TITLE: Iolokus #3 - Vix te Agnovi - The Collector's Edition * Capitolo 14 * Non esiste schermo tra questa parte che lui interpretava
"Metti le mani sul volante." Dice il poliziotto. "Sta facendo un errore." Dico. "Il mio nome è Fox Mulder, sono dell'FBI e il mio tesserino è nel..." "Taci! Lentamente, ora, apri la portiera. Tieni le mani ben in vista." Sospiro seguendo gli ordini. Avrei dovuto pensarci prima di provare ad andarmene a spasso senza una qualche assicurazione. Sono stato da entrambi le parti del procedimento abbastanza spesso da poter saltare una dettagliata ricostruzione di quello che è successo poi. La perquisizione, allargare le gambe e le mani contro la macchina; il poliziotto è abbastanza competente da trovare la mia fondina alla caviglia. Date a quest'uomo un sigaro. Le manette sono prima fredde e poi calde come il sangue quando me le chiude dietro la schiena. Non provo a fare nulla fino a quando il poliziotto e il suo partner - che si è tenuto a debita distanza pronto a piombarmi addosso in caso io tentassi qualsiasi cosa - mi dirigono verso la loro auto. "Dovrebbe chiamare Julie Graff all'ISU, lei può confermare la mia identità." "La tua identità è che sei un gemello identico. Sappiamo che tuo fratello è a casa al sicuro guardato a vista dagli amici dell'FBI." Apre la porta preparandosi a spingermi dentro. "Gerorge Naxos ha un tatuaggio intorno alla gola." Insisto. "Dia un occhio alla descrizione." Il poliziotto mi guarda incuriosito. "E allora?" Dopo così tanto tempo che ho smesso di lavorare agli X-Files ho scordato com'è trattare con delle persone che non credono affatto a quello che stai dicendo. Prendo un lento respiro: "Il mio collo. Guardi il mio collo." Infila il suo dito indice nel colletto della mia camicia e tira. La tensione sul retro del mio collo è fastidiosa ma la devo sopportare per avere una possibilità di uscire da questa situazione senza chiamare Scully. "Wow," commenta, "ci deve essere voluto parecchio tempo per farlo. Doloroso?" "Cosa?" "Fa tutto il giro, uh? Devi essertelo fatto prima di andare in prigione. Nessuno là è così bravo." Lascia andare il colletto e mi spinge sul sedile posteriore così da potermi sbattere la portiera in faccia. Guardo attraverso la rete metallica che deve proteggere i poliziotti dai miei assalti violenti, piegando disperatamente la mia testa per riuscire a scorgere qualcosa nello specchietto retrovisore. Ma l'angolazione non è buona e c'è troppo metallo tra di me e lo specchio per riuscire per riuscire a distinguere il mio collo, il mio collo intonso. Il tragitto fino alla centrale è lungo abbastanza da permettermi di fare delle considerazioni. George si sta impossessando della mia vita. E forse pensa che sia una cosa gentile darmi la sua in cambio. Spero che Scully mi perdonerà per il fatto che George è riuscito a farsela più facilmente a casa mia che non allo Smithsonian. Ho bisogno di credere che lui non fosse con me lungo tutta la corsa. E' indubbio comunque che io sia stato contaminato da lui. Come possono pensare che io sia tatuato? Ed Jerse sosteneva che il suo tatuaggio si muoveva e gli parlava, ma almeno lui era sempre presente quando questo accadeva. Ci sono alcuni X-Files che riguardano segni sul corpo che appaiono solo in alcune circostanze... segni provocati dalla stregoneria che indicano il fatto di essere posseduti dal diavolo, per esempio. Ma non ho mai visto nulla che porti ad un *transfer* fisico di alterazioni corporeee. E cos'ha l'insigne Scully da attrarre gli uomini tatuati? Io lo invitato a venire, la scorsa notte. L'ho chiamato, invocato ed è come se avessi violentato Scully nel mezzo di un pentacolo tracciato con suo stesso sangue. Il punirla mi sembra ora meno importante di quanto non lo fosse quando ero invaso dall'ira e dal desiderio. Avrei dovuto sapere che non potevo fornirgli un modo per farle del male senza poi rimanerne coinvolto a mia volta. Anche da bambini io e George avevamo questa connessione. E i fatti del Texas ci hanno portato ancora più vicini, la festa di sangue che abbiamo condiviso ci ha unito ancora di più. Rendendoci uno solo. Evviva...! Allora forse fare Jason a pezzi non è stata la migliore delle idee, come invece mi era apparsa all'epoca. Perché non Emerson e Darien? Darien era una puttana felice. Non ci sono stati rapporti di omicidi simili provenienti dalla California, anche se ho sbandierato la cosa per tutto il NCIC database. Emerson sembra perfetto nelle sue incessanti e-mail e il suo trauma infantile non è mai saltato fuori e mai ha toccato George. Tutto questo terribile casino è scaturito da me. Qualcosa nella mia psiche disastrata ha richiamato George e lui ha risposto. Sento il ghiaccio sottile che mi separa dal mio demoniaco fratello scricchiolare; l'acqua scura oltre di esso incomincia ad insinuarsi e posso percepire il caldo richiamo della pazzia. Vengo strattonato fuori dalla macchina, mi vengono prese le impronte digitali, vengo fotografato (come se questo avesse qualche importanza), svestito e sottoposto ad un'accurata perquisizione. Contrariamente all'idea comune, ai poliziotti non piacciono questo genere di cose; è solo una routine a cui ci si abitua dopo un po'. Le persone possono abituarsi a qualsiasi cosa, è questo che ci rende così dannatamente versatili. Quando tutto questo è finito arriva Scully. Sento il tono tagliente della sua voce mentre si avvicina alla mia cella lungo il corridoio. "...scomparso da casa per le ultime cinque ore. Ha probabilmente deciso di investigare per conto suo." Arriva nel mio campo visivo e mi scruta dall'alto in basso. Ho indosso la stessa tuta arancione che George indossava quando ci siamo visti la prima volta. "Mulder?" "Chi altro potrei essere? Credi che George si lascerebbe prendere dai poliziotti?" Socchiude gli occhi mentre fa scorrere il suo sguardo tagliente come un bisturi sul mio collo. Sento quasi sangue vero scorrere per coprire qualsiasi cosa si trovi lì. "Pensavo avesse detto che era tatuato?" Il piccolo poliziotto vicino a lei si fa più vicino alle sbarre e sbatte gli occhi. "Lo era. Lo giuro su Dio." "Mostrami la tua cicatrice." Ordina. Ce ne sono parecchie... ma può intendere soltanto quella che mi ha fatto lei stessa con un colpo di pistola. Così tiro la cerniera e tiro la tuta di lato. La fissa per un momento, poi annuisce. "Questo è Fox Mulder. Lo lasci uscire." "Non saprei, Agente Scully..." "Lo faccia uscire," insiste, "mi prenderò la completa responsabilità." Quando esco, vestito nei miei vestiti cittadini, i poliziotti mi fissano. Non sono convinti. Diavolo, non lo sono neanche io. Prima di andarcene, ci fermiamo per recuperare la mia pistola da caviglia. Il poliziotto che l'ha presa in consegna insiste di aver visto il tatuaggio. Ma la foto non mostra nessun segno sul mio collo. Scully mugugna qualcosa sul fatto che avrei potuto usare inchiostro simpatico... nel sonno, inconsciamente, certo... e io mi astengo dal far notare che non ho avuto nessuna occasione di lavarmi, recentemente. |