l'età prescolare

per età prescolare si intende, generalmente, l'età compresa fra i tre e i sei anni. Durante questo periodo della vita del bambino si ha la frequenza della scuola materna. Tale frequenza, che caratterizza fortemente tutto il periodo, può incidere in modo significativo sullo sviluppo del bambino.

lo sviluppo fisico e motorio

In questo periodo il bambino padroneggia in modo sempre più sicuro il suo corpo, sviluppando abilità motorie sempre più raffinate (correre. saltare, rotolarsi, camminare in equilibrio....). E' in questo periodo che si realizza la cosiddetta "lateralizzazione" (predominio di destra o sinistra e contemporaneo riconoscimento della posizione degli oggetti in relazione al proprio corpo). E' in questo periodo che si strutturano le relazioni spaziali e si acquisiscono i connettivi linguistici che esprimono queste relazioni. E' interessante notare che, a proposito dello spazio, le modalità di dominio dello spazio si fanno diverse da maschi a femmine. Così, mentre i maschi prediligono giochi di grande movimento, per cui la loro modalità viene descritta come "intrusione nello spazio", le femmine prediligono giochi più raccolti, svolti in ambiti circoscritti, per cui la loro modalità viene descritta come "inclusione nello spazio". Ciò pare sia in relazione con l'orientamento sessuale che si va delineando.

lo sviluppo intellettivo

Piaget descrive questo livello del pensiero come "intelligenza pre-operatoria". Il bambino, cioè, non avrebbe ancora raggiunto lo stadio delle operazioni logiche concrete ma avrebbe sviluppato la capacità di compiere delle operazioni in modo intuitivo. In questo stadio tali operazioni sono fortemente influenzate dalla percezione, il che porta a commettere quegli errori tipici descritti dallo stesso Piaget (Esempio: date due file di gettoni di uguale lunghezza il bambino riconosce come uguali le quantità di gettoni delle due file. Ma basta che, sotto i suoi stessi occhi, una fila venga allungata distanziando i gettoni, che subito il bambino dice che sono di più i gettoni della fila più lunga. Egli, infatti, non ha ancora maturato il concetto di "conservazione delle quantità", che maturerà soltanto verso i sei o sette anni). A questa età il pensiero è ancora egocentrico e sono ancora presenti i fenomeni noti come "animismo" (anche le cose inanimate sono immaginate come esseri dotati di volontà e di coscienza), "artificialismo" (tutte le cose sono state fatte dall'uomo) e "finalismo" (tutte le cose devono servire all'uomo). Inoltre non è ancora netto il confine fra realtà e immaginazione. Tuttavia sono possibili, anche a questa età, operazioni di "quasi" classificazione, i cosiddetti "raggruppamenti" che aiutano le operazioni intuitive e consentono al bambino di strutturare gradatamente un proprio "modello del mondo".

lo sviluppo affettivo

Il fatto caratterizzante questa età è, secondo Freud, l'insorgere della condizione da lui descritta come "complesso di Edipo" per i maschi e "complesso di Elettra" per le femmine. All'incirca verso i quattro anni la "libido" si indirizzerebbe verso un oggetto esterno e questo oggetto sarebbe il genitore del sesso opposto. In altre parole si avrebbe un innamoramento dei maschi per la mamma e delle femmine per il padre. Tale situazione è vissuta in modo conflittuale. Il maschio innamorato della madre vede nel padre un antagonista che può sottrargli l'oggetto di amore e lo teme. Come reazione a questo timore si avrà una "identificazione all'aggressore" o "identificazione per odio". Il bambino, cioè, vorrà essere come lui per poterlo fronteggiare. Tale situazione, però, deve essere superata per avere, finalmente, una "identificazione per amore" (il bambino vorrà essere come il padre perché lo ama e lo ammira). Il superamento del complesso edipico è di fondamentale importanza per un corretto orientamento sessuale e un corretto sviluppo della persona. Per le bambine le cose funzionano presso a poco nello stesso modo a ruoli invertiti. L'identificazione primaria (col genitore dello stesso sesso) è fondamentale anche per la nascita del senso morale. Infatti, mentre il bambino più piccolo controlla il proprio comportamento solo in presenza dell'adulto che gli ricorda cosa non si deve fare, a questa età inizia una prima forma di autocontrollo. Le figura paterna o materna introiettate con i loro valori e le loro regole vanno a costituire il primo nucleo del Super-Ego (ovvero la coscienza morale) che consente al bambino di non fare ciò che non va fatto anche in assenza dell'adulto. A questa età, infine, ha inizio il processo di socializzazione. Già all'età di 2 o 3 anni si formano, fra bambini, dei gruppi di durata breve, caratterizzati da una forte aggressività che può essere controllata soltanto dall'intervento dell'adulto. Ma soltanto verso i 3-4 anni i gruppi si fanno più stabili, l'aggressività diminuisce e i compagni cominciano ad essere visti come esseri coi quali è possibile fare delle cose insieme. Solo più tardi di avranno forme di vera collaborazione. Da una armonizzazione della libido e della aggressività si comincia ora a sviluppare, se nelle età precedenti sono state fatte positive esperienze di "fiducia" e di "autonomia", un sano spirito di "iniziativa". Il bambino, cioè, si fa intraprendente ed è portato a sperimentare continuamente, per esempio nel gioco, situazioni nuove e ad affrontare senza timori problemi nuovi.

il comportamento degli adulti

Da quanto sopra detto appare quanto sia importante in questa fase dello sviluppo l'atteggiamento corretto dei genitori. Anzitutto per il superamento positivo della fase edipica è necessario che il genitore dello stesso sesso eviti atteggiamenti che possano rafforzare nel bambino la convinzione di trovarsi di fronte a un rivale cattivo ed aggressivo. Fare le cose insieme al bambino, mostrando dolcezza e comprensione, induce quest'ultimo a tranquillizzarsi e a vedere nel genitore un esempio da imitare anziché un nemico da cui difendersi. La tranquillità e il rasserenamento aiuteranno il bambino a dirigere la sua aggressività verso le nuove cose da fare, rafforzando il suo spirito di iniziativa, che dovrà sempre essere incoraggiato e sostenuto. Allo stesso modo dovrà essere incoraggiato e sostenuto il suo sforzo di adattarsi alle regole di comportamento suggerite dall'adulto. E' di determinante importanza la coerenza degli adulti nell'indicare le regole. Ma è altrettanto importante insistere piuttosto sulla valorizzazione dei comportamenti corretti piuttosto che sulla dura repressione di quelli scorretti. Che, comunque, andranno rilevati come tali, mostrando, però, amorevole comprensione.

Vedi anche il sito:

http://www.amicopediatra.it/default.htm

 

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