EDOARDO DE ALBERTIS (Genova 1874 - 1950)
Terminati gli studi all'Accademia Ligustica, nel 1893 frequentò
lo studio dello scultore G. Scanzi. Insieme al pittore Nomellini e al
poeta Roccatagliata Ceccardi, per tutti gli anni Novanta De Albertis fu
uno dei protagonisti della scena culturale genovese. Pur privilegiando
la scultura, l'artista si distinse anche in altri ambiti espressivi, da
quello dell'incisione e dell'illustrazione a quello della decorazione e
della pittura da cavalletto. Tra le numerose partecipazioni a mostre
nazionali e internazionali si ricorda quella alla VII Biennale di
Venezia, dove l'artista curò, insieme a Previati e a Nomellini,
l'allestimento della celebre Sala del Sogno. L'attività
scultorea di De Albertis è puntualmente documentata a Staglieno:
tra il 1902 e il 1935 lo scultore vi eseguì oltre trenta
monumenti, tra cui si ricordano la Cappella Volpe (1911), la Tomba
Ammirato (1917), in cui si assiste al progressivo abbandono
dell'iniziale florealismo liberty a favore di una più
strutturata resa delle volumetrie, e le tombe Caprile (1924) e Scorza
(1931), dove la stilizzazione delle forme sortisce esiti fra
Decò e Novecentismo.
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