"We see our cattle fall and our plants wither without being able to render them assistance, lacking as we do understanding of their conditions".   

Così J.C. Fabricius (1745-1808) più di 2 secoli or sono stigmatizzava l'incapacità dell'uomo a curare il suo bestiame e le sue piante per mancanza di conoscenze. Nonostante sia passato molto tempo da allora e le conoscenze umane abbiano avuto uno sviluppo inimmaginabile, la frase rimane attuale: sempre da qualche parte vi sono animali e piante che non possiamo curare, o, ancor più, di cui non è possibile prevenirne la malattia per mancanza di "sapere".

Restringendo il campo al solo mondo vegetale, forse pochi realizzano che lo "stato di salute" delle piante è di importanza vitale per ciascuno di noi. Le piante, dalle quali totalmente dipendiamo per quanto riguarda l'energia ed il rifornimento di carbonio organicato, costituiranno nel prossimo secolo, secondo le proiezioni della FAO, anche la sola sorgente proteica che ci potremo permettere, dal momento che la produzione di proteine animali a scopo alimentare presenta costi energetici e di impatto ambientale non più a lungo sostenibili dal nostro pianeta.

I fattori che influiscono sulla produttività delle piante, influiscono pertanto sulla quantità, qualità e disponibilità delle risorse alimentari della terra. Fra questi fattori indubbia rilevanza hanno le malattie, sia quelle causate da agenti biotici (funghi, batteri, virus ecc.) che abiotici (fattori ambientali e da inquinamento antropico), del cui studio si occupa la Patologia Vegetale e le scienze correlate, quali la Fisiopatologia.

Tuttavia, mentre la Patologia Vegetale studia le cause e gli effetti delle malattie che vengono concepite essenzialmente come "danno", la Fisiopatologia non si interessa degli aspetti economici del problema ma studia gli eventi che portano alla comparsa della malattia, cercando di capire cosa succede nella pianta che si ammala. Questo potrebbe far pensare che la Fisiopatologia sia una scienza prettamente teorica, campo di indagine di un più o meno ristretto gruppo di studiosi, animati dal "sacro fuoco" della ricerca delle così dette conoscenze di "base". In realtà la Fisiopatologia è anche una scienza applicata perché fornisce quelle conoscenze che sono indispensabili, da un lato a mettere a punto mezzi di lotta efficaci contro i patogeni e a basso impatto ambientale, e dall'altro a fornire ai biologi molecolari e genetisti le indicazioni per ottenere varietà resistenti ai vari agenti di malattia. Non da ultimo, l’opportunità offerta da questa scienza di conoscere i meccanismi di difesa naturali delle piante, ha aperto recentemente nuove prospettive sulla possibilità di stimolare questi meccanismi con prodotti naturali o di sintesi per indurre resistenza ai patogeni senza modificazioni del genoma o uso di fitofarmaci (vedi: F.Faoro, CNR Report 99)