TITLE: Syadiloh 2: E' necessaria una riunione.
AUTHOR: MustangSally, Rivka T
CLASSIFICATION: SRH, MSR
CONTENT WARNING: L'iper indulgenza coi dolci può causare dispepsia.
SUMMARY: Storia sul Natale.
SPOILER WARNING: La torta di frutta non si guasta.
DISTRIBUTION STATEMENT: Lasciatelo scorrere a volontà come fosse liquore.
THE DISCLAIMER: Questo l'ho fatto io!
++++++
Murder nella Terra Santa.
Ringhiando, il gigante gatto mutante schiaccia la stalla sotto le sue zampe, facendo
cadere Giuseppe e i Re Magi, prima di afferrare il bambin Gesù tra le sue enormi zanne
bianche e fuggire via col salvatore correndo all'impazzata. I relitti del presepio si
stendono davanti alla piana di Betlemme in un disordinato ammasso di corpi di pecore, un
paio di cammelli e un angelo senz'ali. Striscio sul pavimento e allungo il braccio per
prendere una pecora che ha una zampa quasi staccata dal corpo. Un altro ferito.
Dannazione.
"Mulder!" Giunge la voce della mia amata, un incrocio tra un arbitro del basket
e uno scaricatore di porto, "il gatto ha di nuovo rubato Gesù!"
C'è sicuramente qualche cosa di perverso nel comportamento di Catzilla. Si è appena
bruciato tutto il pelo della coda sulle candele di Chanukah e ora ha iniziato a
saccheggiare le decorazioni natalizie. Non era così terribile quando rubava folletti e
Babbi Natale, ma perfino io trovo abbastanza disturbante la visione del grasso gatto nero
con la coda a nudo tipo opossum e il bambin Gesù nelle smisurate fauci. Famiglia
credente, gatto pagano. Feh.
Beh, casa nostra è politeista almeno quanto gli Stati Uniti, dato che in questo periodo
nessuno di noi ha intenzione di attirare la collera di qualche Dio/Dea; potremmo
accogliere la manifestazione di qualsiasi religione si metta a camminare, strisciare o
brillare sulla nostra soglia di casa. Dato che non ho ancora messo via il menorah,
potremmo accontentare un adoratore di Yahweh, la Santa Trinità, la Vergine Maria, la
Apple (per questo c'è una foto incorniciata di Steve Jobs), Vishnu, e un loa molto
cattivo dal mio ultimo caso sul voodoo.
Dovremmo essere pieni di buon karma per tutto l'anno prossimo. Dio (o chi per lui) sa che
ne abbiamo bisogno. Sempre che riesca salvare Gesù dal gatto. Seguo il felino cleptomane
fino in camera da letto e lo trovo che gioca a hockey col piccolo salvatore sotto al
letto, dove la mia personale dea della fertilità regna. Scully è appoggiata alla
spalliera di quello che è stato il nostro letto, con gli occhiali posati sul naso e il
computer portatile che riposa accanto alla formazione geologica che una volta era la sua
pancia. Non le è permesso stare stesa sulla schiena, a causa di una vena che non si deve
comprimere, e anche di quello incolpa me.
Mi lancia un occhiataccia e indica il pavimento.
"Il tuo maledetto gatto non lo vuole lasciare in pace."
Quando Catzilla è buono è il suo gatto, quando è cattivo, è il mio. Tipico. E' stato
il mio fin da Chanukah e non diventerà di nessun altro fino a dopo il Memorial Day.
"Forse i pannolini del Salvatore sono pieni di cibo per gatti o qualcosa del
genere," mi infilo sotto il letto e afferro il bambin Gesù e Catzilla mi si
scaraventa contro con artigli e denti. Non mi lacera la pelle, ma non per questo fa meno
male.
"Psicopatico col sedere bruciato e la coda da topo!"
Catzilla sibila e mi da una zampata.
"Magari dovremmo rinunciare al presepe quest'anno," Scully suggerisce guardando
dal disopra degli occhiali, "l'anno prossimo magari andrà meglio."
"Si, molto meglio, tre bambini al di sotto dei tre anni e vuoi fare un presepe per
terra. Meglio rischiare col gatto," mi caccio il bambin Gesù nella tasca della
camicia e mi sollevo fino ad andare a ricadere sul letto che condividevamo prima che
Scully avesse bisogno di più spazio sul materasso.
Le metto la mano sulla pancia e uno dei due gemelli mi sferra un calcio con una forza da
World Cup.
"I nascituri sono agitati," Scully dice con una smorfia.
"Stanno facendo il conto alla rovescia," dico io e le accarezzo la pancia per un
momento; vengo nuovamente preso a calci per il disturbo.
"Ancora tre settimane," Scully fa presente all'inquieto mare che è il suo
corpo, "ancora tre settimane e vi faremo saltar fuori."
"Pensi di farcela a resistere fino a quel momento?" Chiedo.
Scully scansa il computer e rotola verso di me con un sorriso serafico in viso.
"Mi fa andare avanti solo il pensiero di vederti fare la vasectomia."
Come una bocca così crudele riesca ad essere così dolce non cessa mai di stupirmi. Ma
ricambio il bacio scavalcando il suo pancione. Si, Virginia, si può fare sesso durante la
gravidanza, basta avere un pò di creatività e la volontà di ammettere che una donna che
somiglia alla Venere di Willendorf è un oggetto sessuale. Anche se Scully ora ha la
stazza di un'orca assassina è ancora bollente come una pistola che ha appena sparato
nella scatola balistica. Le sue labbra scivolano sulle mie e quando si appoggia a me la
sua fronte è calda.
"Dov'è Miranda?" Chiede e i suoi occhi ardono di malizia.
Mi alzo in piedi e do un'occhiata in giro per la stanza.
"Hai perso la bambina?" Chiedo, con la voce più terrorizzata che riesco a
fingere.
"Non lo so. Toccava a te controllarla." Scully mi accusa e con lo sguardo indica
le tende scure che quasi toccano terra. Tende che hanno due piccoli piedi in scarpe da
tennis viola che vi spuntano sotto.
"Abbiamo perso Mooselet?" Chiedo. "E' scappata? Si nasconde? Si è
trasformata in un gatto e si è nascosta sotto il letto?" Guardo sotto il letto e
vedo solo grumi di polvere, Catzilla e una cravatta che non sapevo di avere perso.
I piedi sotto la tenda si agitano impazienti.
Vado nel retro della camera e scruto nel bagno. "Sarà nel bagno?"
Niente nel bagno, niente sotto il letto, niente nell'armadio, cammino in giro per la
stanza e comincio a convergere verso la finestra. Questo è il gioco preferito di
Mooselet--evitare l'ora di andare a dormire. Spero sia solo un giochino da bambini
piuttosto che il primo stadio dell'insonnia. Mi guardo alle spalle e vedo che le scarpe da
tennis saltellano con anticipazione e le tende si lasciano sfuggire un'acuta risatina.
"Miranable Cannibal dove sei?" La chiamo.
Miranda non ce la fa più e fugge da dietro le tende scaraventandosi verso il letto. Vi si
getta sopra e si arrampica vicino a Scully, nascondendo la testa sotto la sua spalla e
ridendo come se stesse inalando gas esilarante. La mano di Scully le carezza la schiena e
i suoi anelli risplendono nella luce della lampada sul comodino, mentre le spalle di
Mooselet continuano a essere scosse dalle risate. Da sopra la testa di Mooselet, Scully mi
sorride. Sul viso ha dipinto quel sorriso stranamente beato che ultimamente sfoggia
spesso. Sembra dolce, santa e risplende come se ci fosse una lampadina alogena dietro il
suo volto. Brilla come fosse radioattiva. Magari i bambini stanno liberando più
radiazioni del dovuto. Occhi blu mi fissano, seguiti da un paio di occhi verdi. E'
disgustoso. Sono disperatamente innamorato di una donna piccola e di una leggermente più
grossa. Annego in un mare di domesticità. Infilzatemi con una forchetta, sono cotto.
Salgo sul letto dalla parte opposta a quella di Scully e le metto un braccio intorno alle
spalle, in modo da poter raggiungere Miranda e accarezzare la sua calda testolina.
"Non vogliamo andare a letto." Scully osserva, e Miranda ridacchia ancora,
sollevando la testa per guardarmi con occhi verdi come il grano a primavera.
"No letto." Concorda lei e comincia a giocare coi capelli di Scully.
"Devi andare a letto o Babbo Natale non verrà."
La cupidigia classica della sua età le accende lo sguardo.
"Babbo Natale?" Chiede.
Babbo Natale è una conveniente finzione per spiegare il fatto che Scully ed io abbiamo
una mansarda dove sembra che sia appena esploso il FAO Shwartz. C'è Furby, delle American
Girl Dolls, una Tickle Me Elmo, l'intera video collezione dei Teletubby, una mezza dozzina
di pupazzetti, insieme ad altri beni di consumo meno cospiqui.
Tra Chanukah e Natale, Miranda sta raccogliendo come un bandito. Alle varie nonne è stato
proibito di comprare giocattoli e per quest'anno gli è permesso regalare solamente
vestiti.
Ma anche qui hanno un limite nella quantità di indumenti che possono comprare. La mamma
di Scully è elettrizzata all'idea di avere una nipote a cui può regalare abiti frivoli
mentre mia mamma è solo contenta di avere una nipote, punto. Tanto che per Chanukah è
stata molto generosa è ora non vede ragione di smettere di viziare la bambina solo
perché ha un diverso credo religioso.
E' veramente imbarazzante. Ma non quanto lo è stato il compleanno di Miranda, quando era
coperta di regali fino alle ginocchia e aveva deciso che la cosa che le piaceva di più
era la scatola da dove era uscito il suo nuovo cavallino a dondolo. Ha passato tutta la
sua festa di compleanno nella scatola, rifiutandosi di uscire per giocare con i suoi
cugini Samuel e Matthew. Matthew è stato morso quando ha tentato di entrare nella scatola
con lei e Bill mi sta ancora incolpando per l'accaduto, anche se è risaputo che la
testardaggine è un tratto caratteristico della famiglia Scully e che prospera nelle loro
donne.
Sono sorpreso che Scully abbia incoraggiato il mito di Babbo Natale, proprio perché è un
mito e Scully non è famosa per la sua immaginazione (ma datele un tubetto di crema di
formaggio e una telecamera ed è tutta un'altra storia). Penso che la figura di Babbo
Natale le serva per avere qualcosa con cui ricattare Mooselet quando lei sarà più
grande. La crema di formaggio e la telecamera mi assicurano invece che io la potrò
ricattare, per non ritrovarmi col culo per terra quando Scully diventerà direttore
dell'FBI. Pianificare a lungo termine è una caratteristica di famiglia non meno della
testardaggine.
"Le ragazzine che stanno alzate fino a tardi finiscono nella lista dei bambini
cattivi di Babbo Natale." Scully la mette in guardia.
Aggrottando le sopracciglia Mooselet ci pensa su, e quasi riesco vedere una piccola
clessidra girarsi e rigirarsi nei suoi occhi. Una vera bambina degli anni novanta, è
capace di usare internet, dedicarsi a diversi compiti contemporaneamente, processare
informazioni velocemente e sta accrescendo il suo vocabolario in progressione geometrica.
"Nanna. Ora," concorda.
"Dai a mamma il bacio della buona notte," la istruisco.
Mooselet lo fa e da a Scully uno schioccante bacio appiccicoso sulla guancia. So per
esperienza che non è diverso dall'essere leccati da un cucciolo, con un alito migliore,
però. Per misura precauzionale Mooselet batte affettuosamente la mano sulla pancia di
Scully.
"Nanna Scul-lee. Nanna biim-bi," canticchia, poi si volta e mi guarda
impaziente.
Lascio che Mooselet mi guidi fino al bagno per le sue abluzioni serali. Scully ridacchia
in sottofondo. Fare il bagno ad una Mooselet di un anno e mezzo non è poi molto diverso
dal tuffarsi in una vasca coi delfini.
****
Come una balena arenata, arranco giù dal letto e ascolto le risatine provenienti dal
bagno in fondo al corridoio. Schizzi e spruzzi, e la mia vescica si contorce in
compassionevole risposta al rumore di acqua. Non di nuovo,
giurerei che ho fatto pipì non più di dieci minuti fa. Una delle nozioni che mi è stata
inculcata al corso pre-parto è che l'acqua è amica dei bambini. La disidratazione gli è
nemica. Tanta acqua produce tanto liquido amniotico, che aiuta i miei reni a spurgare le
tossine prodotte da tre esseri umani al posto di uno e funge da olio lubrificante in tutti
i miei ingranaggi interni.
Bevo più di un gallone d'acqua al giorno, come prescritto, e tale quantità, combinata al
fatto che i gemelli sembrano divertirsi a giocare a calcio con la mia vescica, mi rende la
vita un vero inferno. Mi sento come un pallone pieno d'acqua a tre molecole dal punto di
esplosione. Sono così grossa che se decidessi di indossare un vestito di lamè argentato
si verificherebbe un incremento di avvistamenti UFO nel nostro quartiere di Arlington.
Scendo al piano di sotto, giusto in tempo per cogliere un'apparizione fugace di Miranda
che corre tutta nuda verso camera sua, abbandonando lungo il percorso asciugamano,
pigiama, pantofole e accappatoio, mentre Mulder grida esasperato dal bagno. Odierei
deviare da quello che è il mio obiettivo e comunque è un problema di Mulder, così non
arresto la mia camminata ondeggiante.
Natale quest'anno è molto diverso. Mulder sostiene che i miei istinti di nidificazione
sono dovuti agli ormoni che hanno preso il sopravvento, in realtà credo che sia quello
che piace pensare a lui. La verità è che quando passi le tue giornate confinata nella
tua stanza da letto hai un sacco di tempo per diventare la Martha Stewart
dell'impacchettare doni. Ho arricciato tutte le estremità dei nastri colorati con la lama
di una forbice; ho legato ornamenti natalizi e decorazioni extra ai regali per la mia
famiglia come ricordino. Si sentiranno amati e inferiori, cazzo. Molti dei regali per
Miranda sono ancora in mansarda ad aspettare che noi--io--li assembliamo, ma quelli per la
famiglia di Bill e per mia madre sono sotto l'albero. Naturalmente li caricheremo nella
monovolume e li porteremo da mamma domani mattina, ma devo pur sempre creare l'atmosfera.
Soprattutto perché non abbiamo più le tende, grazie all'incendio del giorno di Hanukah.
Se i vicini devono vedere l'interno della casa, voglio che sembri un quadro di Norman
Rockwell, a parte i segni delle bruciature.
Questa sono io--ho la compulsiva ossessione a voler ottenere tutto. Per esempio, non solo
sono incinta, sono enormemente in cinta e in attesa di una nascita gemellare, sono in
maternità e ancora mi collego al server dell'FBI ogni due ore per scaricare le mie e-mail
e corrompo Zippy affinché mi faxi i casi, così ho qualche altra cosa da fare a parte gli
ornamenti natalizi. Ho scritto e spedito la lettera di Natale del secolo, e sono stata
perfino capace di ammettere la verità su quanto è successo durante l'anno passato. OK,
mi sono sposata, sono incinta di due gemelli e ho una figlia di quindici mesi
geneticamente mia ma che non ho partorito, e tutto questo è anche nell'ordine cronologico
inverso rispetto a come i fatti sono realmente accaduti.
Quello che non ho scritto è che ho paura che i bambini cercheranno di uscirmi fuori
attraverso la spina dorsale, che i gemelli nasceranno morti, mutati, orrendamente malformi
e pieni di DNA alieno, anche se tutti i test prenatali e le ecografie dicono il contrario.
Questo è quello che non sono riuscita a mettere nella lettera ed è il
perché mangio insieme popcorn e mirtilli, faccio angeli di cartone, faccio rotolare
palline di vetro su coriandoli metallici e incollo lustrini su palle di tessuto.
Se non partorisco subito, comincerò a lavorare a maglia.
Ancora tre settimane.
Mentre aggiusto le decorazioni per avere un effetto più ordinato, l'albero di Natale
trema per un momento e poi miagola. Guardo negli occhi verdi e cattivi del gatto
maledetto.
"Giù," ordino.
Catzilla balza dall'albero facendolo tremare come una casa sulla falda di Sant'Andera e
fugge verso la cucina con la coda nuda che gli svolazza dietro. Improvvisamente stanca, mi
adagio sul divano e prendo il telecomando.
Non è la sola brutta abitudine che ho preso da Mulder in questi mesi, ma è l'unica che
sono disposta ad ammettere. PBS sta trasmettendo un programma di musiche natalizie dalla
National Cathedral, con tutte le candele, i canti, l'attrattiva e il senso di colpa che
ricordo dalle messe di mezzanotte della mia infanzia. Strano, mi sembra di ricordare che
questo special è stato girato in autunno e quindi, come molte altre cose, è artefatto.
Ora che ci penso, questo sarà il primo anno che non andrò alla messa di mezzanotte con
mia madre. Ci sono andata anche l'anno scorso, portando con me il caldo e inanimato peso
che Miranda era a quell'età, terrorizzata all'idea di poterle fare male. Ci andai anche
quel terribile Natale che Emily entrò nella mia vita, per poi morire non appena mi ero
abituata all'idea.
Pensandoci bene, papà è morto subito dopo Natale, così direi che ultimamente ho sempre
passato delle vacanze di merda.
"Hai proprio un bel muso lungo," Mulder dice e mi scivola accanto sul divano.
"Fai il paragone con quello di un gatto bruciato, con tendenze sociopatiche e il
sedere nudo?"
"E' il mio gatto quello di cui stai parlando," Mulder mi provoca e si appoggia a
me.
"E' andata a dormire?" Chiedo.
"Non ancora," i suoi occhi perdono concentrazione mentre fissa le luci
lampeggianti dell'albero di Natale. "Sai, questa cosa alle sei di mattina a casa di
tua madre è veramente una scocciatura. Non lo faremo l'anno prossimo con tre bambini.
Può venire lei qui, ma non trasporterò tutte le nostre cianfrusaglie a casa sua e non
costringerò nessun bambino ad aspettare per aprire i regali. E' una crudeltà."
"Va bene, ma glielo dici tu."
"Vuoi mettere a repentaglio la mia vita."
"Farai meglio ad andare di sopra a prendere i regali di Miranda. Non voglio stare
alzata tutta la notte per questa faccenda."
"Ci sono modi migliori per passare la notte svegli," dice lui con un ampio
sorriso e mi da un bacio seducente.
"Mmmmmm, lo so, ma--"
"Va bene, vado a prendere tutti i regali."
L'impacchettamento va meglio del previsto. Mulder riesce ha portare tutto giù dalla
mansarda senza cadere dalle scale o far cadere qualche cos'altro. Facciamo un allineamento
di attrezzi, carta da regali e fiocchi.
Io monto il triciclo, Mulder lo ricopre di carta, poi io lego le estremità e ci metto su
un fiocco. Nel frattempo lui mette le pile in tutti i giocattoli elettronici. I bambini
necessitano di più pile dei terapisti sessuali; Mulder si era già organizzato e ha un
grosso sacco di plastica pieno di pile di tutte le forme e misure. C'è un gridolino
soffocato quando Furby cerca di fare amicizia e poi cade silenziosa. Non voglio sapere con
cosa Mulder la ha minacciata.
La mia schiena è ridotta come il ponte sul fiume Kwai quando finiamo, ma i regali sono
indubbiamente pronti. Mulder percepisce la mia agonia nonostante la mia espressione
neutrale e mi fa stendere sul divano--buttando i cuscini per terra, così riesco ad
entrarci-- e poi mi fa un massaggio alla schiena.
"Sarò così contenta quando tutto questo sarà finito," sospiro mentre le sua
mani mi massaggiano come un contadino al lavoro su un terreno fertile.
"Ridimmelo dopo un paio di settimane di poppate di mezzanotte," sento un
sogghigno nella sua voce."E dovrò mettermi a dieta...."
"Ma penso che Roly-Poly Scully sia abbastanza affascinante anche così." Le sue
mani vanno sempre più su, a ogni passaggio, arrivano alle mie scapole e poi intorno
ai fianchi, fino ad a solleticare i lati del mio seno. "Più carne da amare Ragazza
Talpa."
"Prima che mi dimentichi," mormoro, assonnata e contenta, "devi prendere il
tuo regalo sotto l'albero."
"Non lo posso aprire domani?"
"Non di fronte a mia madre."
Questa frase lo eccita abbastanza da abbandonarmi e andare a frugare in giro come un
maiale da tartufi finché non lo trova, sepolto tra i regali meno personali.
"Che cos'è' questo?" Chiede, con una deliziata voce da ragazzino.
Ma non è un regalo da ragazzino.
Serpe che sono, ho forzato Zippy a comprare il regalo per Mulder da parte mia--i
proprietari dei negozi di film per adulti tendono a diventare un po' nervosi quando una
donna visibilmente incinta entra in un loro negozio e si guarda intorno. Ho usato sciarpe
di seta invece di carta con Babbi Natali per incartare i video, e un fascio tubetti di
lubrificante aromatizzato come fiocco. Zippy ha scelto "Buffy the Vampire Layer"
e "There's Something About Mary's Tits" e so che mortificheranno Mulder, anche
se non scoprirà mai che Zippy è coinvolto nell'acquisto. L'anticipazione
dell'imbarazzo di Mulder è un regalo per me stessa; le cassette sono per le settimane,
forse mesi, dopo il parto quando non vorrò adempiere ai miei doveri coniugali. D'altra
parte potrebbero anche essere anni--magari gli avrei
dovuto regalare una membership card per il più vicino negozio per adulti. Magari avrei
dovuto prendergli una puttana e assicurargliene le prestazioni.
Mi volto con l'agilità di un tricheco arenato su uno scoglio per guardare la sua
reazione.
"Ooo, Scully," dice quando si accorge che il fiocco non è, in realtà, un
fiocco. Maneggia in modo maldestro le sciarpe per un minuto e diventa rosso Babbo Natale
quando vede le cassette.
"Ho immaginato che visto che 'Alien Probe' è uscito dalla tua vita, avessi bisogno
di iniziare una nuova collezione."
Lui si inginocchia accanto al divano, col regalo in mano, e comincia a mordicchiarmi il
collo.
"Mi piacerebbe di più provare le sciarpe."
"Mulder, sembrerei una molgolfiera alla parata Macy." Non posso fare a meno di
sussultare quando comincia a mordicchiare la strada tra la mia clavicola e la cima
dell'orecchio.
"Smettila di discutere e vieni a letto." Ci sarei dovuta rimanere male, ma mi
dice la frase con un tale tono da sesso-telefonico che non penso di poter essere incolpata
se sospiro e mi lascio sollevare sui piedi gonfi.
Mi spoglia con quella che comincio a sperare sia reverenza, carezzando con le sue guance
irsute il mio pancione, mentre mi esplora con le mani e con la bocca come fosse Amerigo
Vespucci. Le punte delle sue fredde dita sul mio seno mi fanno gemere.
"Shh," mi avverte, mentre la sua bocca si muove per scaldare cosa prima ha
gelato. Lascio che mi adagi sul letto, dove mi volta su un fianco. Le sue mani scorrono su
di me come sciatori su un terreno scabro, fermandosi per godersi la vista. Sono abbastanza
stanca da lasciargli fare tutto il lavoro, limitandomi a baciare le parti del corpo che mi
si avvicinano mentre si muove intorno a me.
Prima di espandermi pensavo che avessimo esplorato ogni posizione sessuale che non
richiede elaborati sostegni, yoga o mancanza di gravità. Mi sbagliavo.
Più grande divento, più creativi dobbiamo essere, ma la mente di Mulder lavora su
tangenti incredibili e ha trovato soluzioni molto inventive. Questa volta mi fa stendere
su di un fianco, la mia schiena rivolta a lui, e le mie ginocchia tirate su come stessi
seduta. Quando mi penetra, riesce a mettere le mani intorno al mio seno e mordermi il
collo come fossi la cena di Natale.
Provo a fare bassi suoni di apprezzamento che non coprano quelli provenienti dal baby
monitor. Il mio seno è così sensibile in questi giorni, grazie agli ormoni che fanno
miracoli migliori di quelli di qualunque chirurgo plastico.
"Sei così bella," Mulder cantilena dolcemente e io mi sciolgo più velocemente
di Frosty il pupazzo di neve in un caldo giorno d'estate. Se lui avesse saputo che le più
dolci frivolezze funzionano con me, mi avrebbe portato a letto la notte che in Oregon
andò via la luce. Ma immagino che a quel tempo non avrebbero funzionato. In qualche modo,
ora che stiamo insieme e abbiamo una famiglia le cose sono diverse, o magari sono io che
mi sono intenerita con l'età.
"Stai pensando di nuovo," mi rimprovera sommessamente e poi mi lecca l'orecchio
come se fosse una caramella. Grugnisco e allungo il braccio dietro di me per afferrare il
suo fianco, e sento il liscio-tigre della sua pelle che copre l'osso.
Le sue mani mi stringono più vigorosamente; sarebbe doloroso se non fossi così eccitata.
Le mie cosce lo stritolano, disperate per una stimolazione più diretta.
Mulder allontana la parte superiore del suo corpo dal mio, non so come fa, e non
m'importa, ma sposta la mano intorno al mio pancione e accarezza il mio clitoride. Mugolo
come
una torpediniera e vengo, sentendo i bambini che ballano lo swing emozionati dall'ondata
di piacere che mi scorre nelle vene.
Mulder mi tira nuovamente a se, la sua mano umida scivola sui miei capezzoli mentre
aumenta la velocità delle spinte. Intreccio la mie gambe con le sue e lo tengo ancora
più stretto a me. Con un tremito mi viene dentro e il suo seme
arriva sulla scena veramente troppo tardi per fare alcuna differenza.
"Ti amo," sussurro nel cuscino e alle mie spalle Mulder si immobilizza come un
sospetto messo alle strette da un poliziotto dell'LAPD. Le sue mani sono immobili sul mio
seno, e improvvisamente ho freddo, così mi allontano, separandoci, e tiro su le coperte
che Mulder ha scostato affinché potessimo fare l'amore.
Distesa nel buio posso sentire il suo respiro contrapposto a quello pesante che proviene
dal baby monitor, come il suono di onde in un mare molto agitato. E io, la nave,
gravata da un pesante carico, sono coinvolta in un'altra avventura, così diversa dal mio
verginale primo viaggio, ma, nel mare, come a casa mia.
"Anche io, ti assicuro." La voce di Mulder è pesante come la pasta del pan di
zenzero. Un giorno voglio essere così sicura di me stessa da poterglielo
dire al supermercato, nei parcheggi, ovunque il pensiero mi passi per la testa.
Per ora è sufficiente dirglielo al buio, guardando la pallida e improbabile forma
dei mobili della nostra camera da letto.
Mi volto per dargli il bacio della buonanotte. Mulder è già mezzo addormentato, la sua
persona di mezza età stanca dall'unione e dal susseguente distacco.
Sorrido sulla sua guancia e mi lascio scivolare in un oceano inesplorato.
****
E' la mattina di Natale e per casa non una creatura si muove, neanche--
Vengo svegliata da urla--le urla tendono a svegliare anche me--gonfia e
piena di bambini, così schizzo in posizione eretta in un rush di adrenalina.
Faccio per afferrare la pistola e mi ricordo troppo tardi che è chiusa nella cassaforte
in un ripiano alto dell'armadio. Il mio cuore martella come Billy
Joel fa sulla tastiera, incitando i bambini a fare la loro personale
danza della fertilità. Provo almeno a rendermi conto chi sta per uccidere o essere ucciso
nella nostra camera da letto.
Ma le urla non vengono da una gola umana. Catzilla sta orgogliosamente ritto
ai piedi del letto con qualche cosa in bocca, i suoi occhi brillano con
l'emozione della caccia e la sua coda tozza e nuda scodinzola qua e la in
segno di trionfo. Con un "ptoooh" umidiccio mi sbatte qualche cosa sulle gambe.
Qualche cosa con le ali. Il mio primo pensiero è che in qualche modo sia uscito (cosa
strettamente proibita) e abbia preso uno degli uccelli che Mulder attira sul
prato davanti casa con sofisticati mangimi presumibilmente a prova di scoiattolo.
Ma no, non è un uccello quello che il gatto maledetto ha preso.
Do un a gomitata a Mulder sulla schiena.
"Mulder, svegliati."
"Grrsth?" Borbotta lui.
"Il tuo dannato gatto ha preso un angelo."
"X-File. E' il tuo dipartimento," Mulder dice un po' più distintamente e si
tira
le coperte sopra la testa.
Devo comunque andare in bagno, così lancio al gatto un'occhiataccia, lui si volta e
scappa via dalla stanza, scivolando sul pavimento di legno per poi rimbalzare sul muro del
corridoio, visto che non riesce a rallentare abbastanza da fare la curva. E' carino vedere
che *qualcuno* in casa mi porta ancora rispetto.
Sospirando, prendo l'angelo ricoperto di saliva e vado a rimetterlo sull'albero.
Poi comincio a prepararmi per il Natale da mia madre.
Lavarmi e sistemarmi richiede il doppio del tempo in questo periodo, dato che ho
quasi il doppio di superficie da coprire. Quando sono disposta a fare sesso
solitamente ingaggio Mulder per tale sforzo, perché lui riesce a raggiungere tutte le
parti
momentaneamente fuori dalla mia portata. Ma non c'è tempo per questo stamattina,
così mi arrangio da sola. Vestita e pettinata a festa rotolo fino al letto e schiaffeggio
Mulder sulle sue graziose chiappe, che si sono scoperte durante la notte.
"Svegliati Mulder, dobbiamo essere da mia madre tra un'ora."
Lui geme. "La parola chiave qui è *tua* madre."
"Potrai tormentare Bill." Prometto.
Mulder si spinge fuori dal letto e si avvia verso il bagno, grattandosi
imbronciato.
Vado a preparare Miranda. La trovo perversamente vivace, dato che sente che
belle cose stanno per accadere. E' une vera battaglia infilarla nella sua tutina
ricamata con piccoli pupazzi di neve e farle la coda ai capelli quasi ci riduce
entrambe in lacrime. Alla fine Mulder compare, indossando un maglione stile Yuppie
e dei pantaloni di cotone e riesce a convincerla ad entrare nel resto dei vestiti come
solitamente convince me ad uscire dai miei.
Quando arriviamo a casa di mia madre, mamma richiede l'aiuto di tutto il clan
per scaricare la macchina e portare il bottino dentro casa. Presento Miranda a
mio fratello Charlie e a Juanna, sua moglie.
"Ha gli occhi di un tiratore scelto," Charlie mi dice.
"Avrà bisogno di una buona mira in questa famiglia," rispondo io e bacio mio
fratello aggirando la massa enorme del mio pancione.
Juanna prende in braccio Miranda e se la porta in giro a conoscere i vari membri
della sua nidiata, che dovrebbero indossare una qualche targhetta, dato che nessuno riesce
mai a riconoscerli. I bambini sono colpiti dalla misura del mio ventre e il più grande
del gruppo, che penso si chiami David, vuole sapere
dov'è la mia pistola. E' ancora un po' strano sentirsi chiamare "Zia Dana" da
piccoli
esseri capaci di formulare frasi complete.
Raul, Miranda e Matthew sono abbastanza vicini di età da poter essere messi per terra a
giocare
insieme. Guardo Miranda osservare i suoi cugini maschi come una regina circondata dai
suoi sudditi. Strige il suo nuovo Teletubby come se i ragazzi stessero cercando di
portarglielo via.
Mentre siedo sul divano in salone con un bicchiere d'acqua appoggiato precariamente
sullo stomaco, mamma mi viene vicino e si siede.
"Non ero sicura che saresti venuta," dice con la sua voce chiara, "non ti
avrei
incolpata se non lo avessi fatto, dopo quello che è successo..."
So che tutto ciò che mamma vuole è che le getti le braccia al collo, pancia e tutto,
e le dica che la perdono, che sarò di nuovo la sua cara bambina e mi immergerò
ancora nella brodosa massa della famiglia. Ma questo non lo posso fare, non sono più
quella persona. Allo stesso tempo, tutta la mia energia è dedicata a far crescere i
bambini
dentro di me, ad assicurarmi che Miranda cresca forte e in salute, e che Mulder--che
è scomparso come un sospetto nei cui confronti sia stato emesso un mandato di arresto--
stia bene allo stesso modo. Ora ho la mia famiglia da gestire.
"Tutti facciamo errori," dico.
Il gemello maschio, quello in basso, mi da un calcio sull'intestino, come
per sottolineare il momento. Anche nel buio del mio grembo i piccoli sanno
che qualche cosa di buono sta succedendo nel mondo esterno, e protestano perché se lo
stanno perdendo. Mamma mi guarda la pancia tremolare come gelatina su un fuoristrada
e i suoi occhi si spalancano.
"Sono una coppia attiva, vero?"
"E' come avere le Rockettes che prendono a calci la mia vescica," dico e
sussulto
quando il familiare stimolo si fa di nuovo sentire.
"Melissa era così," mamma dice e per una volta non ha le lacrime agli occhi,
"ha
cominciato a cercare di uscire a sei mesi. Sai com'era Missy, sempre impaziente
di provare nuove esperienze."
"L'unica esperienza che io voglio fare è quella di non dover andare in bagno
ogni dieci minuti," mi lamento sollevandomi dal divano.
****
Qualche cosa della stessa consistenza di una palla da bowling mi colpisce
la gamba destra. Guardo giù e vedo la cicciotta, imbronciata faccia di
Matthew Scully.
"Hey amico, Buon Natale," dico, nella voce più sincera che riesco a farmi
uscire.
"Sei un ebreo, tu non hai il Natale," mi accusa lui.
Bel bambino. Mi chiedo quanto lontano lo posso spedire a forza di calci.
"Beh, allora immagino di potermi riprendere i regali che ti ho portato."
"Matt!" Bill muggisce da qualche parte della casa, "non essere
pestifero."
"Voi avete ucciso Gesù," Matthew aggiunge un istante dopo.
"Er," dico, perché è la cosa più gentile che mi viene in mente al momento, ma
vengo salvato dall'arrivo di Tara, tutta rossa in faccia. Ha sentito l'intera
conversazione e afferra Matthew per il braccio trascinandolo via dalla mia gamba.
"Matthew, questo non è il modo di parlare a tuo Zio Fox il giorno di Natale. Ne
discuteremo
dopo--con tuo padre. Ora vai a giocare con tua cugina Miranda."
Di corsa Matthew se ne va, camminando sulle sue grasse gambe. Tara ha un attimo di
esitazione prima di avvicinarmi una guancia profumata da baciare per uno scambio di
auguri.
"Buon Natale, Fox."
"Buon Natale, Tara."
Trovo Bill che regna nella stanza della TV, intento a seguire le notizie sportive con una
birra in mano. Bere a quest'ora è un po' troppo presto per i miei gusti. Alza lo sguardo
quando entro nella stanza e mi
saluta con un cenno estremamente cortese. Ammucchio i regali che abbiamo portato sotto
l'albero e mi domando se avere a che fare con Bill ubriaco sia meno peggio che avere
una conversazione sulla teologia con un bambino di quasi due anni. Il bambino in questione
ora sta facendo correre sul tappeto un camion Tonka, riuscendo a farlo sbattere contro
ogni mobile che incontra mentre, urlando "rum-rum" con il tono di voce più alto
che gli riesce. Frank Sinatra
augura a tutti Buon Natale dallo stereo. Dalla cucina sento provenire risate e mormorii di
conversazioni di voci femminili.
"Carino da parte tua vestirti per l'occasione," Bill osserva.
Beh, il mio maglione probabilmente costa più del suo vestito, ma non è un buon
momento per farglielo notare.
"Me lo ha regalato Scully, Miranda è ancora nella fase in cui sporca tutto.
I disegni nascondono le macchie."
"E' un bene che papà se ne sia andato, tutto questo lo avrebbe ucciso. Non hai
mai incontrato il Capitano, vero?"
"No."
"Era un brav'uomo."
Una sbronza sentimentale, grande, è solo leggermente meglio di quella belligerante.
Con un po' di fortuna il senza palle sverrà sul tacchino. Mi aggiro intorno all'albero
guardando le decorazioni e i miei occhi sono attirati da quelle marcate "Mamma",
"Papà",
"Melissa," "Charlie", "Bill" e "Dana." Perché
cavolo appendono ancora le decorazioni di Melissa? La brillante scritta sulla palla di
seta rossa è come una lapide festiva.
Sono sorpreso che non ci siano scritte le date di nascita e morte. E la gente pensa che
sia io il morboso.
Scully mi salva a questo punto, un angelo fluttuante con una tazza di caffè in mano.
Porgendomi la bevanda mi mette il braccio intorno alla vita e si appoggia pesantemente a
me.
Il peso del suo corpo gravato dai gemelli mi fa tornare sulla terra e dimenticare
l'ostilità proveniente da suo fratello.
"Dio mio Dana, sembra tu stia per esplodere."
"Il dottore ci ha detto che i gemelli pesano quasi due chili ciascuno ormai,"
dice a suo fratello, "e se non li partorisco spontaneamente il 12 Gennaio, dovrò
fare
un taglio cesareo."
"Due chili? Mattie era quasi quattro."
Si, beh, certo non riflette la grandezza del tuo cazzo, Bill. Scully aggrotta le
sopracciglia e la sua stretta intorno a me si intensifica, come se mi leggesse nel
pensiero.
"I gemelli sono generalmente più piccoli," dice nel suo tono da esperta
scienziata.
Bill le sorride imbarazzato e capisco che Scully deve essere cresciuta praticando
quel tono su di lui. Le sorelline minori troppo furbe sono una vera rottura; il povero
Bill non è in grado di starle al passo. Sorseggio il caffè, augurandomi che fosse
corretto.
"Inoltre, sono gemelli fraterni. Due ovuli separati, due spermatozoi separati, due
placente separate, due cordoni ombelicali separati, cioè due gravidanze allo stesso
tempo," Scully sorride presuntuosamente. "E tutto senza trattamenti per la
fertilità."
E' un fatto risaputo, anche se non è mai stato affrontato apertamente,
che il concepimento di Matthew è stato rallentato dai "pigri spermatozoi" di
Bill.
La palla di grasso dalla bocca larga è una creazione innaturale almeno
quanto Mooselet, ma almeno Matthew non è stato parte di un piano per l'ordine del Nuovo
Mondo, ma solo di uno che esisteva nella mente di Bill.
"Possiamo aprire i regali adesso?" Chiede il figlio più grande di Charlie.
Aiuto Scully a sistemarsi in una sedia e mi metto appollaiato sul bracciolo
per veder cominciare il festival della pura avarizia. I bambini si precipitano tutti
verso l'albero e Maggie si accovaccia per distribuire i regali a seconda dei nomi sulle
etichette, aiutando quelli che non sanno ancora leggere. Calda accanto a me Scully
guarda divertita gli urlanti bambini che strappano la carta da regali con vorace
delizia. Sembra veramente rilassata e felice e questo è un regalo migliore
di qualsiasi cosa disponibile a un prezzo di mercato. Con quel misterioso modo che
ha di leggermi nel pensiero, Scully alza lo sguardo verso di me, fissandomi con occhi blu
come le brillanti decorazioni di vetro sull'albero.
"Grazie," mi dice, muovendo appena le labbra.
Imbarazzato, sposto lo sguardo e vedo Moose che picchia Matthew sulla testa con un
Teletubby.
****
Guardare i bambini che aprono i regali è divertente, anche per una persona
poco incline al divertimento come me. Un bambino ha così poca esperienza
che ogni nuovo regalo diventa un enorme scoperta mentre lo apre,
anche se lo dimenticherà in pochi secondi. Non ci sono aspettative, solo sorprese.
A Miranda piacciono le scatole che contengono i set di maglioni che mamma le ha
regalato, e anche il grosso camion di plastica da parte di Charlie.
Sembra anche gradire la lunga giraffa imbottita di Bill e Tara.
Gli adulti si divertono meno, perché stanno sempre lì a valutare se hanno speso
la giusta quantità di soldi. Spendere un po' troppo ve bene, è preferibile veramente, ma
spendere tanto di più è un insulto per entrambe le parti. Noi abbiamo comprato a
Matthew un mucchio di libri classici per bambini, e immediatamente lui comincia a
maneggiare goffamente Beatrix Potter. Magari alla fine è venuto fuori bene.
C'è sempre una speranza. I figli di Charlie gradiscono le felpe dell'FBI che gli abbiamo
portato e prontamente improvvisano una sparatoria a dita spianate nel corridoio. Dato che
tutti indossano maglie FBI, sembra una scena di relazioni interdipartimentali che hanno
preso una brutta piega. Mamma, Juanna e Tara apprezzano i cestini regalo del Bath and Body
Works che gli abbiamo portato e Mulder deve fingere entusiasmo per una serie di cravatte e
buoni acquisto per CD.
Mulder, sia benedetta la sua contorta testolina, mi regala un buono
per il miglior negozio di armi del quartiere, dove mi comprerò una Smith
and Wesson 1076 per quando tornerò a lavoro. E' veramente il regalo più dolce, anche se
spaventa mamma. La quale, però, apprezza molto l'altro dono che mi fa Mulder: un grosso
pendaglio di ambra e oro con orecchini abbinati, completi di microspie incastonate
nell'ambra.
Tutti concordano che la macchina fotografica digitale che gli regalo io
è un regalo utile, ma operano assumendo che sarà usata solo per fare
foto alla bambina e per altri innocenti impieghi. Io so la verità. La macchina
fotografica starà sul comodino carica e pronta, con la scusa che se
l'Astronave Madre atterra per caso ad Arlington, Mulder farà le
prime foto. Certo, come no. L'assegno è nella posta, il computer è spento e io non ho
fatto sesso con quella donna. Sarà mia cura fare in modo che le sole foto di nudo
provenienti da casa nostra che saranno mandate su internet saranno quelle della coda
spelacchiata di Catzilla.
La cena è servita alle cinque, e tutti marciamo in sala da pranzo, i bambini
al tavolo ripiegabile nell'angolo, con l'equipaggio dei seggioloni affidato
alle rispettive mamme. Mi è risparmiato di servire e pulire vista la mia condizione e a
Mulder non è permesso entrare in cucina perché fa sempre cadere tutto.
Così ci scambiamo le sedie in modo che lui possa adempiere al dovere di nutrire Miranda,
iniziando con il darle pezzettini di pane e burro per farla contenta in attesa che arrivi
il tacchino. E il tacchino arriva, grande come un piccolo cane, dorato e croccante come
una pergamena. Non so come fa mamma a mantenere il tacchino croccante
all'esterno e tenero all'interno, ma potrebbe esserci materiale per un X-File. Charlie
apre
una bottiglia di vino e fa un giro intorno al tavolo come un cameriere hippie, riempiendo
i
bicchieri qua e là. Mi faccio versare mezzo bicchiere di Chardonnay e ne riempio un altro
con succo di pompelmo fresco come il resto dei bambini. Mamma si siede a capotavola e alza
il bicchiere per un brindisi.
"Gli anni passati guardavo intorno a questo tavolo e vedevo i volti che mancavano, le
persone che non ci sono più. Ora mi accorgo che guardandomi intorno vedo facce nuove,
nuove spose, nuovi bambini, e vedo il futuro piuttosto che il passato."
Il futuro comincia a fare la Riverdance dentro di me.
"Bill?"
Mio fratello usa la grazia di un bambino di seconda elementare quando borbotta la Pledge
of Allegiance e mamma gli lancia un occhiataccia. Con aria sofferente Bill
mi passa il coltello e la forchetta intagliati e io ondeggio fino raggiungere tacchino
vicino a mamma, che, quando comincio a tagliarlo, sfoggia la sua espressione "mia
figlia, il dottore". Mulder sogghigna.
So che pensa che sono la più esperta quando si tratta di tagliare qualche cosa di morto,
incurante del fatto che ciò sia vero o meno.
"Vi ricordate il primo Natale che Dana tornò a casa dalla scuola di medicina?"
Charlie chiede. "Papà si mise a tagliare il tacchino e lei nominò ogni
parte del corpo che lui stava rimuovendo."
"La signorina so-tutto-io," Bill dice indulgente.
"Quello fu il momento in cui Melissa diventò vegetariana." Mamma aggiunge.
Un piccolo mormorio di risate attraversa il tavolo e probabilmente è la
la prima volta che parliamo di papà e Missy senza che il peso della loro assenza
ci schiacci a terra. Miranda ride con tutti noi e sbatte i pugni sul vassoio
del seggiolone, per enfatizzare la sua partecipazione. Mulder ne compra il silenzio
col purè di patate.
"Il deceduto è una femmina di tacchino, pesa approssimativamente dieci chili dopo la
cottura. La causa della morte appare essere un grosso ammontare di
ripieno alle noci e salvia che gli e stato infilato con forza nelle cavità
corporee. Il deceduto è stato decapitato e spogliato di tutte le piume."
Un gemito si innalza dal tavolo e mi devo fermare, ma Mulder mi sorride con apprezzamento.
E' carino avere almeno una persona che gradisce
il mio senso dell'umorismo che, ammetto, è di dubbio gusto.
I piatti vengono riempiti e la conversazione lascia il posto ai rumori del mangiare. Al
tavolo dei bambini scoppia una lite a causa di una
bacchetta da tamburo e Charlie deve ristabilire l'ordine. Cullati dal cibo e
dal di vino i gemelli si calmano e, o si addormentano o continuano a
complottare la dominazione del mondo. Tara torna più volte ad attingere dalla bottiglia
di Chardonnay e la sua faccia, solitamente pallida, diventa rossa a causa
del maggior flusso di sangue che giunge ai capillari epidermici per via dell'alcol.
In aggiunta a ciò, non sembra stia mangiando, ma solo rigirando il cibo nel piatto con la
forchetta. Mentre tutto questo va avanti, lei e Bill conversano con tesi sibili dalla loro
parte del tavolo. Matthew, avvertendo lo strss dei genitori, comincia a sfregarsi le
patate sulla frangia, che almeno sono in tono col suo colore di capelli, e butta il cibo
per terra. Fortunatamente Miranda raccoglie meticolosamente i pezzetti di cibo con le sue
delicate dita rosa e
li fa arrivare elegantemente fino in bocca. Mulder sembra perplesso e comincia a rubare il
mio ripieno.
"Vedi da che follia ti ho salvato per tutti questi anni?" Gli dico.
"Tutto ciò è molto salutare e americano. Ricorda che sono cresciuto con Tina e Bill
giocando a 'Chi ha paura di Virginia Wolf' durante tutte le più importanti
festività."
I sibili tra Bill e Tara stanno aumentando in volume. Tara si alza e sbatte un pugno
sul tavolo.
"Voglio che smetti di vederla o ti lascio!"
"Non farmi favori," Bill mugugna nel muro di silenzio che si è creato intorno
al tavolo.
Con un leggero stridio Tara fugge dal tavolo, Bill le va dietro e Matthew scoppia in
lacrime. Miranda, cogliendo lo spirito del momento, decide di cominciare a far pratica col
suo nuovo vocabolario.
"Merda merda merda merda merda," canta con una voce gutturale che la fa sembrare
la ragazzina dell'Esorcista.
In fondo al tavolo, mamma diventa verde pallido.
"Apprezzo veramente tutti gli sforzi che avete fatto per farmi sentire
uno della famiglia," Mulder dice con tono innocente e si rifiuta di
mostrarsi pentito anche quando gli do un calcio sotto al tavolo.
"Puoi passarmi la salsa di mirtillo?" Charlie chiede.
Nel caos, Mel Torme, The Velvet Fog, canta sentimentalmente:
Sto offrendo questa semplice frase
ai bambini da un anno ai novantadue
nonostante sia stato detto molte volte, in molti modi
Buon Natale a voi.
fine
Syadiloh 3... |