SANTO SACCOMANNO (Genova 1833 - 1914)
Dopo avere seguito i corsi di Varni all'Accademia Ligustica, Saccomanno
intraprese l'attività di scultore, alternando ritrattistica e
scultura funeraria. Partito da un sobrio realismo di ascendenza
romantica (Tomba Chiarella, 1872), ne radicalizzò la componente
analitica, sortendo talvolta effetti di crudo verismo (Tomba De Costa,
1877) e arrivando addirittura a definire le lacrime della figura
dolente nella Tomba Nicolò Lavarello (1890). Quest'ultima
è una variante sul tema del "Sonno Eterno"- già proposto
nella Tomba Carlo Erba (1883) e nella Tomba Acquarone (1899) - uno dei
più adatti ad esprimere la pessimistica concezione della morte
di Saccomanno.
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