TITLE: Iolokus
#3 - Vix te Agnovi - The Collector's Edition
(Ti ho riconosciuto a malapena - Edizione per
collezionisti)
AUTHOR: MustangSally and Rivka T
TRANSLATED BY: Stella stella.23@inwind.it
CLASSIFICATION: M&S Relationship/Mitologia/X-File
CONTENT WARNING: XAR-NC-17
SPOILER WARNING: Nessuno
DISTRIBUTION STATEMENT: Gossamer, Annex, altri dietro permesso
WARNING: Questa parte contiene momenti di affetto/felicità non comuni nella
serie...
* Capitolo 18 *
Questi non sono eventi naturali
Diventano sempre più strani
Guardo intorno e sotto ogni gioco del parco. La pioggia aumenta d'intensità e io sono
sempre più zuppa. Sussulto quando sento un fragoroso rumore che si rivela essere,
infatti, un tuono ed un lampo illumina il cielo con una striscia rosso sangue.
Nulla intorno alle altalene, nulla intorno alle gabbie e agli scivoli. Nulla nel piccolo
fossato da saltare appesi alle corde. Nulla sotto l'amaca di tela e di sicuro non è
vicino ai canestri o al campo per giocare a campana disegnato per terra col gesso.
Frustrata, faccio un secondo giro del parco, ma George non si materializza. Apro anche i
vicini cassonetti della spazzatura, ma non ci trovo né George né una delle sue vittime.
Sono stata meno bagnata durante molti dei miei bagni nella vasca; potrei usare i miei
vestiti per risolvere il problema della siccità in Africa.
Il mio stomaco si contrae nel realizzare che fa tutto parte di un piano per distrarmi,
mentre lui sta andando da Mulder. Impreco e corro verso la macchina, dove Ralph mi sta
aspettando.
Non riesco a vederlo accanto alla macchina. Guardo lungo il perimetro della staccionata,
ma attraverso la pioggia non vedo nessuna figura imponete che assomigli ad un uomo.
Sto rapidamente passando da preoccupata a delirante. Guardandomi intorno ad ogni passo che
faccio, torno lentamente alla macchina. Non mi avvicino troppo però, le giro intorno a
distanza di sicurezza.
Ralph è a terra dietro la coda della macchina. Mi precipito verso di lui, mi inginocchio
e cerco di dargli un'occhiata pur facendo attenzione a visitatori poco amichevoli.
Posso dirvi come è andata la storia. Ovviamente Ralph ha guardato George e ha visto
Mulder, l'uomo che potrebbe essere picchiato da un bambino di otto anni con le stampelle e
per questo è famoso all'interno del Bureau. Se Mulder lo sapesse, morirebbe di vergogna.
Ralph non sapeva che George è un muro di morte al di là di quei vestiti da G-man rubati.
Risultato: Ralph zero, George uno.
Quando aggredisce gli uomini, il mio ricercato è solito usare degli oggetti per
ucciderli; in questo caso si tratta di un coltello o di un simile strumento affilato, uno
di quelli che possono essere acquistati in un buon negozio di articoli da caccia.
L'oggetto è entrato dal basso verso l'alto e gli ha penetrato lo sterno.
Il mio periodo di tirocinio al pronto soccorso è ormai un ricordo lontano, ma nella mia
mente sento la voce del medico di turno che dice: "Una ferita aperta all'addome è il
modo che ha la natura di dirti che devi rallentare". Ralph ha ricevuto il messaggio,
con consegna speciale.
***
George afferra il retro della sedia e mi trascina verso il bagno. Le gambe della sedia
lasciano dei solchi sul pavimento.
"Stai per avere una breve opportunità di conoscere cosa significa essere
perseguitato e insultato da chiunque ed io, in cambio, avrò la possibilità di sapere
cosa significa essere un rispettabile membro della società."
Devo aver subito un trauma cranico, perché nulla di tutto ciò ha senso. Doloroso
strattone dopo doloroso strattone, continua a trascinarmi verso il bagno. Non mi importa
di quello che finirà per farmi, davvero. Può picchiarmi, stuprarmi, tagliarmi via il
pisello, qualunque cosa - l'importante è che ci sia tempo per portare Miranda fuori di
casa. Scully dovrebbe sapere cosa sta succedendo. Deve. Mi tirato fuori dai casini un
migliaio di volte, e c'era solo la mia vita in gioco in quei casi. Tutto ciò che devo
fare è resistere fino a quando non arriverà, con il suo sguardo risoluto e la pistola in
mano, un angelo della vendetta in scarpette con il tacco.
Solo non ci mettere tanto questa volta - per favore?
"Se ti comporti bene, non ucciderò la bambina - la affiderò a tua mandre - a nostra
madre, perché la cresca."
Non è un grande incentivo, ma sto contando i minuti, quindi annuisco. Questo sembra
soddisfare George e si rannicchia vicino a me nella doccia. Con veloci ed efficienti colpi
mi taglia via il nastro e la corda e poi usa la mia stessa cintura per legarmi alla
doccia.
"Sei proprio una donnicciola del cazzo," sogghigna e apre al massimo l'acqua
calda.
Metà del mio cervello urla al ricordo di Scully, spaccata in due da Jason nella doccia in
Texas, l'altra metà decide che me lo merito.
L'acqua calda mi colpisce in pieno viso, soffocandomi con un misto di acqua e sangue.
Tossisco e George mi colpisce alla pancia per zittirmi. Mentre l'acqua calda mi acceca, mi
riempie gli occhi e probabilmente il naso rotto, lui si mette al lavoro coi coltelli,
tagliandomi via i vestiti con grande efficienza. Questo deve essere stato il modo in cui
spogliava le sue vittime una volta che erano morte. Quando sono finalmente nudo e
vulnerabile, chiude il getto d'acqua.
Ciò che accade dopo non dovrebbe sorprendermi, veramente, avrei dovuto immaginarlo. Ha
davvero significato, per un pazzo. Il coltello mi bacia il retro del collo, dove i miei
capelli sono radi e sottili come quelli di Miranda. Il bacio è insistente e diventa un
dolore assurdo. Premo il viso nel mio stesso bicipite e cerco di non urlare mentre mi
strappa via la pelle dal collo, un duplicato della sua stessa mutilazione.
Sì, fa male. Fa male come nessun'altra cosa abbia mai provato, la cautela con cui
centimetro dopo centimetro toglie via la pelle fino al muscolo. Il sangue caldo mi scivola
sulle spalle e sul petto, fino a cadere ai mie piedi e sulle pareti della doccia.
Lentamente e con attenzione lui continua, canticchiando la stessa maledetta canzone. Non
posso guardarlo; non voglio sapere se trova tutto questo eccitante. Molti serial killer
provano piacere sessuale nella mutilazioni piuttosto che in quello che può essere
considerato un comportamento sessuale. In una maniera strana, sto rompendo la sua routine;
di solito non mutila gli altri uomini.
"Perché?" chiedo annaspando.
"Perché?" mi fa eco, il suo alito mi è così vicino da bruciarmi i nervi del
collo. "Perché mi piaci. M-I-C-K-E-Y
"
"Piantala con le stronzate George, potresti anche dirmelo dato che alla fine mi
ucciderai."
"Direi che è Freudiano, effettivamente," dice con un tono indifferente che di
solito è quello che utilizzo io quando faccio un profilo di fronte a degli agenti
novellini.
Oddio, sembro davvero un ipocrita so-tutto-io?
"Mia madre, Riposi In Pace, era una persona che potrebbe essere definita una donna
affamata di piaceri carnali. Quando intratteneva i suoi amici io dovevo stare in cantina.
Un posto molto piccolo e buio. Non c'era il bagno," prosegue mentre continua a
scuoiarmi il collo con non curanza. "E se facevo casino, me la faceva mangiare. E
anche il pisello dei suoi amanti, se era questo quello che loro volevano."
"Classico," mormoro.
"Tu sei stato con nostra madre ed hai avuto tutti i privilegi. Hai mai dovuto magiare
i tuoi escrementi, Fox?"
Le sue mani mi afferrano i capelli e mi tirano indietro la testa. Apro gli occhi e fisso
la mia stessa immagine, come attraverso uno specchio crepato.
Fa troppo male parlare, ha scolpito tutto il retro del collo e adesso sta lavorando
intorno al pomo d'Adamo, dove la pelle è più sottile ed è già stata bruciata dalla
bocca di Scully.
In qualunque momento vuoi, Scully.
"C'è mai stato un uomo che ti ha infilato in bocca il suo cazzo?" chiede lui
con un sospiro pieno di veleno. "Che ti spinge la testa su e giù, facendoti
succhiare il suo uccello anche se ti sta soffocando? C'è mai stato uno sconosciuto sudato
che ti è venuto in bocca e tu sei stato costretto a ingoiare il suo sperma?"
Questo fa sembrare Tina e Bill genitori modello.
Non c'è da meravigliarsi. Non che questo giustifichi le sue azioni ma, almeno, ne spiega
alcune.
"Mi dispiace," dico con un suono strozzato.
"E' fottutamente troppo tardi."
Poi penso di essere svenuto e rimasto tale per il resto della cosa, perché la successiva
serie di sensazioni che provo sarebbe sufficiente a riportare Elvis indietro dalla tomba.
Usa una spugna e della candeggina per togliere le prove dalla doccia e dal mio corpo,
sciacquandole poi via con l'acqua calda. Attraverso un gelido dolore rosso lo vedo
prendere i pezzi di pelle che sono stati parte del mio collo e gettarli nel gabinetto.
***
Il grosso uomo sta respirando a fatica, ma non vedo sangue sulle sua labbra, il che, per
lo meno, non è un brutto segno. Non ho gli strumenti necessari - non ho l'abitudine di
portarmi dietro bende per la compressione ora che Mulder non è più negli X-Files - così
le devo simulare con la mia giacca.
Attraverso un brutto momento quando mi rendo conto che, a meno che io non subisca
un'improvvisa mutazione che mi aggiunga un altro braccio, non sono in grado di tenere la
pistola puntata, premere la giacca su Ralph e chiamare l'ambulanza contemporaneamente.
Ralph pesa una tonnellata e io non ho la forza isterica per spostarlo e morirà se io
resto qui ad aspettare che George ritorni senza far altro.
Poso la pistola e chiamo il pronto soccorso. Il 911 è il mio quarto tasto per la chiamata
rapida. Tenendo premuto il telefono tra la spalla e il mento, riprendo la pistola e mi
guardo intorno. Con il segnale d'attesa nell'orecchio e la pioggia intorno non sono in
grado di sentire se George si dovesse avvicinare. Posso solo sperare di poter sentire il
suo odore.
La pioggia sta cadendo più velocemente ora e io continuo a fare pressione sull'addome di
Ralph, cercando di impedire che si dissangui prima dell'arrivo dell'ambulanza. Avranno dei
problemi a percorrere le strade con il black-out, così come la polizia e la squadra del
bureau che li accompagnano. Spero solo che qualcuno abbia una buona cartina o abiti
abbastanza vicino da conoscere le stradine della periferia.
Sirene, lontane, innaturali sopra il rumore della pioggia. George ha pugnalato Ralph un
po' di tempo fa. Potrebbe già essere a casa. Nessuno ha risposto al telefono o al nuovo
cellulare di Mulder.
I lampi esplodono e sull'erba umida al di sopra della testa di Ralph ho una visione di
Miranda, completa di seggiolone. La mia mano allenta la pressione e Ralph geme.
Non può essere.. George non avrebbe avuto tempo di-- sbatto gli occhi e vedo l'interno
della casa, Mulder intrappolato e George che sorride, questa volta non ho esitazione nel
distinguerli.
"E' a casa, Ralph," gli dico nell'orecchio. Ralph sbatte gli occhi.
"Riesci
a tenere questo premuto?" Porto la sua grande mano molle sopra il
suo addome e la poso sulla mia. Passano alcuni secondi agonizzanti prima che possa
sentirlo premere, non molto, ma probabilmente abbastanza per tenere al suo posto la
medicazione improvvisata.
"Devo andare, Ralph. Per favore, cerca di resistere
saranno qui presto." Le
sirene strillano più forte, lontane al massimo un paio di isolati. Devo convincermi che
starà bene. Lui annuisce, sebbene sia pallido.
"Sei pericolosa, amica mia, cerchi sempre di uccidere tutti quelli con cui
lavori?" Sussurra lui.
"Cerco di non farlo," dico. "Resisti"
Giro la chiave e la macchina non si mette in moto; ovviamente George le ha fatto qualcosa
e non ho tempo di capire cosa, così scendo dalla macchina e inizio a correre.
***
Le mie ginocchia cedono e George mi deve trascinare fuori dalla doccia. Mi deposita sul
letto e si prepara a vestirci entrambi.
Lo guardo asciugarmi i capelli e poi prendere un asciugamano pulito per asciugarsi il
resto del corpo. Deodorante e una spruzzata di colonia alla base del collo. Sento salire
un fastidioso calore nel momento in cui guardo quel corpo solido, che ha acceso le mie
fantasie sull'allenamento in palestra, aprire i cassetti dell'armadio.
"Sai, ti sei lasciato andare parecchio," dice mentre tira fuori il mio paio di
vecchi jeans più comodi ed una vecchia felpa dell'FBI, completa di macchie. "Eri
solito essere sempre elegante."
Sembra che i miei vestiti declassati lo addolorino quanto la candeggina che ha bruciato la
pelle abrasa sul mio corpo. Mi sento leggero per la perdita di sangue e per il dolore, per
cui c'è poco che posso fare, se non rimanere steso passivamente e guardarlo.
Mi veste con un paio di boxer grigi Calvin Klein ed una maglietta e poi una camicia
italiana con i polsini alla francese. Ogni movimento mi fa male e benedico il dolore. Mi
ricorda che sono: vittima, perdente - ma non George.
Impiega alcuni minuti a scegliere i gemelli e alla fine mi ritrovo con il paio di Oxford.
Esibizionista, penso, e lui mi lancia uno sguardo acido come il limone. "Alcuni di
noi non sono abituati a tutti questi privilegi," grugnisce e ritorna
all'appendi-cravatte.
Sceglie una cravatta di Hermes, quella con la fantasia di lupi color melograno sullo
sfondo di una foresta color melanzana, blu scuro e verde pino. Quando me la avvicina sono
sicuro che voglia strangolarmi (asfissia autoerotica, la mia mente sussurra), invece me
l'accosta semplicemente al mento, per vedere se i colori si intonano, suppongo. Si china e
sento il suo alito di carogna che mi inumidisce l'orecchio.
"Dopo che mi sarò ritirato dal Bureau, userò la mia eredità per fondare una
missione per la vendetta. Ho intenzione di dare la caccia e uccidere chiunque sia stato
coinvolto anche solo perifericamente nei crimini contro di noi. Credi davvero che io
volessi essere così? Come credi che ci si senta a scoprire che quella troia di tua mandre
non è neanche tua madre, che sei stato affidato a lei solo per vedere cosa sarebbe
successo? Dovresti ringraziarmi, perché farò quello che tu non hai le palle di
fare."
"Lasciami andare," bofonchio. "E ti prometto che diventerò un vendicativo
figlio di puttana." Lui accenna una risata, torrida contro il mio lobo dell'orecchio
e poi se ne va di nuovo, gettando la cravatta sul letto mentre io ingoio sangue. Ritorna
nell'armadio a stanza e ne emerge tenendo in mano l'unico completo pulito che mi sia
rimasto. Dannazione. Ora ci sanguinerò sopra.
Infila le mie gambe molli nei pantaloni, impiegando solo alcuni secondi per capire come
funziona la chiusura e mette dentro la camicia. Fare il nodo alla cravatta gli crea
qualche difficoltà, ma alla fine ottiene una versione decente.
So come si sente Miranda.
Ma mio fratello mi sta tenendo su dritto come fossi ubriaco oltre ogni limite, mentre mi
infila la giacca. Devo ammettere che si tratta di un meraviglioso completo, scuro, con
strisce sottili. Intontito ed ubriaco ne contemplo la bellezza. I fili che formano le
strisce sono quasi d'argento se li guardi da vicino, ma non sono vistosi se li osservi da
lontano. Monopetto, per quell'aria da agile corridore. L'unico problema del completo è
che le fondine che porto alla caviglia e alla vita ne rovinano la linea, ma tanto adesso
non sono armato.
Peccato.
Alla fine è il momento dei calzini, classici calzini di lana nera e le scarpe di cuoi
nero Bruno Maglis. Onestamente, le ho comprate prima del processo Simpson, così non ho
motivo per essere imbarazzato.
Mi sistema la giacca all'altezza delle spalle, tira le maniche e sorride.
"Sarai un cadavere meraviglioso."
"Hai scordato l'anello nuziale," dico, il mio naso probabilmente rotto e i denti
spaccati mi danno l'accento ridicolo di un uomo con un brutto raffreddore.
"Non hai diritto di indossarlo, vero?" Sorride. "In quale stanza vuoi
morire?"
Adesso andrebbe bene, Scully.
continua...