CARLO RUBATTO (Genova 1810 - 1891)
Allievo di Peschiera all'Accademia Ligustica nel corso degli anni
Venti, completò gli studi a Firenze, da dove fece ritorno nel
1842. Partito da una formazione classicista, già dagli inizi,
però, più vicina alla linea di Thorwaldsen che a quella
di Canova, nel corso degli anni Quaranta e Cinquanta Rubatto
andò progressivamente improntando il suo linguaggio ad un
morbido romanticismo, senza tuttavia superare mai del tutto il retaggio
classicista. Nella Tomba Sibilla (1852), ad esempio, la
sensibilità romantica (per certi versi bartoliniana) con cui lo
scultore risolve le singole parti del monumento contrasta con
l'impianto compositivo classico dell'insieme e con i rimandi
all'antichità, evidenti soprattutto nei panneggi delle vesti
delle figure allegoriche. Ta le altre opere di Rubatto a Staglieno si
ricordano la Tomba Lorenzo Costa, il Cippo Angelo Testa (1855), la
Tomba Angelo Lagorio (1857), la Tomba Giancarlo Di Nigro (1861), la
Tomba G.B. Gandolfo (1862), il cippo Francesco Garibaldi.
PRESENTAZIONE -
STORIA -
AUTORI -
IMMAGINI -
LINKS