GIUSEPPE BENETTI (Genova 1825-1914)
Frequentò dal 1844 l'Accademia Ligustica sotto la guida di S.
Varni; nel 1852, aggiudicatosi il Pensionato Durazzo, poté
proseguire gli studi a Firenze. Benetti fu uno dei più prolifici
autori di monumenti funebri a Staglieno. Tra gli anni Sessanta e
l'inizio degli anni Settanta la sua produzione rimase legata a schemi
accademici (ne sono esempio la Tomba Costa, del 1864, e la Tomba
Filippo d'Albertis, 1871), talvolta con incursioni in un marcato
realismo (Tomba Pignone Avanzini, 1867; Tomba Giovanni Lorenzo Botto,
1871), su cui si venne, in seguito, progressivamente innestando anche
l'attenzione alla resa dello stato psicologico ed emotivo dei
personaggi raffigurati (Tomba Piaggio, 1873; Tomba Venzano, 1877; Tomba
Gatti, 1875; Tomba Rossi, 1878). Sebbene la produzione di Benetti non
si limiti alla scultura funeraria, è soprattutto in essa che
egli seppe raggiungere i risultati più alti, costituendo in
molti casi prototipi cui altri artisti si ispirarono, spesso
accentuandone i caratteri più patetici
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