un altro agglomerato di
case.
Un'altra insenatura, poi tra gli edifici dei Monti di Cazzanore, dopo una leggera curva a destra, troveremo l'unica biforcazione del percorso che potrebbe indurre in errore (1h 15').
Si prende a destra in leggera salita fiancheggiando alcuni edifici in disuso, si entra presto in un'altra piccola valle dopo la quale si incontra una casa sostenuta da un
muro a secco di dimensioni esagerate.
Pochi minuti e poi si intravvedono nella boscaglia i primi tetti di Montepiatto. Raggiunta la mulattiera proveniente da Torno (1h 30'), si gira a destra e dopo pochi gradini in salita,
si arriva in paese.
Meritano una visita, sia la chiesa di S. Elisabetta, per il notevole panorama, che la
Pietra Pendula, un masso erratico adagiato in una scomoda posizione.
Ora ci si può fermare, per un meritato ristoro, al Crotto Montepiatto (+39 031 419446), all'imbocco della deviazione per il monte Croce d'Ardona dove si trova il
Castel d'Ardona.
Per scendere a Torno, da Montepiatto, si può scegliere tra una carrareccia ed una caratteristica mulattiera a gradini decisamente più pittoresca. Sfortunatamente, tutte e due le
discese, affrontate senza un minimo di preparazione, tendono a lasciare, come ricordo, qualche dolorino ai polpacci.
Raggiunte le prime case di Torno, nelle località Perlasca e Caraniso, si trovano due
massiavelli. Uno si trova al secondo traliccio di un elettrodotto, a fianco di un sentiero che svolta a sinistra, prima della cappella Someana ma non è facile da individuare, mentre
l'altro è a sinistra degli ultimi gradini della mulattiera.
Queste tumulazioni, scavate in grandi trovanti, sono d'epoca imprecisata, forse preromana ma un occhio distratto le può
scambiare per abbeveratoi perché sono sempre colme d'acqua piovana, essendo ormai prive delle originali coperture.
Per il rientro, da Torno, si può scegliere tra le corriere
C30-31-32 STP che
passano sulla provinciale ed i battelli, un po' più costosi ma molto più pittoreschi, che attraccano nella bella piazza-porto.
Ecco la pagina per gli orari delle
corse dei battelli.
Non esiste una biglietteria per i bus. Invece quella per i battelli è sul pontile ed i residenti nei comuni confinanti con il lago hanno diritto ad una tariffa agevolata.
Tutti i mezzi vendono biglietti anche a bordo con un modesto supplemento.
Seguendo una comoda carrareccia da Montepiatto si può proseguire fino a Piazzaga (15').
Da Piazzaga, con un tracciato un po' disagevole, si può proseguire per Molina e da quest'ultima, un facile percorso (Strada Regia) permette di arrivare a
Lemna e poi a Palanzo. Davanti al cimitero di Palanzo un bel sentiero panoramico scende a Pognana. Da questi quattro paesi si può tornare a Como in corriera.
Vedi anche Strada Regia 2.
Il mio consiglio è di fermarsi nel Crotto Montepiatto, per gustare un bel piattone di polenta e poi scendere a Torno, da Piazzaga. La bella e ben curata mulattiera Piazzaga-Torno che meriterebbe una descrizione a parte, permette anche di vedere, con una breve deviazione, tre interessanti massi avelli.
Buon divertimento.
Fontana Campari all'angolo di via Nidrino. |
Un edificio rurale a Negrenza, ora distrutto da un incendio. |
Bell'edificio in pietra. | Sass de Negrenza. |
La mulattiera Piazzaga Torno. | La pietra pendula. |
Il ponte di Travaina con la deviazione per i massiavelli. |
Il massoavello di Perlasca. |
Porta di Travaina fortificazione o riscossione dazi. | Un incontro non insolito. |
|